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Autore: Tomocchi    18/10/2014    7 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
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ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 44
Scontro tra bimbeminkia

 

 

 

Irlanda, Provincia di Dublino, Fitzgerald school, Martedì mattina.

Jackie era sinceramente un po’ preoccupata.
Niklas quella mattina non si era presentato a scuola.
Eppure doveva essere passata la stanchezza di Domenica; fosse stata anche quella, non si sarebbe presentato Lunedì, invece era venuto.
Non la aveva avvisata di una eventuale assenza: da qui, la sua preoccupazione.
Alla ricreazione aveva provato a chiamarlo, senza ricevere risposta, perciò quando la campanella determinò la fine delle lezioni si diresse a passo di carica verso l’autobus che la avrebbe portata a casa del vampiro.
Saltò sul mezzo e con le guance gonfie pensò a una lunghissima ramanzina durante tutto il tragitto.

Al campanello non rispondeva nessuno, perciò la ragazza dovette usare le chiavi per poter entrare e chiamare “Niky?” con voce incerta.
Cosa poteva essergli successo?
“Ja… ckie…”, mormorò con un filo di voce l’austriaco, rannicchiato in più coperte proprio sul divano.
“Si può sapere come mai non mi hai aperto? E perché sei tutto lì imbacuccato come uno scemo?”, domandò stizzita, cercando di liberarlo da quel groviglio senza riuscirvi.
“Magari potevi essere lei! Sono fuggito, vorrà recuperarmi…”, mugugnò, con un’ansia palpabile nel timbro di voce.
“Lei? Lei chi? Fuggito? Nik, cosa..?”
Ogni domanda si interruppe non appena scorse un ciuffetto di capelli biondi.
Capelli biondi.
Con uno strattone più forte degli altri, levò le coperte e le lanciò da una parte, rivelando quel mostro ridotto a uno straccio.
Niklas era biondo.
Biondo.
Un biondo quasi platino.
La ragazza cominciò a urlare, indicando il ragazzo con l’indice tremante mentre arretrava fino a raggiungere il muro e appoggiarvi, incapace di reggersi in piedi.
L’altro si tappò le orecchie con le mani, attendendo con pazienza che quegli strilli avessero fine.
“Beh? Dura ancora per molto?”, sbottò dopo cinque minuti buoni, lanciandole un’occhiataccia.
“Niky! Sei biondo! Il mio Niky! Biondo! Chi cavolo sei? Perché ti sei rovinato così? E Lei chi? CHI?!”, ringhiò la brunetta, con le mani strette in pugnetti pronti a colpire se necessario.
Quell’idiota!
“Ma chi si rovina e rovina! Ti pare che mi faccia una tinta di mia spontanea volontà? Ti pare, eh?!”, rispose a tono l’austriaco, mostrando i canini per intimidirla.
La ragazza si zittì subito, mettendo su un broncio da bambina.
Allargò le braccia e con un gesto lo invitò a parlare, senza proferir parola.
Il vampiro prese fiato e tornò a guardarla con aria da cane bastonato.
“Ieri, al lavoro, una della tua specie…”
“Una delle mia specie?”
“Una bimbaminkia. Una maledettissima bimbaminkia, Jackie!”, precisò con tono acuto ed esasperato, “Una bimbaminkia mi ha attaccato! Cercava di catturarmi, blaterando cose assurde come il fatto che avendo gli occhi blu dovessi essere biondo…” Si coprì la faccia con le mani, soffocando un gemito addolorato per il ricordo di quella cosa.
“Per fortuna sono riuscito a fuggire e a chiamare gli addetti alla sicurezza, che l’hanno sbattuta fuori… Ma poi, appena ho finito il turno, quando sono uscito…”
Jackie deglutì, avvicinandosi al ragazzo e mettendogli una mano sulla spalla.
“Quando sei uscito..?”, lo incalzò, preoccupata-
“Quando sono uscito mi ha messo a terra con un fiore di biancospino e portato a casa sua… è incredibile la forza che tirate fuori per certe cretinate…”
“Non inserirmi nel mucchio.”, ribatté Jackie, leggermente indispettita da quella generalizzazione.
“Guarda che è la verità. Anche tu diventi forzutissima quando devi farmi qualcosa, mentre in educazione fisica hai appena la sufficienza… Comunque mi ha portato a casa sua e mi sono risvegliato già così. Ovviamente non potevo vedermi ma sentivo la puzza della tinta…”
La ragazza passò la mano in quei fili chiari e splendenti.
Che schifo.
“Ha ricominciato a blaterare che ora come fisico ero perfetto e che dovevo lavorare sul carattere per diventare un compagno adatto a lei e via discorrendo…”
Quella là cosa?
Voleva fregarle il ragazzo?
La brunetta ringhiò basso e strinse forte la spalla di Niklas, tanto che iniziò a mugolare di dolore.
“Jackie, mi fai male…”
“Dove è? Dove abita quella str…”
“Ma non dovresti pensare a proteggere me invece di andare da quella Emy?”
Gli occhi della giovane sembravano andare a fuoco tanto erano accesi dalla fiamma della rabbia.
“Ah, e così si chiama Emy? E tu ricordi pure il nome di una ragazza che hai visto una volta sola?”
Il vampiro si fece piccolo piccolo.
“Scusa se ricordo il nome di quella pazza sclerotica…”
“Forza, Niky, portami immediatamente da quella brutta troccola!”

***

Bimbaminkia.
Gente strana.
Camminavano da ormai due ore perché un po’ di volte il mor… il biondo aveva sbagliato strada; insomma, l’aveva fatta solo quella mattina e per altro mezzo intontito dal sole che picchiava forte.
“Niky, quanto manca?”, si lagnò la ragazza, guardando l’ora sul cellulare.
Era ormai sera tardi, quasi le nove e mezza.
Il pomeriggio lo avevano passato a parlare di quella ragazza e a riposarsi per riprendere le forze.
Poi, dopo una cena cinese d’asporto, erano usciti.
“Dammi tregua, me l’hai già chiesto cinque minuti fa! Non lo so ancora, non ne ho idea! Taci e seguimi, donna!”, rispose alterato l’altro, prima di gemere di dolore per il calcio ricevuto l’attimo dopo.
“Non mi chiamare donna, sai! E poi sempre a dire che le femmine non sanno orientarsi, che sono i maschi a sapere le strade… ma fammi il piacere!”
Tu vuoi andare da quella sclerata, non io! Non puoi immaginare ciò che ho sofferto tra ieri e oggi! Ci fossi stata tu al pos…”
“Hai detto che era una casa gialla, giusto?” lo interruppe la brunetta, schiaffandogli una mano sulla bocca.
“Ahia… Sì, perché?”
“Magari è quella laggiù, che dici?”
Jackie indicò una villetta a schiera dalla parte opposta alla strada che stavano percorrendo.
“Ah, giusto. Sì, quella.”, mugugnò il vampiro, grattandosi la nuca in leggero imbarazzo.
Beh, l’importante era aver raggiunto la meta.
Una volta lì, guardarono i nomi sul campanello.

Eric – Annabelle - Emily
McDonald

“Che schifo. Mi fa sempre più schifo. Mi irrita tutto, dal nome al cognome!”, strillò Jackie, con le mani chiuse a pugno.
“Ma se tu passi anche pomeriggi a ingozzarti da McDonald’s. Praticamente sei tu a mandare avanti l’economia.”
“Senti chi parla! E tu sei il mio fido compare, mica tanto succhiasangue!”
Con uno scatto il cancellino si aprì e qualche minuto dopo la ragazzina bionda di nome Emy fece il suo ingresso in pigiama rosa e pantofole con i coniglietti.
“Smettetela di fare tanto chiasso davanti a casa mia!”, esclamò, sistemandosi gli occhiali.
“Vedo che sei tornato! Meno male, cominciavo a preoccuparmi. Entra, inizia l’addestramento!”, aggiunse poi entusiasta, afferrando Niklas per un braccio.
Jackie di riflesso afferrò l’altro braccio, traendo a sé il proprio ragazzo.
“Scordatelo, cocca, questo vampiro è mio!”
Emy assottigliò gli occhi, riducendoli a due fessure.
“L’ho visto prima io.”, sibilò, strattonandolo verso di sé.
“Ah! Veramente sei in ritardo di quasi sette mesi! L’ho visto prima io!”, ribatté Jackie, più combattiva che mai.
Niklas si intromise solo per far notare una cosa: “Sono quindici anni che vivo qui, sono sempre stato qui... Siete due talpe, altro che l’ho vis…”
“Zitto!”, esclamarono le due ragazze all’unisono, prima di guardarsi in cagnesco.
“Tu. Come ti sei permessa di rendere il mio Niky biondo?”, grugnì la brunetta, con il petto in fuori come a voler mostrare tutta la sua sicurezza.
“Sta decisamente meglio così, stupida Directioner!”, rispose l’altra con un tono affilato come una lama.
In effetti quel giorno Jackie indossava proprio la maglietta dei suoi adorati One Direction.
“Ora capisco molte cose! Il fatto che lui sia così stupido…”
“Ehi!”, esclamò Niklas, cercando di proteggere la propria dignità.
“… è dovuto al fatto di essere stato cresciuto e allevato da una Directioner invasata! Come ho fatto a non pensarci prima?”, commentò in modo teatrale l’altra, mettendosi il dorso della mano sulla fronte.
Jackie gonfiò le guance, indispettita, prima di tornare all’attacco.
“Una così non può che essere una stupida fan dei The Wanted, non è così?”
Emy sgranò gli occhi, prima di ringhiare basso.
“Non permetterti di parlare di loro così! Sono più talentuosi delle tue bamboline pilotate e anche più belli!”
“Certo, intanto noi Directioner siamo una grandissima famiglia numerosa, mentre voi non siete altro che un pugnetto di fan prive di gusto!”
“Oh, una famiglia dove ci si scanna perché un gruppo sostiene una certa relazione mentre le altre lo negano?” Con un sorriso furbo, la biondina lasciò a bocca aperta Jackie.
“Non parlare delle Larry Shippers! Loro… loro sono anomale! Non so cosa passi loro per la testa… Ma certamente, in modo diverso, li amano anche loro!” strillò la giovane O’Moore, con gli occhi lucidi.

Le due pazze, intente a litigare, avevano lasciato entrambe le braccia del vampiro, rendendolo così libero di muoversi.
Niklas ci stava davvero provando a seguire la conversazione. Davvero. Ce la stava mettendo tutta.
Ma proprio non riusciva a capirle.
Famiglia? Larry Shippers?
Ma soprattutto…
La parola talento doveva aver perso il suo reale significato, negli anni.
Definire talentuosi certi gruppi di adesso, come quelli per cui stavano litigando quelle due pazze…
Soffocò una risata, incapace di trattenersi.
“E tu cosa hai da ridere?”
“Infatti, come ti permetti? Queste sono cose serie!”
Il ragazzo si fermò immediatamente, recuperando l’aria seria e silenziosa che aveva fin dall’inizio dello sballottamento.
“Pensavo a un videogioco. Non c’entrate voi. Assolutamente, no, no.”, assicurò, distogliendo lo sguardo.
Per un pelo aveva rischiato il linciaggio.
Le due ragazze ripresero il loro litigio, più accanite e infervorate che mai, mentre il vampiro guardava l’ora sul vecchio cellulare – chissà quando Kevin gli avrebbe consegnato quello nuovo –.
Iniziava a farsi decisamente tardi e domani c’era scuola.
“Jackie…”, chiamò, incerto se appoggiarle una mano sulla spalla. Aveva paura di vedersela staccare a morsi.
“Niky, sto cercando di…”, lo liquidò la brunetta, senza nemmeno finire la frase per riprendere a inveire contro Emy.
Con un pesante sospiro, il vampiro le si piazzò dietro e la prese sotto le ascelle per alzarla e trascinarla via, lontano di lì.
Ora ricordava meglio la strada, in una decina di minuti sarebbero stati a casa.
“Niky! Niky! Che diamine fai? Lasciami, mancava tanto così che la stendessi!”, strillò Jackie, indicandogli quanto gli sarebbe servito per sconfiggere la sua avversaria con il pollice e l’indice.
“Dobbiamo andare, è tardi.”, mugugnò il ragazzo, stravolto.
“Questa la prendo come una vittoria! La Directioner si ritira, poverina! Ah, ah, ah!” Emy scoppiò a ridere, trionfante, con le mani sui fianchi e un’aria vittoriosa.
Jackie gonfiò nuovamente le guance, agitando un pugno nella sua direzione.
“Avrai anche vinto qualche battaglia, ma io vincerò la guerra! Avvicinati ancora a Nik e vedrai!”
Niklas sospirò ancora, vergognandosi a morte per le facce di tutto il vicinato puntate su di loro.
Bimbeminkia.
Esagerate e incuranti del pericolo e dell’imbarazzo.
Avrebbe dovuto abituarsi a simili cose, probabilmente…

 

 



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Parla Tomocchi: Capitolo cortiiiiissimo! Chiedo venia, ma mi sono ridotta all’ultimo e soprattutto non potevo dilungarlo troppo. Non avrei saputo cosa metterci di più…°_°
Comunque, qui le due bimbeminkia si scontrano! Sono fortissime! (?)x°D Ditemi, chi ha capito i loro discorsi? Chi invece è più dalla parte di Nik, che non ci capisce un accidente?
Sono due realtà molto diverse, ed è difficile renderle… Io a volte assisto a certi scontri, che li leggo e penso WTF, però conoscendo il fandom li capisco. Ma una che non hai idea di chi siano certi gruppi o ciò che essi sono, che vede la cosa da un punto esterno… Sono davvero assurdi. °_°
Vabbeh, spero che il mio discorso si sia capito.xD
Passo ai ringraziamenti! Un grazie a Victus per aver inserito la storia tra le preferite (fatelo anche voi se amate la storia! <3 ne sarei davvero contenta! ) e a _LUNABLU_97 per averla messa tra le seguite! *O* davvero tante tante grazie!
Ma un grazie ancora più grande a chi mi lascia un suo pensiero, ovvero Bijouttina, Vale_magic01, vik1, Mojita_Blue, Winterwings, DarkViolet92 e Littleherondale (che nonostante la storia non sia finita ha recensito lo stesso… io davvero sono commossa per tutto questo ç///ç <3 ), siete fantastiche!
Devo rispondere alle recensioni… devo! T____T <3 Cercherò di trovare un attimino per farlo!è_è <3
Detto questo, siamo a meno sei capitoli… uaaahhh!
Alla prossima! <3



 

   
 
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