Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
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Autore: ElementalWitch    27/08/2014    0 recensioni
Io odio viaggiare. Allora che ci faccio qui, nell'Eastmaple, a quaranta gradi sotto zero, su un camper nero pece? Chiedetelo alla nostra fotografa di fiducia, Giacinta, detta Monroe...
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Primo capitolo della saga delle streghe elementali. La prima tra le strane avventure delle tre giovani streghe più incasinate dell'intero mondo magico, Rina, Saba ed Arianna!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 3. Perchè, perchè, perchè?

 

Poi chiesi:
-Mi potrebbe dire da che parte è l'Eastmaple?-

Mina si stupì.

-L'Eastmaple? Ma è da tutt'altra parte! Qui siamo nella Foresta Oscura: state andando nella direzione opposta!-

-Per mille calderoni, avevo detto a Giacinta che la direzione era sbagliata! Ma lei non mi ascolta mai- Disse Saba esasperata.

Mina le battè una mano sulla spalla.

-Coraggio, una cosa per volta. Prima di tutto, vi spiego come ritornare al camper. Poi come arrivare in Eastmaple. Dunque... -

Ci mise mezz'ora a spiegarci la strada. Acc... speravo proprio di riuscire a ricordarla!

Poi strinse la mano di Arianna.

-E' stato un onore conoscervi, ragazze. Buon proseguimento del viaggio!-

Lo salutammo e ci avviammo sul sentiero.

-Dunque dunque dunque, dobbiamo prendere il sentiero a sinistra (o a destra?) della grande quercia... seguirlo per dieci minuti, fino al faggio con il ramo storto; poi dobbiamo girare a destra 2 (oppure 3?) volte, attraversare il ruscello, prendere il sentiero a monte, no, anzi, a valle, quindi dobbiamo dirigerci verso il masso a forma di testa di gatto; poi dobbiamo attraversare il ponticello, superare il vecchio pino abbattuto dal fulmine; poi dobbiamo andare prima a destra e poi a sinistra e proseguire dritto... oppure prima dritto, poi a destra e a sinistra, o anzi a sinistra, a destra e poi dritto... per mille calderoni, ma perché non ce lo siamo scritto?-

Nonostante i miei deliri, vagammo nel bosco per un'oretta circa, prima di renderci conto con orrore che c'eravamo perse di nuovo!

-Per la coda a torciglione del perfido drago mammone, e adesso che facciamo?- chiese Saba disperata nel buio.

-Perchè, perché, perché mi sono lasciata trascinare in questa folle avventura?- chiese di rimando Arianna.

-Io sono una strega intellettuale- mi lamentai -non un'esploratrice!-

Chi mi conosce sa che io odio viaggiare! Rabbrividii, per il freddo e la disperazione.

-Che facciamo?- chiese ancora Saba.

In quel momento, però... alzai il viso, annusai l'aria gelida della foresta.

Si, quello era proprio profumo di lasagne!!! Avvisai le altre e con le ultime forze riprendemmo il sentiero, seguendo la scia di quel profumino delizioso, e come in un miraggio, intravidi le luci del camper.

-Salve! Siamo salve!-

Urlò Arianna.

Non vedevamo l'ora di arrivare, per narrare agli altri le nostre disavventure. Chissà come sarebbero stati felici di rivederci... e chissà come si erano preoccupati non vedendoci tornare!

Quando entrammo, tutti erano seduti a tavola.

Luca, disse con indifferenza:

-Ah, siete voi, ragazze!-

-Chi?- chiese Giacinta.

-Sono Rina, Saba e Arianna!- spiegò Luca.

-Ah, erano andate via?- concluse lei, sgranocchiando un boccone di torta di zucca.

Mormorai, sprofondando nel divano:

-Ci eravamo perse-

-Abbiamo ritrovato il camper solo perché abbiamo sentito il profumo di lasagne..- aggiunse Saba prendendo una sedia.

Stella si pavoneggiò:

-Eh, le mie lasagne! Hanno un profumo inconfondibile, eh?-

-A proposito di lasagne- mormorò Arianna -ne prenderei una porzioncina volentieri...-

-Finite!- strillò Stella, trionfante. -Erano così buone che Giacinta se l'è spazzolate tutte...- e mostrò la teglia lucida come uno specchio.

-Finite???- protestai.

-Vi siete mangiati anche la nostra parte?- Chiese Saba.

-Perchè, perché, perché siamo partite?- Urlò Arianna con le lacrime agli occhi.

Subito dopo spiegammo a Giacinta che stavamo andando nella direzione sbagliata. All'alba ripartimmo, per ritornare sulla strada principale.

-Yuhuuuuuu!- esclamò Giacinta, felice – di nuovo in rotta per l'Eastmaple!- poi inizò a canticchiare. - Sulla strada, sono nata per viaggiare sulla strada... Viag-gia-re-, oh oh!!!!-

Sospirai. Perchè, perché, perché eravamo partite?

Il viaggio proseguì.

Ci dirigemmo a nord, sempre più a nord, attraversando valli gelide, pianure desolate, fiumi impetuosi.

Alla mattina mi imbacuccavo nella mia giacca in sottopelo di grifone, Saba si avvolgeva in una sciarpona di pelliccia sintetica di unicorno, Arianna si calava sugli occhi il colbacco con paraorecchie termico a pile incorporate, ma non bastava ancora...

Il paesaggio stava cambiando: la vegetazione era sempre più scarsa, le piante sembravano rattrappirsi per il gelo. Notai che la luce del sole diventava sempre più fioca.

Chiedevamo indicazioni alle rare streghe che incontravamo lungo la strada e tutte facevano lo stesso gesto: indicavano a nord.

Finalmente una sera scorgemmo un cartello stradale che affiorava dalla nebbia.

E-A-S-T-M-A-P-L-E...

-Eastmaple! Siamo arrivati nell'Eastmaple!- gridò Giacinta, esultante.

Stella ordinò:

-Allora, fermatevi al primo supermercato, che devo fare la spesa.-

Io dissi:

-Stella, qui non ci sono supermercati... siamo nell'Eastmaple!-

Lei sbuffò, come per dire che non ci credeva.

Borbottò:

-Quello là, allora, che cos'è?-

Prima che potessi ribattere, era già saltata giù dal camper, con l'inseparabile borsa della spesa, e si dirigeva a passo di carica verso un'infima bottega piccola e sporca, che esponeva, su un banco unticcio, merce dall'aspetto ambiguo. Mucchi di radici ammuffite, tuberi ancora sporchi di terra, uova tanto vecchie che i ragni ci avevano tessuto le ragnatele, bottiglie impolverate colme di un liquido nauseabondo, e poi barattoli dal tappo arrugginito in cui galleggiavano pezzi di frutta sciroppata dall'aspetto rachitico.

Grossi cesti di vimini erano colmi di mele ammaccate dall'aria triste; dalle giare di terracotta, ammassate nell'angolo più buio della bottega, si diffondeva un aroma di crauti sottaceto a dir poco sospetto. Tranci di pesce sotto sale erano ammucchiati su un bancone di granito: il puzzo che emanavano era tanto intenso che mi sentii svenire.

Il commesso al bancone ci salutò cordiale:

-Ave! Lorem ipsum!-

Stella rispose decisa:

-Allora, due etti di prosciutto, di quello dolce, però! Poi tre confezioni di zucca precotta presto-e-ben, quella per il forno a microonde... e anche un barattolo di maionese. Controlli la scadenza, eh, non faccia il furbo, non mi rifili roba vecchia!-

Il mago al banco attaccò a spiegare qualcosa in un vecchio dialetto magico, ripetendo:

-Non est mihi! Non est mihi!!!!!-

Stella alzò le spalle e disse:

-Eh, come la fa lunga! Mi chiami il padrone, da bravo.-

Saba si avvicinò e disse a stella, condiscendente:

-Te l'avevo detto: qui siamo nell'Eastmaple, certi prodotti non ci sono, ma tu non mi volevi credere!-

Stella fece un gesto al mago dietro il banco, e ripetè:

-Vada a chiamarmi il padrone, da bravo!-

L'altro sparì nel retrobottega.

Poco dopo ne uscì un altro mago, più grasso, con un berrettone di pelliccia sintetica sulle orecchie. Recava i prodotti richiesti da Stella. Li appoggiò sul banco dicendo:

-Hie!-

Arianna sbarrò gli occhi.
-Com'è possibile?-

Stella rispose, con aria di superiorità:

-Cara Arianna, la massaia ha l'occhio lungo, sai? Anni e anni di esperienza a far la spesa, so sempre dove andare a comprare, io... Prendete nota, ragazze: Stella ha sempre ragione!-

Pagammo e uscimmo.

Luca fotografava il paesaggio, il cielo cupo, le streghe e i magi del posto curiosi intorno a noi.

Intanto dettava ad un registratore tascabile:

-Il turista che arriva nell'Eastmaple incontra subito un villaggio. Nella piazza centrale, un pittoresco negozio di alimentare fornitissimo di prodotti tipici...-

Risalimmo sul camper.

Costeggiammo torrenti limpidi e gelidi che scendevano dai ghiacciai, superammo precari ponticelli di legno. Sulla strada incontrammo rari viandanti, carichi di fascine, che agitavano cordiali la mano in segno di saluto, dicendo:

-Ave!-

Riprendemmo il viaggio nell'oscurità.

La strada si fece più ripida: ci inerpicammo su per un vallone scosceso che pareva scavato nel fianco roccioso della montagna.

Il ghiaccio era incrostato sulla strada come il bruciato infondo al calderone.

Io sudavo freddo vedendo ad ogni tornante la strada diventare più stretta e le ruote del camper avvicinarsi pericolosamente allo strapiombo: soffro di vertigini!

Finalmente arrivammo in una radura che dominava le valli circostanti.

Giacinta soddisfatta saltò giù dal camper e inspirò a pieni polmoni, dicendo:

-Questa si che è aria! Prendi nota, Luca, tu che sei preciso (non come le altre): bisogna consigliare ai turisti di fermarsi proprio qui, a campeggiare. Chissà che spettacolo, all'alba!-

Il fratello di Arianna stava già scrivendo sul suo computer portatile gli appunti per la guida turistica dell'Eastmaple: chilometraggio, punti di rifornimento, stazioni di servizio lungo la strada...

Io scivolai rassegnato giù dal camper e le altre mi seguirono.

Dopo ore e ore di viaggio, mi sentivo il sedere quadrato.

Feci qualche passo per sgranchirmi le gambe, ma Stella mi perforò i timpani con il suo fischietto:

era il segnale che il pranzo era pronto.

-Forza, scattare, altrimenti qui il cibo si raffredda!- ammonì.

Ultimamente Stella si era messa in testa che Giacinta dovesse dimagrire e che Arianna invece dovesse ingrassare.

-Giacinta: per te, un'oliva e una foglia di lattuga. Per Arianna, invece, tagliatellone al ragù, poi una mega porzione di arrosto, quindi... una fettona di torta di zucca galleggiante nella panna tripla, inzuppata nel cioccolato fuso, farcita di melassa concentrata, annegata nel caramello, spolverata di cocco grattugiato!-

Arianna rabbrividì.

-Ehm, sono debole di stomaco...- tentò di protestare.

-Non preoccuparti, te lo rinforzo io, lo stomaco! He he heeee, te lo fodero di cibo genuino, vedrai come si fortifica! Dopo i miei menù, potrai digerire anche i sassi!-

Giacinta sbirciò invidiosa il piatto di Arianna, dove Stella ammonticchiava palettate di cibo.

Poi sussurrò:

-Arianna, ti va uno scambio?-

Stella la sgridò:

-Giacinta, ho sentito, sai? Guarda che lo faccio per il tuo bene, sei grassa, devi dimagrire, perdere peso! Tu invece, Arianna, sforzati, su! Impegnati!-

Lei aprì la bocca per protestare, ma Stella ne approfitto per infilarle a tradimento nelle mandibole un'enorme forchettata di tagliatelle.

-Dimmi la verità, non te ne sei nemmeno accorta!- ridacchiò tutta contenta.



Nda:

Eccomi con un nuovo capitolo!
Ho visto che state leggendo la mia storia! Grazie grazie grazie!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia!
Rimanete sintonizzate, streghette!
Grazie per aver letto e non dimenticate di recensire!

   
 
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