Dopo
il matrimonio
andammo tutti a casa mia e di Harry per passare una serata tra amici,
ora che
si erano risolte tutte le incomprensioni e i problemi era bello stare
insieme,
mi sedetti sul divano vicino a Harry e poggiai la testa sulla sua
spalla «Kelly
spero tu sia cosciente di quello che hai fatto, passare tutta la vita
al fianco
di questo qua è una condanna» scherzò
Louis riferendosi a Zayn «ma vaffanculo!»
fu la risposta del pakistano «ah bravo sono queste le parole
che insegnerai a
tuo figlio?» rispose Louis interrogativo «no gli
insegnerò a mandare a fanculo
solo a te» ribatté Zayn scatenando la risata di
tutti «no a parte gli scherzi
la prima cosa che insegnerò a mio figlio sarà
“Vas happenin”» vas happenin era
una parola inventata da Zayn era come dire “che
succede?” «non ti chiamerà neanche
papà ti chiamerà dj Malik»
ironizzò Niall «comunque dobbiamo fargli conoscere
Kevin» proseguì «e chi è
Kevin?» chiesi «Kevin è il piccione di
Louis» disse
Harry girandosi verso di me, corrugai le sopracciglia
«ovviamente non è un
piccione vero è un pupazzo, ma la prossima volta che vedrai
un piccione
ricordati che quello non è un piccione qualsiasi ma
è Kevin» quel ragazzo
sparava una cretinata dopo l’altra, ma come avrò
fatto a trascorrere il mio tempo
con questo branco di matti? È una cosa che mi chiedo tutti i
giorni «Harry lo
facciamo anche noi un bambino? Lo chiameremo Larry perché
è l’unione dei nostri
nomi» continuò Louis accarezzando i capelli di
Harry e quest’ultimo rispose «va
bene amore non vedo l’ora di avere un figlio con
te» e dopo di che fecero finta
di baciarsi, e già il mio ragazzo mi tradiva…con
Louis. «comunque mi piace
molto la tua casa Bridget» si complimentò Danielle
«grazie, ma chiamami pure
Bee» andavo abbastanza d’accordo con Danielle e
anche se lei sapeva della mia
storia con Liam questo non le creava problemi non era per niente gelosa
e poi
non c’è n’era motivo. «ti sei
sistemato bene amico» disse Liam rivolto a Harry,
ah quasi dimenticavo Liam e Harry avevano superato le incomprensioni ed
erano
tornati amici come lo erano una volta anche di più e di
questo ero felicissima.
Ad
un certo punto
Harry mi prese la mano e mi condusse in un posto appartato della casa
«perché
mi hai portato qui?» lui mi sorrise e mi prese le mani
attirandomi a sé «volevo
stare solo con te» e mi baciò, dopo quel bacio che
mi fece letteralmente
impazzire lo guardai negli occhi e gli dissi «ti amo
Harry» nel modo più onesto
e sincero possibile «si anch’io mi amo!»
disse ironico «che scemo che sei!» e
risi insieme a lui «ti amo anch’io amore
mio» disse facendosi serio e
stampandomi un altro bacio sulle labbra.
Al mio risveglio sentii le
sue braccia attorno
al mio corpo, le accarezzai «sei sveglia?» mi
chiese, così mi girai verso di
lui «si» guardò l’orologio
«vado a preparare la colazione» così si
alzò per
andare verso la cucina «non me lo dai il bacio del
buongiorno?» dissi dandogli
una pacca sul sedere, a quel punto si girò mi prese in
braccio e mi portò sul
tavolo della cucina «che vuoi fare Harry Styles?»
gli dissi con sguardo di
sfida «lo sai cosa sono capace di fare» mi
stuzzicò «ah si e vediamo» me
l’ero
cercata lo ammetto, Harry iniziò a farmi il solletico e di
conseguenza iniziai
a ridere come un’isterica «no Harry ti prego
smettila» dissi continuando a
ridere a più non posso e dopo un po’ per mia
fortuna smise di solleticarmi e
iniziò a baciarmi come se non desiderasse altro. Mentre
eravamo entrambi sul
tavolo della cucina a baciarci squillò il telefono
così Harry andò a rispondere
«pronto? Ciao Zayn» mi girai verso di lui per
ascoltare la conversazione «cosa?
D’accordo arriviamo subito!» e
riattaccò, aveva un sorriso a trentadue denti
«il bambino è nato» scattai in piedi e
andai ad abbracciarlo «che bellooo! Vado
subito a vestirmi» come una furia andai a prepararmi.
In
ospedale c’erano
già Louis, Niall e Liam con le rispettive ragazze Zayn
doveva essere dentro
«allora si sa qualcosa?» chiesi appena arrivata
«ancora niente, stiamo
aspettando per poter entrare» mi disse Jane, dopo di che
rimanemmo un quarto
d’ora buono fuori ad aspettare finché la porta si
aprì e il dottore ci invitò
ad entrare, ero così eccitata all’idea di vedere
il bambino o bambina, appena
entrai nella stanza Kelly mi sorrise aveva in braccio una creatura
tanto
piccola quanto adorabile «è un
maschietto» mi avvicinai per vederlo meglio
«è
bellissimo» quasi mi emozionai «vuoi
tenerlo?» mi propose Kelly «si» risposi
entusiasta così lo presi delicatamente, era un bambino
meraviglioso aveva la
carnagione leggermente scura come quella di Zayn e gli occhi azzurri di
Kelly
un abbinamento perfetto, lo baciai «avete deciso il
nome?» chiesi mentre lo
dondolavo «si, si chiama Joseph Jawaad Malik» era
un nome bellissimo, le
sorrisi, sentii gli altri tra cui Harry che erano dietro di me ad
osservare il
nuovo arrivato «ehi ciao piccolo io sono lo zio Louis ma puoi
chiamarmi zio Tommo»
lo salutò Louis «è troppo
bello» disse Jane commossa «ovviamente ha preso dal
padre» si vantò Zayn «be se si ferma
davanti ad ogni specchio che vede sapremmo
di certo che ha preso da te» lo prese in giro Harry.
Kelly
era uscita
dall’ospedale e aveva voluto fare una festicciola per il
piccolo Joseph, e per
essere una che aveva partorito da poco era in perfetta forma
«Kelly sei una
bomba sexy» mi complimentai «una bomba a orologeria
vorrai dire!» risi alla sua
battuta «ora avrai due bambini da controllare» le
disse Louis che aveva sempre
voglia di scherzare «già lo so»
continuò Kelly «non ti preoccupare Kelly se
avrai bisogno di aiuto Superman è qui» disse Louis
alzandosi e mostrando la sua
maglietta che raffigurava la “S” di Superman, ci
mettemmo tutti quanti a ridere
e a prenderlo in giro scherzosamente.
Quella stessa sera Harry mi aveva preparato una sorpresa «mi spieghi dove mi stai portando?» mi aveva messo una benda sugli occhi e mi stava portando in un posto sconosciuto anche se avevo capito di essere in spiaggia perché sentivo il suono del mare «adesso lo vedrai..» così mi tolse la benda e rimasi colpita da ciò che vidi aveva preparato delle candele e dei petali sparsi per tutta la spiaggia e poco più avanti una tenda, ma non una tenda qualsiasi era fatta di una stoffa color oro che luccicava era tutto così bello e romantico «amore non so che dire, è incredibile» si avvicinò e mi mise le mani lungo i fianchi «no tu sei incredibile» mi baciò con passione sentivo come un fuoco dentro di me, mentre continuavamo a baciarci ci coricammo l’uno sopra l’altro all’interno della tenda dorata e facemmo l’amore sotto il cielo stellato e con il suono delle onde in sottofondo.