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Autore: Erin    01/10/2014    10 recensioni
<< Rose Weasley >> sentii finalmente chiamare e sobbalzai, benché me lo aspettassi. Salii i tre gradini lentamente, sorrisi alla preside, che chinò appena il capo in segno di saluto, e alla professoressa DeLance che mi fece sedere sullo sgabello. Chiusi gli occhi, perché non volevo vedere gli occhi di Albus e James fissi su di me. << Che mente brillante...si, proprio come tua madre! La timidezza è il tuo unico scoglio e forse caratterialmente l’unica cosa che hai preso da tuo padre. Ma il fervore e la tempra mi sono molto familiari. Potrei smistarti a Corvonero per l’intelletto o a Grifondoro per la tempra...ma io credo che ci sia una casa più adatta per te. Serpeverde! >>
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Edera

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Un regalo inaspettato

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Le nuvole si diradarono e un raggio di luce calda entrò dalla grande finestra, avvolgendo i nostri corpi intrecciati sul letto. Svegliarti con la persona che ami al tuo fianco ti fa svuotare lo stomaco, irrigidire ma al contempo eccitare; gioia e passione si intrecciano nei tuoi pensieri e nei tuoi ricordi, mentre guardi le sue palpebre chiuse, a qualche centimetro da te. Puoi sentire il suo respiro infrangersi sulla tua pelle, il suo calore riscaldarti e credi anche di intravedere i suoi pensieri sotto quei ciuffi biondi e spettinati. D'un tratto, Scorpius aprì gli occhi. Due fredde lame rispecchiarono il mio corpo nudo, coperto appena dal lenzuolo bianco.
« Buon compleanno in ritardo » mi disse, facendo scorrere le sue pupille nerissime su tutto il mio viso arrossato. 
Era stato il mio compleanno il giorno prima, ma n'ero completamente dimenticata dopo aver messo piede a Malfoy Manor. La vista di mia madre con il signor Malfoy, la confessione di Scorpius, i suoi baci, le sue carezze...
Distolsi appena lo sguardo, imbarazzata. « Grazie per gli auguri. » 
Cosa sarebbe accaduto adesso? Se mi soffermavo a pensare che solo qualche attimo prima, qualche ora prima, le mie gambe erano intrecciate alle sue, le nostre bocche erano un'unica cosa e il suo bacino aderiva al mio, non riuscivo a restare calma. Lo amavo, lo volevo con tutta me stessa.
« In questi due anni ti ho sempre preso dei regali per il compleanno. E per Natale. Così ho fatto anche qualche giorno fa. »
Lo guardai, stupita da quella rivelazione. Possibile che, nonostante tutto, avesse continuato a pensare a me?
« Io non... » biascicai. 
« Non ho avuto il coraggio di darteli. Non volevo avvicinarmi a te, ma sono lì, nel baule ai piedi del letto. »
Continuava a guardarmi gli occhi e le labbra, steso su un fianco con i capelli sparsi sul cuscino.
« A me non interessano i regali » dissi dolcemente, ma quasi severa. « A me interessa averti ritrovato. E poter stare al tuo fianco, se vorrai. »
Lui sollevò il capo e scivolò appena sul letto per raggiungermi; si appoggiò con una mano sul mio cuscino, sovrastandomi con le sue spalle. Si chinò appena per lasciarmi un bacio a fior di labbra.
« Io ti voglio » sussurrò sulla mia bocca. « Ora e per sempre. » 
Sollevai appena le braccia e le intrecciai intorno alla sua nuca; giocherellai con i suoi capelli. « Non riesco a non pensare a ieri sera... a quello che è successo tra noi. Mi sento tremare » confessai.
Lui mi sorrise in maniera estremamente dolce. Mi aggiustò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, scese a darmi un altro bacio. Poi tornai alla realtà. Mia madre che fine aveva fatto? Era mattina! Scattai a sedere, portandomi la coperta sul seno. « Ma quindi... quindi... » balbettai guardandomi intorno.
Scorpius dovette intuire i miei pensieri, infatti mi fermò appoggiandomi le mani su entrambe le braccia. 
« Tua madre è rimasta qui a fare la notte. Mio padre... si è aggravato » disse in un sussurro, distogliendo appena lo sguardo. Credetti di scorgere del lucido nei suoi occhi. « Una delle cameriere ha detto a tua madre che ti aveva preparato una stanza, che potevi dormire qui. Lei ha detto che non c'erano problemi. »
Pensai che mia madre ci aveva visto lungo. Probabilmente mi aveva trascinato lì perché aveva intuito di me e Scorpius e ci teneva che funzionasse, come invece non era capitato a lei. Ma adesso c'erano cose più importanti a cui pensare: se mia madre era rimasta la notte, per Draco Malfoy le cose non si stavano mettendo affatto bene.
Mi rivestii, aiutata da Scorpius in un malizioso gioco di sguardi e di carezze, finché non fummo fuori dalla sua camera. Ci dirigemmo alla camera da letto del padre, percorrendo quei corridoi scuri e infiniti che si dipanavo nell'enorme maniero.
Scorpius aveva una camicia blu cobalto arrotolata sui gomiti, un colore insolito che non gli avevo mai visto indosso, ma che gli stava benissimo. Lo seguii appena qualche passo dietro, osservando i movimenti ritmici delle sue gambe e le contrazioni dei suoi dorsali. Prima che la porta della camera potesse aprirsi, gli sfiorai le dita della mano per un solo istante; lui mi guardò intensamente, poi aprii.
Il signor Malfoy era assopito, con tre cuscini dietro la testa. Il pigiama bianco leggermente sgualcito ma il viso sempre composto, quasi fiero. Mia madre era seduta sulla sedia dove l'avevo lasciata, si era addormentata con le braccia incrociate sul bordo del letto e la testa appoggiata sopra. Mi sembrava così brutto svegliarli; fu Scorpius ad avanzare, recandosi al capezzale del padre. Gli poggiò un dito sotto al naso, in un gesto mirato a vedere se respirava.
Draco aprì gli occhi con un mezzo sorriso. « Il tuo vecchio è ancora duro come una roccia.»
Si guardarono senza dire altro; non c'era molto trasporto emotivo nelle loro parole, ma era tutto nei loro occhi. Sembravano comunicare con la mente. Io sapevo e sentivo benissimo che si volevano bene.
Fu poi mia madre a svegliarsi; si stropicciò le palpebre e mi notò, poi vide il suo paziente e gli chiese subito come si sentiva. 
« Molto debole, ma meglio. »
La vidi sollevata. Si alzò, stiracchiandosi; si diresse verso di me e mi poggiò una mano sulla spalla, accompagnandomi all'uscita. Quando fummo sole, notai che stava piangendo.
« Stai vicina a Scorpius, questo è proprio un brutto momento per lui. Ormai sei grande e so che posso parlarti francamente. Il signor Malfoy ha una malattia degenerativa, non sappiamo ancora di quale natura. La cosa grave è che, nell'ultimo periodo, soffre di attacchi improvvisi di mancanza d'ossigeno. Serve assistenza costante. »
Capii subito cosa stava cercando di dirmi, ma lei continuò subito a parlare.
« Non dico che mi trasferirò qui, manderò sicuramente due infermiere specializzate. Ma verrò spesso e cercherò di fare il possibile per salvargli la vita. Io... »
L'abbracciai. Non c'era niente da dire, niente da accusare, niente da rinfacciare. Io sapevo che aveva scelto mio padre, che lo amava, ma potevo capire benissimo, alla mia età, che lei aveva voluto molto bene ad una persona. E quando c'è di mezzo la morte, tutto si rimette in gioco, tutto diventa fondamentale. Avrei portato il segreto con me per sempre e sarei stata accanto a Scorpius come meglio potevo, con il mio supporto e il mio amore.
Il fatto che ci fossimo ritrovati mi apparve come un segno del destino.

 

Erano passati alcuni giorni dall'episodio. La vita a scuola procedeva bene, molto meglio di prima. Io e Scorpius eravamo tornati ad essere inseparabili e chi ci circondava aveva accettato la cosa. Nonostante alcuni pensassero che avrei dovuto lasciarlo perdere, quando ci videro con le dita intrecciate appoggiati al muro del corridoio dei sotterranei si dovettero ricredere.
La nostra storia pubblica e acclarata divenne il gossip di quell'autunno e mi arrivarono all'orecchio dicerie impensabili sul nostro conto, tipo che io ero svenuta durante la nostra prima volta. Io cercavo di riderci su, Scorpius spesso si innervosiva e minacciava di picchiare qualcuno ma io cercavo sempre di calmarlo.
Scorpius era bravo, per il resto, a fingere che andasse tutto bene: sapevo che i suoi pensieri erano rivolti sempre al padre. Lo vedevo assentarsi mentalmente durante le lezioni, mettere nel calderone gli ingredienti in maniera meccanica oppure rileggere la stessa riga del libro di Incantesimi Ritrovati. Mi limitavo a non fare troppe domande, provavo a tirargli su il morale, a fargli capire che c'ero.
Un pomeriggio invernale ci eravamo dati appuntamento con altri amici ai Tre Manici di Scopa. Vennero Albus, mio fratello Hugo, James e alcuni amici di Scorpius che avevo imparato a conoscere. C'era una specie di festicciola natalizia dove ci si scambiava dei biscotti di zenzero incantati; una volta avuto il proprio tra le mani, questo prendeva vita per qualche istante, rivelando il messaggio che conteneva.
Il mio disse: chi sa aspettare viene sempre premiato.
Mi feci una leggera risata, pensando quasi istintivamente a me e a Scorpius. A volerlo interpretare in quel modo, ci aveva anche preso. Magari avessi avuto prima quel responso!
Poi mi voltai verso Scorpius. Fissava il suo omino di marzapane sollevarsi sul suo palmo e schiarirsi la voce. Poi disse: riceverai un regalo inaspettato.
Sgranai gli occhi, pensando al padre. Era certamente sbagliato fare troppo affidamento su quei bigliettini augurali ma sapevo anche che chi aveva qualcosa che lo tormentava doveva circondarsi da cose positive.
« Il tuo messaggio mi sembra perfetto! » esclamai perciò.
Lui continuò a guardarlo, sorridendo. Lo avvolse in un fazzoletto, infilandoselo in una tasca interna della sua giacca di velluto verde.
« Se accade davvero, lo mangio con lui questo biscotto. »
Il mio viso s'illuminò; forse non era bene che lui s'illudesse, ma se questo poteva riuscire a fargli affrontare meglio quel periodo nero, andava bene certamente.
Uscimmo dal pub dopo aver bevuto alcune burrobirre di troppo; ridevamo per cose stupide e ci sentivamo leggeri e tranquilli. Tornando al castello ci salutammo, io deviai con Scorpius nei sotterranei e facemmo poca strada prima di crollare appisolati sui divani della sala comune. Il camino scoppiettava e dentro, stranamente, faceva quasi caldo. Nascosi la mia testa contro il suo collo e mi riempii del suo profumo.
 

 

Durante le vacanze natalizie tornai a casa una settimana. Mi dispiaceva separarmi da Scorpius, ma ci tenevo a vedere la mia famiglia. Gli promisi che sarei comunque andata a trovarlo per stare con lui.
Un pomeriggio a ridosso della vigilia, però, accadde una cosa imprevista.
Sentii mia madre ridere e piangere allo stesso tempo. I suoni provenivano dalla cucina, così corsi a vedere. La trovai a leggere una lettera, mentre un gufo era ancora appollaiato sulla finestra. La pergamena che stringeva tra le mani aveva il simbolo di cera dei Malfoy.
« Cosa...? » provai a dire.
Si voltò verso di me, corse ad abbracciarmi.
« Le mie cure hanno fatto effetto, Draco è guarito! I valori sono rientrati! » esclamò stretta a me.
Ero così frastornata che non capii subito ciò che aveva detto. Quando realizzai, strinsi a mia volta le braccia intorno a lei e gli occhi mi si riempirono di lacrime. E ridevo, proprio come lei. Pensai a Scorpius, al padre, alla loro famiglia. A come doveva sentirsi lui in quel momento. Finalmente tutto era andato per il meglio. Magari non era ancora tutto finito, ma il pericolo era passato. Sentivo il cuore di mamma battere forte, era riuscita nel suo intento, poteva essere non solo felice ma anche orgogliosa. Ed io ero al settimo cielo per il signor Malfoy e per Scorpius, per quel regalo inaspettato. Un regalo perfetto per un Natale appena cominciato.

 

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Mi sono iscritta nel 2006 e ho avuto per quattro anni un attività decisamente serrata... poi sono sparita. Mi sono dedicata alla mia vita, al mio romanzo, agli studi. Le cose cambiano nella vita di ognuno di noi e certe volte vorresti solo abbandonare tutto e ricominciare altrove. Poi la nostalgia ti assale, vai a leggere la recensioni che dopo anni continuano a lasciarti e dici... perché no? So che i miei lettori appartenevano ad un periodo lontano di efp. Spero che davvero, per loro e per voi, questo sia un regalo inaspettato. E che faccia piacere a chi continua a leggere le mie storie con tanta passione, trasporto e felicità. Grazie. Penso sia questa l'unica parola giusta che io possa dirvi.

Per quanto riguarda le cose originali a cui mi sto dedicando, molti di voi mi hanno sempre chiesto di segnalare ciò che scrivevo o che avrei scritto... beh, mi farebbe piacere se deste un'occhiata a questo racconto http://www.pennematte.it/opera/cenere-dacciaio/ a cui tengo molto. Partecipa ad un concorso importante, se vi piace e volete votarlo, basta cliccare sull'icona “capolavoro”. Grazie ancora!

 

  
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