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Autore: Di Lo St    02/09/2014    9 recensioni
Breve storia, un tipico "missing moment" da COLS tra Sebastian, o Jonathan, e Clary. Lui la vuole, l'ha sempre voluta, e nonostante i suoi piani a volte non riesce a trattenersi del tutto, e poi l'idea di corrompere l'animo ancora innocente di sua sorella minore è così allettante...
Dal testo: «Hai detto che Clary non regge l’alcool?» chiese, più a se stesso che all’altro. Interessante.
Genere: Dark, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Non-con, Threesome
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Ehilà! Rieccoci :) Questo è il terzo capitolo. Spero che il precedente vi sia piaciuto. Ho cercato di aggiornare in fretta, dal momento che l'ultima volta vi ho fatto aspettare qualcosa come due mesi! Sono ancora dispiaciuta per quello. 
Ora che inizia la parte un po' più... spinta, per così dire, mi auguro che non rimaniate delusi. Ce la sto mettendo tutta per non rendere questa fanfiction una schifezza, considerando che è la prima che scrivo e quindi è un po' una prova per vedere se la gente approva. Quindi per favore recensite, ditemi cosa ne pensate, cosa vi è piaciuto e cosa non, insultatemi, almeno capirò cosa sbaglio.
Comunque, per ora buona lettura :)


Da quel momento in poi decisero di comune e silenzioso accordo di smetterla di parlare di argomenti che potessero risultare pesanti. Erano lì per divertirsi, no? Le successive due ore le passarono a chiacchierare allegramente, raccontandosi a vicenda episodi della loro infanzia: lui le parlò di quando aveva imparato a nuotare, a cinque anni nel lago Balaton, in Ungheria, e lei di come a otto anni aveva allagato la scuola facendo saltare per errore una manovella di uno dei rubinetti nel bagno. A questa storia lui era scoppiato a ridere ed era quasi caduto dallo sgabello su cui sedeva davanti al bancone. Sebastian era un ottimo oratore, ovviamente, come Valentine, e parlò per la maggior parte del tempo. Lei rideva alle sue battute e beveva le bevande  che lui le metteva davanti di volta in volta, e che pian piano cominciarono a comparire dal nulla senza che la ragazza neppure se ne accorgesse, mentre l’alcol faceva diventare tutto sempre più confuso.
A un certo punto suo fratello, che sembrava essere decisamente più lucido di lei, parve rendersi improvvisamente conto di qualcosa, e scoppiò in una breve risata, «accidenti, avevo detto che ti avrei fatto ballare, invece sono due ore che siamo seduti qui!».
Clary fece scorrere lo sguardo sul ripiano del bar. Davanti a lei c’erano sei bicchieri alti vuoti. Accidenti! Pensò. Ma quando li aveva bevuti? Spostò lo sguardo un po’ più in là. Davanti a Sebastian c’erano solo due bicchieri, di cui uno ancora pieno per un quarto. Eppure era sicura che avessero bevuto insieme…
Poi Sebastian era in piedi accanto a lei e le porgeva la mano, sempre sorridendo. Lei la prese titubante e si lasciò scivolare giù dallo sgabello, in piedi. Subito la testa iniziò a girarle e le gambe le sembrarono troppo leggere, le luci stroboscopiche le colpirono gli occhi, costringendola a sbattere le palpebre. Non si era accorta dell’effetto che l’alcool stava avendo su di lei, essendo stata tutto il tempo seduta e impegnata ad ascoltare suo fratello… Non era una buona cosa, ma non riusciva a ricordarsi il perché. Sebastian le afferrò anche l’altro braccio, sorreggendola.
«Tutto bene?» le chiese. Lei annuì e alzò lo sguardo su di lui. Perché cavolo aveva quel sorrisetto compiaciuto stampato in faccia? Era troppo su di giri per rifletterci sul serio, così si lascio trascinare da Sebastian in mezzo alla folla, la sua mano, stavolta leggermente sudata, di nuovo stretta in quella del fratello maggiore, finché lui non si bloccò in un punto imprecisato della pista e si voltò verso di lei con un sorriso da predatore stampato in viso, ma non poteva essere rivolto a lei… giusto?
Entrambi iniziarono a ballare, l’uno di fronte all’altra. Clary non poteva negare che lui fosse bravo, aggraziato mentre si muoveva perfettamente a ritmo con la musica, con le luci stroboscopiche che lampeggiavano illuminandogli a tratti il viso e il corpo alto e muscoloso. Lei si abbandonò alla musica, ondeggiando mentre i suoi fianchi sfioravano quelli degli altri ragazzi, umani e non, che costituivano quella folla che si scatenava nell’oscurità della discoteca, anche le loro facce colpite a intermittenza dalle luci colorate.
Tutto ciò che la circondava, i volti, i corpi, le pareti avevano le caratteristiche di un sogno. Era tutto confuso e annebbiato. Si sentiva leggera e pesante al tempo stesso, e accaldata. Alzò una mano per scostarsi una ciocca di capelli appiccicata alla fronte dal sudore, e in quel momento lui allungò le braccia e la prese delicatamente per i fianchi, tirandola più vicino a sé. Sorpresa com’era, lei glielo lasciò fare. Si sentiva leggermente confusa, c’era qualcosa che non andava, un campanello d’allarme mancato nella sua testa, ma perché? Clary non se lo ricordava più. Lui era suo fratello, e quello era solo un ballo tra fratelli, innocente. Si stavano divertendo e non ci sarebbe dovuto essere niente di male.
Così si lasciò tirare verso di lui, le mani delicatamente appoggiate sulle sue braccia in parte per tenersi in equilibrio e in parte perché non sapeva dove altro metterle. Poteva sentire i muscoli di Sebastian sotto il tessuto della camicia, possenti e perfettamente modellati. Si lascio nuovamente andare al ritmo dei bassi e chiuse gli occhi, ed era così presa dalla musica da non essersi accorta che lui la stava trascinando lentamente verso un’estremità della massa. Quando risollevò le palpebre scoprì di essere a un angolo della pista. La gente era talmente tanta che persino lì arrivava la folla, persino lì ci si sentiva schiacciati dai corpi, ma le luci arrivavano più di rado e la parete era buia, quasi invisibile.
Clary alzò lo sguardo sul viso del fratello, che la stava scrutando, leggermente divertito, ma c’era qualcos’altro, un’altra emozione che gli brillava negli occhi e che lei non riuscì bene a identificare in quel momento, ma che era famigliare seppur fuori posto per un fratello… La ragazza ritirò improvvisamente le mani e cercò di staccarsi da Sebastian, facendo un passò indietro. Lui avanzò verso di lei, coprendo la distanza che lei aveva creato e Clary indietreggiò ancora, ma in qualche modo colpì con la schiena la parete, ritrovandosi con le spalle al muro, lui davanti a lei e una gabbia di corpi sinuosi in movimento attorno a loro. Il ragazzo, senza mai staccare gli occhi dal suo viso, si sporse in avanti per appoggiare i palmi delle mani sul muro ai lati della testa della ragazza, creando una gabbia ancora più stretta attorno alla sorella, invadendo il suo spazio e costringendola a ritirarsi più che poteva verso la parete, e fissò gli occhi nei suoi, scrutandola con una certa curiosità, come un predatore che ha ormai intrappolato la sua preda e, sicuro di sé, si prende il tempo di studiare la sua reazione e la sua paura prima di attaccarla, in modo sadico. Era bellissimo. Pur vedendo questo nello sguardo di lui, Clary non riuscì a fare nulla, ma rimase paralizzata di fronte al suo viso, ipnotizzata. Cosa stava succedendo?
Sebastian fece scorrere lo sguardo lentamente lungo il corpo della sorella minore, dall’alto verso il basso.
«Che cosa stai facendo?» chiese lei a un certo punto. La voce le uscì flebile. Sapeva che lui poteva sentirla nonostante la musica. Improvvisamente era come se si trovassero in una bolla, tutti i suoni all’esterno attutiti. Il ragazzo fece risalire lo sguardo e tornò a fissarla negli occhi. Un sorriso malizioso e malvagio si fece strada sul suo viso pallido.
«Tu che dici?» disse, il tono di un’evidente domanda retorica. Clary rabbrividì.
Poi improvvisamente Sebastian si chinò su di lei e la baciò, con forza. Lei sussultò e istintivamente tentò di alzare le braccia per spingerlo via, ma prima che riuscisse anche solo a toccarlo, lui le afferrò i polsi e glieli sbatté contro il muro, immobilizzandola. Lei allora restò lì, schiacciata tra il corpo muscoloso del fratello e la parete, mentre la bocca di lui si muoveva contro la sua, incessante. Le sue labbra riuscirono facilmente a forzare quelle di sua sorella, che si dischiusero appena, dandogli lo spazio per approfondire il bacio. Sebastian cercò di stimolare la lingua di lei, accarezzandola ed esplorandola con la sua, ma lei si rifiutò di rispondere al bacio e girò il viso da un lato nel tentativo di evitarlo. Per un momento ponderò l’opzione di urlare, ma sapeva che nessuno l’avrebbe sentita in quell’inferno, e che in ogni caso non sarebbe riuscita a sfuggirgli. Ma perché voleva sfuggirgli? Le labbra di Sebastian erano così sensuali contro la sua pelle… Era sbagliato, sbagliato,… lei non voleva… Dio, si sentiva così stordita che faticava a ricordarsi il suo nome. Clary… Fray? Morgenstern. Come il ragazzo che le stava di fronte. Sebastian intanto aveva iniziato a lasciare una scia di baci umidi sulla sua guancia e lungo la mascella muovendo la bocca verso il basso, finchè non arrivò al collo. Incominciò a baciare, mordicchiare e succhiare la pelle sensibile del collo di Clary, facendola fremere, mentre con le mani lasciò la presa che aveva sui polsi di lei e iniziò a scendere molto lentamente, accarezzandole le braccia, le spalle, le scapole, giù lungo tutta la schiena fino alla vita, dove affondò le unghie nella sua carne, facendola trasalire, e intanto succhiò con particolare intensità su un lembo di pelle nell’incavo tra la spalla e il collo della sorella. Clary non ce la fece più e si lasciò sfuggire un gemito. Sentì il sorriso di suo fratello contro il collo.
«Cosa c’è sorellina?» le sussurrò in un orecchio, «mi sembri un po’ a disagio».
E con quelle parole Sebastian si chino e le lecco l’intera curva del collo, dall’incavo sopra la spalla fin sotto al mento, lasciandole una scia umida con la punta della lingua. Clary sentì un brivido percorrerle l’intera spina dorsale, e a quel punto non resistette più. Alzò un braccio solo, lasciando l’altro ben stretto contro il muro, come se una parte di lei stesse ancora cercando di trattenersi, e portò la mano dietro al collo del fratello, per poi farla risalire attraverso la nuca a intrecciare le dita tra i suoi capelli biondi, tirandoli per avvicinarlo al suo viso.
Sebastian emise una breve risata sommessa, prima di premere le labbra di nuovo contro le sue, muovendole con determinazione e spingendo in modo che quelle di lei si aprissero per lasciarlo entrare. Questa volta Clary rispose al bacio, le loro lingue si intrecciarono e si accarezzarono con movimenti a tratti frenetici e a tratti più lenti, in modo da potersi godere l’uno il sapore dell’altra. Lui le leccò il labbro inferiore con la punta della lingua e poi glielo morse, non troppo forte ma abbastanza da farle male. Intanto il ragazzo spostò una delle mani che le stringevano salde la vita e la intrecciò tra i ricci di lei, attirandola verso di se per rendere il bacio sempre più profondo, mentre con l’altra mano cominciò a risalire lungo il suo corpo, accarezzandola possessivo attraverso il tessuto sottile dei vestiti. Le fece scorrere il palmo sui fianchi, sul ventre, sullo sterno... arrivato lì Sebastian esitò un secondo, come se volesse godersi appieno quel momento. Poi afferrò uno dei seni di Clary, che sembrava adattarsi perfettamente alla misura della sua mano, lo strinse delicatamente e poi ne accarezzò la sommità con il pollice. Lei gemette nella sua bocca, e quando il fratello spinse il proprio bacino contro il suo sussultò, sentendo quanto lui la voleva.

Allora, che ne dite? Mi raccomando, come ho già scritto sopra, non fatevi problemi a dirmi che qualcosa non va. Io per esempio penso che non sia molto scorrevole, soprattutto l'ultimo terzo. Mi servono le critiche costruttive! Dovrei aggiungere almeno un'altro capitolo, ma in realtà potrei anche finirla qua, è un finale ragionevole in fondo, basterebbe aggiungerci qualche frase ad effetto alla fine. Aspetto la vostra opinione.
D.L.S.
 
  
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