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Autore: Uptrand    14/09/2014    9 recensioni
Raccolta di storie brevi non legate fra loro che vede i personaggi originali del gioco e quelli da me inventati in situazioni anomale e magari in secondo piano. Questo con lo scopo di descrivere meglio l'universo oltre i limiti dati dalla descrizioni delle storie e personaggi principali e per cercare di descrivere qualcosa di nuovo.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Marina stava guardando fuori della finestra del suo ufficio, mentre annoiata poggiava i gomiti sul banco di lavoro dove erano presenti gli schizzi di disegni dei futuri abiti.
Era una stilista e ultima promessa nel mondo della moda ad essere arrivata sulla Cittadella, era riuscita ad aprire prima uno studio e dopo un negozio situato sotto di esso.
Ma aveva anche ventisette anni, era ancora giovane e sentiva dentro di sé la voglia di divertirsi e magari fare qualche stupidaggine. Aveva una folta capigliatura riccia di colore castano, gli occhi del medesimo colore, che in quel momento tormentava con una mano per farsi venire l’ispirazione.
Mentre guardava la gente che passeggiava tranquilla per la strada dal piano superiore, cercando di farsi venire qualche nuova idea, un uomo curvo su se stesso che sembrava camminare a fatica si fermò davanti al suo negozio.
Non corrispondeva al genere di clientela che lei serviva. Aveva la barba non troppo curata, una divisa da militare con dei gradi, non sapeva cosa indicassero, un capellino in testa che ne celava il viso dal naso in su dalla sua posizione e su di esso la scritta SR2.
Uno dei tanti gadget dedicati alla famosa nave Normandy SR2.
Le sarebbe piaciuto salirci a bordo, sperava che le avrebbe suggerito quelle idee che la noia sembrava averle tolto.
L'uomo dopo aver osservato per qualche minuto le vetrine entrò.
Lei non ne fu proprio entusiasta, quel momento era stato il più interessante della giornata.
Passarono meno di dieci minuti, quando fu chiamata da una sua dipendente che lavorava al negozio di sotto.
« Qual è il problema? » Chiese una volta scesa.
« Quel signore vuole un vestito che non facciamo più e non ne abbiamo neanche in magazzino, ma non vuole sentire ragioni. Parla di vita o di morte. »
Marina osservò il cliente insistente e riconobbe l'uomo di prima, il capellino non lasciava dubbi. Riteneva la giornata ormai persa, forse avrebbe fatto almeno qualcosa di utile.
« Ci penso io. » Disse rivolta alla dipendente.
« Salve signore, come le è stato detto il modello che ha richiesto è fuori produzione, ma se lo desidera posso aiutarla a sceglierne un altro per la sua donna se conosce le misure.» Spiegò al cliente.
Adesso che lo vedeva da vicino si accorse che doveva aver superato la sessantina, ciuffi bianchi spuntavano in mezzo alla barba marrone, aveva occhi vivaci dello stesso colore e delle rughe attorno ad essi.
« Lei non capisce! Deve essere lo stesso modello, altrimenti sono un uomo morto. » Annunciò lui in tono catastrofico.
« Mi spiace, ma a meno che l'ideatore di quell'abito non ne faccia uno apposta per lei non ci sono alternative. » Disse lei, sapeva perfettamente di cosa stava parlando.
« Bene, mi faccia parlare con questa persona. » Rispose risoluto il cliente.
Lei era sorpresa, solitamente quella scusa sistemava tutto e la gente se ne andava o acquistava un altro abito.
« Mi scusi, ma cosa le fa pensare che questa persona la accontenterebbe una volta sentita la sua storia? »
« Lo vede questo? » - Domandò l'uomo indicando il capellino - « Sono il pilota della Normandy SR2, Jeff “Joker” Moreau, sono famoso e sono sicuro che una celebrità come il sottoscritto troverà il modo di convincere il sarto. »
« Stilista, non sarta e parliamo di una donna. » Precisò lei infastidita, odiava quando le persone  non capivano la differenza tra questi due ruoli. « Mi pare solo un gadget come tanti altri. » Commentò lei riferendosi al capellino, mentre sul viso era palese che non le credesse.
« Dannazione! Sapevo che ne avevano fatti troppi di questi affari, ma deve credermi questo che ho in testa e il primo e originale, lo indosso da anni. »
Su quello non aveva dubbi, i segni del tempo erano evidenti su quell’indumento. Decisa a mettere quell'uomo alle spalle al muro davanti alla sua menzogna propose « Mi convinca  che lei è chi dice di essere e le prometto quel vestito.» Proclamò convinta che lui scherzasse.
« Cosa? È lei la sarta...stilista...stilista di quest'abito. Ah,ah sono a cavallo, mi segua e le fornirò le prove che vuole. »
Lei ci pensò un attimo, l'uomo non sembrava pericoloso alla fine acconsentì.
Durante il tragitto verso i moli, Joker aveva deciso di mostrarle di persona la Normandy, lei chiese perché fosse così importante quel modello di vestito.
« Perché sono un uomo morto, se mia moglie scopre che non ho più quel vestito!»
« Cosa è accaduto a quello che già possedeva? »
« Beh...ok... mia moglie mi aveva chiesto di ritiralo in lavanderia...»
Lei annuì per far intendere che lo ascoltava.
« Ci ero andato con un amico, James Vega perché sulla via volevamo fermaci a un bar, cosa che abbiamo fatto...purtroppo...solo una birra pensavamo. »
Lei ascoltava con attenzione
« Nel bar, non so come, un tizio comincia a prendersela con Vega e il mio amico reagisce, la cosa ben presto degenera in una rissa generale anche in strada. »
« E lei dov'era? »
« Ben nascosto cercando di non farmi colpire, ho seri problemi alle ossa o crede cammini così perché mi piace? »
« Oh! » Si diede della stupida per non averci pensato da sola.
« Dicevo...la rissa degenera anche in strada, quando una palla di fuoco si alza da quella che era l'astro-auto che avevo preso a noleggio. »
« Cosa ? Mi sta dicendo che il vestito è bruciato! »
« All’incirca. So che quando l'auto è bruciata, mi sono messo a urlare ma non per l'auto o il vestito, ma per come avrei fatto a spiegare a mia moglie quello che era successo. Mi aveva raccomandato espressamente di fare dalla lavanderia a casa, nessuna fermata in mezzo....tornando al vestito.... Stavo osservando la scena esterrefatto, da dentro il locale, quando vidi la mantellina bianca del vestito sulla testa di un turian ubriaco e nudo sfrecciare in mezzo alla strada...so che dopo l'hanno usata come una bandiera quando sono arrivati gli agenti del C-sec a mettere a posto le cose.»
« Sua moglie non ha mai saputo niente di questa storia? » Domandò lei incredula.
« No, negli ultimi due anni. »
« Due anni? » Chiese stupita Marina.
« Non penserà che sia successo oggi. Quando sono rientrato a casa mi ha solo chiesto di metterlo via, dicendomi che l'avrebbe controllato dopo. Io mi ero presentato con una scatola vuota, ma uguale a quella che conteneva l'abito nella speranza di guadagnare tempo, così l'ho messo dove non l'avrebbe mai trovato e facendo in modo che se ne dimenticasse. »
« E ora? »
« Ora se ne è ricordata e vuole che glielo tiri fuori. »
« Non so se lei mi ha detto il vero, ma almeno questa storia è divertente. E il suo amico? »
« Mi ha promesso che non avrebbe fiatato.»
« È quella la Normandy? » Chiese Marina, quando ormai erano quasi arrivati e si distinguevano le forme delle navi e il nome sulle loro corazze.
« Più o meno, quella è la Normandy SR3 ed è pilotata da mia figlia. La SR2 è due moli oltre. »
Il suo stupore fu assoluto, quando la porta della nave si aprì riconoscendo il pilota e mentre si accingeva ad salire sulla nave pensò che quello era un buon giorno, mentre nuove idee le giravano in testa.
   
 
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