Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: FreDrachen    27/11/2014    8 recensioni
Cosa potrebbe mai accadere se un Angelo si innamorasse di un Demone? E se il Demone ricambiasse?
Non è impossibile.
A Gabriele e Lilith è successo. E sono disposti a tutto per proteggere il loro amore proibito.
Anche a costo della vita.
Saranno messi a dura prova dagli Inferi e il Paradiso.
Il loro amore riuscirà a scalfire le avversità e perdurare in eterno? O sarà sconfitto condannandoli a un'eterna divisione?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heaven & Hell'
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CAPITOLO 40

Parte 2


Pochi secondi. Pochi secondi e dei Demoni non sarebbero rimasti altro che cenere.
Pregustò il momento lentamente.
La loro era una vittoria su tutta la linea.
12:00 segnò finalmente il suo orologio. Era fatta.
Ma con enorme sospetto crescente nel suo cuore la base nemica rimase tranquilla e integra com'era stata fino a quel momento.
«Raphael cosa...».Lelahel era dubbioso.
E non aveva tutti i torti. Che la ragazza avesse sbagliato con i collegamenti e inattivato la bomba.
Un'esplosione alle loro spalle li fece sussultare.
L'ospedale era esploso e ora in cielo si stava formando una nube simile a un fungo atomico.
«Non può essere vero...»mormorò in preda allo sconforto. L'edificio prese fuoco intaccando anche le loro camerate.
Raphael fissò inorridito la scena non riuscendosi a capacitare di ciò che era successo.
I Demoni avevano scoperto il suo piano e avevano risposto con la stessa moneta?
I suoi piedi si staccarono involontariamente da terra e lo spinsero verso l'ospedale.
Il fumo era praticamente ovunque e lo prese alla gola. Tossì più volte facendosi largo tra le macerie.
«C'è nessuno?»urlò in preda all'angoscia.
Un gemito attirò la sua attenzione. Spostò un paio di travi con tutta la forza di cui disponeva.
Myriam era lì sotto con un profondo taglio sulla fronte e il volto pieno di fuligine e pelle ustionata.
«Myriam...»mormorò Raphael.
Con sforzo immane la trascinò fuori dalle macerie adagiandola a terra.
La donna tossì un paio di volte,e l'Arcangelo si affretto a trovare dell'acqua. Ne trovò una bacinella a fianco di un letto ospedaliero. Lì l'aria odorava di morte.
Ritornò da Myriam,imbevendo una garzona nell'acqua come le aveva visto fare fino al giorno prima.
«Myriam come ti sei ridotta...»mormorò.
«Perchè l'hai fatto...Raphael?»domandò invece a fatica Myriam.
Raphael rimase per un attimo stupito.
Di cosa stava parlando?
«Ti ho visto Raphael...la telecamera 666...hai nascosto tu la bomba...»
Myriam chiuse gli occhi e il petto cessò di battere.
Raphael rimase chino su quel corpo inerte in un tempo che gli parve un'eternità.
La telecamera 666 aveva detto.
Poco distante notò una piccola TV ancora miracolosamente accesa e quasi illesa allo scoppio.
Sullo schermo appariva un involucro simile a quello che aveva maneggiato il giorno prima. Fece tornare indietro la registrazione bloccandosi non appena scorse la propria immagine di spalle.
Fu allora che comprese l'atrocità che aveva appena compiuto.
Indietreggiò sconvolto cercando di allontanarsi dal corpo senza vita di Myriam.
Fu allora che le Succubus gli piombarono addosso.
 
 
Lelahel si era preoccupato nel vedere il suo capo correre in direzione dell'ospedale in fiamme. Lo aveva preso alla sprovvista,per questo non era riuscito a bloccarlo.
Non vedendolo tornare si preoccupò per l'amico
Avvisò i compagni che sarebbe andato a cercare Raphael.
Avvicinandosi piano piano percepì l'orrore che quell'esplosione aveva provocato.
Dell'edificio originario non c'erano rimasti altro che alcuni pilastri gravemente danneggiati e muri anneriti.
«Raphael!»
Lelahel si scansò in tempo per evitare calcinacci che piovvero dal soffitto come grandine.
"Per un pelo"pensò.
«Raphael!»ripeté.
Un grido inumano arrivò alle sue orecchie. Non era la sua prima missione,per questo ne riconobbe subito il timbro. Succubus.
Non era strano trovarle. Erano senz'altro lì per impossessarsi delle anime. In fondo la Legge parlava chiaro:le vittime morte per mano dei Demoni finivano in loro mercé.
Svoltato l'angolo trovò due Succubus che circondavano un Raphael riverso sul pavimento svenuto.
Lelahel con un urlo si accanì sulle Succubus in difesa dell'amico inerme a terra. Due falciate d'ascia che gli araldi dell'Inferno si allontanarono.
Lelahel si precipitò a soccorrere il suo capo e fedele amico.
«Raphael,su apri gli occhi»lo intimò schiaffeggiandogli le guance.
L'Arcangelo emise un gemito aprendo lentamente le palpebre.
Lelahel si scostò una ciocca rossa dal viso sorridendo sollevato.
«Meno male,sei vivo. Temevo già il peggio».
Si incupì notando l'espressione di Raphael.
«Qualcosa non va?»
Raphael lo fissò gelidamente.«I Demoni ci hanno usato».
 
Finalmente comprendeva la realtà dei fatti.
Un Demone si era fatto beffe di lui,inducendolo a fidarsi prendendo le sembianze della Protetta. Era per questo che aveva deciso di fidarsi immediatamente. La vista non gli aveva giocato un brutto tiro quando l'aveva scorta tra i malati.
E ora...questo.
Un Demone che lo aveva preso in giro dall'inizio.
Ah...ma l'avrebbe pagata. E anche cara.
Lelahel la fissava dubbioso e sorpreso dalla rivelazione.
Raphael si alzò di scatto scuro in volto. Si avvicinò a una breccia aperta nel muro da cui s'intravvedeva la piana davanti a loro.
In lontananza spiccava la sagoma scura della base nemica,una figura sfocata e distorta dal caldo desertico.
«Raggiungiamo gli altri»mormorò Raphael con lo sguardo fisso a terra.
Lelahel lo seguì senza proferire parola. Sapeva cosa gli stava passando per la testa. E questo lo inquietava non poco.
Trovarono gli altri Angeli ancora shockati per quanto accaduto.
«Amici miei»annunciò Raphael con voce rotta.«I Demoni si sono presi gioco di noi anche troppo. È giunto il nostro momento. Andremo là». Indicò la base nemica.«E li faremo pentire di aver sfidato il Paradiso».
Passò in rassegna i volti dei suoi compagni,leggendo nei loro occhi la sua stessa determinazione.
Caliel fece un passo avanti e fissò con i suoi occhi castani quelli azzurri di Raphael.
«Siamo conte Raph».
 
La base era deserta e calma.
Geniel provò a uscire allo scoperto ma una mano di Raphael lo bloccò per la spalla.
«Non mi piace. È tutto troppo calmo. E guarda! Nessuna guardia in vista». Si grattò il mento pensoso.«O ci sottovalutano,o qui c'è qualcosa che non quadra».
Raccolse un sasso accanto ai suo piedi e lo lanciò davanti a sé. Non appena quello toccò terra esplose in aria.
«Mine»sentenziò lugubre.
«Possiamo raggirarle volando»propose Lelahel.
Raphael approvò con un cenno del capo,evocando le sue maestose ali piumate,imitato dagli altri.
Si alzarono da terra producendo solo un leggero fruscio.
Volarono in fila indiana a pochi centimetri da terra.
«E se poi ci avvistano?»domandò improvvisamente Geliel,il gemello di Geniel.
Tutti si voltarono verso di lui.
La pelle pallida delle sue goti si accese di rosso.«Chiedevo soltanto».
Duth,un Angelo dai capelli castani a spazzola si voltò verso Raphael.«Tu che dici?»
«Andiamo avanti»fu la risposta.«Ma teniamo gli occhi ben aperti».
Gli Angeli procedettero con cautela,le armi in pugno e nervi in allerta.
Un fruscio li fece scattare sull'attenti. Si rilassarono quando intravidero una balla di polvere saltellare senza provocare alcuno scoppio.
Fu questo ad abbassare loro la guardia.
Un urlo inumano ruppe il silenzio.
Geniel fu colpito da una figura nera scesa in picchiata dal cielo sereno.
Questo fu il via che scatenò il caos.
Geliel si gettò sulla figura nera che aveva colpito il gemello,la spada risplendente di Fuoco Celeste. La creatura si voltò,e finalmente Raphael riuscì a vederla in viso.
Alcuni tratti erano emersi,come le corna che sbucavano dalla fronte o le immense ali membranose alle spalle.
Non avevano dubbi. I Demoni avevano teso loro un'imboscata.
«Attaccateli!»urlò Raphael. Voleva trovare a tutti i costi il Demone che si era preso gioco di lui.
Lelahel lo fissò sconvolto.«Ma Raph,non ce la faremo mai»obbiettò.
L'Arcangelo lo fulminò con lo sguardo.«Non me ne andrò di qua fino a quando non avrò ucciso quel dannato Demone che si è preso gioco di noi».
«Stavi cercando me,Arcangelo?»l'apostrofò una voce ironica alle sue spalle,ma che Raphael riconobbe subito. Era la stessa voce che l'aveva incoraggiato a scendere nel bunker e piazzare la bomba,e a condannare vittime innocenti.
Si girò con un'espressione di rabbia dipinta sul viso.
«Esatto maledetta»sibilò. La morte di Myriam bruciava ancora nel suo petto,come un incendio indomabile,spegnibile solo con la morte di quel Demone.
Lilith gli sorrise pericolosamente.«Ero sicura che saresti venuto Raphael».
Raphael strinse la mani,le nocche cominciarono a virare verso il bianco.«E sai anche il motivo immagino».
Lilith fissò il cielo,come uno intento a fare un complicatissimo ragionamento.«Dunque,fammi pensare. Ah,ma certo». Estrasse dal fodero che teneva attaccato alla cintura,una spada d'ossidiana dalla lama sottile e tagliente come un rasoio,e l'elsa finemente decorata in sottili rune incise d'un rosso sangue.
Raphael riconobbe quella lama. Si trattava di Deimos,la spada di Belial.
Ma per quale motivo l'impugnava quel Demone?
E perchè non si decideva a riprendere il suo vero aspetto?
«Bell'arma»disse indicandola.«Cos'hai promesso a Belial per fartela cedere?»
Lilith scoppiò a ridere.«Credi davvero che Belial ha ceduto volontariamente la sua spada a me?»domandò beffardamente.«E tu daresti uno dei famigerati Arcangeli? Io pensavo di più al Re degli Stupidi».
Raphael digrignò i denti. Quel Demone stava scherzando pericolosamente con il Fuoco. E presto gliel'avrebbe dimostrato.
«Pagherai per la tua insolenza Demone».
Lilith lo fissò in sbilenco.«E come pensi di fermarmi? Sparandomi stupidate su stupidate da stordirmi?»
Raphael ringoiò l'ennesimo rospo.«Con questo»disse serio evocando nel palmo della mano una fiamma azzurrina dalle striature bianche. Il Fuoco Celeste.
Lilith assunse un'espressione di paura,e Raphael se ne rallegrò. Aveva appena intaccato un nervo scoperto. Inaspettatamente però la paura lasciò subito posto a un'espressione di scherno.
«Inutile che ti rallegri tanto. Il tuo Fuoco Celeste non può nulla in confronto a questo».
Raphael sentì le gambe cedere. Certo,aveva già visto il Fuoco Infernale all'opera ma quello che vide lo lasciò shockato al suo posto. Il corpo della ragazza era interamente lambito dalle fiamme che danzavano in aria ipnotiche.
«Non puoi evocarlo...»sussurrò sconvolto.«Solo un Originario può...»
«Aguzza l'ingegno Arcangelo. Non hai ancora capito di con chi hai a che fare?»
Raphael indietreggiò d'un passo.
«Chi sei?»
La ragazza sorrise luciferina.«Ce ne hai messo di tempo per domandarmelo. Sono Lilith,Padrona del Settimo Cerchio. E per rispondere alla tua prossima domanda,ho ucciso Belial ottenendone il pieno controllo».
Fu come ricevere un pugno nello stomaco.
Il destino aveva giocato loro un brutto tiro mancino.«Elisabeth...»mormorò sconvolto.
Lilith fece un gesto di non curanza con la mano.«Elisabeth non esiste più Arcangelo. Elisabeth è morta quel giorno in cui ho messo fine alla vita di Belial».
Deglutì a stento. Come avrebbe spiegato a Uriel e agli altri che avevano perduto anche la Guardiana Protettrice? Come avrebbe rivelato che l'Inferno si era impossessato della sua anima? E il Paradiso? Avrebbe continuato a resistere,o sarebbe capitolato sotto il potere demoniaco?
«Ti vedo scosso Arcangelo»commentò stranamente compassionevole Lilith.«So io come lenire il tuo dolore». Passò pericolosamente un dito sulla lama aprendosi un taglio poco profondo.«La morte».
Raphael non ebbe il tempo di obbiettare che si ritrovò la lama avversaria a un soffio dal collo. Fu l'istinto a guidare il suo braccio per intercettare il colpo. Lilith fulminea cambiò direzione provando con il fianco,poi la gamba.
Raphael si limitava a parare i colpi. Uriel era stato chiaro. La Protetta andava,insomma protetta. Lilith attaccava per uccidere,lui si limitava a sopravvivere. Ma se la volontà di lei era potente come una bomba,quella di Raphael era ancora scombussolata dalla verità.
In colpo più forte lo sbilanciò. Bastarono quei pochi secondi a Lilith per inferirgli un profondo taglio al petto.
Raphael crollò in ginocchio senza fiato. Una presa ferrea lo afferrò per il bavero e lo alzò da terra. Pur essendo minuta la presa di Lilith era ferrea.
«Un ultimo desiderio prima di morire?»
Raphael sentì le membra farsi sempre più pesanti. Era davvero giunta la sua morte?
Chiuse gli occhi aspettando il colpo finale. Che non arrivò. Sentì il suo corpo toccare terra,e il petto gli mandò una fitta lancinante.
Socchiuse appena gli occhi. Davanti a lui c'era un Arcangelo di schiena,ma la mente capì di chi si trattava.
Michael si scostò un ciuffo dorato dagli occhi. Il suo cuore perse un battito quando i ricordi del suo predecessore gli mostrarono Quel volto. Lo stesso volto ora sfigurato da un'espressione d'odio appena trattenuto.
«Come hai osato metterti in mezzo tra me e la MIA preda?»gli urlò Lilith gonfia d'ira.
Michael seppur sconvolto assunse un'espressione indifferente.
«Conosci perfettamente il motivo»replicò invece.
Lilith di fronte a lui era più furiosa che mai.
«Maledetto Arcangelo! Ti insegnerò a stare al tuo posto. Non potrò assaggiare il sangue del tuo amico? Perfetto, mi accontenterò del tuo».
Michael assunse un'aria seria.«Non ti conviene Demone. Ho schiere di Angeli pronti a intervenire al mio segnale. Forse con le truppe di Raphael hai avuto fortuna, ma quanto tempo impiegheranno i tuoi a soccombere sotto la nostra forza?»
Di fronte all'espressione dubbiosa di Lilith, aggiunse:«Ho circa duecento soldati, pensaci».
Lilith assunse un'espressione di pura ferocia.«Molti di loro finiranno all'Inferno come Senz'Anima»replicò.
«E molti dei tuoi finiranno nella Fossa»ribattè Michael.
«Tu!»tuonò senza motivo Lilith.
Poi sconfitta abbassò le spalle.«Cosa vuoi Arcangelo?»
«Voglio che lasciate immediatamente la Terra»rispose con noncuranza.
Lilith fece un gesto ampio ai suoi compagni.
«Preparatevi per la partenza»ordinò.
Fece per andarsene, quando la voce di Michael la fermò.«Un'ultima cosa. Oggi sono stato clemente e non ho messo fine alla tua vita. Ma se ti ritroveremo sul nostro cammino, non esiteremo a ucciderti, sappilo».
Lilith gli lanciò un ultimo sguardo d'odio prima di aprire un portale e scomparire con i suoi Demoni.
Raphael assistette a tutta la scena impietrito. Trovarsi tra le schiere nemiche la Protetta l'aveva scosso parecchio.
Ma a destarlo dai suoi pensieri fu il dolore lancinante al petto, là dove Deimos l'aveva colpito.
 
Molte cose erano cambiate da quel  giorno. Il Paradiso era piombato in in sorta di oscuro pensiero.
La Guardiana Protettrice era nelle file nemiche. In caso di necessità cosa avrebbeto fatto?
Ormai sapeva che era perduta. Non aveva mai espresso i suoi pensieri su quello, dato che sapeva che i suoi compagni nutrivano ancora fiducia.
Ma dopo quanto tempoavrebbero finalmente aperto gli occhi alla realtà?












Angolo autrice:eccomi qui con questo nuovo capitolo :D
Molti di voi c'erano arrivati a quello che sarebbe successo...mi congratulo con voi XD
Ringrazio che segue questa story(i 26 preferiti, 9 ricordati e 53 seguiti) e naturalmente i recensori abituè :D
Piccolo spoiler del 41:i protagonisti del prossimo capitolo non saranno Gabe e Beth, ma i nostri cari umani Rebecca e James nella loro vacanza a Roma :D
A presto <3 (spero XD)

Drachen
   
 
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