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Autore: Letizia25    09/11/2014    10 recensioni
Ogni persona ha dei mostri dentro di sé che ha paura ad affrontare.
Tra queste ci sono quattro ragazzi alle prese con i loro piccoli e grandi problemi.
Calum è il classico donnaiolo.
Michael cerca quella parte di sé che ha perso ma a cui non ha mai rinunciato.
Ashton è perdutamente innamorato di una persona che forse non potrà mai avere e non sa più dove battere la testa.
Luke ancora non riesce a capire i propri sentimenti.
Una storia che parla di come superare le proprie paure, di come sconfiggere i mostri insidiati dentro, anche solo per la persona che si ama.
*
Trailer: http://youtu.be/pclPEe9vuBM
*
Storia a quattro mani con Hazel_
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter four – Everything I didn’t say.



Il Sunset è a 600 metri dalla spiaggia, vicino casa di Calum, che si trova proprio seduto su un telo da mare col sole che ormai sembra volersi calare nel mare, laggiù all'orizzonte. 
Stasera i 5 Seconds of Summer suoneranno in quel locale per la prima volta, ma il moro non è così elettrizzato come dovrebbe essere, perchè in testa ha solo e soltanto una melodia, qualche frase alla cazzo per una possibile canzone e, chiaramente, Leah.
È da quando ha provato a baciarla che si da del cazzone da solo: questa volta era sobrio, scusanti non ne aveva, ma la voglia era così tanta da capire che anche quando non si è ubriachi si fanno le cazzate più assurde. 
È persino tornato al bar dove i suoi genitori lavorano per cercarla, e non trovandola, non ha nemmeno avuto il coraggio di chiedere di lei. 
Avrebbe voluto che fosse presente quella sera, per la prima esibizione della band, avrebbe potuto chiederglielo, se solo non avesse fatto il coglione. 
Quella ragazza è come un angelo entrato all'improvviso nella sua vita, lasciandolo però all'oscuro di tutto, e lui non avrebbe mai lontanamente immaginato che il paradiso fosse un posto sulla terra. 
Sarebbe voluto tornare indietro e dimostrarle quanto vale veramente per lui, dirle tutto ciò che non le aveva detto prima di fare quell'errore che gli ha tolto il respiro, come esattamente gli succede ogni volta che la guarda negli occhi. 
Ammette di aver sbagliato, ma ciò che è successo è stato perchè Calum è semplicemente insensibile a Leah, al suo angelo: è stata tutta colpa sua, e lo ha capito troppo tardi, soltanto quando lei gli è scivolata lentamente tra le dita. 
Improvvisamente tira fuori il telefono dalle mani, apre le note, e alla velocità della luce trascrive quelle frasi che ha elaborato in pochissimi minuti pensando proprio a lei, la sua musa inspiratrice, il suo angelo, la sua Leah. 

«Ma dove cavolo è finito Calum? - borbotta Luke andando fuori dal garage di casa Clifford per la centesima volta, cercando di scorgere in lontananza l'amico bassista - Sarebbe dovuto essere qui mezz'ora fa, mica si è dimenticato che stasera abbiamo la nostra prima esibizione dal vivo e che dobbiamo provare?»
Ashton ridacchia e si morde il labbro inferiore perchè okay, Lucas Hemmings è ancora più attraente quando si arrabbia. 
«E dai Hemmo, lo sai che quel coglione è sempre in ritardo» lo rimbecca Michael, che sta tranquillamente seduto sullo sgabello dietro alla batteria di Ashton mentre accorda la sua nuova chitarra, comprata per il grande evento di quella sera. 
Il biondo quindi si gira e lo guarda un po’ male, ma prima che possa mandare a fanculo a causa del suo nervosismo pre-show, il bassista arriva di corsa con dei fogli tra le mani e un sorriso che va da un orecchio all'altro. 
«Amici, ho delle buone notizie!» esclama tutto esaltato e i tre ragazzi lo guardano confusi.
«Con oggi hai fatto il record dei ritardi? -ironizza Luke - Grazie, lo sapevamo.» 
«No, però ho scritto una canzone nuova - dice distribuendo un foglio a ciascuno dei suoi tre amici - che chiaramente dovrete imparare perchè stasera la canteremo insieme a Try hard, The only reason e Wherever you are.» 
«"Everything I didn't say"?» leggono il titolo tutti insieme e guardano Calum, un po’ confusi e scazzati, perchè ha cambiato la scaletta delle canzoni senza informarli prima. 
«Scusa ma non dovevamo suonare Gotta get out? Cos'è questa cosa?» domanda Ashton, e il bassista alza gli occhi al cielo. 
«Questa cosa, come la chiami tu, è stata scritta da me in dieci minuti circa, l'unico record che ho fatto è questo - gli risponde praticamente elogiandosi da solo - perciò la esibiremo questa sera al Sunset, ho già in mente qualcosa per la base, muovete quelle chiappe!» 
E Michael, Luke e Ashton non possono fare altro che sbuffare, alzare gli occhi al cielo e imprecare, perchè quando Calum Hood si mette un'idea in testa nessuno gliela toglie. 

Leah esce dalla vasca esattamente dopo un'ora di ammollo e di riflessione. 
Indossa l'accappatoio ed entra in camera sua, buttandosi a peso morto sul letto, con l'intenzione di restarci tutta la serata perchè è troppo stanca, assonnata ed arrabbiata per uscire. Ma a quanto pare chi bussa alla porta non è al corrente di questa sua decisione. 
«Non ci sono per nessuno, addio!» urla prendendo il telefono per spegnerlo, ma la porta si apre lentamente e fa capolino nella sua stanza una testa bionda a lei molto nota. 
«Nemmeno per me?» e Leah sorride, perchè a Jenna non si dice mai di no. 
«Come stai?» le chiede poi cingedole le spalle con un braccio e baciandole una tempia affettuosamente. 
«Delusa, ti basta?» le risponde sbuffando, e la sua migliore amica non può fare a meno di sorridere; perchè sì, Jenna è la tipica ragazza bionda occhi azzurri che tutti desiderano e che nessuno vorrebbe buttare via, sempre allegra, solare e sorridente, quella che con la sua bellezza ammalia tutta Sydney e dintorni, quella che secondo Leah è uno spreco nel mondo dell'eterosessualità, perchè Jenna è tutto tranne che eterosessuale, e ad entrambe va benissimo così. 
«Sono contenta che ti sia fatta la doccia, perchè stasera usciamo!» annuncia la bionda facendo scoppiare Leah in una risata amara e ironica, dato che ha già deciso i suoi piani per la serata, e questi non includono sicuramente l'abbandonare la sua stanza. 
«Non ho intenzione di alzare il culo da questo letto - borbotta la bruna incrociando le braccia sotto al seno - e poi dove mi dovresti portare, sentiamo?» 
Jenna sorride maliziosa e Leah si copre il viso piccolo con le mani, perchè ormai conosce la sua migliore amica, e di conseguenza sa che stasera uscirà dalla sua stanza proprio per lei.

«Sono nervoso cazzo - impreca Luke camminando avanti e indietro per la stanza - sono nervoso!» 
«Ma ti vuoi calmare, dannazione?» sbuffa Calum seduto sulla poltrona colorata nel "camerino" del Sunset e poi gli tira dietro una mela presa dal cesto che ha portato la mamma di Michael perchè «Dovete essere in ottima forma per la performance!», quindi hanno dovuto accettarlo per forza. 
«Fallo di nuovo e anziché cantare la tua nuova canzoncina concludiamo con Gotta get out»
«È una sfida per caso, Lucas?»
«È una minaccia, Hood»
«Smettetela, state facendo salire l'ansia pure a me» urla loro Michael, che sta ripassando con Ashton il testo della canzone, per evitare il mutismo dato al panico da palcoscenico. 
I 5 Seconds of Summer sono tutti nervosi per la loro prima esibizione dal vivo, ma Ashton lo è più di tutti, perfino più di Luke che è il nervosismo fatto persona, e tutto per colpa di quest'ultimo, perchè insomma, le parole della nuova canzone, quella che Calum ha scritto, parla proprio di lui e Lucas, anche se indirettamente. 
«Ragazzi, tocca a voi!» dice veloce il proprietario del locale che da l'okay al presentatore per farli entrare in scena, e a quel punto Luke si fa scappare un urlo che fa cadere Calum dalla poltrona e che fa quasi prendere un infarto a Mike, attento nel sistemarsi i capelli blu, però nessuno dice nulla perchè okay, è Lucas Hemmings. 
«Allora ragazzi, partiamo con Try hard, poi Wherever you are, The only reason ed infine Everything I didn't say, okay?» rammenta loro Calum per la centesima volta in quella giornata, e gli altri sbuffano e annuiscono. E non appena sentono i loro nomi, fanno il loro ingresso sul palco, dove un po’ più sotto ci sono almeno un centinaio di persone - se non di più - che li applaudono e che urlano per loro. 
Il bassista lancia subito un sorriso di soddisfazione ad Ashton, che dà il tempo con le sue adorate bacchette come alle prove, poi si aggiungono Michael, Calum e Luke, che inizia a cantare il suo assolo, immaginando di essere nel garage di Mike, così, tanto per rilassarsi. 
E finita Try hard ognuno di loro si presenta e dice lo strumento che suona, il tempo di ringraziare e di riprendere fiato che subito riattaccano con Wherever you are, che mette sempre un po’ di malinconia a Michael, a causa della sua amata Spencer. 
«Verrai a vedermi suonare, vero?» le aveva domandato con un sorriso che andava da un orecchio all'altro e col cuore che gli rimbombava nel petto da quanto batteva forte. 
«Verissimo!» gli aveva risposto semplicemente lei, facendogli montare la testa del tutto.
Peccato che ancora di Spencer Dallas non ci sia traccia. 

«Come hai detto che si chiama questa band?» chiede Leah a Jenna alzando un po’ la voce, dato che la musica è così alta da non riuscire a sentire nemmeno i propri pensieri. 
«5 Seconds of qualcosa - le risponde la bionda e lei non fa in tempo a dirle altro perchè Jenna la prende per un braccio e la trascina proprio sotto al palco - menomale che quelli se ne sono andati, adesso godiamoci questi bei fusti!»
Leah ride alla battuta della sua migliore amica e si volta verso il palco nel momento in cui The only reason finisce, Calum guarda verso il pubblico, ed entrambi si sentono mozzare il fiato. 
«Grazie di nuovo a tutti voi, siete fantastici! - parla nuovamente Luke rivolto alle persone sotto al palco - Questa sarà l'ultima canzone per stasera, in realtà siamo un po’ nervosi perchè è la prima volta che la esibiamo». 
Calum gli fa cenno di farlo parlare, così il biondo si allontana dal microfono. 
«Questa è Everything I didn't say, speriamo vi piaccia» dice il bassista guardando negli occhi proprio la persona alla quale è dedicata, Leah. 
È tutto un gioco di sguardi il loro: lui canta e suona guardando solo e soltanto la sua musa inspiratrice, lei ascolta e sente gli occhi pizzicare fissando il bassista per il quale ha una cotta, e tutto questo senza mai distaccare lo sguardo l'uno dall'altra. 
Ashton sta cercando di dare il meglio di sè, e ripete mentalmente le parole della canzone associandole a Luke, che canta il suo assolo provocandogli una scia infinita di brividi, che gli fa pulsare la testa e aumentare il battito cardiaco, lo fa sudare, ha la fronte bagnata come quando ci si sveglia dopo un terribile incubo, e la bandana nera che stasera ha scelto di indossare gli peggiora solo la situazione. 
È il momento dell'assolo di Michael, che si sente un po’ perso perchè sono all'ultima canzone e ancora Spencer non s'è fatta viva; però non si fa tanti problemi, non si strugge per questo, perchè sa che quando lei fa una promessa può star certo che le mantiene, quindi pensa solo e soltanto a divertirsi perchè si trova più che a suo agio sul palco. 
La canzone finisce e subito riiniziano gli applausi, le urla e gli esulti, molto ben accolti dai 5 Seconds of Summer, stanchi, emozionati e soddisfatti della loro prima performance live.
«Leah, stai bene?» le domanda Jenna preoccupata mettendole una mano sulla spalla, e la bruna distoglie finalmente lo sguardo dal palco e da Calum, che giustamente è troppo impegnato a ringraziare il pubblico il pubblico per vederla correre fuori in lacrime, coi capelli bruni e lunghi che stasera ha lisciato e con gli stessi vestiti (lavati da sè stessa, stranamente) che indossava quella sera allo Starlight, giusto perchè aveva nostalgia del bassista che le ha dedicato quella canzone che non vuole sapere di andarsene dalla sua mente e dal suo cuore. 
Però non sa, che il moro in realtà l'ha vista e che è il primo ad abbandonare il palco per correre da lei, ignorando le domande e i richiami da parte dei suoi migliori amici. 

Michael è tranquillamente seduto sullo sgabello mentre sorseggia la sua birra, gli ci voleva proprio. 
È da solo, perchè anche Luke ed Ashton sono usciti per prendere una boccata d'aria, Calum si è dileguato senza spiegare il motivo a nessuno, perciò si è concesso da bere. 
E mentre è intento a rigirarsi la bottiglia di vetro tra le mani, si sente picchiettare la spalla.
«Siete stati fenomenali!» dice quella persona, la cui voce la riconoscerebbe anche se fosse sordo: Spencer. 
«Hey, ti ringrazio anche a nome degli altri tre coglioni - le risponde facendola ridacchiare - non pensavo che alla fine saresti venuta»
«Beh tu non mi hai vista, ma io c'ero sai?» asserisce sedendosi accanto a lui, che le sorride e le offre una birra, ma la bionda si rifiuta perchè «Non appena sono entrata avevo già un terribile mal di testa» 
«Allora, ti siamo piaciuti?» le chiede tentennando un po’ su quel 'siamo', perchè più che altro vuole sapere se lui le è piaciuto. 
«Moltissimo, l'ultima canzone è stata stupenda, mi ci sono ritrovata un sacco!» ammette arrossendo, poi sgrana gli occhi perchè si rende conto di ciò che realmente ha detto, quindi Michael non riesce più a trattenersi e fa per baciarla, ma prima che possa posare le sue labbra sopra a quelle di Spencer, sente improvvisamente la guancia destra che gli va in fiamme, perchè Bradley Miller gli ha appena tirato un pugno. 
«Ma che fai?» urla la bionda aiutando Michael a tirarsi su. 
«Stava per baciarti - ringhia quindi in risposta - e tu sei la mia ragazza, non dovresti stare al suo gioco, non fare la puttana.»
E a Michael fa più male come quell'idiota ha appena chiamato Spencer che il pugno, quindi si ricompone e sposta leggermente la bionda da una parte, per evitare che si faccia male.
«Come osi darle della puttana?» provoca il biondo di fronte a sè tirandogli uno spintone, e quest'ultimo ride perchè è nella squadra di lacrosse, e sa che ciò che Michael potrebbe fargli sono solo carezze rispetto a ciò che gli fará lui. 
«Il pugno ti ha fatto perdere il senso dell'udito, per caso?»
«Bradley piantala - interviene Spencer mettendosi in mezzo ai due - Mike ti ringrazio, ma non importa.»
Il ragazzo dai capelli blu sorride alla sua amata e poi torna a guardare quell'allocco di Bradley di fronte a sè. 
«Oh sì che importa invece.» dice soltanto per poi sferrare uno, due, tre, un sacco di pugni al quel biondo come se non ci fosse un domani, e chiaramente pure lui ne prende parecchi, ma poco gl'importa, perchè si sta battendo per la sua Spencer, e nessuno deve permettersi di parlarle in quel modo.

Subito dopo l’esibizione, Ashton aveva chiamato Luke e gli aveva fatto cenno di seguirlo sul retro del locale per parlargli. Luke non si era minimamente chiesto cosa volesse dirgli il riccio. E mentre entrambi camminavano, il batterista non faceva altro che chiedersi se quello che aveva intenzione di fare fosse la scelta giusta…
Ed ora eccoli lì, Ashton e Lucas, fuori dal locale, sul retro, con gli occhi fissi in quelli dell’altro, con i cuori che battono velocissimi, quasi volessero scoppiar loro nel petto.
Il riccio sospira forte, ma il nodo alla gola non va via, l’ansia che gli attanaglia lo stomaco non va via, la paura nel suo cuore non va via. Si passa una mano tra i capelli ormai completamente zuppi di sudore, mentre il sangue pompa così velocemente nelle tempie da lasciargli a malapena la forza di rimanere lucido.
Intanto Luke lo osserva, completamente perso, completamente rapito dai movimenti di quelle mani grandi ed affusolate, mani che vorrebbe tanto sentire su di lui, ovunque. Si perde Luke, osservando quelle piccole gocce che scivolano lentamente sul viso del ragazzo davanti a lui, scivolano sulla sua pelle e sembrano carezze leggere…
Sospirano, nello stesso istante, e sembra come se i loro respiri si siano uniti insieme, facendo accelerare i battiti ad entrambi.
Ashton sorride al biondo, che invece non riesce a capire proprio niente di quello che sta accadendo dentro di lui. Perché Luke non è mai riuscito a capire se stesso, neppure una volta.
Ed ora si sente completamente spaesato davanti a tutta quella miriade di sensazioni che gli invadono il cuore. Felicità, paura, ansia, sollievo, curiosità… E questo non è che una piccolissima parte.
Il batterista intanto si avvicina piano all’amico, con gli occhi sempre fissi in quell’oceano, di cui si è innamorato al primo istante, in cui vorrebbe annegare sempre, senza paura di cadere o morire. Sono come calamite, quegli oceani meravigliosi, calamite che attirano e liberano ogni volta gli occhi, la mente, il cuore e l’amore di Ashton nei confronti di Luke.
Adesso tra loro, a dividerli, c’è solo un passo, o forse meno. Ma questo a loro non importa, proprio non ci badano, presi come seno ad osservarsi, a studiarsi, a cercare sempre gli occhi dell’altro, a bearsi di quel batticuore che scuote ogni singola cellula del loro corpo.
Ed in quell’istante Ashton ripensa alla decisione che ha preso mentre cantavano la canzone nuova, mentre quelle parole che rispecchiavano in un certo senso anche il rapporto tra lui e Luke gli si marchiavano a fuoco nel cuore. Ha deciso di buttarsi, di tentare, di lasciare liberi tutti quei sentimenti racchiusi in lui da un lungo mese e mezzo. Ha paura di perdere Luke, quello non può negarlo, ma non può nemmeno negare a se stesso tutti quei sentimenti così forti e così potenti in grado di fargli perdere completamente il cuore.
Ed il biondo, invece? Lui cosa prova? Non lo sa, non riesce a capirlo, forse per la troppa paura, forse perché non ce la fa a vedere la realtà con occhio diverso, forse non riesce ad accettarla… L’unica cosa a cui riesce a pensare ora come ora, è il fatto che essere così vicino ad Ashton lo fa sentire tremendamente bene, bene come non si era mai sentito prima.
Ed anche Ashton non è da meno. Anche lui si sente bene, si sente formicolare qualsiasi parte del corpo, si sente felice, felice come non era mai stato. E tutto questo grazie a Luke, a quel ragazzo bellissimo dai capelli biondi e dagli occhi blu come l’oceano davanti a lui.
Si sorridono, senza che possano controllare quello che sta succedendo dentro di loro.
Ash, con il cuore che batte peggio di un’orchestra, si avvicina ancora di più al viso di Luke, facendo sfiorare i loro nasi procurando ad entrambi una scia infinita di brividi per tutto il corpo, lasciandoli attoniti solo per un istante.
Luke punta intensamente i suoi occhi in quelli castano-verdi di Ashton, e subito una sensazione meravigliosa si impossessa di lui, come se quegli occhi riuscissero a farlo sentire giusto, ma solo insieme a lui.
Ashton gli sorride ancora una volta, preda di una felicità senza confini e così intensa da fargli pensare che non possa essere reale. Ed il biondo risponde sorridendo senza esitare, mentre lo stomaco diventa più leggero di una piuma.
Il riccio sospira un’ultima volta, prima di buttarsi del tutto.
«Questo è tutto quello che non ti ho detto.»
Una piccola frase, poche parole, sussurrate sulle labbra piene del biondo, che non capisce a cosa il suo amico si stia riferendo. E poi accade tutto in un solo, magico ed unico istante.
Ashton posa delicatamente la sua mano sulla guancia di Luke, senza interrompere quel qualcosa di così speciale che unisce i loro sguardi. Luke si sente frastornato, a causa di quella mano così calda e rassicurante su di lui, come se l’amico avesse letto i suoi pensieri di pochi istanti prima.
E poi, finalmente, Ashton posa le sue labbra su quelle di Luke, annullando la distanza tra di loro con questo semplice gesto, riuscendo finalmente a dar vita ai suoi sentimenti.
Sentire quelle labbra sulle sue, per il biondo è come un’iniezione di eroina, di adrenalina.
E nessuno dei due si sarebbe mai aspettato la prega che il bacio avrebbe preso.
Senza pensarci due volte, Luke porta le sue mani tra i capelli di Ash, sentendoli bagnati e morbidi, soffici, sotto le sue dita. Ashton invece cinge il corpo di Luke in un abbraccio che toglie il fiato al più piccolo da quanto è intenso.
E si ritrovano così, vicini, uniti come se fossero una cosa sola, con le loro labbra che non smettono di assaporarsi; con le loro lingue che non smettono di cercarsi, di rincorrersi, di giocare, di danzare, di accarezzarsi.
Si spostano piano, arrivando a far combaciare esattamente la schiena di Luke al muro. 
Ed il bacio non ha fine, anzi, si intensifica ancora di più, riuscendo a farli sentire completi, felici come mai prima d’ora. Un bacio che dura solo qualche minuto, ma che a loro pare così lungo da non poterne avere abbastanza.
Quando si dividono, i loro occhi si cercano subito, come le loro mani che vanno ad intrecciarsi e a stringersi teneramente.
«Ho paura, Ashton.» sussurra Luke, aumentando la stretta sulla mano del riccio.
Il batterista gli sorride dolcemente e gli accarezza la guancia. «Non devi. Ci sono io con te.»




Lezel
Ciao a tutti! Eccoci a questo quinto capitolo. E beh, qui di cosine ne succedono parecchie ahahah :).
Finalmente fanno l'esibizione! *^* E c'è un Calum veramente troppo dolce che scrive una canzone (e che canzone!!!!) per quella fantastica ragazza che è Leah. Poi c'è un Michael coraggiosissimo e pronto ad affrontare tutto per Spencer. E da ultimo ci sono Luke ed Ashton che affrontano un grande passo.
Beh, cosa ve ne pare? Speriamo davvero con tutto il cuore che vi sia piaciuto! <3
Detto questo, passiamo a ringraziare di tutto cuore tutte quelle persone che hanno recensito lo scorso capitolo e che hanno messo la storia tra preferite, ricordate e seguite :). Siete dolcissimi, tutti quanti! <3
Piccola cosa, poi togliamo il disturbo. E' più un'osservazione che parte da me (Letizia25), cioè, è solo una cosa che penso io: sono felicissima che i Lashton piacciano così tanto, giuro, è una bellissima soddisfazione. Il problema (che poi non è un problema, è più che altro questione di gusti) è che molti non valorizzano il lavoro che fa Hazel_ con le altre due coppie. Cioè, non voglio farvi una critica sui vostri gusti, non mi permetterei mai. Solo che mi dispiace tantissimo vedere che il lavoro della mia amica viene messo in secondo piano, in un certo senso.
Spero di non aver offeso o fatto arrabbiare nessuno, perchè è l'ultimo cosa che vorrei.
Detta anche questa cosa, tolgo il disturbo :). Grazie infinite per tutto, siete veramente gentilissimi e dolcissimi! <3
A domenica prossima, Lezel <3
 
   
 
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