LA MALEDIZIONE E’ SOLO IL PRINCIPIO
Apro gli occhi e so di trovarmi, anche se è ancora estate, in un
letto stretto e bianco nell’infermeria di Hogwarts dove mi ha lasciato Severus
l’alta notte quando la mia vita finì.
Credetemi, non sono
melodrammatico, vi sto dicendo la pura verità Draco Malfoy, che poi sarei io,
non esiste più, non è che sia morto, no quello no sarebbe stato troppo facile,
ma ha semplicemente smesso di
esistere nell’istante stesso che la maledizione lo colpì. Quale maledizione dite
voi? Semplice quella che mi rende ora e per sempre a tutti gli effetti, senza
possibilità di scelta SCHIAVO di Harry
Potter.
Scioccante non credete? Bhe a me il solo pensiero che possa
approfittare di questo per umiliarmi e farmela pagare per gli anni passati, mi
terrorizza e oltretutto lui ancora non sa niente ma lo saprà presto esattamente
quando il mio padrino lo avrà riportato, in anticipo di una settimana, qui a
scuola.
Madama Chips, mi ha appena portato la colazione dicendomi che
posso chiamarla in qualsiasi momento se per caso avessi bisogno di qualcosa,
non chiedendomi per mia fortuna come mi sento , infondo visto la situazione la
risposta è più che ovvia, non posso stare
bene.
Appoggio il vassoio che ho in grembo sul comodino alla mia
sinistra, non ho assaggiato niente, non mi va, poi chiudo gli occhi e lascio che
la mente mi riporti indietro a ventiquattro ore fa, prima che il mio stesso
sangue mi maledisse.
-------Inizio del Flashback ------
“tesoro hai preso tutto, libri, abiti ….. un momento, che ti è
successo Draco?” “niente Madre” “non mentirmi,hai il sangue che ti cola da un
labbro, la tua camicia è strappata e guarda i capelli sono un disastro”
“finiscila Narcissa, Draco sta bene, per ora” tuonò la voce del padrone di casa
Malfoy alla moglie che preoccupata, solo come una madre può fare, stava tastando
il figlio, su ogni centimetro di pelle per verificare che non ci fossero danni
gravi e fregandosene altamente dell’espressione imbarazzata sul volto del
sedicenne “ma finiscila tu Lucius, che è successo?” “vuoi davvero saperlo, ti
accontento subito. Tuo figlio ha appena fatto a botte al centro di Diagon Alley
con quel capretto rosso Weasley”
poi rivolgendosi al figlio aggiunse “vatti a cambiare immediatamente e poi
raggiungimi nello studio dobbiamo parlare di cose serie” “si padre” rispose il
ragazzo liberandosi gentilmente dalla presa della madre per poi sparire su per
la grande scalinata in granito rosa che dall’ingresso portava ai piani
superiori. Nessuno discuteva con Lucius Malfoy senza pagarne il prezzo dopo, e
il figlio, lo sapeva benissimo.
Mezz’ora più tardi la porta dell’ufficio del biondo mago si aprì rivelando un bellissimo giovane con la pelle lattea e occhi grigi vestito con pantaloni dal taglio elegante di colore nero e un maglioncino bianco latte a collo a V che lasciava fuori uscire una camicia di raso nera chiusa dal secondo bottone in giù. Era una visione Paradisiaca, ma per Lucius, il figlio non aveva niente di speciale, era semplicemente la sua copia e da lì a pochi mesi avrebbe dovuto dimostrarlo a pieno prendendo il marchio.
“credevo che avessi imparato questa lezione molto tempo fa, i Malfoy
non si abbassano al livello dei più deboli” esordì ancor prima che Draco potesse
accomodarsi sulla sedia davanti alla scrivania che lui stesso gli aveva indicato
“ma padre quel pezzente …..” “non interrompermi” “mi scusi, Signore” “il tuo
compito quest’anno a scuola non sarà solo prendere buoni voti, l’oscuro Signore
ti vuole mettere alla prova prima di marchiarti e tu non mi deluderai
comportandoti in modo sconveniente, ho già notato comportamenti di questo tipo
da parte tua, hai scelto di schierarti da questa parte perciò ti ordino di NON
azzardarti ad avere alcun contatto con Potter e i suoi patetici amici, niente
insulti o battute velenose dovrai ignorarlo, non sarai tu a svolgere il lavoro
sporco ma credimi avrai la tua ricompensa”
Draco si sentì sprofondare, lui non era come il padre avrebbe
voluto, ci aveva provato davvero ma non condivideva il pensiero del genitore, in
cuor suo aveva scelto molto tempo prima da che parte voleva stare e solo per un
accecante desiderio di ottenere l’amore paterno e non subirne l’ira, gli aveva
ubbidito in tutto ma adesso c’era qualcosa di più per farlo alzare andandogli
contro doveva solo giocare le sue carte al meglio e poi sarebbe stato
libero.
L’incontro con i due terminò venti minuti più tardi ma per il
principino delle serpi che non era riuscito a sfuggire dalla canna del padre,
quella sera doveva andare molto peggio, infatti dopo sul finire della cena una
lettera con uno strano stemma sul dietro della busta fu portata da una maestosa
aquila a Lucius che subito ne lesse il contenuto.
Narcissa che aveva riconosciuto nello stemma il casato dei Grey i
maghi più temuti di tutta la Germania per la loro crudeltà, sbiancò ma per Draco che non aveva collegato la
lettera con la sua ricerca personale di appena un mese prima fu colto alla
sprovvista quando il padre lo attaccò.
“credevi veramente di passare in osservato cosa ci facevi a Luglio
in un villaggio nella parte sud – occidentale della Germania ti hanno sentito
chiedere della Schwarzwald, la foresta Nera e più precisamente di una grotta al
suo interno perché?”
Se non fosse stato per il suo orgoglio il giovane Serpeverde
avrebbe tremato come una foglia, non poteva ammettere che era andato in cerca
del cristallo nero l’unico che potesse aumentare le potenzialità magiche di un
mago a patto che questi fosse giovane, avesse entrambi i genitori magici e
conoscesse la lingua dei Serpenti caratteristiche richieste nel manuale non
riconosciuto legale di “antiche magie nere in disuso” che aveva trovato e
prelevato senza permesso nella biblioteca in casa di Zia Bellatrix, il
collegamento al bambino sopravvissuto era lampante.
Il silenzio che però si prolungò fece capire ugualmente al
Mangiamorte la verità e incurante delle suppliche della moglie scagliò una
maledizione al figlio che cadde all’indietro sul pavimento sentendo in
lontananza la voce spezzata dal pianto della madre che incredula chiedeva “
Lucius, perché lo hai fatto? come hai potuto renderlo schiavo e di chi?” “di
Potter” sentì pronunciare prima di cedere al
buio.
-------Fine del Flashback ------
Ricordo che mi sono risvegliato in questo letto con al fianco
Severus che era stato chiamato da mia madre, nei suoi occhi c’era rabbia ma
anche comprensione e naturalmente tristezza per il mio destino e infatti le
prime parole che mi disse poggiando le sue mani sulle mie spalle furono “mi
dispiace per quello che è successo, ora sei a Hogwarts, ti spiegherò più tardi i
dettagli devo andare a prendere Potter” e dopo avermi visto annuire uscì
dall’infermeria.
Sono talmente stanco che potrei dormire anche in piedi, voi mi
scuserete ma dato che prima che il mio padrone venga ho ancora un po’ da
aspettare io farei una visitina a Morfeo. Buona
notte.
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Grazie a chi è arrivato fin qui. Spero che questo primo capitolo vi
abbia magari incuriosito. Se volete lasciate pure un commento anche di critiche
costruttive mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Baci da
PAMPAM