Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Meg Explosion    08/09/2014    3 recensioni
Armin Arlert si trova in un ospedale, posto che lui odia a prescindere, ma che dopo un po' comincerà a piacergli poiché una persona gli insegnerà cosa vuol dire amare veramente senza paura di perdersi, perché uno volta che ci si è trovati non si torna più indietro.
Mai come nel momento nel quale ha visto quei occhi si è sentito a casa.
Eremim.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Armin Arlart, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

In Equilibrio.

Teaser (per ora)



Credo io debba delle spiegazioni a tutti.
Questo capitolo è corto poichè è solo un modo per poter porre fine al dilemma che mi tortura da giorni: Jeanmarco o non Jeanmarco? 
Scrivendo questa storia mi sono venute in mente altri piccoli racconti che sono come una backstory ad alcuni personaggi (es: Jean, Sasha, Levi e il mio povero Berthold) 
Ora, il mondo ha bisogno di moolto più Eremin, per questo i personaggi principali rimarranno quei due simpaticoni di Eren e Armin, ma dato che devo mantenere la mia posizione di persona che non riesce a concentrarsi solo su una cosa, penso che sarebbe bello se si aggiungessero le esperienze di più coppie e persone, poichè fermarmi solo su genere romantico non è esattamente il mio stile e credo di dare il mio meglio quando descrivo sentimenti e situazioni un po' lontane dall'amore.
Ok, sto parlado (scrivendo) troppo.
Comunque, rispondete a questa domanda: CE LE METTIAMO 'STE BECCSTORISSSS SI' O NO?
Grazie mille <3
p.s. mio cugino mi ha riportato i fogli che mi sono volati via (io e il mio amato cugi abitiamo praticamente nella stessa casa) e quando lo ha fatto mi ha guardato negli occhi dicendo "Non so chi cazzo siano Eren e Armin, ma hanno un sacco di problemi". Che funny cugi.






"Temo sia un po’ come la mia vita, tutto conversazione e niente azione […] I miei personaggi se ne stanno seduti in poltrona e chiacchierano."

--Oscar Wilde

 
 
 
 




-Eren, svegliati-
-Fanculo-
-Eren, ti prego, devi veramente alzarti-
-Sush-
-Non fare “Sush” a me-
-Sush-
Sono le sette di mattina e Armin ha solo bisogno di qualcuno che gli dica che va tutto bene. Non ha avuto incubi, per fortuna, ma svegliarsi in un ospedale è stato come un fulmine a ciel sereno. Quando ha aperto gli occhi, ha visto il soffitto e gli è sembrato che stesse crollando, che lo stesse per soffocare.
Eren non è di aiuto, sembra così abituato a vivere in un posto del genere, un posto dove ti manca il respiro anche se solo provi a pensare ad esso. Armin capisce che è possibile che Eren non sia ancora abituato a vivere in questa stanza, spera anzi che non pensi ad altro oltre che andarsene, vivere e non restare in un posto nel quale ogni due secondi gli viene ricordato che qualcosa è andato storto nella sua vita, qualcosa che non si può aggiustare e che continuerà ad affliggerlo per sempre.
Armin si avvicina al materasso dove Eren è disteso, il suo lenzuolo bianco che gli copre tutto il corpo, testa compresa, tranne qualche ciuffo di capelli.
-Eren, per favore-
-Hanji arriva tra poco Mikasa, torna a dormire-
-Sono Armin-
-Hanji arriva tra poco Armin, torna a dormire tesoro-
Armin si mette a gambe incrociate vicino a Eren e rimane in silenzio. Nota come il suo respiro rallenta e poi torna rapidamente alla normalità, come, pur restando addormentato, strofina il dito sotto il suo naso. Vede i suoi piedi muoversi e i suoi occhi aprirsi per pochi secondi, per poi tornare chiusi. Armin proprio non riesce a immaginarselo depresso, sembra vivo anche mentre dorme.
-Vuoi rimanere a fissarlo ancora per un po’ o posso interromperti?-
Ah, Hanji; da quanto tempo è lì? Poco importa, ora Armin desidera solo poter fermare tutto o almeno restare tranquillo a preoccuparsi solo se Eren sente freddo invece che farlo per tutto; non si può fare però, perché ci sono le responsabilità, c’è una guerra che aspetta e nessuno può tirarsi indietro.
-Ti devo fare un paio di domande e meno Eren interviene meglio è-
Armin, con tutta la riluttanza che ha nel cuore, si alza e annuisce guardando Hanji negli occhi.
-Allora, primis, Eren ha parlato di qualcosa di personale?- Hanji sorride, come sempre d'altronde, ma il suo tono non è quello di sempre, sembra quasi un’altra persona se si ascolta solo la voce; è serio e importante.
-Beh, mi ha raccontato perché è qui e cos’ha, ma non ha detto come si è sentito o cose del genere-
Hanji si avvicina ad Armin e si aggiusta gli occhiali.
-Abbiamo preparato un discorso io e lui, giacché me l’ha chiesto, non pensavo che fosse già pronto a raccontartelo-
-Se non gli avessi stretto la mano, non sarebbe riuscito ad andare avanti-
-Si è anche lasciato toccare? Lo hai drogato per caso? Ma cos’hai tu?-
-Quattrocchi, cristodio, smettila di disturbare tutti e vieni qui- una voce interrompe Hanji, Armin guarda verso sinistra e ciò che gli appare davanti sembra quasi un fantasma, una visione ultraterrena, quella creatura sembra quasi un essere… oh, è solo Levi. Però Armin sente una strana sesazione a guardare il dottore mentre si muove o a sentire la sua voce, sembra che tenti di nascodere qualcosa; certo tutti vedendo Levi provano emozioni, si può dire, ambigue, ma il modo con il quale guarda Armin o Hanji ha qualcosa di profondamente contorto. Forse è solo protettivo verso Eren, gliel'ha anche scritto una volta: Levi tenta di proteggerlo a tutti i costi, anche adando contro alcune persone. Però deve esserci di più, pensa Armin, Levi è specializzato in chissadiocosa ma di certo non in psicologia, eppure passa molto tempo insieme ad Eren o ad altri ragazzi in quel reparto; cosa fa? E' un volontario? Improbabile. Vuole allargare i suoi orizzonti? Ma che diamine significa allargare i propri orizzonti? Fatto sta che gli occhi di Levi non sono normali, è lo stesso sguardo che ha Eren e che ha Sasha ogni tanto e che anche Armin stesso riconosce di portare. Cos'è questa sensazione? Deve sapere qualcosa in più.
O forse è solo un dottore come gli altri che non ha nulla da fare allora si mette a gironzolare per l'ospedale, chi lo sa.
-Levi, lasciami fare il mio lavoro-
Il dottore non risponde, ha le braccia incrociate e guarda il verso il pavimento, più precisamente verso Eren.
-Alzati cadetto Jeager, o giuro che dovrai pulire tutto il casino che hai fatto-
-Sissignore-
Armin guarda Eren incredulo.
-E’ così che si svegliano i mocciosi, ora se non porti la tua faccia da me ed Erwin, Dio mi perdoni, ti faccio diventare il c…-
Hanji chiude la porta e urla un -Non far riaddormentare Eren!-.
-Armin? Io torno a dormire-
-Eren!-
Armin torna ad avvicinarsi al materasso e scuote Eren.
-Eren, so che non stai dormendo-
-Zitto, sono solo le otto e mezza-
-Cosa devo fare per farti alzare?-
-Ciò che hai appena detto aveva un doppio senso veramente divertente- Eren si mette seduto e si arruffa i capelli –per questa volta hai vinto-
Armin sorride e subito si ricorda del suo aspetto, cercando anche lui di sistemarsi i capelli.
-Adiamo a fare colazione?- dice Eren con il sorriso stampato in faccia.
-Devo vestirmi?-
-Vestirti? Sei per caso nudo?-
-No, ma voglio dire, andiamo in pigiama? Poi devo essere un orrore, nemmeno voglio immaginare-
-Armin, a nessuno importerà del tuo aspetto, che per dirla tutta è più che gradevole, se c’è una cosa buona di questo posto è che tutti si fanno i cazzi loro, poi non ho lo specchio in bagno, se vuoi lavarti la faccia puoi farlo però-
Armin annuisce e va verso il bagno, cercando di non ricordare a se stesso essere in un ospedale, voleva far credere al suo cervello di trovarsi in campeggio, in vacanza, qualsiasi altro posto che non fosse quello nel quale si trova, ma è più difficile di quanto sembri.
Entrato nel bagno, nota che è molto piccolo; c’è un box doccia, un bidet, un water e un lavandino, tutto sembra essere stato compresso. Il bidet e il water sono la prima cosa che si vede e a sinistra c’è la doccia, anch’essa stretta e lunga a destra si vede il lavandino. E’ tutto bianco, ma la lampadina emana una luce calda e quindi tutto sembra gialliccio e sì, sto descrivendo un bagno come se fosse la cosa più interessante del mondo, dovrei smettere, ma Armin non me lo permette poiché continua a fissare quelle pareti con un po’ di paura. Di solito dai bagni delle case altrui si riesce a capire che tipo di persona essi siano; se gli asciugamani sono in ordine, se ci vivono due o più persone basandosi sul numero di spazzolini, se tutto è colorato oppure più serio; però il bagno di Eren è morto.
Come Eren ha detto, manca uno specchio. Armin prova a sciacquarsi il viso, ma è molto più difficile senza specchio.
-TI devo aiutare ?- chiede Eren
-Sì, grazie-
-Ti faccio la coda?-
-Mhm-
Armin si toglie l’elastico che ha sempre intorno al polso e lo porge a Eren.
-Da quanto ti fai la coda?- Eren ride e Armin nota un filo di nostalgia nella sua risata.
-Iniziate le superiori non trovavo tempo per andare a tagliarmi i capelli e così ho cominciato a legarli-
-Stai bene così-
Eren infila le mani tra i capelli di Armin e li comincia a raccogliere, sorridendo ogni volta che Armin si lamenta o fa un piccolo urlo. Vorrebbe che quel momento durasse per sempre; non gli sarebbe dispiaciuto restare a pettinare i capelli di quel ragazzo per l’eternità.
-Ok, credo che possa andare bene, fatti vedere-
Armin gira la testa guardando Eren negli occhi.
-Perfetto-
-Mi hai fatto la coda altissima!-
-Ti sta bene-
-O mio Dio, mi ricorda la fontanella che mi facevano i miei quando ero piccolo, solo che ora deve sembrare più un salice piangente-
-Andiamo salice piangente-
Armin annuisce e per poco non prende la mano di Eren.
 
BIP

Da: Jean Kirschfine

Madre caduta e ora in sala radiocoso. Io sono in ospedale, tu? Incontriamo all’uscita quando hai tipo finito di fare ciò che devi fare.
Più che un messaggio sembra fax, ma comunque.
Armin ha appena finito di bere del cappuccino e decide di rispondere al messaggio



Per: Jean Kirschfine

Sto facendo colazione e poi come fai a sapere che sono qui? E’ stata Chiara vero? Comunque, come sta tua madre? :( Mi dispiace molto per lei.


-Con chi ti scrivi?- Eren ha la bocca sporca di latte al cacao e la luce che viene da una piccola finestra gli illumina il viso solo a destra e gli fa sembrare la pelle bianca e gli occhi gli brillano quasi fossero di vetro.
-Un mio amico- risponde Armin, arrossendo al vedere il viso di Eren quella mattina.
-Devi andare?-
-No, no, mi ha solo detto che è anche lui in ospedale-
-Oddio, sta bene?-
-Sì! Sua mamma è caduta e deve essere in radiologia e mi ha chiesto se potevamo vederci dato che sarà annoiato-
-Puoi andare se vuoi-
-No!- la conversazione comincia a farsi imbarazzante e Armin non riesce quasi più a sostenerla dato che Eren da risposte troppo veloci. –Scusa, volevo dire che poiché Hanji ti ha lasciato libero da tutte quelle sedute che devi fare e ti ha anche dato un po’ di libertà solo per stare con me quindi starò con te-
Questa volta è Eren che arrossisce sentendo quelle parole.
-Vuoi venire con me?-
-Non vorrei imbarazzarti-
-Perché dovresti?-
-Perché sono io-
-Già e i gatti fanno miao. Non devi preoccuparti di come gli altri ti vedono e poi Jean non è quel tipo di persona, aspetta che gli rispondo e dico che vieni anche tu-
-Hai detto Jean?- Armin non sente ciò che dice Eren e prende il suo cellulare.

Per: Jean Kirschfine

Viene anche Eren :))))) Siamo subito lì!


Eren e Armin si sbrigano a finire la loro colazione e Armin va in camera per vestirsi e prendere il suo borsone.
-No Armin, io chiamo Enzo e Carla-
-Smettila Eren-
Eren apre di colpo la porta del bagno dove Armin si stava togliendo il pigiama e gli prende la maglia viola prugna che ha messo sul lavandino correndo verso l’uscita della stanza.
-Eren!- grida Armin mentre corre verso di lui, senza maglia.
-No, mi dispiace!- Eren esce dalla porta seguito da Armin. Bastano pochi secondi perché Armin realizzi di essere a torso nudo davanti ad altre persone e subito comincia a sentirsi imbarazzato, non dalla situazione, ma dal suo corpo: un torso piatto e pallido nel quale le uniche cose che lo distinguono da quello di una bambola di porcella sono delle smagliature ancora rosse sui fianchi. Si gira e torna subito in camera chiudendo la porta. Eren non prova nemmeno a bussare, consapevole del grande errore che ha fatto.
Passano due minuti, che ad Armin sembrano due anni, prima che la porta si apra e salti fuori una mano che tiene stretta la maglia di Armin; ma non è definitivamente quella di Eren poichèche le dita sono lunghe e slanciate che ricordano quelle di un pianista.
-Posso entrare?- la voce è subito riconoscibile: Berthold
-Sì, entra-
-Scusami, ma ho visto Eren che si stava aggressivamente sedendo su una sedia e stava aggressivamente corrugando le sopracciglia stringendo, sempre aggressivamente, una maglia-
-Fa sempre le cose aggressivamente?-
-Aggressivamente è il suo secondo nome-
Armin lascia uscire una piccola risata e va verso Berthold.
-Grazie-
-Di niente. Dovresti andare a controllare il signor Aggressivamente prima che…- Berthold si tappa la bocca –scusa, stavo per fare una battuta stupida e insensibile-
Armin accenna un “non fa niente” e tutto vestito esce insieme a Berthold che lo lascia con un saluto.
Eren è seduto sulla sedia in cui era prima, i pugni serrati e le sopracciglia corrugate lo fanno sembrare un teppista di strada, quasi come se stesse per programmare il prossimo colpo.
-Signor Jeager, lei è stato decisamente scortese e poco educato- Armin cerca di stabilire un contatto visivo con Eren, ma non ci riesce –ma la perdono- finalmente Eren alza lo sguardo e vede Armin che lo invita a mettere il braccio sotto il suo.
-Scusami, non pensavo fosse un problema-
-Sei scusato-
-Non dovrebbe essere un problema, sai?-
Armin fa schioccare la lingua –Dai, andiamo, così conosci Jean-
-Pfft, ultimamente  sto facendo troppi amici, cosa ne sarà della mia reputazione da asociale?-
Eren prende il braccio di Armin e si alza dalla sedia e insieme vanno verso l’uscita dell’ospedale.


 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Meg Explosion