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Autore: Uptrand    09/11/2014    8 recensioni
Ambientato dopo "L'ultimo dei phantom."
E' una raccolta di tre brevi storie.
La prima storia vede Dasha Weaver e Isabella vedersela con un alleanza tra industriali e militari desiderosi di smantellare la Noveria Corps, sfruttando la sete di giustizia di uno spettro e il desiderio di vendetta, per gli amici morti, di una vecchia conoscenza.
La seconda storia si svolge alla Grissom e vede Steve Williams Shepard lottare per mantenere la pace nell'accademia e impedire che Isabella e i suoi cloni uccidano qualcuno.
La Terza storia vede Olivia Williasm Shepard che malgrado le sue intenzione di godersi una vacanza su Palaven verrà coinvolta in un intrigo in cui Turian e Volus si affronteranno in nome del denaro e della politica.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri, Jack, Miranda Lawson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Il salarian entrò nella stanza furibondo « Non dovrebbe mancare molto all'arrivo di Efepo. Quell'idiota, per ottenere qualche credito in più ha rischiato di farci perdere le informazioni che ha recuperato sul protettorato volus. Per poco i turian non lo catturavano. »
« Ma non è successo. » Disse Bano Dhab'senrek raggiungendolo da una stanza laterale di quel locale che fungeva sia da abitazione che ufficio.«Efepo stava solo rispettando le nobili tradizioni batarian sulla schiavitù. Noi batarian dobbiamo fare il possibile per mantenere vive le tradizioni che il Consiglio e la Nuova egemonia vorrebbero estirpare dal cuore di tutti i veri batarian.»
« Sempre che non interferiscono con gli interessi dell'Unione Salarian. »
Bano voleva tagliare corto, troppe volte aveva sentito il salarian lamentarsi della scarsa disciplina che esigeva tra i suoi uomini. « Efepo ha inviato un resoconto sull'accaduto. » prese un datapad e glielo porse.
Lui lesse tutto per alcuni minuti e chiese « Queste foto di chi sono?  »
« Un paio di umane che ha recuperato nell'arena dei combattimenti di Maltia. Quella dai capelli rossi è il motivo per cui ci è andato, sperava di venderla. L'altra, quella bionda e giovane, è quella che ha venduto settimana scorsa, l'ha rubata a Maltia insieme all'altra mentre i turian attaccavano, così Efepo potrà vendere due volte la stessa merce. Una bastarda rognosa che ha ucciso diversi batarian quando hanno assaltato un cargo della Noveri corps. Era stata catturata e venduta lo stesso giorno. Ha inviato quelle foto con una richiesta di annuncio. Quando si tratta di ottenere un guadagno non vuole perdere tempo. »
« Non posso credere che siate così idioti! » Dichiarò il salarian in tono tagliente.
« Attento a come parli! »
Il salarian rise nervosamente e disse quello che sapeva.
*****
Areno stava camminando per i corridoi della nave furioso con Efepo. Quello stupido si era voluto riprendere l'umana dai capelli rossi e anche la ragazza che aveva venduto in precedenza a Maltia, solo per ricavare qualche credito in più alla prossima occasione di venderle.
Aveva rischiato di farli ammazzare tutti dai turian, facendo fallire la sua possibilità di liberarsi di quella ingombrante figura. Quando aveva accettato questa missione sotto copertura non aveva mai pensato che avrebbe incontrato la figlia di John Shepard, se gli fosse successo qualcosa per opera di un batarian la posizione del suo popolo si sarebbe fatta ancora più difficile.
Aprì con foga la porta della prigione improvvisata in cui erano state confinate le prigioniere. Un pugno lo mandò a stendere.
Una lama appoggiata alla gola gli impedì di alzarsi, a reggerla Alexya
« Meglio se spieghi cosa sta succedendo. » Gli disse Olivia chinandosi sulle ginocchia vicino a lui. « Alexya vuole tornare a casa e anch'io. »
L'unica risposta fu un grugnito di rabbioso. La pressione sulla gola aumentò, una piccola goccia di sangue bagnò la lama rudimentale.
« Ti posso assicurare che questa ragazza sa come si usa una lama, di qualsiasi dimensioni. Anche una artigianale come quella che mi hai dato e che ti preme sul collo. »
« Come vi siete liberate?  » Chiese lui.
« Una grande ladra mi ha insegnato qualche trucco. Avevi ragione...quella piccola lama che mi hai dato è stata incredibilmente utile. »
« Felice di sentirlo, ma non sopravvivrai senza di me. Stiamo andato in un posto dove sarebbero felici di vendicarsi di John Shepard uccidendone la figlia.  »
Olivia sorrise a quelle parole « Che si mettano in fila, i nemici in famiglia non ci mancano. »
« Sono il solo che può aiutarti...aiutarvi.  » disse l'ultima parola fissando Alexya. La ragazza aveva il respiro corto e accelerato, gli era chiaro che l'avrebbe ucciso con piacere.
« Prima voglio sapere cosa sta succedendo a partire da chi sei Areno. È il tuo vero nome? »
« Si. » Il batarian soffio rumorosamente
« Efepo e i suoi uomini. Lavorano per qualcuno o per se stessi? »
« Efepo è solo un idiota. Si è unito a un gruppo di batarian estremisti che vorrebbero prendere il comando dell'attuale egemonia. Lui però è solo in cerca di un'occasione che gli permetta di fare la bella vita, ho solo dovuto “bussare” alla sua porta  e mi ci ha tirato dentro, considerando gli idioti di cui si serve non ho avuto problemi a ritagliarmi una posizione di rilievo. »
« Hai parlato di una missione. Qual è e chi ti ha dato gli ordini?  »
« Ultimamente una voce sta allarmando i vertici della Nuova Egemonia. Si dice che esista un modo per riportare tutti i batarian sul loro pianeta natale, è chiamato “La via.” Ho avuto l'ordine di indagare e la cosa si è rilevata più grande del previsto. Il piccolo gruppo disorganizzato che mi aspettavo di trovare, non era piccolo ma anche terribilmente ben finanziato, a capo vi è Bano Dhab'senrek. Lavorava per la Noveria Corps, ma si è licenziato e ha incominciato a mettere in giro queste voci. I salarian si sono dimostrati interessati. »
« I Salarian? »
« Quei viscidi anfibi sono sempre stati furbi. Quando hanno sentito di Bano hanno accettato di finanziarlo, in cambio lui li avrebbe aiutati a creare problemi su Noveria tramite attacchi pirati. Un'offerta che Bano non avrebbe mai potuto rifiutare. »
« Che interessi hanno i Salarian per Noveria?  »
« Noveria è sul portone di casa dei salarian, sperano che creando problemi alla Noveria Corps di mettere un piede nella società, almeno è quello che penso, non ho prove. »
« D'accordo e per quale motivo dovrebbe avercela con la mia famiglia? »
« La distruzione del portale Alpha. »
Olivia deglutì a quelle parole, non che non ci avesse pensato ma « È successo per difendere la galassia dai razziatori. Dovreste sapere cosa sarebbe accaduto se mio padre non lo avesse fatto.  »
« Si e molti batarian, soprattutto tra quelli della nuova generazione, non odiano Shepard. Ma molti della vecchia guardia continuano a desiderare la sua morte. I più sono innocui, ma continuano lo stesso a odiarlo, come se quel sentimento fosse un ricordo del loro mondo perduto e così alcuni dei loro figli che hanno imparato a disprezzare quel nome. Bano ha usato quest'odio per trovare seguaci, non so se lui vi odia davvero ma certo sarebbe felice di poter esporre la figlia di John Shepard ai propri uomini. »
« Tu no? »
« No...tuo padre ha fatto la sola cosa necessaria. Inoltre se ti accadesse qualcosa per opera di questi pazzi è probabile che l'intera mie specie sarebbe guardata come dei paria dal resto della galassia.  »
« Capisco, ma ancora non mi è chiaro come tu sia finito su Palaven a cercare dei documenti. La tua missione era un'altra. »
« I salarian...loro volevano le prove della truffa dei volus, ma non so il perché. Non so se la nuova egemonia avesse già mandato un agente a recuperare le informazioni, così mi sono comportato come se fossi l'unico in grado di farlo. Mi sono unito alla missione, volevo impossessarmene e sostituire le informazioni con dei falsi e consegnare gli originali alla prima occasione sicura. Ma la morte improvvisa di Dhank e il tuo arrivo hanno complicato le cose.  » Disse stoccando ad Olivia un'occhiataccia più eloquente di mille parole.
« Che bella situazione.  » disse sconfortata Olivia « Dasha mi dovrà un paio di favori. Alexya lascialo andare, se vogliamo farcela lui ci servirà. » la ragazza non si mosse, ma si passo la lingua sulle labbra mentre aumentava la pressione sulla gola di Areno.
« Se vuoi rivedere Dasha, Isabella e le tue sorelle il suo aiuto ci servirà. »
Per un attimo lei parve indecisa, alla fine scese da sopra il batarian permettendogli di rimettersi in piedi. Lui osservò la ragazza mentre si massaggiava la gola.
« “ Se vuoi rivedere Dasha”....intendi Dasha Weaver? L'amministratore della Noveria Corps? » Chiese Areno ad Olivia
« Si. »
« Che legame può avere questa ragazza umana con quella donna? »
« Conosci la guerra di Omega? » Domandò lei
« La guerra che non c'è mai stata tra Aria T'Loak e Dasha Weaver, tenuta nascosta dal Consiglio per evitare di fare una brutta figura. Mai sentita nominare. »
« Dasha mise insieme un esercito per salvare una persona. Anche se non era Alexya, sono sicura che userà tutto il peso della Noveria Corps per trovarla. Ancora una cosa, non mi hai detto chi ti manda?  »
Lui si fece  improvvisamente attento e rigido. « Mio padre...il governatore della nuova egemonia. »
Olivia sgranò gli occhi.
« Ka'hairal Areno... Ka'hairal Balak è mio padre. »
La nave atterrò senza problemi sulla piattaforme esterna della base, ma quando Efepo ne scese, accompagnato da Areno con un paio di altri uomini e le due prigioniere, aveva avuto un messaggio che qualcuno era interessato ad acquistarle e di farle scendere subito, ebbe una spiacevole sorpresa.
Bano, con una ventina di uomini e un salarian lo stava aspettando.
« Tutto questo per due umane?  » Chiese
Il salarian lo ignorò avviandosi alle due prigioniere e fissandole. Si chinò verso Alexya « Non ci posso credere...siete voi... questo va oltre alle semplice fortuna. »
Olivia rimase calma e impassibile « Se lo sai, sapete contro chi ti stai mettendo? »
Efepo intanto seguiva la discussione senza capire. Il salarian alzò il capo verso di lei « Lo so perfettamente. »
Olivia e Alexya erano state ammanettate con le mani dietro la schiena, tutta scena perché le manette non era chiuse. Areno aveva scelto quella posizione per la possibilità di passarle, se necessario, qualcosa senza essere visto.
Lei sentì la famigliare e solida impugnatura di un'arma in mano. Prima che qualcuno potesse reagire una granata stordente, fatta cadere da Areno finì tra i piedi del salarian.
Olivia chiuse gli occhi e distolse lo sguardo, anche così la luce accecante passò attraverso le palpebre ma non la abbagliò. Con un solo movimento si liberò delle manette e fece fuoco sui nemici più vicini, colpì anche una cella energetica non lontana da loro che liberò scariche elettriche che investirono in parte i nemici.
Areno con due colpi precisi del proprio fucile a pompa si era liberato dei due soldati scesi con lui dalla nave e strattonò Olivia per una spalla, dovevano correre via approfittando della momentanea confusione.
Scapparono via, ma rallentati da Alexya. La ragazza non era stata abbastanza pronta e non riusciva a vedere.
La testa del batarian di guardia all’uscita del hangar esplose quando il fucile a pompa di Areno lo colpì in faccia.
Si voltò indietro per dare copertura ad Olivia, che con indosso ancora una finta e molto ridotto armatura non aveva protezioni. Ma lei dimostrò che non aveva bisogno del suo aiuto, aveva recuperato un fucile d’assalto da uno dei nemici e stava facendo un buon lavoro con la propria arma.
-Di sicuro non gli sta rendendo le cose facili.—pensò, un secondo dopo senti un ringhiare sommesso e un rumore di artigli sul cemento.
Si chiese quando fossero arrivati, perché era sicuro che quando era partito nella base non ci fossero una dozzina di varren addestrati al combattimento. Feroci carnivori estremamente aggressivi, abituati a cacciare in branco sono spesso usati da krogan e batarian come mastini da guerra.
« Tutti quanti! Smettete di sparare.  » Gridò una voce stridula. Il salarian si era ripreso ma i batarian smisero di sparare solo quando fu Bano a ordinarlo. Si rivolse ai fuggitivi.
« Arrendetevi non vi sarà fatto del male, siete ostaggi con un certo valore da vivi. Quella ragazza è uno di quei cloni che sono sotto la responsabilità di Dasha Weaver, sappiamo che lei ci tiene. Sarà un buon modo per ricattarla. Invece, lei, Olivia Williams Shepard un nome che può aprire o chiudere molte porte se usato nel modo giusto.  »
C fu una certa agitazione tra i batarian quando sentirono quel nome. Olivia rispose semplicemente « No! »
Il salarian li osservò freddamente, estrasse un telecomando e lo usò, i varren che bloccavano l’uscita cominciarono a muoversi.
« Sono varren modificati per eseguire azioni semplici, come catturare invece di uccidere, anche se è impossibile prevedere quali ferite potrete riportare. Seguite il mio consiglio e arrendetevi, non garantisco che al termine abbiate ancora tutti i vostri arti o che qualcuno si prenda la briga di riattaccarveli.»
*****
Garrus non aveva avuto problemi a ottenere la completa collaborazione degli uomini dell'Agenzia per la sicurezza N7. Se Shepard l'aveva fondata, Garrus era stato il suo vice.
La Noveria Corps aveva degli stabilimenti sul pianeta e numerose navi cargo attraccavano e partivano ogni giorno scortate da Divisone N, la sezione della sicurezza della Noveria Corps. Il suo braccio armato ed esercito privato agli ordini della Weaver, che aveva anche aperto alcuni magazzini in cui erano state stipate delle armi destinate al mercato di Palaven.
Su ordine di Dasha Divisione N si unì all’impresa, motivati da una promessa di una paga extra. Su Dasha Weaver si potevano dire tante cose, ma quando pagava lo faceva bene.
Tutti si erano riforniti in modo adeguato, procurandosi anche qualche arma pesante.
Una volta raccolta una forza sufficiente partirono diretti a Logasiri.
Il pianeta era appartenuto ai batarian prima della guerra. Non lo avevano mai veramente colonizzato ma avevano costruito numerose miniere in cui facevano lavorare gli schiavi. Dopo la guerra, per il numero ridotto di batarian sopravvissuti il pianeta era stato ceduto al Consiglio come garanzie per le risorse che quest’ultimo aveva concesso a loro per insediarsi su Anhur, abbandonando di fatto Logasiri. Il pianeta era diventato la nuova “casa” per tutti coloro che non condividevano i progetti dell’attuale egemonia e volevano un ritorno agli antichi valori culturali della propria razza, come il ripristinò della schiavitù.
Quando questa forza d’assalto mista giunse sul pianeta trovarono senza troppi problemi la base degli aspiranti ribelli e pirati. Un complesso, in parte interrato, usato in passato per la raffinazione dei minerali. Le informazioni di Milta risultarono precise.
Nascosto dietro a una roccia Arturus fissava impaziente il conto alla rovescia di due minuti, aspettandone la fine. Attorno a lui un centinaio di soldati tra Forza N7 e mercenari della Noveria Corps avevano preso posizione. Non sapevano a quanto ammantassero le forze del nemico, ma non gliene importava. Avrebbe salvato Olivia. Diede di gomito a Dasha.
« Sicura che ci riescano?  »
« Sono phantom, sono nate per questo genere di cose.  »
Garrus per rassicurare il figlio disse « Per una volta sono d’accordo con Dasha, nessuno qui potrebbe fare di meglio in un operazione di infiltrazione. » Poi tacque, alzò il braccio e segnalò di avanzare. I due minuti erano terminati.
In silenzio avanzarono, anche se Forza N7 e Divisione N non avevano mai lavorato assieme si mossero senza problemi. Erano tutti veterani e l’esperienza suggeriva cosa fare. Testimoni del loro avvicinamento le sentinelle di guardia non si mossero né gridarono, sembravano addormentate. Un taglio netto sulla gola, senza sbavature, dimostrava che stavano tutte dormendo il sonno eterno.
Quando furono a ridosso della porta, Arturus varcò l’entrata e si lanciò all’interno.
*****
Olivia uccise due varren sparandogli dritto sul muso, un terzo le balzò contro. Lei rotolò di lato e usando il calcio il fucile come una mazza gli frantumò il cranio. Un urlo la fece voltare.
Alexya era accerchiata, alcuni degli animali l'avevano ignorata preferendo un’altra preda. Anche senza spada cercava di combattere usando i suoi poteri biotici, ma non poteva farcela. Un animale saltò verso di lei. La ragazza vide con orrore le fauci della bestia spalancate e chiuse gli occhi.
Poi sentì qualcosa avvolgerla buttandola a terra e un liquido caldo bagnarla in faccia
Le ci volle un attimo per ritrovare il controllo e riaprire gli occhi, che si sbarrarono per lo stupore. Olivia l'aveva stretta a se gettando entrambe a terra, l'aveva salvata e protetta ma così facendo si era esposta all'attacco del varren. Il sangue colava da una brutta ferita alla spalla sinistra, bagnando Alexya.
« Tutto bene Alexya? » Chiese, senza riuscire a nascondere una fitta di dolore.
Lei fece cenno di si con la testa, ancora non credeva che avesse rischiato così tanto per lei.
Olivia si tirò su ma riuscì solo a mettersi in ginocchio, sentiva il bisogno di una pausa. Attorno a loro i varren si muovevano in circolo. Areno a sua volta ne aveva uccisi un paio
Anche se non poteva fare niente, Olivia alzò lo stesso un braccio facendo cenno ad Alexya di rimanere dietro di lei. «Sarai un assassina, ma per me sei solo una bambina. Resta dietro e se puoi scappa senza voltarti.»
Una bestia compì un balzo che si interruppe a mezz'aria. Una figura era apparsa dal nulla e con un braccio teneva per la gola il varren sospeso in aria, anche se l'animale era più grosso e pesante. Un movimento netto con il polso della mano e gli ruppe il collo, gettando la carcassa contro gli altri varren che si allentarono confusi dall'improvvisa apparizione.
La figura, in un'armatura da phantom, si voltò verso di loro. Alexya si era rimessa in piedi, ma prima che potesse riprendersi venne stretta in un poderoso abbraccio e sollevata in aria.
« Trish, lasciami andare! Aria! » solo allora Alexya venne messa giù. L'abbraccio di Trish l'aveva sorpresa non meno della comparsa di lei. I poteri biotici conferivano alla sorella una forza inaudita.
« Contenta dell'aiuto, ma mi auguro che tu non sia venuta da sola. » Disse Olivia.
Trish la guardò appena, non sapeva chi era, lei era li solo per Alexya. Impugnò la spada, non aveva tempo per stupide distrazioni, ma prima che potesse estrarla la sorella le disse « Olivia, sorella di Steve. »
« Chi diavolo è?  » Chiese Areno approfittando di quel momento di pausa.
Trish fissò Alexya  per essere sicura di aver capito bene. Poi un improvviso un ringhio sommesso fece voltare tutti.  Un esemplare più grandi degli altri si fece avanti, era il capobranco. Labbra arricciate, bocca parzialmente aperta con canini ben in evidenza, pupille piccolissime le fissavano, corpo lievemente inclinato in avanti. Si preparava ad attaccare.
Poi mosse la testa di lato come per guardarsi attorno, fece qualche passo indietro. Un’altra figura apparve dal nulla, saltandogli sulla schiena e affondandogli una spada nel muscolo della spalla.
Il varren ruggì, dimenandosi furiosamente cercando di afferrare con le fauci chi le era montato in groppa. Si liberò dell'ingombrante figura quando si buttò schiena al suolo, ma questi saltò via giusto in tempo, atterrando in piedi senza problemi. Il capo branco caricò, lei evitò, ma l'animale rotolò al suolo per via della spalla ferita, finendo proprio ai piedi di Trish.
Lei alzò un piede per riabbassarlo sulla testa dell'animale, questa esplose come un chicco d'uva matura pigiato tra due dita.
« Un’altra?  » Brontolò Areno. La nuova arrivata, anche lei con indosso un armatura completa da phantom, aveva la completa attenzione dei varren superstiti che puntavano tutti su di lei. Questi attaccarono in branco. Come se fosse un gioco Alexya e Trish presero a incitare la sorella « Diana! Diana! Diana!.. . »
Saltò in mezzo a loro, ogni volta che essi caricavano ella si gettava leggermente di lato. Talmente rapida nei movimenti che l'occhio non riusciva a seguire tutti i movimenti, mentre balzava sopra le bestie con una doppia capriola per cadergli dietro.
Le bestie continuavano a saltarle addosso, lei le evitava quasi volteggiando e con lei volteggiava la sua spada. Prima a cadere fu un singolo varren, poi un altro e alla fine nessuno rimase in piedi. La loro spessa pelle presentava  numerosi tagli, ma solo uno mortale.
Fecce un'ultima capriola all'indietro atterrando proprio di fronte a Alexya « Bene? » Chiese e passò una mano sul viso di lei ancora sporco del sangue di Olivia su cui erano ancora visibili i segni del pestaggio subito nell'arena dal krogan a capo della sicurezza.
« Si, protetta. » Disse indicando Olivia
« Qualcuno mi spiega ? » chiese Areno.
« Ti presento Diana e Trish, le “sorelle” di Alexya e...  » e guardandole « non penso che siano venute qui da sole.  »
« Non so cosa succede! » - Gridò il salarian - « Ma se non mi sarete utili da vive lo sarete da morte. Uccideteli! Tutti quanti. »
« Fossi in te mi arrenderei. » Gli rispose di rimando Olivia che ostentava una sicurezza fuori luogo.
Un batarian entrò nel hangar da un'altra via urlando « Ci... » ma il grido gli morì in gola , quando cadde faccia terra avanti. Sulla schiena il foro di un proiettile.
Qualche istante dopo da tutte le via d'accesso una forza mista di soldati con indosso la divisa di Forza N7 e Noveria Corps fece il suo ingresso gridando « Gettate le armi! Sdraiatevi al suolo! Non fate scherzi.»
Olivia guardò accigliata questa forza d'assalto mista , soprattutto quando i soldati che fecero irruzione da dove loro avevano cercato di uscire intimarono a loro gli stessi avvertimenti.
« Pensate davvero che potrei nascondermi qualcosa addosso! » Disse seccata indicando la propria succinta “armatura” da spettacolo.
« Olivia! Per gli spiriti. sei salva!? » Chiese Arturus arrivando trafelato, aveva qualche graffio ma per lo più stava bene. Garrus veniva subito dopo
La abbracciò con gioia e lei fu lieta di sentirsi nuovamente avvolta da quel piacevole calore che le placche del turian emanavano « Dio! Che bello rivederti Arturus, voglio di ritornare al nostro appartamento e di farmi un bagno. »
Sussultò un attimo quando senza dire niente, per non rovinare il momento Garrus, la medicò con del medigel.
« Ci andremo subito, ma prima dobbiamo finire qui. » Rispose Arturus
« Su questo hai ragione. » disse lei, facendosi più decisa. « Lui è con me, lasciatelo! » Intimò a un paio di soldati che stavano arrestando Areno.
« A tempo debito dovrai spiegarmi tutto.  » - Le mormorò Arturus in un orecchio - « Compresa questa nuova ...”divisa”. »
Ma prima che potesse farlo qualcun altro gridò « Alexya! » la ragazza si guardò un attimo in giro e corse via, saltando imbraccio a Dasha cingendole il collo.
Per un istante la ex-criminale e presidente della Noveria Corps rimase interdetta a tanta manifestazione d'affetto, ma poi l'abbracciò.
Isabella apparve al loro fianco, doveva essersi divertita parecchio, da capo a piedi era ricoperta di sangue, ma incurante Alexya le cinse il collo con un braccio.
Lei la lasciò fare ma poi si staccò e le porse qualcosa che portava alla cintura. Una spada corta sull'impugnatura il nome Alexya.
La ragazza cercò di trattenersi ma non ci riuscì, le lacrime presero a uscire indipendentemente dalla sua volontà. Lei non pensava che avrebbe più rivisto la sua spada, ma in qualche modo Isabella gliela aveva ritrovata. « Grazie!  » Fu la sola cosa che disse.
« Non ho ancora deciso se ti devo un favore o no Olivia. » Disse Dasha guardando nella direzione di lei.
« Fidati, me ne devi una molto grosso. Tu e la tua società. Ora concludiamo questa faccenda. » Si diresse verso l'ultimo gruppo che ancora rifiutava di gettare le armi, quella ventina di batarian capeggiati dal dott. Bano in persona e dal salarian. Ignorò il commento di Dasha sul suo attuale vestito e sulle chiappe in vista.
« Bano si arrenda! Vuole il bene della sua razza, ma così non otterrà niente. » Gridò forte Olivia, voleva farsi sentire.
« No! I batarian hanno combattuto come tutti nella guerra, ma il Consiglio non ci aiuta a tornare al nostro mondo, i mezzi ci sono! La via esiste! Io l'ho vista, sotto il ghiaccio di Barbin... » e tacque accasciandosi al suolo, un foro in mezzo alla fronte. Olivia si girò di scatto afferrando per la canna e alzando lo Javelin di Dasha.
« Che cazzo credi di fare? » Domandò collerica.
« Piazza pulita. » Rispose Dasha. Si fissarono senza distogliere lo sguardo.
« Sono uno s.p.e.t.t.r.o. del Consiglio. »
« Non me ne frega! »
« Non voglio altre morti Dasha! Questo è un ordine!  »
« Uccisa dai pirati batarian, una scusa a cui tutti crederebbero sulla tragica morte di Olivia Williams Shepard.  »
I due gruppi di soldati che fino a quel momento avevano combattuto insieme cominciarono a guardarsi con sospetto. Garrus e Arturus le si misero di fianco, lo stesso fece Isabella con Dasha.
Alexya non capiva cosa stava succedendo, avevano tutti ucciso abbastanza quindi perché litigare? Olivia le piaceva, e non pensava che avrebbe rivisto Steve e la Grissom se le avessero fatto qualcosa. Si aggrappò a Dasha « Casa, andiamo a casa!  »
« Hai la ragazza, vattene!» Disse Olivia
Senza aggiungere altro lei se ne andò, seguita da Isabella e le ragazze , facendo cenno ai suoi uomini di seguirla. Lei aveva quello che voleva, al resto ci pensassero i difensori della legge.
Alexya era contenta, ma lo fu di meno quando la sentì dire « Non penserai di cavartela senza una punizione, dopo tutti i guai che ci hai fatto passare? » Tornare a casa voleva dire anche questo.
« Gettate le armi! È l'ultimo avvertimento! » Gridò nuovamente Olivia, questa volta i batarian superstiti ormai senza guida si arresero.
« Pare che sia vero che non si può fregare uno Shepard. » Disse il salarian e vomitò sangue « Pillola di veleno innestata nei denti. Non si prenda il disturbo di cercare prove riconducibili all'unione salarian. Non c'è ne sono.» Morì.
****
Il salarian nel morire aveva detto la verità, dopo due settimane di indagine non era stata trovata alcuna prova.
Olivia, sulla Cittadella, appena al fuori dall'hangar di attracco della Normandy SR3 ammirava la sagoma della sua nave. Era pronta a partire, ma stava aspettando qualcuno.
« Preferivo l'altra divisa, c'era più...da vedere.  » Le disse Arturus affiancandola
« Lascia perdere. Sono arrivati?  »
« Direi di si. »  Indicò due figure che si stavano avvicinando.
Un batarian e una donna umana si dirigevano verso di loro « Jessie, Areno sistematevi pure a bordo.  »
Jessie la figlia si Jacob e Brynn, salì senza dire niente. Considerava una punizione essere stata inviata li invece che in un moderno laboratorio, in effetti si trovava li proprio a quello scopo. A causa di un incidente sulla Grissom,  l'avevano buttata fuori dal suo amato laboratorio con l'idea che un ambiente con più contatto umano l'avrebbe aiutata.
Areno invece si limitò a un grugnito di saluto prima di salire anch'egli sulla nave.
« Molto allegri. » Commentò caustico Arturus.
« Già.»
« Ma sei sicura della tua scelta. Un batarian sulla Normandy SR3? Il figlio di Balak?» Volle sapere il turian.
« Si, è ora di lasciarsi alle spalle l'incidente del portale Alpha e penso che vedere un batarian sulla miglior nave del Consiglio, per non parlare dei figli di due persone di cui è risaputa la rispettiva antipatia collaborare possa essere un segnale importante.»
« Se lo dici tu, ma dovrà guadagnarsi la mia fiducia. Fino ad allora non ti lascerò solo con lui. Cambiando discorso, la tua piccola indagine, non ufficiale, su cosa stia combinando Dasha su Noveria ha dato qualche frutto?  »
« Niente, se il Consiglio è coinvolto sta facendo di tutto per non farlo sapere in giro. » Commentò Olivia.
« Se ti fa sentire meglio, dopo la tua deposizione contro Maltia quella turian passerà il resto della sua vita in una prigione su Palaven. Hai contribuito a liberare molte persone e la gerarchia turian ti deve un favore ora che la truffa dei volus è venuta alla luce. Anche se non sono sicuro di dover gioire che al loro posto sia subentrata la Noveria Corps. »
« E i batarian.»
« E i batarian, forse vorrai sapere che hanno trovato l'assassino di quel diplomatico batarian alla festa, un sicario a pagamento, però pare che la sua morte non sia legata a questa vicenda. Gli piacevano un po' troppo le femmine e qualcuno non ha gradito. » Spiegò Arturus.
« In ogni caso sono contenta di essermi lasciata tutto alle spalle. » Rispose lei e si avviarono al portellone d'ingresso della nave.
*****
Maltia era terrorizzata, non sapeva cosa stava succedendo. Si trovava su un mezzo che la trasportava a un carcere di massima sicurezza, quando si era fermato e l'avevano incappucciata. Aveva poi passato diverse ore in un ambiente molto stretto. Solo alla fine, con i muscoli doloranti per la scomodità del viaggio, l'avevano fatta sedere e permesso nuovamente di vedere. Non riconobbe subito il posto, forse lo avrebbe fatto se lo avesse visto dalla solita famigliare vista. Quella dal suo posto privato sulla tribuna, di quella che un tempo era la sua arena per i combattimenti biotici clandestini. Ma ora quel posto era occupato e lei occupava una sedia subito dietro di essa, si porse per guardare meglio chi lo occupava: Dasha Weaver.
« Grazie per avermi liberata. Ti ripagherò di tutto, con gli interessi. » Disse. Una risatina la fece voltare, a qualche metro di distanza sedeva una figura che riconobbe, quell'asari con un occhio solo che combatteva per lei.
« Quando ho recuperato Alexya era piena di lividi. I medici dicono che si rimetterà perfettamente, sai è molto dotata con la spada, più delle sue sorelle. Avrà bisogno di una terapia di sostegno, ma Isabella la sta aiutando, non potrebbe trovare qualcuno di migliore in quell'arte. » Spiegò Dasha.
« Davvero?! Bene…è stato Modrak Gaxx, il krogan a capo della mia sicurezza a farle quei lividi, una sua iniziativa per addomesticarla diceva. Isabella può prenderselo per fare pratica con la ragazza, so bene che le piace uccidere, i suoi incontri hanno sempre successo tra il pubblico. »
Dasha non rispose ma indicò con il dito verso il basso, giù nell'arena. Maltia guardò in quella direzione
Una trentina di corpi copriva l'area, lei riconobbe i propri uomini e una parte dei gladiatori usati nell'arena. In quello spazio cinque persone erano in piedi, Modrak e quattro umane, riconobbe Isabella e la ragazza che era stato il suo campione, le altre due non sapeva chi fossero ma la somiglianza fra loro quattro era troppa per non pensare a qualche parentela.
Ma il krogan stava combattendo solo contro una, le altre davano l'idea di essere li solo per guardare.
« Come vedi si sono già prese il tuo krogan senza nessun permesso, per non dire parte del tuo personale. » Le disse Dasha sorridendo.
Lei non rispose presa com'era dalla scena che aveva davanti. Il krogan caricò armato di quello che assomigliava a un grosso pugnale. Una lama più larga che lunga.
Alexya deviò l'attacco con la propria spada. Le due lame fecero scintille, ma senza opporsi all'attacco ma accompagnandolo, costrinse l'avversario ad un apertura e lo colpì. La lama penetrò nella gola e salì fino a toccare il cervello. Quando la estrasse il krogan era morto.
« MALTIA! » Urlò Dasha.
La turian sussultò« Si scusami. »
« Pare che lo spettacolo ti abbia incantato. » Commentò Dasha divertita.
« Io...perché non sento i suoni del combattimento. » chiese Maltia.
« Ho fatto modificare gli scudi attorno all'arena, a Isabella e alle ragazze non da fastidio, ma io non aveva voglia di sentire le urla di una trentina persone agonizzanti. Inizialmente non doveva esserci questo “macello”. Alexya voleva vendicarsi, ma poi anche Diana e Trish hanno voluto uccidere qualcuno, e Isabella ha pensato bene di divertisti un po' anche lei, così ho fatto buttare un po' di “carne” nell'arena  »
« Capisco. »
« Parliamo di affari, ti va?  »
« Certo. » Disse Malti più sicura su un terreno a suo agio.
« Non sei gradita a Isabella, al tuo posto lavorerà una persona di suo gradimento. »
« Chi? » Chiese la turian sentendosi mancare,
« Io, » rispose l'asari
« Eh Io? Cosa dovrei fare? »
Dasha la prese per il collo trascinandola sul bordo del palco, sotto di lei l'arena. « Le ragazze non hanno mai ben capito il concetto di perdono e neanche Isabella. Alexya vuole discutere con te di ciò che ha subito mentre era tua ospite. Sono delle bastarde sadiche quando vogliono, ti consiglio di scegliere con cura le parole.  » e la lasciò cadere.
Un volo di circa tre metri, dolorante dopo la caduta ma intatta Maltia riuscì a rialzarsi.
Un rumore di passi la fece voltare, Alexya le si parava di fronte. « Io..Alexya... » disse e si gettò a terra in ginocchio e con tono supplichevole « so che ti piace uccidere...ti posso procurai chi vuoi, ti darò la possibilità di uccidere chiunque.» tacque quando la spada le entro in gola senza ferirla. La sentiva premere in fondo contro il palato, a stento conteneva dei conati di vomito.
- Procurare?- Alexya quasi si sentì offesa da quella proposta, un predatore caccia non aspetta che gli venga portato un pasto.
Maltia sentì premere la spada contro la parte superiore del palato, d’istinto incominciò ad alzarsi. Più lei si alzava più Alexya allungava il braccio. Ad un certo punto non si trattenne e vomitò con il rischio che le contrazioni dell'addome la facessero abbassare, avvertì un dolore lancinante ai muscoli quando si oppose al bisogno di inclinarsi per rimettere. Vide il proprio vomito correre lungo il filo della spada.
« Disgustoso. » Commentò Alexya  e affondò la lama nel cervello, estraendola velocemente e pulendola sui vestiti di lei. Era l'ultima volta che ascoltava un’idea di Diana, avvicinò la spada al naso ma la allontanò subito dopo averne percepito l'odore pungente e si chiese cosa ci volesse per mandar via l'odore di vomito turian.

Note: Quest'ultimo capitolo è stato veramente difficile da scrivere. In ogni caso anche questa storia è giunta al termine. In questi tre racconti sono rimasto concentrato su Alexya, Tirsh e Diana, tre personaggi che ho cercato di definire meglio. Spero che queste storie vi siano piaciute e che queste tre adorabili e "coccolose" ragazze vi abbiano divertito.
   
 
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