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Autore: Xevias    29/10/2008    5 recensioni
Sana e Akito, Sana e Naozumi.. quante strade può prendere l'amore? Quel che certo è che con un film da girare e una nuova presenza, tra l'altro indesiderata, non si può mai sapere..
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mio

Minako si svegliò piacevolmente, quella mattina: Akito aveva dormito con lei, poichè sapeva quanto a lei spaventassero i temporali.. e quello di quella notte era stato tremendo.

Lui dormiva ancora, con la fronte appena corrugata e le labbra semiaperte: chissà a cosa stava sognando.. doveva essere qualcosa d'impegnativo, vista la sua aria concentrata.. però, quant'era bello..

La ragazza sgusciò fuori dal letto e uscì dalla stanza in punta di piedi, attenta a non fare il minimo rumore: in cucina, intenta a bere del caffè nero, sua sorella la fissava con un sorrisetto dipinto sulle labbra.

Setsuna Aidou, sua sorella gemella.

Erano nate a pochissima distanza l'una dall'altra, ma lei era la sorella minore per soli tre minuti.

- Ha dormito qui? - le chiese, portandosi la tazza alle labbra e guardandola con espressione glaciale.

Minako annuì, abbassando lo sguardo: - Io.. stanotte c'è stato il temporale, ero spaventata.. se non fosse stato per lui.. -

Sua sorella sbuffò, sprezzante: - E' possibile che tu debba essere così lagnosa? - le chiese, caricando le parole di disprezzo - Sai bene che ti sta vicino solo perchè gli fai pena, credi che abbia dimenticato la sua ragazza di Tokyo? - aggiunse maligna.

- Non dovresti parlare così a tua sorella. -

La voce di Akito le fece voltare entrambe verso l'ingresso della cucina, dove il ragazzo fissava Setsuna con sguardo fermo: lei sostenne quello sguardo raggelante con indifferenza, prima di alzarsi con eleganza dalla sedia e avvicinarsi a lui.

- Vuoi forse dirmi che hai dimenticato la tua Sanachan? - mormorò, oltrepassandolo.

Il ragazzo s'irrigidì, stringendo le labbra che si ridussero ad una linea sottile.

Minako trattenne il respiro, impaurita: sapeva che quello era un argomento da evitare con Akito, e aveva paura della reazione di lui; Hayama, però, sembrò non raccogliere la provocazione di Setsuna, poichè rilassò le spalle e raddrizzò la testa.

- Hai fame? Ti preparo la colazione. - disse a Minako, sorridendole e accarezzandole il viso, scostandole una ciocca di capelli neri dagli occhi.

Lei annuì, sorridendogli incerta: e se sua sorella avesse avuto ragione.. e se lui fosse rimasto con lei.. solo per pietà?

                                                                               @@@@@@

- Sana! -

La ragazza si volse, sorridendo istantaneamente a colui che le si era avvicinato: - Naozumi, che bello vederti! - gli disse, sincera.

Sana osservò come, in quel poco tempo in cui non si erano visti, il ragazzo fosse cambiato: dall'ultima volta che avevano lavorato insieme erano passati solo pochi mesi, ma a lei sembrava una vita. Era più alto, notò la ragazza, e il suo corpo sembrava aver messo su muscoli; il viso, e soprattutto lo sguardo, invece, erano rimasti immutati.

Anche Naozumi potè intravedere dei cambiamenti nel volto di lei: aveva compiuto 16 anni da poco, eppure il suo viso esprimeva una maturità molto superiore.

- Come stai? - le chiese, e lei impiegò qualche secondo per rispondere.

- Bene, grazie. Ma dimmi di te: sempre impegnato col lavoro? - gli chiese lei, e lui le raccontò delle ultime apparizioni televisive a cui aveva partecipato.

Sana lo ascoltò con attenzione, e non smise di fargli domande per tutto il pomeriggio: lui si chiese più volte il motivo della sua voglia di vederlo, ma non le chiese nulla; preferì continuare a conversare con lei come se niente fosse, anche quando entrarono in una caffetteria per ordinare due tazze di cioccolata.

- Allora, Nao.. - disse lei all'improvviso - Immagino che tu ti stia chiedendo il perchè di questa uscita. -

Lui annuì, facendosi più attento, e lei prese un respiro profondo prima di parlare: - Ricordi.. quando sono stata male, e.. beh, ti ho chiesto di uscire insieme? - gli chiese.

- E come dimenticarlo? - pensò il ragazzo, che però si limitò ad annuire nuovamente.

Sana rimase qualche istante in silenzio, poi si fece coraggio: - Io.. vorrei chiedertelo nuovamente. Di frequentarci , intendo. - disse, evitando il suo sguardo.

Naozumi si prese alcuni secondi per assimilare le parole della ragazza: non stava male, questa volta sembrava che la sua richiesta fosse guidata dalla razionalità.. e d'altronde, lui provava dei sentimenti molto forti per lei, sentimenti che non si erano mai assopiti nonostante tutto il tempo trascorso.

- E' davvero ciò che vuoi? E come la metti con Hayama? - le chiese, mordendosi le labbra subito dopo.

Era rischioso fare il nome di Akito durante una conversazione delicata come quella, ma non voleva farsi illusioni: doveva sapere che posto avrebbe occupato Hayama nella vita di Sana.

- Noi.. abbiamo smesso di frequentarci. - rispose la ragazza, troncando l'argomento - Ci ho riflettuto, e.. sei sempre stato molto dolce e premuroso con me, mi sei stato vicino in silenzio quando ero in difficoltà.. vorrei provare ad uscire con te, naturalmente se tu lo vuoi. - aggiunse, alzando gli occhi su di lui.

Il ragazzo le sorrise: - Sai che non c'è niente che desidero di più al mondo, Sana. Ti va di uscire anche domani pomeriggio? Potremmo mangiare qualcosa fuori per cena, e stare fuori ancora un po'. - le propose, cercando di non mostrare l'euforia che provava.

Sana gli sorrise in risposta: - Mi sembra perfetto. -

                                                                               @@@@@@

- Non dovresti parlare a tua sorella in quel modo. -

La voce di Hayama uscì dura, tesa, arrabbiata; Setsuna alzò lo sguardo su di lui, indifferente.

- E tu vorresti venire a dire a me come si tratta Minako? Io la tratto in questo modo per il suo bene, a differenza tua. - replicò, gelida.

Akito si avvicinò a lei, tentando di controllarsi: - Davvero pensi di farle del bene parlandole senza la minima traccia di calore e affetto? Lei non vuole altro che volerti bene, perchè non glielo permetti e fai di tutto per allontanarla? E' tua sorella, maledizione! - concluse, sbattendo una mano sul tavolo del salotto dove la ragazza era intenta a leggere.

Lei non reagì in alcun modo a quell'impeto di rabbia da parte del ragazzo, anzi, lo fissò come se fosse invisibile: fu proprio per quella sua espressione e per il tono pacato con cui parlò, che le sue parole risultarono ancora più terribili.

- Non capisco perchè te la prendi tanto, Hayama: tu fai molto peggio. Tu illudi Minako, le fai credere di possedere il tuo cuore, quando entrambi sappiamo bene a chi esso appartiene. Se l'allontano è solo perchè non approvo il modo in cui si sta comportando: si aggrappa a te, finge che la ragazza di Tokyo, quella a cui pensi ogni minuto, non esista. E' patetico, è da deboli. E io non lo accetto. Quando finalmente comincerà a capire che sta sbagliando, e inizierà a comportarsi come si deve, allora potrà contare sul mio appoggio. Fino a che quel momento non sarà giunto, non la considero mia sorella.

Akito fece istintivamente un passo indietro, ferito dalle parole della ragazza: - Tu non sai.. non puoi capire.. -

La risata gelida che uscì dalle labbra di Setsuna riempì il salotto: - Mi credi davvero così stupida ed ingenua? Mi stai paragonando a Minako? Io so, Hayama. So del tuo amore per Sana Kurata, so della tua decisione di rimanere accanto a mia sorella per pietà, so che, se solo potessi, torneresti a Tokyo da lei. So tutte queste cose perchè, a differenza tua e di Minako, non ho bisogno di convincermi che non siano vere. - gli disse in un sibilo, fissandolo dritto negli occhi.

Lui sbattè le palpebre, incredulo: com'era possibile che quella ragazza potesse farlo sentire così male? Gli gelava il sangue nelle vene col suo sguardo, con il tono della sua voce, con le sue parole.

- Vuoi prenderti in giro da solo? Fallo. Vuoi prendere in giro mia sorella? Accomodati. Ma non sperare di riuscirci anche con me: perchè io, a differenza tua, non ho paura della verità. - aggiunse lei - E ora, se vuoi scusarmi, vorrei tornare al mio libro. - concluse, tornando ad usare il suo solito tono indifferente.

Hayama le diede le spalle, rimanendo immobile per qualche secondo prima di riuscire a muoversi e a lasciare la stanza: non riusciva a capire come due sorelle, due gemelle, potessero essere così diverse. Era una cosa del tutto inconcepibile per lui.

Il ragazzo scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli; alzò lo sguardo, ancora confuso, e incrociò quello spaventato di Minako.

- ... se vuoi andartene...  - mormorò lei, con gli occhi velati di lacrime.

Lui coprì la distanza che li separava in tre passi, per prenderla poi tra le braccia e stringerla a sè.

- Non lasciarmi Akito.. ti prego.. non lasciarmi.. - singhiozzò lei, aggrappandosi a lui con la forza della disperazione.

- .. non lo farò, Minako. Te lo prometto. - sussurrò lui al suo orecchio, le braccia strette intorno al suo corpo, lo sguardo perso nel vuoto e la mente lontana.

 

Finito anche il capitolo due!! ^^ Ringrazio le 7 persone che hanno recensito il capitolo uno, e spero di trovare lo stesso numero di recensioni, se non di più! ^^ Che ne pensate di Setsuna Aidou? Niente male la gemellina, eh? ^^ Fatevi sentire, ci conto!! ^^

Alla prossima!

Xevias

  
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