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Autore: GingeRed    24/09/2014    7 recensioni
Harry Styles era il ragazzo perfetto. Era quel genere di ragazzo che tutti i padri vorrebbero per le proprie figlie, quel genere di ragazzo per cui ogni singola ragazza sulla faccia della terra avrebbe sbavato dietro, quel genere di ragazzo che esiste solo nei libri solitamente. Harry Styles era l’uomo perfetto. Ed anche io avrei potuto innamorarmi di lui, se solo il mio cuore non fosse già appartenuto a qualcun altro.
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VIII.



 

Erano le undici e cinquantatre minuti, ed io mi ero ritrovata al volante del macchinone di Harry, per le strade di Londra.
Non avevo riflettutto realmente su quello che stavo facendo, ero semplicemente uscita di casa afferrando le chiavi di corsa, senza pensare davvero, come se quella al volante non fossi nemmeno stata io.

Era come se ci fosse stato qualcun altro lì, in quella macchina.

A mezzanotte spaccata ero lì, ero dove lui, Azzurro, mi aveva detto di farmi trovare, controllando ogni due secondi il cellulare, mentre di lui nessuna traccia.

Certo, sarebbe stato tutto più facile se invece di prendere e andare lì avessi semplicemente messo giù il cellulare. Sarebbe stato tutto più semplice se non mi fossi mai messa al volante di quella macchina, e o se per qualche scherzo del destino non avessi mai letto quel messaggio. Invece no, io ero lì, dove lui mi aveva detto di andare, ad aspettarlo, impaurita e nervosa, in preda al panico perché in quel momento l’unica certezza che sapevo di avere era che lui mi teneva in pugno, e ne era consapevole. 
Lui riusciva a farmi fare tutto quello che voleva.

A mezzanotte ed un minuto un messaggio ricevuto mi aveva fatta saltare letteralmente in aria:

“Sono nella macchina dall’altro lato della strada.”

Non aveva nemmeno bisogno di dirmi di salire sull’auto, a lui bastava semplicemente dire “sono qui” o “sono lì”, ed io lo avrei raggiunto come un bravo cagnolino fa col suo padrone.
Stupida me.

Titubante sul da farsi avevo attraversato la strada e mi ero diretta verso il Range Rover nero parcheggiato dall’altro lato della strada, con il cuore letteralmente in gola e il cervello che continuava a gridarmi “scappa stupida cretina! Sei ancora in tempo! SCAPPA!” ma no, ovviamente, io ero andata dritta verso lo sportello del passeggero davanti.

« Buona sera, piccola Charlie.»

Mi aveva detto lui mentre mi dava un bacio sulla fronte; si, un bacio sulla fronte proprio come si fa con i bambini.
Mi aveva guardata per qualche istante prima di fare uno di quei suoi sorrisi che m’avevano rubato il cuore, e poi aveva sospirato accendendosi una di quelle sigarette che usava solo quando era turbato o nervoso.

« Sei nervoso?»
« Perché dovrei? Tu lo sei?»
« Io ecco.. tu.. stai fumando.»
« Sei così bella quando sei nervosa Charlie.»

Mi aveva detto scostandomi i capelli dal viso. Mi aveva guardata negli occhi per un breve lasso di tempo, lungo abbastanza però da farmi tremare, da farmi venire le vertigini.

« Allora, non vuoi sapere perché sei qui?»
« Ehm.. no.. io.. insomma.. non lo so.»

Ed eravamo sempre nella stessa situazione di ogni volta in cui io mi trovavo a contatto con lui: piccola e impaurita, di fronte ad Azzurro, il più grande fan di se stesso.

« Penso che prima tu debba rilassarti un po’, piccola.»

Dal cruscotto dell’auto aveva tirato fuori uno spinello d’erba già pronto e, senza dire una parola, me l’aveva passato ancora spento, guardandomi fissa negli occhi quasi ad ordinarmi di accenderlo.

« Coraggio, ti aiuterà a scioglierti un po’, ad essere più rilassata.»

E così avevo tirato fuori l’accendino dalla tasca dei pantaloni e avevo fatto il primo tiro.

Per i cinque minuti seguenti c’era stato solo un silenzio assordante; talmente forte che riuscivo a sentire il rumore del vento al di fuori di quell’auto super lussuosa.
Presa dai miei pensieri avevo fatto un tiro troppo lungo e quindi avevo iniziato a tossire come una bimba alle prime armi con le sigarette e, come al solito, Azzurro aveva riso di me;
credo che ormai c’avessi fatto l’abitudine.

« Dammi qua, ora tocca a me. Non lo sai che certe cose vanno condivise?»
« Ehm.. scusa.. ero sovrappensiero.»
« E a cosa stavi pensando?»

Già, a cosa stavo pensando?
Stavo pensando a quanto arrogante fosse, a quanto manipolatore ed opportunista era quel tipo seduto proprio di fianco a me. E, si, stavo anche pensando a quanto bello e spaventosamente affascinante fosse contemporaneamente.

« Nulla di importante.»
« Harry lo sa che sei qui?»

Lui e le sue straordinarie capacità di piazzare una domanda brucia pelo nel bel mezzo di una conversazione che non ne ha nulla a che fare.

Io, dal mio lato del posto passeggero, avevo accennato un no colpevole con la testa.

« Ma certo, certo che non lo sa. E dove gli hai detto che andavi?»
« a dire la verità non gli ho detto proprio niente Niall, sono semplicemente uscita rubandogli la macchina.»
« Oh, ma che ragazza ribelle.»

E, non so se fosse per gli effetti dell’erba, scoppiammo insieme in una risata rumorosa e sincera: si stava prendendo gioco di me di nuovo, però lo stava facendo con me, rideva insieme a me.

« Allora, perché sono qui? Nella tua auto e nel bel mezzo della notte?»
« Woh, l’erba deve aver azzerato i tuoi freni inibitori eh? Allora vuoi sapere perché sei qui, piccola Charlie?»

“Odio quando mi chiami piccola Charlie”, avevo pensato di dirgli. Perché in effetti non mi piaceva poi cosí tanto ad essere onesti, mi faceva sentire piccola ed insignificante ai suoi occhi: come una formica a confronto con un grosso, grasso elefante africano.

« Si, vorrei saperlo, se non ti crea troppo disturbo.»

Azzurro si era avvicinato un po’ di più a me, portando un suo braccio intorno alle mie spalle poggiando l’altro sulle mie gambe.

« Aaah, Charlie Charlie Charlie.. vedi, ti ho gentilmente chiesto di venire qui perché volevo che sapessi che ho scelto te perché sei così dolce, così piccola e ingenua, ma allo stesso tempo sei furba, e tanto direi..»
« Non capisco..»
« Perché stai con lui se non lo ami?»

Ed il mio cuore s’era fermato per un attimo.
Azzurro era di fronte a me, aveva oltrepassato la distanza di sicurezza e mi teneva praticamente intrappolata a se stesso, ed in più, mi aveva incatenata con i suoi occhi e con quella domanda alla quale non potevo rispondere, perché una risposta non c’era.
Non potevo dirgli tutto, non potevo tradire la fiducia che Harry aveva riposto in me, non potevo tradire il mio amico.

« Io ed Harry ci vogliamo molto bene, Niall.»
« Questo lo so. Ma non c’è traccia d’amore. Allora, perché?»
« Sono io quella è che qui per delle risposte, non tu.»

Ed improvvisamente, la sua stretta sulla mia gamba si era fatta più forte, sembrava che volesse quasi farmi del male, eppure non mi faceva paura, anche se nei suoi occhi c’era il fuoco, io non avevo paura di lui.

« Non provocarmi piccola, tu non mi conosci, non sai quello che potrei fare.»
« Allora dimmi perché sono qui, Niall, dimmelo.»
« Quanta fretta Charlie, non vuoi divertirti un po’ con me prima?»
« No.»

Improvvisamente la sua stretta si era calmata, e il suo braccio non era più intorno alle mie spalle. 
Aveva afferrato con forza il volante, stringendolo fino a farsi diventare le nocche bianche con lo sguardo fisso davanti a se.

« Sei qui perché voglio che tu sia mia, Charlie, mia e basta.»
« Cosa? Ma io.. io.. Come hai detto? Io..»
« Non puoi, lo so già.»

E, senza neanche più guardarmi aveva poi continuato:

« Ma io non sono uno che s’arrende, t’avrò in un modo o nell’altro Charlie. Buona notte.»

Mi aveva fatta scendere dall’auto ed io ero quasi scoppiata a piangere.
Era tutto troppo confuso: lui voleva me, io volevo lui, però sapevo di non potere, però lo volevo, più di ogni altra cosa al mondo; anche se sapevo che era tutto ciò che avevo sempre cercato d’evitare, anche se sapevo che non era la persona che avevo sempre voluto al mio fianco perché io volevo qualcuno come Harry, qualcuno a cui importasse di me e che mi volesse nonostante il mio essere me.

Durante il tragitto di ritorno a casa avevo pensato al fatto che non sapevo se mi pesasse di più il suo sguardo addosso, che mi faceva sentire nuda e senza protezioni ogni volta, oppure mi pesasse di più il fatto che lui non mi guardasse neanche; poiché in quel preciso istante, senza il suo sguardo addosso m’ero sentita come svuotata dentro.

Erano le due passate, ed io ero rientrata in casa di Harry come una ladruncola, camminando in punta e cercando di non svegliarlo, ma, per mio sfortuna, lo trovai alle due del mattino, seduto sul divano ad aspettarmi.

« Dove diavolo eri? E perché hai preso la mia auto? E per quale assurdo motivo non hai risposto a nessuna delle mie 27 chiamate o ad uno dei miei 11 messaggi?»

Ero nella merda fino al collo.

« Scusa Harry, sono stanca, vado a dormire.»
« No! Tu non vai proprio da nessuna parte cazzo, ora mi dici dove e con chi cazzo eri, subito.»

Non avevo mai visto Harry arrabbiato fino al punto da bloccarmi con le spalle al muro. 
Non avevo mai visto eri arrabbiato in mesi e mesi di “relazione”, a dire il vero; e quello si, che m’aveva spaventata.

« Eri con lui, non è vero?»

Il mio silenzio aveva fatto da risposta ad una di quelle domande a cui no, non serviva una risposta.

« Charlie porca puttana tu non puoi scappare nel bel mezzo della notte per raggiungere il tuo misterioso amante, con la mia auto per di più! Ma che diavolo ti passa per la testa? E se qualcuno t’avesse vista con quel tizio? Cosa ne sarebbe stato di noi? Di me? Ah?»

Sinceramente? Non so se fosse stato davvero l’effetto dell’erba che Azzurro m’aveva dato, o se stavo finalmente uscendo dal guscio, non lo so, so solo che quella sera, era stata una delle prime volte in vita mia in cui avevo detto ciò che volevo, e ciò che pensavo senza sentirmi così sempre troppo poco a confronto con gli altri.

« A quindi il problema non è dove ero perché eri preoccupato per me, era dov’ero Charlie può rovinarmi la reputazione! Beh la sai una cosa Harry? Fanculo la tua reputazione! Io sono stanca di tutto questo. Sono innamorata di qualcuno che non mi può avere per colpa tua! Solo e soltanto colpa tua! Ed io sto male, lo capisci? Fanculo! Fanculo tutto!»

Non ero mai stata quel genere, terribile, di persona che rinfaccia le cose, eppure quella notte, mi erano uscite delle parole di bocca che neanche pensavo.
Avevo afferrato la mia borsa con quelle poche cose che avevo e sbattendo la porta di casa me n’ero andata via da Harry dirigendomi al mio vecchio appartamento. 
Si, mi ero subito sentita in colpa perché si, lo sapevo che la colpa non era di Harry ma mia, mia e solo mia, lo sapevo che a Harry non importava solo di se stesso, lo sapevo che voleva solo proteggermi, solo che ero una stupida, avevo impresso le parole di Azzurro “voglio che tu sia mia Charlie, mia e basta” nella mia mente talmente tanto prepotentemente che ne avevo fatto quasi una religione da idolatrare, ed avevo mandato a fanculo l’unico amico che avevo. 

Ero una stupida.

Avevo lasciato Harry a guardarmi andare via da casa sua con lo sguardo basso e dispiaciuto, e lo sapevo, io lo sapevo che stavo facendo cazzate su cazzate, ma ero sola, e l’unica persona che mi voleva in quel momento era lui, che me l’aveva confessato poche ore prima.

“Ho litigato con Harry, sono al mio vecchio appartamento.”
“Mi stai invitando a passare la notte da te per caso, piccola?”
“20 Essex Road, NW10.”
“15 minuti.”


Ero una totale, completa, ed assoluta idiota, ed il bello della storia, era che io ne ero consapevole.


 



 

*

Ciao a tutte voi anime,
Si lo so, sono sparita per mesi interi. Mi dispiace. Ho avuto mille problemi e mille casini da risolvere.
Insomma, son tornata perché sto attraversando un periodo schifoso, ed avevo bisogno di svagare la mente un pó.
Come state?
Io cosí, sto.
L'Amore fa schifo oggi, ma magari domani sará meglio, non lo so.
Un grazie alla mia Skina, che mi spinge sempre perché io ho paura di rischiare.
Ed un grazie a voi, persone con mille volti, mille storie da raccontare, che passate su questa mia storia e vi fermate a leggerla.

Torneró presto,
la vostra Alex.



@AlexB892 su twitter.

  
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