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Autore: Misaki Ayuzawa    31/08/2014    3 recensioni
Questa è la storia di William Herondale, da quando è arrivato all'Istituto fino a ... beh, fino alla fine. Tenterò di descrivere al meglio gli episodi di cui già siamo a conoscenza sia quelli che invece sono avvolti nel mistero, o meglio: nella mente del personaggio più complesso di TID. Spero passiate a dare un'occhiata! :)
I:"I libri mi fanno credere che c’è chi sta peggio di me, anche se ammetto che consolarmi con le disavventure di personaggi immaginari non è esattamente una cosa da persone normali, non che io mi creda sano di mente, anzi sto valutando, ultimamente, la possibilità di farmi visitare da uno strizzacervelli mondano …"
V:"La cerimonia è conclusa e i Cacciatori, fino ad un momento fa silenziosi, si alzano in piedi e applaudono. Io, in questo momento, ho soltanto un pensiero che mi occupa la mente: non sono più solo."
X:"Mi tocco il viso, contrariato, e fisso il mio sguardo in quello di Jem.
“Questo” e faccio un ampio movimento con il braccio “non deve saperlo nessuno.”
Le persone che stanno passeggiando nel parco hanno preso guardarmi, mentre a grandi falcate mi dirigo verso l’Istituto. Quelle anatre me la pagheranno …"
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlotte Branwell, Henry Branwell, James Carstairs, Jessamine Lovelace, William Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’Angelo

“Jem ha chiesto la mia mano, ed io ho accettato.”
Fino a dieci minuti fa era l’uomo più felice del mondo, non solo perché ero libero da qualsiasi maledizione- compresa quella della mia mente- ma anche perché la sifilide demoniaca è stata, finalmente, riconosciuta come reale. Ho sempre avuto ragione, per l’Angelo! Tuttora, devo ammetterlo, sono piuttosto esaltato, ma parte di questa gioia si è dispersa, scomparsa. Puff …
Jem, il mio parabatai. Jem, il mio migliore amico. Jem, il mio Jem.
Jem è fidanzato. E con chi? Con Tessa!
Ma come è stato possibile? Non sapevo neanche che gli piacesse.
Tutto ciò mi fa solo sentire più in colpa. Non scarico il mio risentimento su Jem, o su Tessa. Jem non poteva sapere, e Tessa non era costretta ad aspettarmi. In effetti, posso anche capire che mi odi un po’, dopo tutte le cose orribile che le ho detto, e che ho fatto.

Sono appena tornato dalla camera di Jem, che mi ha annunciato il fidanzamento. Aveva un’espressione così felice, così … rilassata.
Io non sono mai stato capace di dargli questa tranquillità. Non mi chiamo Tessa e non sono solito vestire crinolina e merletti, in effetti.
Avevo pensato … ho creduto di poter rompere questo fidanzamento, ma non posso. Se il mio parabatai ha trovato la felicità, chi sono io per mettermi sulla sua strada e bloccarlo?
Il mio sguardo si posa sul regalo che avevo preparato per Tessa. Non posso certo darglielo, a questo punto. Non potrò darglielo mai, neanche una volta che Jem …
Non riesco nemmeno a pensarci. No, quei due devono stare insieme. Me ne prendo la responsabilità.
Pensa alla sifilide demoniaca, Will. Pensa a quella. Dimentica. Dimentica. Dimentica.

Siamo a cena. Non ho dimenticato. Jem sta annunciando a tutti il fidanzamento. Leggo la sorpresa sui volti di Charlotte ed Henry. Cala il silenzio. Mi sento imbarazzatissimo -perché leggo la delusione sul volto di Jem – e ho una nausea fortissima, ma porto in alto il calice di vino, tirando fuori un sorriso. Non mi viene poi tanto difficile, perché sono davvero felice per Jem. Posso farcela, fino a quando non penso che la donna che sta per sposare è la mia Tessa.
“Possano le vostre vite essere lunghe e felici. Congratulazione, fratello.” Sento il cuore che implode. Sento un cristallo che si frantuma in mille pezzi. Ma me ne sono preso la responsabilità.

Stiamo ancora cenando. Charlotte ha dichiarato di essere in cinta ed io non ho mai visto Henry e Charlotte guardarsi in questo modo. Perché sono tutti così maledettamente felici?! Perché, invece, devo essere sempre io quello solitario e deprimente?
Ma non ho ancora toccato il fondo. Ho un presentimento. Qualcos’altro sta per accadere.
E la vedo. Una ragazzina, non può avere più di quindici anni, sulla soglia della porta. Capelli neri e occhi blu. Cecily.
Ecco, ora ho toccato il fondo.

  
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