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Autore: Graceling62    07/09/2014    4 recensioni
Rose/Lysander - Albus/Lorcan
Si dice che ciò che succede dopo lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre sia un'anticipazione per il resto dell'anno.
Di anticipazioni eclatanti i cugini Weasley-Potter, quella notte, ne hanno avute fin troppe, però nessuno riesce a ricordarsene. Fra congetture, ipotesi e bugie a fin di bene, il nuovo anno comincia con la costante ricerca della verità, inaspettata e disarmante.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro, Lucy Weasley, Lysander Scamandro, Rose Weasley | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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2° Capitolo


La fine delle vacanze natalizie segnava l'inizio del secondo periodo ad Hogwarts. Arrivati a metà anno, i ragazzi iniziavano a pensare agli esami, alle medie nelle materie e, nel caso queste fossero basse, ai recuperi. Le partite di Quidditch si facevano più agguerrite in vista della finale, e così anche le mille piccole competizioni fra studenti per i punti da aggiungere alla propria Casa.
Però, il viaggio in treno per il ritorno a scuola rientrava ancora nel periodo delle vacanze per la maggior parte degli studenti. I libri erano chiusi nei bauli, e nelle conversazioni si cercava di sviare il più possibile l'argomento "scuola", chiacchierando invece delle vacanze appena finite. 
Come al solito, tuttavia, qualche eccezione c'era sempre. Fra queste Rose Weasley, chiusa nello scompartimento che nei minuti seguenti si sarebbe riempiti dei suoi cugini, la quale attendeva la partenza del treno con un libro aperto sulle gambe, come suo solito. Aveva salutato brevemente i genitori e gli zii, riuscendo ad evitare gli interminabili abbracci e le lunghe liste di raccomandazioni con una fuga studiata e la scusa "Una mia amica mi sta aspettando sul treno".
Non che fosse del tutto insensibile alla partenza, semplicemente per lei era una tradizione godersi qualche momento di tranquillità sul treno, guardare i parenti che sarebbero rimasti da dietro un vetro, e prendersi quel tempo per sé.
Ogni anno quei momenti finivano troppo presto, almeno secondo la ragazza. Non appena il treno iniziò a muoversi, la porta a vetri venne spalancata da una scarmigliata Roxanne, che le rivolse il suo solito mezzo sorriso, anche se quel giorno sembrava meno convincente del solito. Non la poteva biasimare se era così persa nei suoi pensieri, anzi il contrario, ne aveva tutto il diritto. Per ragioni sconosciute a chiunque esclusi loro due, Roxanne e Lorcan, qualche giorno prima, avevano deciso di mettere fine alla loro relazione. Ad essere sincera, Rose non era mai riuscita a capire come potessero stare insieme, ma di certo non stava a lei giudicare.
Dopo Roxanne arrivarono anche Dominique, James e Fred. 
« Rose, ti prego, dì anche tu a James e Fred che non devono testare i loro nuovi scherzi con i primini. » Esclamò Dominique entrando, con un tono quasi supplichevole, senza risparmiare però ai due cugini un'occhiata di disapprovazione.
La rossa alzò gli occhi al cielo, chiudendo il libro e alzandosi in piedi. « Dirglielo non servirà a nulla, ma se lo faranno, mi dispiacerà davvero molto togliere dei punti a Grifondoro. » Commentò, lasciando intendere esattamente il contrario. Rose era stata smistata in Corvonero, il primo anno, il che le permetteva di sfruttare quella situazione a suo favore per minacciare i cugini senza sentirsi combattuta.
« Non puoi toglierci punti se non hai le prove. » Ribattè James con aria tronfia, e la ragazza scoppiò a ridere.
« Mi dispiace, Jam, ma sei troppo idiota per non farti beccare. Ora devo andare dagli altri Prefetti, e mi piacerebbe davvero molto se la sanità mentale di mia cugina rimanesse integra mentre non ci sono. » Fece un sorriso di scuse a Dominique, mentre usciva dallo Scompartimento. Iniziò a sentire le voci alzarsi non appena chiuse la porta dietro di lei, e non potè fare a meno di provare un moto d'affetto improvviso.

« Ahia. » Lily Luna Potter si portò una mano alla spalla dove il ragazzo l'aveva inavvertitamente colpita con una spalla. Alzando lo sguardo verso di lui, riconobbe in un attimo il volto di Scorpius Malfoy, e sbuffò con il preciso intento di farlo notare.
« Stai attenta a dove vai... » Il ragazzo aveva parlato senza nemmeno guardarla, ma non appena si accorse che era lei, la sua reazione fu completamente diversa rispetto a quella che si sarebbe aspettata. Spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma, ma poi riprese la solita aria arrogante che aveva sempre, quando parlava con lei. « ...Potter. » 
Dai suoi venti centimetri di altezza in più, che la ragazza aveva sempre odiato, le fece un occhiolino. Lily lo ignorò, dandogli una spallata mentre si voltava e andava a cercare il suo scompartimento. Solitamente, lei e Malfoy si ignoravano più o meno cordialmente, ma mai in vista delle partite di Quidditch fra Serpeverde e Grifondoro. Non sapeva se quell'istintiva antipatia derivasse dall'ovvia competitività, dall'insopportabile carattere borioso del ragazzo oppure dall'influenza che lo zio Ron aveva esercitato su di lei prima ancora di entrare ad Hogwarts, ma avrebbe preferito un'interrogazione di Storia della Magia piuttosto che parlare civilmente con lui per cinque minuti.
Si rendeva conto che, come Rose le ripeteva ogni volta che ne capitava l'occasione, era un comportamento infantile e tutto il resto, tuttavia non poteva farci niente. 
Una volta arrivata allo scompartimento che stava cercando, spalancò la porta con un gesto plateale, senza preoccuparsi di nascondere la propria irritazione.
« Fammi indovinare...chi potrà mai aver fatto innervosire così tanto la mia sorellina, di solito tanto pacata e tranquilla? Aspetta, non si tratterà mica di Malfoy? Chi se lo sarebbe mai aspettato. » Lily diede uno scappellotto al fratello, andando poi a sedersi davanti a lui senza rispondere.
« Complimenti, James, non pensavo tu fossi in grado di fare del sarcasmo. Dì la verità, è miracolosamente nato qualche nuovo neurone? » La rossa rimase sorpresa dal tono di Dominique, privo di qualsiasi segno di amichevole presa in giro.
« Mi vuoi dire perché continui a essere così acida con me, Domi? » Scattò James, alzandosi in piedi. Con le sue incredibili abilità intuitive, Lily dedusse che quella era solo l'ultima di una svariata serie di volte in cui la cugina di comportava così nei confronti del fratello. 
Ripresasi del tutto dalla precedente irritazione, bloccò la risposta di Dominique sul nascere.
« Abbiamo cose più importanti di cui discutere, ve ne siete dimenticati? » A quelle parole anche Roxanne sembrò riprendersi dal suo alquanto strano isolamento.
« Che cosa è successo a Capodanno. » Concluse Fred, con tono entusiasta. Sembrava l'unico entusiasta di quella storia, effettivamente. « Io avrei qualche ipotesi. » Aggiunse poi, sporgendosi in avanti verso gli altri. « Partiamo da Lily: la maglietta che indossava la mattina era decisamente troppo alla moda per essere di un Tassorosso, troppo poco da secchione per un Corvonero, e mi rifiuto di credere che la mia fedele cuginetta abbia passato la serata con un Serpeverde, quindi è ovvio che fosse di un Grifondoro. » 
Dominique alzò una mano, interrompendolo. « Hai idea di quanto sia discriminatorio questo ragionamento? » 
« Sì, sì, a dopo le proteste da moralista, ho ovviamente ragione e lo sappiamo tutti. Ora, la domanda è: che Grifondoro? Dopo una lunga serie di ragionamenti, eliminazioni, e soprattutto grazie alle mie incredibili capacità d'osservazione, che mi hanno ricordato che il ragazzo in questione indossava la stessa maglietta a inizio serata, la possibilità è solo una: Lysander Scamander. » 

Aveva spudoratamente mentito. Per fortuna, i suoi cugini erano troppo immersi nei loro drammi personali per accorgersene, ma i Prefetti si incontravano solamente nel viaggio in treno di inizio anno. Forse avrebbe dovuto affrontare quella cosa, prima o poi, ma al momento desiderava tutto meno che raccontare loro di doversi incontrare con Lysander sotto richiesta del ragazzo e sentirsi inondare di frecciatine da ciascuno di loro.
Era anni che avevano quest'assurda convinzione che lei avesse una cotta per Lysander, solo perché a volte accadevano certe coincidenze, tipo che iniziasse ad arrossire e ad essere più agitata quando lo vedeva, oppure per quella volta in cui aveva detto il suo nome mentre dormiva, ma Rose ogni volta ci teneva a precisare, appunto, il loro essere semplici coincidenze.
Assurdo, pensare che lei avesse una cotta per Lysander. Erano sempre stati amici, ed erano solo quello, nulla di più. Non che continuare a ripeterlo potesse convincere Dominique e gli altri.
Doveva ammettere che la richiesta del ragazzo di parlarle una volta sul treno l'aveva incuriosita. Lysander era una di quelle persone che non si faceva problemi a dire nulla nel momento stesso in cui gli passava per la testa.
Rimuginava su questo una volta davanti alla porta dello scompartimento dove le aveva chiesto di andare, uno di quelli perennemente vuoti sul fondo del treno.
« Ciao. » Lei sobbalzò dalla sorpresa nel ritrovarselo dietro, ma durò solo un momento, poi si girò e gli sorrise.
« Lys, ciao! Di cosa volevi parlarmi? » Andò dritta al punto senza troppi convenevoli, spinta da quella curiosità che la sopraffaceva sempre.
« Ecco, io... » Sembrava imbarazzato. « Credo che dovremmo parlare di Capodanno. » Si mordicchiò un labbro, come faceva sempre quando era sotto pressione. 
« Quindi tu ti ricordi qualcosa? Insomma, io ho un vuoto totale, come del resto tutti gli altri. » Non era del tutto vero. Qualche immagine confusa le era tornata alla mente nei giorni precedenti, ricordava di sentire il conto alla rovescia in lontananza mentre guardava le stelle con qualcuno, ma quelle che più ricordava erano sensazioni.
« Vuo-vuoi dire che non ricordi nulla? »
« Assolutamente nulla. Allora, cosa volevi dirmi? »
« Io...niente, scusami, devo andare. » E detto questo se ne andò velocemente, scomparendo dalla vista della ragazza prima ancora che lei potesse protestare.

Seduta al tavolo dei Grifondoro, Roxanne parlava con Lorcan. Aveva ripreso il suo solito atteggiamento allegro e scherzoso, abbandonando l'aria da povera ragazza con una storia appena finita alle spalle. Ad un occhio esterno, la situazione sarebbe potuta sembrare strana, visto e considerato che la storia appena finita era stata con il ragazzo con il quale stava chiacchierando animatamente, ma in realtà era tutto normale.
Ufficialmente, lei e Lorcan erano stati insieme per qualche mese, una relazione con limitate dimostrazioni d'affetto in pubblico, ma apparentemente solida. Sempre ufficialmente, si erano lasciati di comune accordo dopo Capodanno. 
In realtà, era stato tutto un bluff. Onde evitare troppi pettegolezzi, in attesa di chiarire con sé stessi quello che provavano, si erano messi insieme per finta. Dopo Capodanno le cose, almeno per Lorcan, erano state fin troppo chiare, e quella finzione non era più servita.
Roxanne, invece, era più confusa che mai, ma aveva deciso di non pensarci, e di dedicare anzi tutta la propria attenzione alla faccenda Capodanno. 
Iniziò a condividere le novità apprese da Fred in treno con Lorcan non appena arrivò il cibo, attenta a non farsi sentire da nessun altro.
« E quindi Fred ci ha detto di aver visto la stessa maglietta che la mattina dopo indossava Lily addosso a tuo fratello alla festa, ti rendi conto? Lily e Lysander...i gusti son gusti, ma non sono affatto adatti l'uno all'altra! Certo che, magari... »
« Roxanne, Roxanne, fermati. Non può essere successo qualcosa con Lily, perché so con certezza che Lysander abbia passato gran parte della serata con Rose. » Affermò con sicurezza l'altro, addentando un pezzo di pollo.
« Aspetta, credo di aver sentito male...hai detto davvero "Rose"? » Se fossero stati in un cartone animato, la mascella di Roxanne sarebbe arrivata a toccare il tavolo.
« Proprio Rose! Lysander mi ha detto... »
Prima che potesse finire la frase, venne interrotto da James, che si sedette esattamente davanti a loro, facendosi spazio fra due ragazzi del secondo anno.
« Lysander? Lo sai che ha dato la sua maglietta a Lily, l'altra sera? » Si intromise nel discorso e Roxanne lo fulminò con lo sguardo, poi lei e Lorcan si lanciarono un'occhiata d'intesa a dire "Ne parliamo dopo". « Piuttosto, perché voi due sembrate di nuovo così intimi? Non dovreste odiarvi, o qualcosa del genere? »
« Noi siamo persone civili, James. Perché invece non pensi a chi odia te? Insomma, cos'hai fatto a Dominique? » Roxanne sviò il discorso introducendo quel nuovo argomento con aria critica.
« Io non le ho fatto niente, non è colpa mia se quella è tutta pazza. Avrà il ciclo, o una di quelle cose da voi ragazze, no? »
Roxanne alzò gli occhi al cielo, evitando di sentirsi offesa per quel suo generalizzare. « Giusto per ricordartelo, è sempre colpa tua. Dopo dovresti andarci a parlare. » 
« Grande idea, non vedo l'ora di beccarmi qualche Schiantesimo per non so cosa. » Borbottò il ragazzo poco convinto. 
Ma a fine cena Roxanne, mentre tornava in dormitorio, lo vide trascinare la cugina in un corridoio secondario.
Il rapporto fra quei due era sempre stato strano, ma in quei giorni stavano davvero superando i limiti.
Non appena distolse lo sguardo da loro, incontrò quello di qualcuno di familiare. Era una ragazza bionda dagli occhi straordinariamente chiari con la divisa dei Corvonero, e sul viso un'aria spavalda. Sospirò, distogliendo lo sguardo e continuando a camminare. Forse, Dominique e James non erano gli unici che dovevano risolvere i propri problemi.


Si sentiva uno stupido a seguire i consigli di Roxanne, ma anche lui riusciva a rendersi conto di dover risolvere quella faccenda. In un modo o nell'altro, aveva sempre tenuto a Dominique, e non comprendeva come mai in quei giorni si stesse comportando in modo così strano. 
Così, alla fine della cena, l'aveva seguita fuori dalla Sala Grande fino a raggiungerla, e l'aveva trascinata fuori dal fiume di ragazzi che raggiungevano i dormitori portandola in un corridoio laterale vuoto, dove avrebbero potuto parlare in pace.
Se anche la ragazza era confusa, non lo dava di certo a vedere. Gli occhi azzurri erano fissi nei suoi, e l'unica emozione che riusciva a scorgere in essi era rabbia.
Si sentiva messo in soggezione davanti a quello sguardo, ma iniziò comunque a parlare. « Dominique, in questi giorni...tu non sei più la stessa. L'abbiamo notato tutti, e io in particolare. Non capisco cosa ti sia successo, perché tu ti stia comportando così. » Prese un respiro, aspettando una reazione da parte della ragazza. 
« Dovresti saperlo, perché mi sto comportando così. » Si limitò a rispondere lei, con voce gelida, che lo confuse ancora di più. 
« Ma non lo so, vuoi dirmi cosa ti ho fatto per meritarmi questo trattamento? » Si aspettava una reazione più rabbiosa, perché lei, quando si sentiva attaccata, attaccava a sua volta, non quella freddezza.
« Cos'hai fatto? » Scoppiò a ridere. « Già, è proprio il modo giusto per dirlo. Vuoi una risposta? Fai trovare a quei tuoi nuovi neuroni un modo per scoprire quello che è successo a Capodanno. » Si voltò per andarsene, ma James la bloccò per un braccio.
« E questo cosa vorrebbe dire? » Domandò, alzando il tono della voce. Lo stava esasperando, quel suo non dare risposte. Se James era mai stato nel torto in quella situazione, adesso non era il solo.
Lei scosse il braccio con tale decisione da fargli mollare la presa poco decisa. « Esattamente quello che ho detto. Ora fammi andare, sono stanca. » 
Lo lasciò solo in quel corridoio, con troppe domande senza risposta in testa.

Quella notte, per un motivo o per un altro, nessuno riuscì a dormire bene. Nei Sotterranei, Albus e Scorpius avevano passato ore a raccontarsi gli ultimi giorni di vacanza, e a scherzare sul Capodanno, senza che però nessuno dei sue riuscisse davvero a confidarsi con l'altro. Nella torre dei Corvonero, Dominique Weasley, con le lacrime agli occhi, si ritrovò a svegliare una confusa Rose e ad addormentarsi con lei sulle poltrone della Sala Comune. James passò la notte a guardare il soffitto sopra il suo letto, tentando di trovare delle risposte, senza riuscirci. Nella stanza vicino, Lysander Scamander fingeva di dormire per non dover spiegare al fratello come mai non fosse riuscito a trovare il coraggio di rivelare tutto a Rose, e Lorcan e Roxanne tentarono di scacciare le immagini di occhi rispettivamente verdi e azzurri che impedivano loro di addormentarsi.



Note dell'autrice:
Sono consapevole di aver pubblicato il primo capitolo solo questa mattina, ma devo ammettere che questa fanfiction mi sta prendendo più di quanto non avrei creduto. 
Volevo scrivere qualcosa di più, ma poi ho deciso che terminare alla sera sarebbe stata la scelta migliore, specialmente perché voglio iniziare il nuovo capitolo con il primo giorno.

Non so che dire di altro, spero vi sia piaciuto e di riuscire a pubblicare altrettanto presto il prossimo capitolo!
Ringrazio i lettori non silenziosi perché mi avete regalato un po' di fiducia in questa storia, e anche quelli silenziosi, perché so che esistete.
Chiunque voglia commentare, nel bene o nel male, è bene accetto, anzi qualche recensione sarebbe davvero carina da leggere!

Al prossimo capitolo.
   
 
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