Titolo:
Then He Opened His Mouth (Poi aprì la sua bocca)
Autrice:
SeparatriX
Traduttrice:
Lori
Rating:
PG-13 all’inizio, poi R
Pairing:
HP/DM
capitolo tredici
Ripercussioni e lieti fini
“Non
pensare nemmeno a muoverti, a meno che tu non voglia essere schiantato!” La
voce era iniettata di furia e veniva dal rosso dal caldo temperamento che stava
in piedi accanto al letto.
Draco
batté le palpebre appannate e si coprì gli occhi con l’avambraccio per
schermarsi dalla dura luce solare mattutina che lo stava momentaneamente
accecando. Quando fu finalmente in grado di mettere a fuoco, divenne
consapevole che il letto era circondato da quattro Grifondoro davvero
arrabbiati e con sguardi sospettosi, le loro bacchette sfoderate e puntate
verso di lui. Ok, Harry, questo sarebbe
un ottimo momento per svegliarti e spiegare le cose ai tuoi amici qui,
pensò Draco. Non che fosse spaventato, ma era in netto svantaggio ad essere
privo di bacchetta e in proporzione di uno a quattro, e i ragazzi sembravano
essere agitati.
“Harry,”
bisbigliò rocamente, “Harry svegliati. Abbiamo compagnia.” L’unico effetto che
ottenne fu che Harry gli rotolasse sopra avvolgendosi strettamente intorno a
Draco, seppellendo il viso nel collo di Draco.
“Credevo
di averti detto di non muoverti!” gridò Ron. La sua faccia si stava arrossando,
e fece qualche passo avanti per premere la sua bacchetta contro il petto di
Draco. “Voglio sapere sotto quale incantesimo hai posto Harry, perché lui certamente
non vorrebbe te nel suo letto.” Ron
tolse la bacchetta dalla gola di Draco, agitandola minacciosamente e diventando
molto impaziente nel suo processo. “Ti ho fatto una domanda, Furetto, e sto
aspettando una risposta!”
La
dolorosa allusione dell’incidente che lo aveva fatto diventare noto come “Lo
Stupefacente Furetto Rimbalzante” mortificò Draco, ed il suo voltò si imporporò
lievemente al ricordo. Recuperò la sua dignità velocemente, ad ogni modo, e
fece un sorrisetto. “Bene, finché conti sulla Granger per la tua conoscenza, ci
sono tre possibili incantesimi, Weasel… “Le sue parole furono tagliate
bruscamente quando sentì la mano di Harry scorrere sulla sua coscia e dare un
leggero pizzicotto. “Erm, d’accordo, Weasley.” Draco sputò fuori lentamente il nome e chiuse gli occhi pensieroso. “Ma
non è questo il punto, al momento non l’ho davvero sottoposto a nessun
incantesimo. Non hai mai considerato che potrebbe semplicemente essersi arreso
al mio evidente fascino?” Draco non poté trattenersi dal fare un sorrisetto
imbronciato per dimostrare quanto indiscutibile fosse il suo fascino.
Non
soddisfatti della risposta di Malfoy, gli occhi di Ron si strinsero e decise di
chiedere al suo amico che cosa stava accadendo. “Harry? Che diavolo sta facendo
il Furetto nel tuo letto? Che cosa stai pensando?” Gridò Ron ad Harry nella
speranza di svegliarlo ed ottenere una risposta da lui.
Cazzo! Che cosa diavolo
stanno pensando loro! Harry sospirò con forza. Era davvero a suo agio stretto tra le braccia
di Draco ed era reclutante ad abbandonare il loro calore. Quando alla fine aprì
i suoi occhi, trovò Ron con la bacchetta puntata pericolosamente vicino alla
gola di Draco, e Dean, Neville e Seamus che circondavano il letto con le loro
bacchette altrettanto sfoderate. “Erm, credo che l’incantesimo
d’imperturbabilità si sia consumato durante la notte?” si sollevò sul gomito e
ghignò in basso verso Draco. “Mi dispiace, tendono ad essere un po’ più che
zelanti quando pensano che mi trovi in pericolo.” Voltò il viso ad affrontare i
suoi amici. “Potete tutti abbandonare la procedura iperprotettiva del compagno
di stanza ora, io sto bene. Draco è qui perché io lo voglio qui. E non
chiamarlo Furetto.” Spinse delicatamente la bacchetta di Ron in modo che non
fosse più una minaccia per Draco.
Le
bocche di tutti e quattro gli amici si aprirono e rimasero spalancate davanti
alla coppia quando finalmente si tirarono su e si sedettero fianco a fianco sul
letto, le loro mani intrecciate. Tutti loro erano ammutoliti al pensiero che
Harry volesse davvero essere in compagnia di Draco Malfoy, ed erano in qualche
modo reclutanti a mettere giù le proprie bacchette. Neville infine fu il primo
a parlare.
“Harry,
sei sicuro di non essere sotto l’influenza di un incantesimo di seduzione? O
forse ha versato un filtro d’amore nel tuo succo di pompelmo la sera scorsa?
Voglio dire, quale altra ragione ci può essere perché tu abbia il figlio di un
Mangiamorte nel tuo letto?” Neville notò lo sguardo addolorato che attraversò
il volto di Draco al rivangare della sua parentela e si sentì male per questo.
Vide anche Harry stringere dolcemente la mano che teneva nella sua. Forse c’è più di quello che gli occhi vedono,
rifletté silenziosamente.
Harry
sospirò profondamente. Si stava stancando di essere trattato come una fragile
bambola cinese che doveva essere avvolta nell’ovatta. Perché non potevano
capire che lui non era diverso da loro, che aveva lo stesso sogno di una vita
felice, e che voleva trovare l’amore e la felicità nello stesso modo in cui la
volevano loro? Sembrava che ogni volta che faceva qualcosa che non era
considerata tipicamente da “Harry”, si supponeva o implicava sempre che fosse
sotto un incantesimo di qualche tipo, dato che mai, mai avrebbe potuto fare una
scelta di quel genere autonomamente. Scosse il capo tristemente.
“Neville,
apprezzo il tuo interessamento.” Lasciò scorrere il proprio sguardo su gli
altri due ragazzi e annuì brevemente. “E questo vale per il resto di voi.
Comunque, potete credere che sappia quello che faccio. Non sono sotto l’effetto
di un incantesimo, e Draco non ha versato una pozione nel mio succo di
pompelmo, ne altro del genere. E tutti voi dovete capire che Draco non è
affatto come suo padre.” Sospirò nuovamente e si avvicinò maggiormente a Draco,
poi si voltò ad affrontare Ron. “Voi tre pensate che potrei parlare con Ron da
solo per qualche minuto? Ho davvero bisogno di spiegargli come stanno le cose.”
Dean,
Neville e Seamus annuirono tutti tranquillamente e si diressero verso la sala
comune. Seamus si voltò a guardare Harry all’ultimo momento e disse “Saremo
giusto qui fuori se avrai bisogno di noi,” poi sparì oltre la porta,
chiudendola silenziosamente dietro di se. Draco fece la mossa di alzarsi dal
letto e andare via anche lui, ma Harry gentilmente lo sospinse di nuovo giù.
“Non tu. Voglio che tu rimanga qui con me.” lo sguardo negli occhi di Harry gli
disse che le cose sarebbero andate nel verso giusto, quindi Draco si risedette
e afferrò nuovamente la mano di Harry.
Harry
tornò a focalizzare la sua attenzione su Ron. “Ron, prima di cominciare voglio
che tu poggi la tua bacchetta sul tuo comodino.” Ron esitò a quell’idea, ma
Harry rese chiaro che se voleva un qualche tipo di spiegazione avrebbe fatto
meglio a fare ciò che Harry chiedeva. E dunque fu con grandi riluttanza ed
apprensione che mise la sua bacchetta sul tavolo e cominciò ad ascoltare ciò
che Harry aveva da dire. “Ricordi durante l’estate quando ho incontrato te e
‘Mione a Diagon Alley e vi ho parlato di Glenn?” Ron annuì, e quindi Harry gli
spiegò come le lettere erano continuate dopo il loro ritorno ad Hogwarts. E
come, dopo molte lettere, aveva desiderato conoscere la vera identità di Glenn.
“La
Cooman ed i suoi tocchi metodi di divinazione sono ciò che infine ha riunito
tutti i pezzi per me. Quando ha tirato fuori la storia di usare la mela e lo
specchio a Samhain per trovare il solo e vero amore, ho finalmente deciso che
era ora per me di scoprire chi fosse realmente Glenn. Non lo sapevo in quel
momento, ma Draco mi stava guardando nella classe della Cooman e in qualche
modo ha immaginato ciò che stavo per fare.” Gli occhi di Harry brillavano
mentre narrava il racconto di come avesse abbandonato il ballo presto per
tornare al dormitorio a preparare tutto con cura, e di come nel momento in cui
aveva aperto gli occhi, Draco fosse stato dietro di lui. “Immagina la mia
sorpresa quando una persona reale è comparsa dietro di me, senza menzionare il
fatto che quella persona era Draco Malfoy.” Ridacchiò al ricordo degli eventi
della notte precedente.
“Oh
certo, ridi adesso. Non ridevi quando mi lanciavi accuse ed insulti la notte
scorsa.” Draco inarcò un sopracciglio verso Harry e sorrise. “Ma è andato tutto
per il meglio alla fine,” Draco picchiettò sul letto accanto a lui per dare
effetto, “e sono qui.”
Ron
occhieggiò la coppia sospettosamente, lottando contro l’urgenza di prendere la
propria bacchetta dal tavolo. “Come facciamo a sapere che stai dicendo la
verità, Malfoy? Tuo padre è un noto Mangiamorte e marcisce ad Azkaban proprio
ora per aver tentato di uccidere Harry per conto di Tu-Sai-Chi. Affrontalo,
Malfoy. Non sei mai stato lontanamente gentile con noi e hai sempre fatto
l’impossibile per molestarci, e adesso ti aspetti che noi crediamo che tu abbia
passato l’estate scrivendo lettere d’amore ad Harry Potter? Sono più incline a
credere che fossero minacce di morte.” Intonò Ron.
Draco
si alzò dal letto, furioso per le affermazioni di Ron e pronto a difendersi.
Non andò lontano prima che Harry lo cingesse alla vita e lo riportasse giù sul
letto. “Non devo stare qui e sentire queste stronzate, Weasley. Questo non ha assolutamente nulla a che fare con il
passato o con il modo in cui vi ho trattato, riguarda ciò che provo per Harry.
A volte le cose non sono ciò che sembrano! Se fosse così, dovremmo presumere da
come sembri, che tu sia tonto come un mulo. Oh, aspetta, tu lo sei.” Draco
tremava di collera e Harry fece tutto ciò che poteva per calmarlo.
“Shh,
sai che io non penso di te quello che pensa Ron, Draco, e so che le tue
intenzioni sono buone.” Harry accarezzò i capelli di Draco dolcemente,
inducendolo silenziosamente a calmarsi, e alla fine Draco si rilassò sotto il
lenitivo tocco di Harry. “Ron, tu di tutte le persone dovresti sapere che non
si può giudicare una persona in base a chi è suo padre.” Si sporse e dispose un
lieve bacio sulla spalla di Draco.
Ron
quasi soffocò all’evidente manifestazione d’affetto tra i due ragazzi. Non era
perché non riusciva ad immaginare Harry romanticamente coinvolto con un altro
uomo; aveva avuto tutta l’estate per accettarlo e venire a patti con quello. Era principalmente perché non si
fidava di Draco finché non fosse certo di poterlo atterrare, e basandosi su
quanto Malfoy fosse alto e preparato, Ron dubitava seriamente di poterlo
gettare anche solo di alcuni piedi. Era ancora molto prudente riguardo alle
intenzioni di Malfoy ed era deciso a fare del suo meglio per scoprirle.
“Bene,
dunque Malfoy,” ghignò Ron. “Tu affermi di essere la persona che Harry ha
conosciuto per tutta l’estate come Glenn deWedlour, è esatto?”
“Si,
è esatto.” La mascella di Draco era strettamente serrata per la rabbia. Non
pensava che Weasel meritasse alcuna risposta da lui, ma non lo stava facendo
per se stesso o per Weasel. Lo stava facendo per Harry, nel tentativo di
rendere Harry felice.
“Come
so che non stai semplicemente dicendo di essere questo Glenn per diventare
intimo con Harry con lo scopo di consegnarlo a Tu-Sai-Chi?”
“Al
diavolo, Ron! Quella cosa,” sputò
fuori Harry, “ha un nome, e quel nome è Voldemort.” Ron si ritrasse al
noncurante utilizzo del nome da parte del suo amico. “Credo che ormai dovresti
davvero essere capace di usarlo! E Draco non sta progettando di passarmi a quel
bastardo! Credi a quello che ti dico Ron, Glenn e Draco sono la stessa ed unica
persona.”
Draco
osservava l’interagire tra i due amici con curiosità. Era grato che Harry non
dubitasse di lui, e decise che avrebbe fatto uno sforzo per aiutarlo a
risolvere quel casino. “So di non averti mai dato alcuna ragione per fidarti di
me, Weasley, ma anche se non crederai mai a nessuna parola che uscirà dalla mia
bocca, per favore credi a questo. Io tengo davvero molto ad Harry, e non farei
mai nulla per ferirlo. Se sarà necessario, sono disposto a sottopormi al
Veritaserum per toglierti ogni dubbio.”
Harry
lanciò a Draco uno sguardo significativo e scosse il capo. “Tu non ti sottoporrai al Veritaserum, non
se io avrò voce in capitolo. Ron, mi dispiace che tu non creda a Draco, ma non
resterò qui buono a lasciare che lo si tratti come un comune criminale. Mi
auguro soltanto che ci sia un altro modo con il quale io possa provarti che
Draco è Glenn.”
Durante
il tempo in cui Harry parlava con Ron, Draco notò il regalo che aveva fatto ad
Harry per il suo compleanno. Si ricordò anche che quando lo aveva comprato gli
aveva applicato due incantesimi, uno
dei quali si sarebbe attivato subito. Quindi rimaneva il secondo incantesimo,
quello che aveva avuto originariamente intenzione di usare per rivelare la
propria identità ad Harry prima che Harry divenisse impaziente e decidesse di
seguire i consigli della Cooman. Con un grande sorriso sul volto, diede un
colpetto col gomito sul fianco di Harry per attirare la sua attenzione.
“Harry,
so come posso provarlo senza usare il Veritaserum.” Si alzò dal letto ed andò
sino al piccolo tavolino dove si trovava la galassia nel globo. “Quando ho
comprato questo per il tuo compleanno, ho fatto un incantesimo perché mostrasse
te che voli tra le stelle, come puoi chiaramente vedere.” Diresse l’ultimo
commento a Ron; poi guardò verso Harry, e continuò con eccitazione. “Non avevo
programmato di rivelarmi a te prima del Ballo del Ceppo.” Camminò fino alla
scrivania di Harry e scrisse qualcosa su un pezzo di pergamena, poi la passò ad
Harry. “L’incantesimo che ti fa apparire nel globo non è l’unico incantesimo
che ho messo sul globo.” Il sorriso sul suo volto raggiunse i suoi occhi. “Ti
avrei mandato una lettera con sopra la formula magica; che è quella che ho
appena scritto sulla pergamena. Ho usato il mio ricordo di te che parlavi così
da bloccare l’incantesimo affinché rispondesse solo alla tua voce quando
avresti letto la formula, in modo che nessun altro potesse attivarlo. Ora, se
vuoi, prendi la tua bacchetta e attiva l’incantesimo.”
“Harry,
no! E se fosse un trucco? Forse lo ha fatto in modo che il secondo incantesimo
trasformi la cosa in una Passaporta che ti farà cadere dritto tra le grinfie di
Tu-Sa…Voldemort!” Ron era nel panico;
saltò su ed afferrò approssimativamente Harry per tenerlo lontano dal globo.
Harry
ne aveva semplicemente avuto abbastanza delle stupide paranoie di Ron. “Ron,
voglio sperare che mi lascerai vivere la mia vita come meglio credo. E se
questa vita include Mal…Draco, allora vorrei che lo rispettassi.” Ron rimase
soltanto lì, completamente sotto shock mentre Harry si strattonava fuori dalla
sua stretta e si dirigeva al globo con la bacchetta sguainata.
“Bene,
facciamolo!” puntò la bacchetta alla base del globo e pronunciò le parole che
erano scritte sulla pergamena. “ Acclaro åme Soeur…” La
formula scivolò dalle sue labbra fervente come una preghiera e lui chiuse gli
occhi, quasi spaventato da quello che sarebbe potuto succedere. Il forte
singhiozzo di Ron lo indusse a spalancare gli occhi istantaneamente e guardare
attentamente il globo.
Ciò
che vide nel globo lo fece fremere più di quanto avrebbe creduto possibile. Si
voltò verso Draco e sorrise, e poi si diresse verso forti, attendenti braccia,
le braccia di Draco. “Sei davvero tu,”
soffiò.
“Dubitavi
di me?” Draco era preparato ad essere ferito, ma Harry scosse la testa.
“No,
non dubitavo di te. Sono solo grato che sia davvero tu.” Harry si sollevò e
fece scorrere un braccio intorno al collo di Draco, attirandolo verso il basso
finché le loro labbra non si toccarono. Draco avvolse le sue braccia attorno
alla vita di Harry per attirare il suo corpo più vicino, e poi dischiuse le
labbra per permettere alla lingua di Harry di accedere alla sua bocca. L’altra
mano di Harry si allungò e si intrecciò tra i serici capelli biondi mentre si
sottraeva al bacio, rimanendo con la fronte appoggiata contro quella di Draco.
Harry
si scostò e guardò negli occhi di Draco. “Sei sempre stato tu, lo sai. Dal
momento in cui ci siamo incontrati nel negozio di Madame Malkin, ho saputo che
c’era qualcosa riguardo te che – bene, prima che tu ti atteggiassi da stronzo
guastafeste – che mi attirava verso di te.” Harry sorrise al ricordo. “Anche
mentre stavo scrivendo a Glenn non potevo cacciarti dalla mia mente, e credimi,
mi sentivo assolutamente orribile a tradire Glenn quando i miei pensieri
continuavano a tornare a te. Sono solo così meravigliato che tu possa provare
gli stessi sentimenti per me…”
Harry
fu interrotto quando Draco portò nuovamente in basso le sue labbra per
reclamare quelle di Harry in un altro bacio pieno di passione; le sue labbra e
la sua lingua esploravano la bocca di Harry con reverente ardore. Le mani di
Draco si intrecciarono tra i capelli selvaggi di Harry, poi una mano scese giù
sulla schiena di Harry, scorrendo sulle spalle leggermente muscolose. Harry si
appoggiò contro il corpo di Draco, intensificando il bacio mentre le sue dita
trovavano la via di casa tra i capelli di Draco. Entrambi gemettero alla
piacevole sensazione che stavano sperimentando al tocco dell’altro. Erano così
coinvolti l’uno dall’altro da aver completamente dimenticato che Ron era ancora
nella stanza finché non sentirono uscire un ansimo soffocato, e qualcosa che
suonò come un tonfo duro contro il pavimento della stanza del dormitorio.
Harry
si tirò indietro per guardare verso Ron, che, in evidente stato di rifiuto, era
seduto sul letto fissando il pavimento su cui il globo gli era caduto dalle
mani. Stava chiaramente guardando la seconda figura che era apparsa subito dopo
che Harry aveva attivato l’incantesimo.
Era
una versione in miniatura di Draco Malfoy, che ghignava follemente con i
capelli sciolti che svolazzavano alle sue spalle mentre schizzava tra le
stelle, fianco a fianco con la miniatura di Harry Potter. Lo sguardo sul suo volto era di pura felicità ed
adorazione.
Draco
fulminò con lo sguardo Ron, che era diventato di una poco lusinghiera tonalità
di verde e stava disperatamente cercando di non sentirsi male. “Faresti meglio
a ringraziare la tua buona stella perché ho messo un’incantesimo
d’infrangibilità sul globo, Weasley.”
Proprio
quando Draco stava per fare a Ron il terzo grado, la porta del dormitorio si
spalancò ed Hermione fece il suo ingresso verso il trio. Afferrò la mano di Ron
e lo fece alzare tirandolo verso di lei. “Dean mi ha detto che cosa stava
succedendo qui, e ho pensato che sarebbe stato meglio venire e fermarti prima
che facessi troppo la figura dello stupido.” Rivolse la sua attenzione ad Harry
e Draco, che si stavano ancora abbracciando e sorrise. “Vedo che gli hai
finalmente detto la verità, e va tutto bene con lui?” Draco annuì ed Harry
scoccò ad Hermione uno sguardo strano. Lei rise e guardò Draco. “Bene, era
ora!” Tirando Ron, si avviò alla porta. “Andiamo!”
Gli
occhi di Ron gli uscirono dalle orbite, non era sicuro se aveva sentito bene
Hermione o meno. “Tu lo sapevi?” strillò.
Hermione
sospirò. “Certo che lo sapevo, sciocco. Ho scoperto tutto quest’estate.” Lanciò
a Draco un’occhiata cospiratoria. “Come pensi che abbia fatto Draco ad entrare
qui la scorsa notte? Adesso vieni, lasciamoli soli per un po’. Mi piace sempre
che le mie storie d’amore abbiano un lieto fine.” Con questo, Hermione uscì,
trascinando un Ron molto scioccato dietro di se. Harry e Draco rimasero ancora
una volta da soli, con loro assoluto piacere.
Harry
spalancò la bocca smarrito dopo che Hermione ebbe lasciato la stanza. “Non
riesco a credere che l’abbia saputo per tutto questo tempo e non me l’abbia mai
detto. Perché credi che l’abbia fatto?” Aggrottò la fronte mentre cercava di
capire perché uno dei suoi migliori amici gli avesse tenuto nascosto qualcosa
di così importante per lui.
Draco
si piegò e premette un leggero bacio sulle labbra di Harry. “Le ho chiesto io
di non dirtelo. Benché se non te lo avessi detto la scorsa notte, sono
abbastanza certo che lo avrebbe fatto.” Harry decise che avrebbe perdonato Hermione…
questa volta.
“Ad
ogni modo, devo essere d’accordo con Hermione. Anche a me piace che le mie
storie d’amore abbiano un lieto fine. Che mi dici di te, Harry?” le parole di
Draco furono sussurrate dietro all’orecchio di Harry, solleticando la pelle sensibile
in quel punto.
Harry
sollevò gli occhi per incontrare quelli di Draco. “E di questo che si tratta
Draco? Una storia d’amore?” Draco rimase in silenzio per diversi minuti,
inducendo lo stomaco di Harry a fare le capriole in attesa della risposta.
Poi
aprì la sua bocca.
Ed
ad Harry non rimasero dubbi che questa stava per diventare una storia d’amore
che avrebbe avuto un finale davvero lieto. Quando Draco lo baciò di nuovo, i
loro doppi nel globo sorrisero, schizzando attraverso il cielo notturno, e tutti
furono felici nel loro universo.
FINE
Nota
dell’autrice: Acclaro åme Soeur è una combinazione di latino e francese, e significa “Revel (my) soul
Mate” (rivela il mio compagno dell’anima)
È finita! Se ci penso mi sembra impossibile… spero che la fine sia piaciuta anche a voi come è piaciuta a me! vi ricordo che comunque c’è un seguito, che al momento è una oneshot, e che vi tradurrò appena posso… quindi occhio, il titolo è “In dreams”.
Ringrazio tantissimo tutte
le persone che hanno letto questa storia, e ancora di più quelle che l’hanno
commentata. Leggere le vostre parole è stato un piacere per me, così come
tradurre questa storia!
Per i commenti allo scorso
cap ringrazio:
Enteri – Arc en Ciel – Lux – goten – Savannah – KIRA83
(lo sai che piacere mi fa leggere i tuoi commentini? Lo sai? Lo sai?) - Animagus
Rowan_MyFair – da me aspettati solo ed esclusivamente Harry/Draco…
Lara_chan – HARRY NON È TONTO!!! (ok, forse un pochino tardo… ma tu fai finta di
nulla, no?)
Yona – allora, a mezzanotte alla torre di astronomia… e portati un secondo!
(o forse potremmo stipulare una tregua ed allearci? Mi sa che tra tutte queste
fanciulle sbavanti per Malfoy ci conviene unirci invece che darcela a suon di
Stupeficium!). Si tesoro che ho intenzione di tradurne altre… e come dicevo a
Row sempre e solo H/D… ne ho già adocchiato una lunga e diverse oneshot… spero
che le leggerai!
ELENA271089 – ti confesso che il tuo commento ha avuto un effetto sconcertante su
di me… allora, prima ho riso per mezzora… poi mi è presa la paranoia e mi sono
sentita vecchia decrepita e mi sono dovuta attaccare al gelato per riprendermi!
Il fatto è che mi sono resa conto che l’ultima volta che ho visto un qualche
tipo di pagella non era ancora iniziato il nuovo millennio! Per farti capire:
ho fatto la maturità il primo anno dell’esame nuovo (un casino che non ti dico,
non sapevamo assolutamente cosa avremmo dovuto fare!). Quindi invidio te e la
tua giovinezza (ma non la tua pagellina, io ero piuttosto secchiona ai tempi
della scuola! ^__^ )
Rem 91 – sarà un po’ triste il fatto che è finita, non il finale della
storia!