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Autore: LoryFoxie    26/11/2014    0 recensioni
Questa storia è ambientata in un antico passato, in un continente di nome Ydrane.
Arya, un'angelo dai capelli rosa, è una dei tre Generali delle Brigate Nere, gruppo che vuole spodestare la regina Ether, malvagia sovrana del regno umano: ma sarà davvero così che stanno le cose?
Leggete se vi interessa, e recensite per aiutarmi a migliorare, grazie ;3
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' passato un mese dalla fine della guerra.
I morti sono stati onorati con funerali sfarzosi, la pace è tornata a regnare.
Eden ed Ether hanno deciso di dividere i loro regni. I regni delle creature magiche aldilà delle montagne, il regno degli uomini invece a sud. Una barriera sigillerà per sempre le due terre, solo poche creature avranno il privilegio di poter viaggiare fra i due continenti.
Arya non è fra questi, ma prima che il sigillo venga reso effettivo, la ragazza va a trovare Lyin.
E' un bel pomeriggio, lo passano in compagnia mentre l'Angelo l'aggiorna su quanto accaduto. Lyin la stringe forte, quando le dice della morte di Thomas. Arya la lascia fare, visto il bisogno che ha di qualcuno che la stringa.

« Sono sicura che vi rivedrete, un giorno. »

Afferma la piccola, con un'ingenuità disarmante e genuina. Arya vorrebbe crederle, le sorride. A fine giornata, si dicono addio. E' un addio stranamente meno doloroso di quel che entrambe pensavano, forse perchè sono consapevoli che anche se divise fisicamente saranno sempre l'una nel cuore dell'altra.

Arya torna a casa, da Jade, nel piccolo villaggio dove Tory si è stabilito definitivamente. La notizia dello scioglimento delle Brigate Nere si è sparsa velocemente. Arya non sa che fine ha fatto Andrew, ma spera che riesca a riprendersi dalla perdita subita, come lo spera per sé stessa.
A cena, Jade le si rivolge e lei casca dalle nuvole, presa com'era dai propri pensieri.

« Che farai ora, Arya? »

Le chiede la sorella, addentando un pezzetto della carne che Matt ha gentilmente cucinato per loro. E' già un cuoco provetto, suo nipote. Gli sorride, prima di rivolgersi alla sorella. Ci ha pensato su, nell'ultimo periodo.

« Penso tornerò ad Yvelein. »

Confessa, senza troppa voglia di continuare a mangiare. Si sforza.
Non lo fa per Matthew, anzi Arya pensa che non riuscirà mai a superare quello che ha provato per Thomas. Però Yvelein era una cittadina tranquilla, dove avrebbe potuto provare a rilassarsi e passare il resto della sua immortalità. Magari con il tempo il dolore si sarebbe alleviato... magari se avesse cominciato a credere in quella Dea che l'aveva aiutata per ben due volte, l'avrebbe aiutata lei ad alleviarlo.

« Capisco. Beh... torna a trovarci ogni tanto, però. »

La sorella allunga un braccio per prendere la mano di Arya e stringerla, affettuosamente. La cena procede tranquilla, nel cuore della notte Arya parte. Non saluta nessuno.
Non pensa tornerà mai da Jade. Lei... non riesce a pensare di farlo. Quei luoghi le ricordano tutto ciò che ha perso, non vuole tornarci.
Viaggia per ore. Raggiunge uno dei vortici quando è quasi l'alba. Vola in alto, lo attraversa. Si ritrova ad Yvelein, dove atterra silenziosa. Stavolta sa come non farsi sentire, e non ha intenzione di annunciare la propria presenza lì fino all'indomani. Non per qualche motivo in particolare, semplicemente non vuole svegliarli tutti nel cuore della notte.
Si avvia verso il solito palazzo in rovina, nella solita stanza piena di candele colorate. Non sa di preciso perchè è proprio lì, ma non le importa. Del resto, se ha intenzione di passare l'eternità in quel posto, non deve esserci per forza un motivo.
Cammina lentamente lungo la stanza, con la mente svuotata da ogni pensiero mentre osserva le fiamme danzarle di fronte agli occhi. Sfiora una candela rossa come il sangue, il colore le ricorda quello della battaglia affrontata. Non solo, le ricorda anche quello dei genitori. Quello di tanti nemici uccisi durante la sua vita. Il rosso è stato il colore più importante, per lei.
Il rosso del sangue di Thomas.
Lascia andare la candela, come si fosse scottata anche se effettivamente non ha toccato la fiamma.
Si lascia cadere, scoppia di nuovo in lacrime.
Piange, piange per un tempo che le pare interminabile.

« Non posso andare avanti così. Non posso andare avanti senza di te. »

Singhiozza, mentre i ricordi di ogni attimo passato con Thomas le invadono la mente come un fiume in piena. Riuscirà mai davvero a riprendersi? Le prime luci dell'alba inondano la stanza, quando finalmente smette di piangere. Si alza, esce dalla stanza. Vola sul tetto dell'Ospedale, nella parte non distrutta.
Si siede sul bordo dello stesso e guarda il sole, in lontananza, irradiare di rosa il cielo.
Si sente vuota, ora. Sa che piangerà ancora, ma ora come ora non ce la fa.

« Arya? »

Un uomo la chiama. Probabilmente Matthew o Kyle, anche se la voce ha qualcosa di... strano, che stona. Non ha voglia di voltarsi, non lo fa.

« Sei davvero tu? »

Passi che si avvicinano, lei si alza. Il tono di voce però non le pare davvero quella di Matthew. Arya.. si volta, lentamente. Il cuore prende a battere velocemente. Non può crederci, non deve illudersi. E' sicuramente uno scherzo del vento o di un raffreddore.
Neanche il tempo di far compiere il giro al proprio corpo, che quel qualcuno la sta abbracciando, nascondendole il viso nel suo petto. Così non può guardarlo e lei vorrebbe protestare, ma quel qualcuno prosegue.

« Lei ha detto che saresti venuta, me l'ha giurato, ed io ho aspettato. Arya! »

Lo spinge via, ha bisogno di vederlo. Ha bisogno di capire che non sta impazzendo.
Thomas è di fronte a lei.
Thomas è vivo, di fronte a lei.
Le ci vuole qualche attimo, prima di notare le ali.

« ...Thomas? »

Chiede confusa, speranzosa, incredula. E' davvero lui? Ma cosa gli è successo? Chi è "Lei"? Tutte domande che non pone, ma che le si possono leggere negli occhi.

« Ero.. morto. Credo. Poi una presenza femminile mi ha accolto fra le sue braccia, mi ha detto di fidarmi e che ti avrei rivista qui. Non l'ho vista bene in faccia, ma quando mi sono svegliato ero già su quest'isola volante, con... queste. »

Muove le ali, indicandole. Arya è ancora più incredula di prima.
La... Dea aveva riportato in vita Thomas?

« Poi ho conosciuto gli altri angeli. Mi hanno chiamato 'miracolo della Dea' o cose così. Non mi interessava molto, io aspettavo te. »

Le si riavvicina, le prende il viso fra le sue mani e la guarda. Lei ricambia lo sguardo, sente le lacrime tornare a rigarle il volto.

« ...Thomas? »

Trova la forza di ripetere, ancora incredula. Le lacrime le stanno appannando la vista, lei le lascia cadere giù solo per poter vedere l'uomo di fronte a sé. L'angelo di fronte a sé.
Thomas è un angelo. Come lei.

« Sono qui, Arya. Sono qui. »

Ripete il ragazzo, stringendola a sé. Ed Arya lo lascia fare, ricambia l'abbraccio, scoppia in lacrime stavolta di felicità. I singhiozzi la fanno tremare, la ragazza stringe ancor più forte l'altro come per paura di star sognando.
Però non sta sognando, lui è lì per davvero. E' immortale come lei, per davvero.
E, fra se e sé, ringrazia quella misteriosa Dea che l'ha aiutata così tanto, prendendola in simpatia.
Si stacca dal suo abbraccio poco dopo, solo per poterlo baciare. E lasciarsi baciare. Poi il resto vien da sé.
Ora è felice, e sa che lo sarà per l'eternità.
   
 
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