Fanfic su artisti musicali > Panik
Segui la storia  |       
Autore: ChelseaH    24/10/2008    5 recensioni
“Solo tu potevi accettare l’invito di uno sconosciuto, fra l’altro in uno dei quartieri più malfamati di Amburgo.”
E tutto iniziò con un delitto da Starbucks in cui la vittima fu un cappuccino e l'assassino un ragazzo dagli occhi blu...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Untitled Document

Somebody Out There

24.

“E'... complicato.” era l'unica cosa con un senso compiuto che era riuscita a dire quando David le aveva chiesto di chiarirgli un po' la situazione.

“Meli io non voglio forzarti a niente, voglio solo capire cosa sta succedendo.” le disse passandosi una mano fra i capelli.

“Non succede niente.” sospirò lei.

“Non stai con Bill?” il tono del ragazzo era neutro.

“No, te l'ho già detto.”

“Ma lui è importante per te.”

“Può essere...” sussurrò lei prendendo a fissare intensamente la linea fra due piastrelle.

“Melina non c'è niente di male e credo sia giunto il momento della sincerità più totale.”

“Sono sempre stata sincera con te.”

“Lo so, ti chiedo di esserlo un ultima volta.” le disse sollevandole il viso e costringendola a fissarlo in volto.

“Bill è la persona più importante della mia vita e credo che nessuno potrà mai superarlo nel mio cuore ma non lo amo, non in quel senso quantomeno.” parlò senza quasi respirare, come se trattenere il respiro potesse rendere l'evidenza dei fatti meno evidente.

“Capisco. - David le sorrise per la prima volta da quando era arrivato – quindi c'è ancora speranza per noi comuni mortali.” tentò di sdrammatizzare visibilmente sollevato.

Meli non sapeva proprio cosa rispondere, l'unica cosa di cui era del tutto sicura era che in quel momento non se la sentiva di intraprendere una relazione con nessuno, a prescindere da chi fosse, era troppo instabile emotivamente.

“David, stasera proviamo.” Juri entrò nella stanza con il cellulare in mano ma Melina comprese che l'aveva fatto più per spezzare la tensione fra loro due e aiutarla che non per passare effettivamente l'informazione all'amico e lei gliene fu grata perché ebbe un attimo di respiro.

“Ma ti pare il momento?!” esclamò David palesemente infastidito dall'interruzione.

“Scusa, pensavo volessi saperlo.” fece spallucce Juri sparendo ma Meli era abbastanza sicura che si fosse rimesso fuori a origliare.

“Quello stupido.” bofonchiò David.

“E' premuroso.” replicò lei prendendo spunto per cambiare discorso.

“Meli...” le disse con un tono di finto rimprovero.

“Cos'altro c'è?” chiese lei ormai esasperata da tutta quella situazione.

“Niente – fece marcia indietro sconsolato – vieni al nostro concerto sabato, così mi senti suonare... se ti va.” le disse lanciandole uno sguardo malinconico.

“Forse non è il caso...” gli rispose leggermente imbarazzata e con i sensi di colpa che le percorrevano la schiena.

“Mi farebbe tanto piacere e scommetto anche a Juri... puoi venire con... con... Bill... e Tom... se ti senti più a tuo agio. – lei non rispose, riprendendo a fissare le sue amate piastrelle – Pensaci.” le diede un bacio sulla guancia e si allontanò.

Meli lo sentì salutare Juri e andarsene e si lasciò andare esausta sul letto.

“Tutto a posto?” le chiese Juri preoccupato andando a sedersi vicino a lei.

“Cosa chiedi a fare se hai sentito tutto?”

“Ci vieni vero?”

“Dove?”

“Al concerto...”

“Non lo so... e poi ci saranno tutti...” rispose Meli pensando a Katie e Neely oltre che a David.

“Quale occasione migliore per chiarire una volta per tutte faccia a faccia?”

“Non mi pare sia servito a molto parlare faccia a faccia con David.” disse lei ironica.

“Digli chiaro e tondo che gli vuoi un bene dell'anima nonostante tutto, sarebbe già un inizio – Juri annuì convinto – portati il tuo caro Bill come supporto morale.” ridacchiò.

“Magari potessi...”

“Basta che lo chiami, no?”

“No, è un po' più complicato. Al momento non è esattamente in grado di mischiarsi con la folla come una persona normale e comunque ha impegni con la band.”

“Vieni, ti prego...”

“No.”

“Secondo me perdi l'unica occasione vera che hai di sistemare tutto con tutti, alla fine sono solo stupide incomprensioni!”

Juri non aveva tutti i torti, sarebbero stati tutti presenti e nel bene o nel male era in dovere di chiarire con tutti, David in primis. E poi, nonostante tutti gli ultimi avvenimenti, moriva dalla voglia di vederli sul palco e di sentire David suonare il pianoforte.

 

******

 

David rincasò leggermente più rincuorato di quando era uscito, qualcosa gli diceva che Meli sarebbe andata a vederli suonare e quella sarebbe stata l'occasione ideale per sistemare tutto anche se aveva finalmente chiaro in mente che l'unico modo per tenerla legata a se era tornare a esserle amico, il che presupponeva cancellare il bacio di qualche sera prima o archiviarlo come incidente di percorso. Ovviamente quello non era esattamente ciò a cui aspirava ma quando aveva messo piede in casa di Meli poco prima, l'aveva fatto quasi convinto del fatto che sarebbe stato un addio e invece le cose erano andate un po' diversamente. Non che avessero risolto ma era chiaro che qualche chance ce l'aveva, quantomeno come amico. Le voleva bene quanto bastava da poterlo essere e, pensandoci attentamente, non avevano alle spalle chissà che cronologia storica da giustificare il fatto che un rifiuto in altri sensi lo potesse distruggere. Insomma, stava riuscendo ad intravedere i lati positivi della faccenda, in fondo il segreto stava nel pensare positivo sempre e comunque no?

“E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta!” Timo gli si parò davanti con aria trionfante.

“A fare cosa?” gli chiese lanciandogli un'occhiata interrogativa.

“In realtà siamo dovuti passare per il consultorio, è stato traumatico. – sospirò – Quella stupida farmacista si rifiutava di darcela senza ricetta.” sbuffò.

“Darvi cosa?”

“La pillola del giorno dopo!” esclamò Timo incredulo del fatto che l'amico avesse problemi più pressanti dei suoi tali da fargli dimenticare il suo dramma personale.

“Ah, bene. - fece spallucce David stravaccandosi sul divano della cucina – stasera si prova.” gli rese noto poi.

“Perché?”

“Sabato suoniamo al Docks.” borbottò David togliendosi le scarpe e lasciandole cadere sul pavimento.

“E me lo dici così?!” Timo era sconvolto.

“Pensavo lo sapessi!”

“Se nessuno me lo dice non posso saperlo!!!”

David fece per replicare ma l'amico era già sparito in preda all'eccitazione, probabilmente aveva già recuperato carta e penna e stava stilando ipotetiche scalette. Sorrise dell'entusiasmo di Timo e poi si decise ad alzarsi per andare a recuperare la chitarra, sabato avrebbe dovuto essere tutto perfetto.

 

******

 

Meli non era più molto sicura che fosse stata una buona idea andare al Docks quella sera e meditava seriamente di fare dietro-front mentre uno dei ragazzi del locale le apponeva il timbrino sulla mano all'ingresso. Era ancora in tempo, nessuno l'aveva vista e nessuno sapeva che aveva deciso di andare tranne Juri e con lui avrebbe benissimo potuto scusarsi più tardi.

“Meli! - proprio in quel momento Juri la prese sottobraccio spingendola di peso dentro – sapevo che avresti tentato la fuga.” aggiunse una volta che furono nel bel mezzo del locale.

Lei sbuffò irritata, come si permetteva Juri di prevedere così bene i meccanismi dei suoi ragionamenti?

“Non dovresti suonare tu?” gli chiese bruscamente.

“Fra mezz'ora e non ho alcuna intenzione di perderti di vista fino a quel momento.” le sorrise compiaciuto di se stesso quando dal nulla comparve Franky.

“Linke sta andando in escandescenza perché sei sparito.” disse rivolto all'amico mentre rivolgeva un cenno di saluto con la mano a Meli.

“Perché?”

“Sai che se non ha tutto a portata di vista prima di un concerto inizia ad iperventilare.” Franky scosse la testa provato, probabilmente Linke stava veramente inscenando un dramma in piena regola.

“Arrivo. – sospirò Juri – tu vedi di non volatilizzarti.” si rivolse a Meli con fare perentorio.

“Perché non vieni dietro anche tu? – le chiese l'altro – ci sono anche Neely e Katie.”

Stavolta fu il turno di Juri di scuotere la testa, Franky era tornato ad essere il solito Franky lento di comprendonio.

“No grazie, magari dopo che avete suonato. – gli rispose lei – Credo che andrò a farmi una birra nell'attesa.” aggiunse.

“Una ragione in più per venire in camerino, ne abbiamo a fiumi di birra.” Franky la afferrò per una mano e la trascinò con se senza nemmeno aspettare una replica o dare il tempo a Juri di intervenire.

Attraversarono tutta la sala e si infilarono in una porta con la scritta “Staff Only” che dava su un corridoio vuoto e lievemente illuminato che portava ai vari camerini del backstage. Prima ancora che potesse capire cosa stava succedendo, Meli si ritrovò catapultata in quello che recava la scritta “Panik” appesa alla porta su un banalissimo foglio di carta mezzo stropicciato.

“Guardate chi vi ho portato!” esclamò esultante Franky prendendola sottobraccio ed esibendola quasi fosse un trofeo.

“Meli, sei venuta!” David si era alzato seduta stante dal divanetto su cui era seduto ed era corso verso di lei con un sorriso immenso stampato in viso.

“Già...” mormorò lei notando che alle sue spalle Katie si era invece irrigidita.

“Ciao Meli!” la salutò con un sorriso Timo, subito seguito a ruota da Jan. Linke stava per fare altrettanto ma poi notò l'espressione di Katie e si limitò a farle un cenno con la mano. Neely invece le andò incontro come David e la abbracciò, lasciandola completamente incredula: era convinta che la ragazza ce l'avesse con lei per via di Tom ed invece si stava comportando come se non ci fosse nulla di irrisolto fra loro. Sospirò di sollievo, forse almeno lei aveva capito.

“Ragazzi iniziamo a portare gli strumenti sul palco. - li interruppe Linke con disappunto di Franky che aveva già preso un paio di birre in mano e le stava spargendo fra gli amici – Franky, ti puoi ubriacare dopo se vuoi.” gli tolse le birre di mano e lo spinse fuori dalla porta mettendogli in mano la scatola che conteneva gli auricolari di tutti e sei.

“Nee mi aiuti?” Timo si rivolse all'amica – ragazza – allungandole un paio di bottigliette d'acqua mentre lui aiutava David con la tastiera. Nel giro di due minuti rimasero soli lei, Katie e Juri che non sapeva più cosa fare per toglierla da quella situazione e non faceva altro che lanciarle sguardi di scusa.

“Torno subito.” le disse dandole una pacca sulla schiena nel disperato tentativo di farle forza e poi la lasciò sola con Katie.

“Smettiamola con questa farsa.” sospirò l'amica rompendo il silenzio.

“Quale farsa?” chiese lei sulla difensiva.

“Ti sei portata anche i tuoi migliori amici?” replicò l'altra ironica.

“Katie io non volevo tenertelo nascosto ma non c'è davvero mai stata l'occasione di entrare in un argomento così... delicato.”

L'altra non replicò e prese a giocherellare con il tappo di una bottiglia e un'espressione meditabonda dipinta in volto.

“Neely sostiene che è ovvio che tu non le abbia detto niente visto che vi conoscete da poco.” ruppe di nuovo il silenzio dopo qualche minuto.

“E' per questo che non è arrabbiata?”

“Già... e probabilmente vale lo stesso discorso anche per me giusto?”

“Non esattamente...”

“Con le dovute modifiche, si... del tipo che se io non avessi infamato Bill dal primo istante in cui ci siamo conosciute tu forse dopo un po' saresti venuta da me e mi avresti detto tutto. Giusto?”

“Credo... credo... credo di si.” rispose Meli nervosamente mentre Katie invece si rilassava di colpo.

“Perché non andiamo in sala a cercarci un posto con una bella visuale?” le propose, improvvisamente sorridente.

“Ok.” rispose Meli sorridendo lievemente. In fondo erano amiche da tanto e Juri aveva ragione, sarebbe bastato un niente per chiarirsi e così era stato.

 

******

 

I ragazzi sul palco erano stati bravissimi, avevano addosso una grinta ed un'energia fuori dal normale, senza contare che erano davvero dotati. Meli si era commossa durante l'assolo al piano di David e lui, che non l'aveva persa di vista mezzo secondo da quando era salito sul palco, aveva malcelato un sorriso compiaciuto guadagnandosi un'occhiata scettica di Franky che, tanto per cambiare, non riusciva a capire cosa stava capitando.

Quando avevano finito di suonare Neely si era catapultata in camerino, seguita a ruota da Katie mentre Meli rimase li dov'era con la scusa di essere incuriosita dal gruppo seguente. Si prese la sua tanto agognata birra e poi si appoggio a una colonna prendendo a scrutare il palco con fare disinteressato in attesa, quando qualcuno si appoggio di fianco a lei.

“Divertita?” le chiese David ancora tutto sorridente.

“Si, complimenti.” gli ritornò il sorriso evitando però di guardarlo direttamente negli occhi.

“Sai cosa pensavo? – lei gli fece cenno di no con la testa – che dovremmo fare un paio di passi indietro, che so... a prima di Samy.”

“Come scusa?” finalmente si decise a fissarlo dritto in faccia. Le stava per caso proponendo di fare come se quel bacio non ci fosse mai stato?

“Non fraintendermi è che... io non voglio perderti e se tu per le tue ragioni non te la senti di imbarcarti in qualcosa di più serio io credo che potremmo comunque essere buonissimi amici.”

“Dici sul serio?” gli chiese confusa, non poteva essere così semplice.

“Si. – la prese sottobraccio – in fondo ci vogliamo bene, no?”

“Tanto...” sussurrò lei, talmente piano che lui dovette leggerle il labiale per capire.

Lui la strinse più forte fino ad abbracciarla completamente e lei ricambiò quella stretta cercando di ricacciare indietro le lacrime. Si, poteva essere così semplice, bastava essere sinceri e loro due fra di loro lo erano sempre stati.

Il gruppo seguente fece il suo ingresso in scena, le luci si abbassarono ed entrambi si voltarono verso il palco senza smettere di tenersi sottobraccio.

Nella penombra videro gli altri raggiungerli, Juri visibilmente sollevato dal vederli così stretti, Franky che finalmente si poteva dare all'alcol e aveva una bottiglietta di birra in ciascuna mano, Jan che applaudiva i ragazzi sul palco, Neely sulle spalle di Timo e Katie mano nella mano con Linke.

 

_____________________________________________________

NOTE.
Ed eccoci alla fine!
Prima di qualunque altra cosa vorrei rinnovare la dedica iniziale, questa fan fiction è tutta per la mia cicci e la mia porrini che non solo hanno condiviso con me ogni Panik trasferta [ok, la cicci non c'è sempre stata fisicamente ma spiritualmente era sempre accanto a me <3], ma hanno condiviso con me praticamente tutto da quando ci siamo conosciute ad oggi. Nemmeno a farmele su misura sarei mai riuscita a trovare due amiche così preziose <3 Vi voglio un bene dell'anima <3

Vorrei poi ringraziare TUTTE le persone che hanno letto, apprezzato, commentato, messo nei preferiti e quant'altro questa fic. GRAZIE.

Un grazie immenso anche a chi l'ha seguita con pazienza e costanza sul forum dei Panik (dove mi dimenticavo sempre ed inesorabilmente di avvisare che avevo aggiornato ç_ç), GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

Infine una piccola news xD
Somebody Out There avrà un seguito.
Che non volevo scrivere, che non avevo programmato e bla bla bla ma che alla fine per mille e una ragione mi sono trovata ad iniziare. Al momento conta solo un misero capitolo ma ecco, ci sto lavorando quindi stay tuned =D

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Panik / Vai alla pagina dell'autore: ChelseaH