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Autore: _h o l l i e w    08/09/2014    2 recensioni
Salve a tutti e piacere di conoscervi, io sono Himitsu. Questa è la mia prima fiction, e vorrei che mi aiutaste - tramite recensione - a migliorare, perché ne ho parecchio bisogno.
| trama |
Tenma Matsukaze non era mai stato un ragazzino in cerca di guai, tutt'altro, anche se non si poteva dire che si facesse sempre gli affari suoi. Era insistente, testardo, all'inizio poteva sembrare addirittura fastidioso, ma non si poteva negare che avesse un cuore d'oro. Aveva dei bizzarri capelli a forma di ali in balia del vento, la carnagione abbronzata e gli occhi di un blu magnetico, quasi grigio.
Quel giorno era rimasto in classe per una punizione - a detta sua - ingiusta, per la quale fa un incontro 'strano', che lo porterà a conoscere meglio ciò che da molti è definito impossibile e, talvolta, anche spaventoso.
| // |
Spero di avervi incursiti e spero in un vostro aiuto, nonché un parere personale sulla fic.
H i m i t s u
Genere: Fluff, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matsukaze Tenma, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

Lo sguardo dello spiritò s’illuminò, posandosi sull’orizzonte visibile dalla piccola finestra della soffitta. Qualcosa aveva come attirato la sua attenzione, laggiù, all’orizzonte. Era impressionante come, da un posto come quello, si potesse scorgere il tramonto.

«Ho capito…» mormorò lievemente, alzandosi e mettendosi dinanzi al ragazzo, per poi ripetere le stesse parole a voce più alta.

«Cosa, Yaris?»

«Adesso capisco qual era la questione in sospesa...; prima di lasciare questo mondo, dovevo mettere una foto nel ciondolo!» quasi non si diede il tempo di terminare la fase, che intimò al ragazzo di seguirla.

Uscirono di fretta dalla casa di Mitsuki, la quale si era messa a correre. Verso cosa? Il cimitero, più precisamente la sua lapide.

«Mettilo qui» Indicò la base della lapide: si riferiva al ciondolo, aveva finalmente capito tutto… dopo undici, lunghi anni, si era resa conto di ciò che doveva fare, e tutto ciò grazie a Tenma.

Matsukaze posò il ciondolo sulla base della lapide, sotto all’incisione del suo nome. Attese qualche secondo, poi Mitsuki decise di poggiare la mano eterea su quel marmo gelido, che sembrava aver preso un calore che, come l’aura gelida che aveva inondato il ragazzo il giorno stesso del loro incontro, era diverso, era più vivo.
Ne era certa, ormai, stava per succedere qualcosa.

Da fioca, inizialmente, una fiammella di luce si sprigionò dalla collana. Si ingrandì fino a che non iniziò ad assumere una forma più arrotondata, circolare. Ogni colore dell’iride era riflesso in quello specchio di luce. Lo spiritò allungò la mano, toccandolo, sembrava avere una consistenza, per pochi istanti le sembrò di aver riacquistato il senso del tatto. Era… morbido, ma al contempo ruvido, un misto di opposti che lo rendevano inesorabilmente strano.
All’improvviso, questa luce iniziò a scoppiettare, ingrandendosi, sino ad investirla con il suo confortevole amore; per qualche istante le sembrò di essere immersa in un abbraccio. Un abbraccio che, però, si spezzò subito dopo, ritraendosi.

«Credo che…» mormorò con amarezza, era ciò che aveva sempre desiderato ed ora che era ad un passo da averlo dei risentimenti le impedivano di afferrarlo.

Tenma colse al volo ciò che la ragazza voleva comunicargli, non aggiunse altro, era dura per lui come lo fosse anche per lei. «Ci rivedremo, Yaris?»

«Credo proprio di no» l'espressione del ragazzo si fece più triste, stava davvero per dirle addio? «Questo è un po' come un finto addio, Tenma-kun» lui sollevò lo sguardo, posandolo sulla ragazza.

«Come?»

«Un finto addio, dopotutto sono ancora legata alla tua anima» Yaris sorrise raggiante nonostante le pungenti lacrime che le pizzicavano gli occhi. Avrebbe voluto posargli una mano sulla spalla per confortarlo, ma lo avrebbe attraversato inesorabilmente. Si avvicinò al volto del ragazzo, imitò un bacio sulla guancia, era l’unico supporto che potesse dargli.

«Ciao Yaris, non ti scorderò, stammi bene...!» sorrise anche lui, con ogni mezzo che aveva, non poteva essere triste quando alla sua amica stava succedendo una cosa così meravigliosa.

«Certo, anche tu, sayounara...» aveva sempre detestato quella parola, ma nonostante tutto riuscì a non togliere il sorriso dal volto. Indietreggiò, sino ad essere immersa completamente nella luce. «Arigatou, Tenma-kun» mormorò flebilmente, nel sentire il suo nome pronunciato dalla voce della ragazza un brivido lo percorse.
Lei svanì pochi istanti dopo, in quell'avvolgente luminosità che dava come l'impressione di essere tiepida, piacevole; ma poco dopo anche quella scomparì, esattamente come si era formata.


 

Finito.
Era tutto finito. Di certo non l'avrebbe dimenticata, tutt'altro. Con la permanenza alla Raimon, tutto, ogni angolo dell'edificio gliel'avrebbe ricordata. Un finto addio, sarà stato simile agli arrivederci, forse.
No, lui sapeva che l'aveva detto tanto per rassicurarlo, ed in fondo per un istante aveva anche funzionato; il loro legame si era spezzato, per sempre.

Tenma si riscosse, stropicciandosi gli occhi, non avrebbe permesso ai suoi occhi di versare delle lacrime.

Portò lo sguardo verso il tramonto, in quei pochi giorni passati assieme a Yaris questa gli aveva insegnato ad amarlo, parlandogliene durante i suoi allenamenti da solo al parco, trovandovi sempre un particolare nuovo, differente. Matsukaze notò un qualcosa di diverso, di brillante accanto al sole che tramontava dietro il mare: una stella che, anche se piccola risaltava con la sua fioca luce, quasi volesse imitare il sole, accanto ad esso, che delicata si poggiava sull'orizzonte come se stesse galleggiando sul pelo dell'acqua.

Portò lo sguardo sui piedi, aveva dimenticato qualcosa...

«Oh cavolo! Sono in ritardo per gli allenamenti!» urlò sconvolto, facendo retro front ed iniziando a correre come mai aveva fatto.

 

Intanto, da lontano, la piccola stella lo osservava dall'orizzonte

«Non cambierà mai...!»

Sorrise.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n.a.::

Okok, ho pubblicato due capitoli in un giorno solo ma visto che sta per cominciare la scuola e non potevo attendere oltre... Ragazzi, non posso crederci. L'ho terminata. E sono anche abbastanza soddisfatta del finale, devo dire. Si conclude così la mi prima fic... già mi manca. Mi manca la fic in sé, mi manca Yaris con il suo caratterino, e mi mancheranno soprattutto le vostre recensioni, sapete. E adesso, cosa faccio? E' completa, probabilmente tra qualche tempo mi sarò invaghita di un'altra trama e questa non la guarderò nemmeno più; resterà lì, con i suoi capitoli, a prendere la polvere, finché un giorno non sarò così annoiata che andrò a rivederla. Sono sincera se dico che mi sto per mettere a piangere eh. E' così frustrante non poter aggiungere un altro capitolo; scervellarsi sino al midollo per un'idea decente per poter aggiornare, e sentire la mancanza di quella sensazione quando si completa la fic... mah, troppo smielata? Comunque, sono felice che mi abbiate dato l'opportunità di poter 'condividere' questa piccola storiella con voi. Ho voluto mettere queste note a fine 'epilogo', un po' come per i libri ci sono i ringraziamenti. Già, devo ringraziare tutti voi che avete letto, chi ha recensito e chi l'ha inserita tra una qualche categoria. Grazie, davvero. Non ho altro da dire, non so quando potremo risentirci, ma spero presto. Baci,

H o l l i e w_

   
 
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