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Autore: crazy640    08/11/2008    37 recensioni
Salve è la mia prima ff,spero vi piaccia! Se qualcuno gli avesse detto che quello era il suo futuro,avrebbe sicuramente riso. Lui sapeva che nel suo futuro c'erano Ron,Hermione,c'era il suo lavoro da Auror... E soprattutto c'era lei. Ginny.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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IO E TE PER SEMPRE

 

 

Pronti con i fazzoletti e tutto l'occorrente?

Bene,ora vi lascio all'ultimo capitolo e ci vediamo in fondo per i ringraziamenti finali!

 

Era davanti a lui bellissima e perfetta,quasi un dipinto,un immagine che hai timore a sfiorare per paura di rovinarla.
Il vestito bianco che disegnava le sue forme senza essere troppo provocante,i capelli rossi tirati
su in una crocchia severa e adulta,in un'acconciatura che non le aveva mai visto fino a quel momento,il viso leggermente truccato ed incorniciato dal velo,che ricadeva lungo i lati del volto come una cascata di pizzo bianco.
L'aveva vista arrivare al braccio del padre,un'espressione seria a rendere il suo viso ancora piu' i
ntrigante,piu' interessante,finchè la sua mano destra non aveva stretto quella di lei.
Dopo un'ultimo sorriso,si erano voltati verso il celebrante che,sorridente come al solito,aveva
iniziato il suo sermone.
Perchè la mano di lei era così sfuggente,così impalpabile nella sua,neanche stesse cercando di
toccare l'aria?
Era venuto il momento del giuramento:si erano voltati l'uno di fronte all'altra e,quasi per
incoraggiarla,le aveva sorriso.
Non era quello che aspettavano da anni?Il coronamento di un sogno?
Allora perchè il suo viso era così indeciso,così triste?
L'aveva guardata preoccupato,la mano ancora stretta in quella di lei e si era sporto leggermente
avanti verso di lei,avvicinando una mano alla sua guancia destra.
Inspiegabilmente lei si era ritratta per evitare il suo tocco.
-Ginny...-
Lo sguardo che lei gli aveva lanciato era dolente,triste e gli occhi lucidi.
-Mi dispiace...Non posso farlo-gli aveva detto affranta.
E senza aggiungere altro,aveva sciolto la stretta delle loro mani ed era corsa lontano dall'altare
lungo la navata e fuori dalla chiesa,senza mai voltarsi indietro...

 

Si svegliò di soprassalto,la fronte madida di sudore e il cuore che batteva accellerato nel petto.
Prese gli occhiali dal comodino e si rizzò a sedere nel centro del letto,lanciando un'occhiata a
Teddy che dormiva accanto a lui e che sembrava non essersi accorto di niente.
Il bambino quella sera aveva insistito per dormire accanto a lui,in ricordo dei vecchi tempi
quando il fine settimana gli permetteva di dormire nella sua stanza con lui.
"Ora invece sono un bambino grande...",gli aveva detto quella sera prima di mettersi sotto le
coperte.
Intimamente,Harry sperava che passassero un'altro paio d'anni prima di poter considerare
veramente Teddy un "bambino grande".
L''ultima sera in cui poteva considerarlo un bambino piccolo...in cui Teddy glielo permetteva.
Gli rimboccò le coperte e si alzò,certo che il sonno non sarebbe tornato almeno per il momento.
Prese la vestaglia e,cercando di fare il meno rumore possibile,uscì dalla stanza,e poi giù per le
scale fino al salotto dove accese una piccola luce che illuminò soltanto parte del salotto.
Mancavano meno di dieci ore al grande giorno,ad uno dei momenti piu' importanti della sua vita
da adulto e lui era pieno di paure.
Tutta colpa di quel dannato sogno!
Ginny lo amava piu' di qualsiasi cosa,perchè aveva paura di restare solo sull'altare?
Lei non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere...
Era quello che sognavano da anni,durante i tre anni che non si erano visti,e anche quando
erano tornati insieme,fra loro c'era sempre stata la certezza che un giorno si sarebbero sposati, che avrebbero coronato quel sogno che accompagnava Ginny fin da quando era poco piu' che bambina.
Non avrebbe mai potuto lasciarlo all'altare...Non ora che c'erano due figli ad unirli!
E se avesse fatto troppi errori?Se la pazienza di Ginny fosse arrivata ad un limite in cui non era
disposta a sopportare altro?
Magari anche lei quella sera era presa dai dubbi,forse si era stancata troppo con i preparativi d
el matrimonio e aveva cominciato a chiedersi se ne valeva veramente la pena,come già una volta si era chiesta...
Cercando di allontanare quei cattivi pensieri,si era tolto gli occhiali e si era strofinato il viso con
entrambe le mani,sospirando forte.
Se si lasciava andare a quelle paranoie era ovvio che vedeva tutto nero!
Doveva avere fiducia...
Fiducia in ciò che avevano,in ciò che provavano l'uno per l'altra e soprattutto che domani lei non
lo avrebbe lasciato da solo a fare la figura dell'idiota.
Tornò ad inforcare gli occhiali e alzò lo sguardo sull'orologio poggiato sulla mensola del
camino:le tre e mezza di notte.
Magari era una pazzia,ma perchè non provare?
In fondo,anche le persone piu' fiduciose vanno rassicurate qualche volta...
Si alzò dalla poltrona e prese il cordless,componendo un numero che ormai conosceva a
memoria.
Con la cornetta vicino all'orecchio sentiva il segnale di chiamata libera,domandandosi quanto
tempo avrebbe dovuto far suonare il telefono prima di riagganciare.
Al quarto squillo qualcuno rispose.
-Pronto?-
Sentire la sua voce fu come una carezza sul suo animo tormentato.
-Stavi dormendo?-le chiese a voce bassa,come se la sua voce potesse arrivare fino a Teddy e
disturbarlo.
-Dormire?Ormai non so neanche che cosa significhi...Ronald è piu' eccitato di te e me per
l'evento di domani-rispose lei allegra.
Si lasciò scappare un sorriso:sapeva che il piccolo Ronnie era un'amante della notte, nonostante
avessero provato in tutti i modi di fargli cambiare idea...
Era veramente un Weasley come aveva pronosticato George!
-Tu perchè non dormi?-chiese Ginny curiosa.
Harry sospirò,incerto se parlarle o meno del sogno che aveva fatto.
E se raccontandole della sua fuga le avesse dato un'idea per l'indomani?
Ma che accidenti andava a pensare!
-Strani sogni...-le disse soltanto.
-Di che tipo?-chiese ancora lei.
La immaginava in pigiama seduta sul bordo del letto con Ronald in braccio,il biberon del latte
mezzo vuoto poco distante,accanto a quello della camomilla.
-Niente di cui preoccuparsi...-cercò di minimizzare.
-Capisco...E che succedeva in questo sogno di cui non devo preoccuparmi?-domandò ancora lei
tentando un'altra strada.
Harry sorrise,scivolando sulla poltrona quel tanto che bastava per poggiare la testa contro lo
schienale.
Sarebbe mai riuscito a fargliela almeno una volta?
-Parlava di noi...-disse soltanto.
-Del passato o di qualcosa che deve ancora succedere?Magari fra poche ore...-aggiunse subito
lei.
Beccato!
Come accidenti faceva tutte le volte a capire cosa lo preoccupava?
-La seconda-ammise sentendosi improvvisamente stupido per quei timori.
Sentì la risata leggera di Ginny e l'istante dopo la voce piccola di Ronald,come se volesse
partecipare anche lui al discorso,quasi stesse dando manforte alla madre nello sbeffeggiarlo.
-Avanti raccontami questo sogno-disse lei ancora sorridendo.
-No,lasciamo perdere...E' stata una stupidaggine,anzi guarda è anche passato tutto...-disse con
voce convinta.
-Harry...-
L'uomo sospirò profondamente e si scompigliò i capelli con una mano libera nei pochi istanti di
silenzio prima di parlare di nuovo.
-Ho sognato che tu mi lasciavi all'altare davanti a tutti-disse sintetico.
Ok,l'aveva detto...Le aveva dato l'idea e ora se domani si ritrovava da solo a fare la figura
dell'idiota davanti a tutti era soltanto colpa sua!
Fortunatamente lei stava ridendo,e sembrava anche molto divertita.
-Mi spieghi perchè siete tutti così spaventati da questa possibilità?Anche George è stato in pena
finchè non ha visto Luna accanto a lui sull'altare-commentò Ginny con voce serena.
Harry si lasciò scappare un sorriso al ricordo di quel giorno e si rese conto che lei aveva
ragione:certo lui non aveva ancora raggiunto i livelli di ansia di George,ma al momento c'era molto vicino.
-Perchè abbiamo sempre paura che vi accorgiate del grande errore commesso e rinsaviate-le
disse sincero.
La sentì ridere ancora.
-Hai veramente paura?-gli chiese poi seria.
Harry sospirò e si tirò a sedere sulla poltrona,poi restò qualche secondo in silenzio prima di
parlare di nuovo,riflettendo sui suoi sentimenti.
-Terribilmente-ammise alla fine.
Questa volta fu lei a restare in silenzio,tanto a lungo da fargli credere che la comunicazione si
fosse interrotta.
-Ascolta...c'è una cosa che devi sempre ricordare,non soltanto per domani ma per il resto della
nostra vita insieme.
Non importa quello che può succedere intorno a noi,quello che dovremo affrontare in futuro e
quante volte ancora avrai il dubbio che io ho deciso di sposarti in un'attimo di follia...-gli disse scherzando leggermente sulle ultime parole.
Harry restò immobile,come se lei potesse vederlo e in qualche modo giudicarlo.
-Io e te ci siamo scelti molto tempo fa,siamo legati indissolubilmente e la cerimonia di domani
non è altro che una conferma del nostro amore perchè tutti sappiano che ci apparteniamo- concluse.
Cosa rispondere a quelle parole,a quella inaspettata e stupenda dichiarazione d'amore?
Neanche il silenzio avrebbe potuto spiegarle quanto l'amava e la stimava in quel momento...Ora
che aveva messo a tacere le sue paure con poche parole.
-Ok,lo ammetto,sono senza parole...-disse semplicemente.
Ginny rise nella cornetta ed Harry la immaginò ravviarsi i capelli dietro un'orecchio,ancora
imbarazzata dai suoi complimenti dopo tutto quel tempo.
-Spero che questo non pregiudichi i voti di domani...-scherzò poi.
-Assolutamente,anzi mi hai dato nuova ispirazione-disse Harry con voce seria.
Per qualche istante restarono in silenzio,mentre in lontananza sentiva i mormorii leggeri di
Ronald,ormai addormentato.
-Sarà meglio andare a dormire,altrimenti domani tutti commenteranno le terribili occhiaie della
sposa-disse Ginny parlando per prima.
Harry sorrise alzandosi in piedi ed avvicinandosi al telefono.
-Sarai bellissima lo stesso-la rassicurò.
-Sei piu' tranquillo adesso?-chiese ancora la donna.
Harry annuì:era stata una buona idea chiamarla,nessuno riusciva a curare le sue insicurezze

come Ginny.
-Ci vediamo domani in chiesa-le disse sicuro.
-A domani-


-Dobbiamo parlare-
Era l'ultima persona che voleva vedere,l'ultima a cui aveva pensato di chiedere aiuto,ma era veramente arrivato a raschiare il fondo del barile cercando di uscire da quella situazione assurda.
Da quando il mondo si era capovolto?
C'era un tempo in cui avrebbe pagato con la propria anima un'attenzione simile da parte di Dean,senza interessarsi di nessun'altro uomo,come se fossero i soli due esemplari di sesso maschile nel mondo.
Poi era arrivato Rupert e aveva capito cos'era l'amore..L'amore vero,quello alla luce del sole,senza paure o vergogne.
Non poteva rischiare di perdere tutto non ora che aveva cominciato a fare chiarezza nella sua vita!
Però,mentre lui aveva bene in mente cosa voleva e quale era il suo futuro,Rupert era stato preso dai dubbi anche per colpa sua e del suo comportamento sconsiderato.
Perchè non era riuscito a perdonargli l'unico sbaglio che aveva fatto in tanti mesi di vita insieme?
E prima che potessero spiegarsi,chiarire i loro problemi,se ne era andato.
Quasi senza guardarsi indietro,con la promessa che sarebbe tornato in tempo per il matrimonio...se per dirsi definitivamente addio o se per cercare di mettere insieme i cocci di quell'amore,Seamus ancora non lo sapeva.
Ma sapeva cosa poteva ancora tentare prima di arrendersi del tutto.
Per questo era seduto in quello Starbuck,così simile a tanti altri a Londra,a poche ore dal matrimonio di Harry e Ginny e dall'incontro con Rupert:lui non si arrendeva,prima di considerare chiusa quella partita avrebbe lottato con le unghie e con i denti.
Lanciò un'occhiata alla vetrata che dava sulla strada,mentre il sole si defilava dietro i palazzi avvolgendo la città nell'oscurità della sera,come se non volesse assistere a quell'incontro.
Tornò a posare lo sguardo nella sala,dalle pareti color ocra ed i tavolini laccati di nero come il bancone.
Fu allora che entrò.
Remore dell'educazione che aveva ricevuto,si alzò in piedi finchè il suo "ospite" non fu accanto al tavolino.
Era ancora piu' bella...La gravidanza le aveva donato un'aria piu' candida,quasi infantile che portava a chiederti come era possibile che alla sua età fosse già incinta.
-Salve-la salutò.
Judith Rose lo guardò esitante,ben stampato in faccia la diffidenza e il dubbio per aver accettato quell'incontro.
Lanciò uno sguardo alla porta,sperando che lui non se ne accorgesse,chiedendosi se sarebbe riuscita a trovare una scusa per andar via,senza neanche ascoltare quello che lui aveva da dirle.
Quell'uomo significava soltanto guai per lei.
-Si sieda la prego-le disse Seamus continuando a darle del lei.
Si fissarono per qualche istante,studiandosi,decidendo se potevano fidarsi l'uno dell'altra e alla fine la donna cedette e si sedette sulla sedia di fronte alla sua.
-Posso offrirle qualcosa da bere?Oppure preferisce un muffin?-le chiese cortese.
Da quando era diventato così affettato?L'ultima volta che si erano visti si erano urlati contro e non era sembrato tanto impaziente di un secondo incontro.
La donna scosse la testa e lo fissò qualche istante ancora prima di parlare.
-La tua telefonata è stata veramente inaspettata-gli disse cancellando quell'alone di formalità.
Lui annuì.
-Non ti avrei chiamato se non fosse importante.
Abbiamo un problema...-le disse.
Lei corrugò le sopracciglia,visibilmente sorpresa.
-Da quando i tuoi problemi sono diventati anche miei?-gli domandò senza cercare di nascondere lo scetticismo.
Seamus sorrise leggermente,cercando di metterla a suo agio,nonostante sapesse quanto male stavano per fare le parole che avrebbe pronunciato di lì a poco.
-Perchè riguarda tuo marito...-le spiegò serio.
Nello stesso istante il bellissimo viso della donna si incupì,come coperto da una nuvola di sofferenza e Seamus avrebbe fatto qualsiasi cosa per evitare ad una donna nelle sue condizioni in un'altro pensiero,ma Judith era veramente l'unica persona capace di fermare quella pazzia.
La vide poggiare la schiena contro la sedia e fissarlo in silenzio qualche istante,sicuro che nella sua mente infuriava la lotta fra la paura di credere alle sue parole e la voglia di fidarsi di Dean.
Ancora credeva in lui...Per qualche istante,il biondo sentì un moto di pena per Judith, innamorata di una persona che non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e che,nonostante questo,continuava a sperare di creare una famiglia con lui.
-Non capisco...-disse poi in un tentativo estremo di negare l'evidenza.
Nonostante le sue intenzioni,Seamus si lasciò scappare un sorriso accennato:in fondo la capiva.
Stava facendo di tutto per proteggere se stessa ed il suo bambino da una verità troppo scomoda,una di quelle che non ti lasciano via di scampo.
-Credo di sì invece...-si limitò a dirle.
Si fissarono in silenzio qualche istante,dandosi il tempo di chiarire le cose fra loro e di accettare quello che sicuramente sarebbe accaduto.
Judith sospirò e si ravviò i capelli,leggermente piu' lunghi dall'ultima volta che l'aveva vista,dietro l'orecchio.
-Siete stati a letto insieme?-gli domandò inaspettatamente.
Per la prima volta da quando la conosceva,provò stima per lei:forse lui non sarebbe stato capace di essere così diretto,a meno di porre la domanda sotto una forma ironica,quasi buffonesca.
Lentamente,quasi ogni movimento gli costasse fatica,scosse la testa.
-No,per quanto mi riguarda il tuo matrimonio è ancora cristallino come il giorno che vi siete sposati...Sempre che non sia andato con un'altro-non riuscì a trattenersi dall'aggiungere.
La donna annuì,come incamerando quell'informazione in un'angolo remoto del cervello per poi dimenticarla.
Non poteva rimandare ancora...
Era ora di dire la verità,per quanto questa fosse sgradevole e per quanto poco lui fosse avvezzo a dirla.
-Però ci siamo baciati-confessò.
La vide sorridere,un sorriso amaro,e sfidare il suo sguardo per qualche istante,le mani nelle tasche della felpa e la schiena ancora poggiata contro la sedia.
-E' sempre un tradimento...-disse prima di sorridere di nuovo piena di amarezza.
Tolse una mano dalla tasca e si tolse i capelli dalla fronte,senza nessun motivo,soltanto per tenersi occupata e non lasciare che la sua mente vagasse sull'immagine che le si era presentata davanti.
Seamus sentì gli occhi della donna fissi sul suo volto e incontrò il suo sguardo:era pieno di rabbia.
Per sè stessa che era innamorata di un'uomo sbagliato e allo stesso tempo non riusciva a lasciarlo andare,per Seamus che era l'incarnazione di tutto quello che lei non sarebbe mai stata e che,invece,suo marito amava tanto e anche per Dean,che aveva coinvolto tutti e tre in quel meschino gioco soltanto per una stupida vendetta.
-Perchè sei venuto a dirmelo?-gli chiese con voce improvvisamente triste.
Seamus poggiò entrambe le braccia sul tavolo e si sporse leggermente in avanti verso di lei.
-Te l'ho detto,abbiamo un problema:sia tu che io.
Dean mi sta rovinando la vita dopo quel maledetto bacio...-
-Non è quello che hai sempre aspettato?-lo interruppe Judith.
-Perchè siete tutti così convinti che la mia vita si sia fermata nell'attimo in cui Dean mi ha lasciato?
Beh,non è così!
Sono andato avanti,ho rimesso a posto i pezzi e ho trovato un'uomo che mi amava veramente, e che sto rischiando di perdere per colpa di Dean e della sua insistenza-le disse tempestoso.
Judith restò qualche istante interdetta a quelle parole:era sempre stata convinta che Seamus fosse il nemico,quello contro cui lottare per salvare il suo matrimonio e la sua famiglia,ma ancora una volta doveva ricredersi.
Forse se c'era un vero nemico in tutta quella storia era Dean...
-Credevi ancora che stessi aspettando impaziente la vostra rottura per riprendermelo,vero?-le chiese con voce sicura ed un leggero sorriso sulle labbra.
Lei annuì,staccandosi poi dallo schienale e poggiando i gomiti sul piccolo tavolino.
-Se non è così perchè accidenti allora mi hai chiamato?-gli domandò confusa.
-Perchè tuo marito è tornato a farmi la posta sotto casa,a tempestarmi di chiamate per convincermi a parlargli e a dargli un'altra possibilità-le spiegò cercando di non apparire troppo brusco.
-Non lo sa di questo favoloso fidanzato?-gli domandò Judith con lo stesso tono di voce, cercando di non dar a vedere quanto quelle parole l'avessero ferita.
Il biondo annuì.
-Certo che lo sa...E' stato anche minacciato se si fosse di nuovo avvicinato a casa mia,ma a quanto pare non è servito a molto.
Devi fare qualcosa-le disse poi.
Di nuovo un sorriso amaro.
-Io?Che potrei fare io?In fondo sono solo sua moglie-
-Esatto!Sei sua moglie ed è ora che tu faccia valere i tuoi diritti.
Inventati qualcosa,minaccialo,metti in mezzo i giornali,ma fa in modo che lui mi lasci in pace...
E' anche per il bene di tuo figlio-
-Quanto sei caro!Non sapevo ti preoccupassi per noi...-ribattè lei acida.
Seamus le lanciò un'occhiataccia e restò in silenzio qualche istante.
-Quando la smetterai di vedermi come un nemico?
Non sto facendo niente che possa rovinare il tuo matrimonio,ho sempre girato alla larga da Dean come ti avevo promesso l'ultima volta che ci siamo visti,che ti ci vuole ancora per capire che siamo sulla stessa barca?-le chiese cercando di farla ragionare.
-Ah davvero?E allora se hai sempre girato alla larga da Dean come ci sono finite le tue labbra sulle sue?-gli domandò lei abbassando la voce in un bisbiglio che si udì a malapena.
Seamus respirò profondamente e di nuovo scese il silenzio fra i due.
-E' stato un errore e ne sto pagando le conseguenze...
Ma tu,se veramente tieni a questa famiglia come mi hai detto allora,devi iniziare a combattere-le disse senza incontrare il suo sguardo.
Il silenzio di lei lo indusse a parlare ancora.
-Non puoi credere che il semplice fatto che io non lo cerchi o non lo tormenti come invece fa lui cancelli quello che c'è stato fra noi...Devi mettere dei paletti,delle regole,altrimenti questa storia ti sfuggirà di mano-
Judith alzò lo sguardo su di lui e lo fissò con aria battagliera e triste allo stesso tempo.
-Tu sei il suo grande amore,quello che non può essere sostituito nè dimenticato...
Mi ricordo ancora quello che mi disse quella sera quando mi raccontò tutto:eri l'amore della sua vita e lui ti aveva perso per la sua stupida gelosia.
Mi disse che ero stata un'errore,la sua prima volta con una donna...Mi disse che non gli era neanche piaciuto tanto-aggiunse.
Seamus la guardò e si chiese cosa spingeva quella donna a subire tutte quelle cattiverie:perchè l'amore rendeva così masochisti e ciechi?
Senza neanche accorgersene una mano sfiorò quelle della donna e lei non si ritrasse.
-Se tu volessi potresti riprendertelo con una parola...Io sono solo un'errore da cui non riesce piu' a uscire.
Non ho nessuna arma con cui lottare-disse infine.
Il biondo si sfiorò la punta del naso con due dita e fissò ancora pochi istanti Judith Rose prima di parlare,sperando che le parole uscissero con la giusta enfasi.
-Hai tuo figlio.
E' lui la tua carta vincente...Dean può anche essere il peggior bastardo della terra,ma è orgoglioso di suo figlio,l'ho visto nei suoi occhi.
Ti ho già dato la mia parola una volta,e lo faccio ancora:non farò niente per riprendermi Dean.
Ma tu devi lottare per il tuo matrimonio,altrimenti anche la mia vita ne uscirà a pezzi-le disse con voce seria.
Lei lo fissò qualche istante,riflettendo sulle sue parole e alla fine annuì impercettibilmente.
Seamus sorrise.
Ora doveva soltanto convincere Rupert del suo amore per lui.
E aveva un'idea che gli frullava per la testa...


Tutto era identico al suo sogno.
Era una sua impressione oppure c'era una leggera aria di attesa,di paura?
Sembrava quell'attesa che precede sempre l'assassino nei film dell'orrore.
Era veramente un'idiota!Come pteva paragonare il suo matrimonio ad un film simile?
Fermo sull'altare,i banchi della chiesa pieni di parenti ed amici,si guardò attorno,cercando di non mostrare la sua preoccupazione ai due testimoni che erano alla sua destra.
Con la coda dell'occhio vide George sorridere divertito e corrugò leggermente le sopracciglia, sperando che nessuno si accorgesse di quel movimento.
-Che hai da sorridere?-gli domandò in un sussurro.
George scosse la testa e guardò di nuovo dritto davanti a sè,incurante dello sguardo dello sposo e di Ron.
-Come ti senti adesso Harry?-gli domandò semplicemente senza guardarlo.
Il moro non ebbe bisogno di fare altre domande:anche George si era sentito stringere lo stomaco in quella morsa?
Il respiro mozzo neanche fosse in apnea?
Sospirò leggermente e cercò di sembrare tranquillo.
-Non capisco perchè le spose debbano metterci tutto questo tempo...Le cose sarebbero piu' semplici se gli sposi entrassero insieme!
Non ci sarebbe ansia,paura e tutta questa attesa...-commentò Harry.
-Veramente non si sta facendo desiderare tanto:ha solo cinque minuti di ritardo-gli fece notare Ron.
Harry strinse piu' forte le dita sulla tesa del cappello,cercando di allontanare la mente dal sogno della notte precedente.
Ginny lo aveva rassicurato,non aveva nulla di cui preoccuparsi.
Quindi il solo motivo per cui continuava a fissare la fine della navata era soltanto perchè sperava di vederla al piu' presto, perchè non poteva sopportare un'altro minuto di lontananza...
Ma chi prendeva in giro?Non era mai stato un grande bugiardo e tanto meno riusciva a mentire a sè stesso:se lei non fosse apparsa il prima possibile sarebbe andata a cercarla.
Ecco,avrebbe fatto così.
Le avrebbe dato altri cinque minuti di tempo e poi sarebbe andato a controllare che tutto fosse in ordine.
Davvero un'idea idiota!L'avrebbero preso in giro fino alla notte dei tempi!
Respirò profondamente cercando di calmarsi e intanto la sua mente malata gli fornì un'altro alibi:i gemelli!
Poteva andare a controllare che non avessero bisogno d'aiuto con i gemelli,che la signora Weasley,Luna ed Hermione non fossero troppo occupate con i gemelli,Teddy,Fred Rose ed Edward e Justin.

-Se non ti calmi non riuscirai ad arrivare in fondo...-commentò Ron dandogli un'occhiata.
Ma di che stava parlando?
Che espressione aveva sulla faccia?Era sconvolto,preoccupato o qualcosa di peggio?
Accidenti ma perchè nessuno lo aveva preparato a quell'attesa?
Finalmente sentì un leggero brusio fra gli invitati seduti e l'attimo dopo la musica si diffuse nella chiesa.
-Respira Harry...Respira-gli disse Ron con voce calma.
La prima ad entrare fu la signora Weasley che spingendo una speciale carrozzina tripla con dentro i gemelli e Rose prese il suo posto a sedere in prima fila,pronta a tirar fuori il fazzoletto al momento giusto.
Edward,invece,era stato affidato a Seamus,anche lui seduto fra le prime file in modo che il piccolo potesse vedere i suoi genitori nel caso si svegliasse.
Poi fu il turno delle damigelle,entrambe vestite di lilla con un nastro piu' scuro attorno alla vita ed i capelli raccolti in una coda di cavallo alta sulla testa.
Sia Luna che Hermione lanciarono un'ammiccamento ai rispettivi mariti arrivando al loro posto sull'altare e sorrisero ad Harry rassicuranti.
Forse anche loro si erano accorte del suo aspetto malsano?
Attaccò la marcia nuziale e all'inizio della navata apparvero il signor Weasley e Ginny.
Improvvisamente tutte le paure si fecero piu' intense:era esattamente come nel suo sogno, stavano succedendo le stesse cose!
Allora questo voleva dire che...
Deglutì rumorosamente e si impose di calmarsi:non sarebbe successo,lei non l'avrebbe permesso.
La vide avanzare lungo la navata al braccio del padre,e riuscì a scorgere Justin e Fred dietro di lei,agli angoli dello strascico vestiti in maniera impeccabile e così simili nonostante le loro evidenti differenze.
Non staccò lo sguardo da Ginny,ma riuscì lo stesso a percepire l'orgoglio di George.

Era a pochi metri da lei,quindi gli bastò un passo per arrivarle accanto;scese il gradino dell'altare e le sorrise,sperando che fosse un sorriso benevolo e non una smorfia senza senso.
Evidentemente i suoi sforzi ebbero effetto,perchè Ginny gli rivolse un sorriso caloroso e amabile, mentre il signor Weasley scioglieva la presa dal braccio della figlia e prima di lasciarla andare definitivamente,si chinò a sfiorarle entrambe le guance con un bacio.


Era particolarmente difficile per lui:era la sua unica figlia e nonostante lo conoscesse fin da quando era bambino,si stava separando da lei in maniera definitiva.
Da allora,ogni volta che l'avrebbe rivista lei sarebbe stata la moglie di qualcun'altro,la madre di qualcuno...non sarebbe piu' appartenuta soltanto a lui.
Il signor Weasley si voltò verso Harry e gli mise una mano sul braccio destro,stringendolo leggermente,senza dire nulla.
Harry annuì impercettibilmente,come a rassicurarlo e soltanto quando lo vide allontanarsi si voltò di nuovo verso Ginny.
E quello che vide lo tranquillizzò definitivamente...Niente di quello che aveva sognato si sarebbe avverato.
I suoi occhi lo guardavano fiduciosi e ridenti,già leggermente velati dalle lacrime,un leggero rossore le aveva acceso le guance facendola sembrare piu' giovane di quanto in realtà non fosse.
-Respira-gli disse con parole mute.
Si lasciò scappare un sorriso:era così evidente il suo scombussolamento?
-Fratelli-
Entrambi gli sposi si voltarono verso il pulpito e videro Padre Arthur,il reverendo che avrebbe officiato il loro matrimonio.
Il prete fece cenno agli invitati di sedersi per poi voltarsi verso i due sposi con un sorriso benevolo.
-Benvenuti,agli sposi,ai testimoni e ai loro parenti ed amici-salutò l'uomo.
Se era un modo per metterli a loro agio,Harry dovette ammettere che c'era riuscito:certo faceva ancora un pò fatica a respirare,ma l'annebbiamento al cervello che aveva sentito fino a quel momento sembrava sparito.
-Siamo qui oggi per un'evento molto importante e a quanto mi hanno raccontato,molto atteso-iniziò il reverendo.
Harry sorrise leggermente,lanciando un'occhiata di sottocchi a Ginny di fianco a sè.
-Ho fatto una chiacchierata con i testimoni dello sposo e sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'apprendere che questi due giovani si rincorrono da quasi undici anni...E' ammirevole tanta costanza e tanta dedizione in un mondo dove l'amore si arrende al primo ostacolo-disse rivolto ai banchi della chiesa.
Undici anni...Se avessero fatto le cose in modo diverso,cosa sarebbe successo?
Sarebbero stati ancora insieme?
Non aveva bisogno di riflettere a lungo per avere la risposta.
-Quello che ora dovete chiedervi è:sono pronto a mettere lo stesso impegno anche nel matrimonio?
Sono pronto ad amare questa persona per il resto della mia vita?
A starle accanto quando ha bisogno di me?
Sarò capace di resistere alla possibile tentazione di una donna o di un'uomo piu' bello o piu' giovane
?-continuò il celebrante,questa volta guardando solo Harry e Ginny.
I due sposi lo fissarono seri per qualche istante,poi neanche si fossero messi d'accordo,annuirono contemporaneamente.
Il volto rugoso del reverendo si spianò in un sorriso.
-Era quello che volevo sentire...
Ora gli sposi leggeranno i loro voti nuziali-disse poi rivolgendosi agli invitati.
Harry sorrise leggermente per poi voltarsi verso Ginny,leggermente voltata verso Hermione per darle il suo bouquet.
Quando lei si voltò,fu chiaro che avrebbe iniziato per prima.
-Harry...-disse prendendo entrambe le mani dell'uomo nelle sue.
La vide prendere un sospiro profondo prima di tornare ad incontrare il suo sguardo.
-I giapponesi credono che due persone innamorate,quando sono fatte l'una per l'altra,sono legati da un filo rosso.
Il filo rosso del destino...
Gli occidentali,invece,poco inclini a credere a queste cose,preferiscono non aspettare finchè nella loro vita non arriva l'anima gemella,quella che ti rende completa,senza sapere cosa si perdono-
Harry la fissò attento e leggermente curioso di sapere come sarebbe continuato quel discorso.
Lei sorrise leggermente,mentre le sue guance diventavano ancora piu' rosse per l'imbarazzo di dover spiegare a parole qualcosa che lui avrebbe capito anche in silenzio.
-Io e te siamo legati da quel filo...
Niente di quello che ci è successo in questi anni ha potuto dividerci e nessuno è riuscito a rimpiazzare l'altro nei periodi di lontananza.
Quest'anello non è altro che la prova tangibile che io e te ci apparteniamo,perchè tutti possano vederlo e capire il vero legame che c'è fra noi.
Un legame indissolubile...
Da qui al nostro ultimo giorno-gli disse fissandolo negli occhi.
Non era preparato a quella dichiarazione.
Nel suo sogno lei scappava via!
Come poteva immaginare che gli avrebbe detto delle parole tanto toccanti e importanti?
Capì dallo sguardo che lei gli rivolse che ora era venuto il suo momento...Sperava soltanto di non sfigurare davanti alle sue parole.
Si schiarì dolcemente la gola e fissò lo sguardo negli occhi di Ginny,quasi dimentico delle altre persone intorno a loro.
-Se si perde un'amore come il nostro non si può ricominciare a vivere,si può soltanto fingere...
Poco tempo fa mi hai detto queste parole e devo confessarti che allora non avevo capito cosa intendevi veramente.
Soltanto in questi ultimi mesi l'ho fatto.
Se improvvisamente perdessi tutto quello che adesso riempie i miei giorni non sarei piu' me stesso...Sarei di nuovo quell'essere triste e solitario che ha vissuto sul pelo della corrente per tre anni prima di rincontrarti-le disse con voce seria e posata.
Ginny lo fissò attenta,il labbro inferiore leggermente tremulo.
-Da oggi e per il resto dei nostri giorni mi rimetto a te...-le disse fissandola negli occhi.
Sorrise felice quando li vide spalancarsi per la sorpresa.
-Metto la mia vita e la mia anima nelle tue mani,fa di me ciò che vuoi...
Sarò tuo finchè mi vorrai-le disse con voce piu' dolce.
Una sola lacrima scese sulla guancia sinistra di Ginny,lasciandole una traccia lucida che faceva da contrasto con il viso truccato,incapace di staccare gli occhi dal viso di Harry.
Lui le sorrise dolcemente e per qualche secondo restò in silenzio.
-Ora mi resta soltanto sperare che tu mi voglia per il resto della tua vita...-scherzò leggermente, facendo sorridere Ginny mentre un'altra lacrima le scendeva lungo le guance.
La fissò di nuovo serio e strinse piu' forte le sue mani.
-Da oggi fino al nostro ultimo giorno-le promise.
Ginny annuì impercettibilmente,il volto bello e serio contentrato su quello di Harry.
Non era una sorpresa l'amore che i due sposi provavano l'uno per l'altro,però molti invitati non poterono evitare di commuoversi sentendo i loro discorsi:ascoltando le loro parole sembrava quasi facile promettere ad un'altra persona il proprio futuro,il proprio amore,la propria vita...
Entrambi gli sposi si voltarono verso il celebrante e questi rivolse loro un sorriso,prima di continuare con la cerimonia.
A turno,Harry e Ginny si ripeterono la formula di rito secondo le istruzioni del reverendo.
Al momento dello scambio degli anelli si voltarono verso la destra dell'altare dove,in attesa c'era Teddy elegante nel suo piccolo smoking nero fatto su misura.
Si avvicinò ai due sposi tenendo fra le mani un cuscino bianco a cui erano legate due fedi d'oro bianco,il volto alzato verso di loro in un sorriso soddisfatto.
Orgoglioso del bambino,quando fu accanto a loro,Harry gli accarezzò i capelli ricevendo in cambio una delle smorfie canzonatorie del bambino,che divenne rosso l'attimo dopo quando Ginny si piegò per dargli un bacio veloce su una guancia.
Teddy si allontanò,andando al suo posto accanto ai signori Weasley,facendo tornare l'attenzione generale su Harry e Ginny che,si scambiarono le fedi pronuciando il giuramento che si accompagnava a quel momento.
Quando furono al dito,le vere si illuminarono per qualche secondo,come era successo già al matrimonio di George e Luna,come se finalmente avessero trovato il posto che appartenesse loro.
Ce l'avevano fatta!
Dopo tanti tentennamenti,tante corse e rincorse,tanti dubbi e sensi di colpa,tutto aveva trovato il posto giusto.
-In nome dei Maghi riuniti,vi dichiaro marito e moglie.
Non provi l'uomo a separare quello che i Maghi riuniti hanno creato...
Harry puoi baciare la sposa-disse il reverendo con voce benevola.
Harry sorrise all'uomo prima di avvicinarsi a Ginny,posandole una mano sul fianco destro e

avvicinando il viso al suo.
-Congratulazione signora Potter-le sussurrò sperando di non farsi sentire da nessuno.
Lei sorrise cercando i suoi occhi.
-Congratulazioni anche a te,signor Potter...-
Con un sorriso,Harry posò le labbra su quelle di Ginny,baciandola dolcemente.
Il loro primo bacio da marito e moglie...


Prevedendo forse le lacrime del suo baby sitter al momento del bacio,Edward aveva pensato bene di fare la cacca proprio nel momento piu' romantico del matrimonio.
E di farla anche abbastanza puzzolente!
Tanto da costringere Seamus ad allontanarsi dalla sua panca e dirigersi verso il bagno nel corridoio della navata.
Fortunatamente Luna,previdente come mai avrebbe immaginato,gli aveva lasciato una borsa piena di tutto il necessario:pannolini,fazzolettini bagnati,una tutina pulita nel caso si fosse sporcato,e anche un biberon del suo latte se il bambino avesse avuto fame durante la cerimonia e lei non fosse stata disponibile.
Con la borsa a tracolla e il bambino in braccio,Seamus si era chiuso nel bagno che ovviamente non era attrezzato per occasioni del genere.
Così aveva puntato la bacchetta verso il lavabo e l'istante dopo era apparso un telo impermeabile e spugnoso su cui avrebbe potuto appoggiare Edward senza che questo si facesse male.
-Magari i matrimoni sono un pò noiosi per te,ma hai idea di quanto ho aspettato per questo momento?-domandò al bambino slacciando le clip della tutina sulle cosce.
Edward gli lanciò un occhiata che Seamus definì nebulosa e che portò il biondo a scuotere la testa.
Sollevò delicatamente le gambe del piccolo e scoprì il pannolino ed lo stomaco,pronto per la seconda fase del "cambio".
La porta del bagno si aprì,ma lui non alzò lo sguardo,attento com'era a non fare le cose alla perfezione:se fosse successo qualcosa al piccolo,George gli avrebbe fatto mangiare il pannolino sporco.
-Ciao-
Era impossibile non riconoscere quella voce.
Dopo quelle settimane di lontananza era un ungento sulle ferite aperte.
-Ciao-disse con lo sguardo ancora sul bambino,slacciando il velcro che chiudeva il pannolino.
-Ti hanno assunto come baby-sitter?-domandò Rupert cercando di rompere il ghiaccio.
Lui sorrise,nonostante le intenzioni:avrebbe voluto mostrarsi distaccato,freddo...Avrebbe voluto

essere quello che viene supplicato una volta tanto!
-Sono anche bravo...Ci so fare con i bambini,chissà perchè mi adorano-disse continuando a

pulire il bambino.
Edward si lasciò scappare uno sbadiglio spalancando la bocca sdentata e Seamus sorrise

infilandogli il pannolino pulito.
-Non dirmi che sei già stanco piccolino...E' proprio adesso che ci si diverte!-gli disse il biondo.
Finì di cambiarlo,e lo riprese fra le braccia,poggiandolo contro la spalla destra e fermando la

testa con una mano.
Gli sguardi dei due uomini si incontrarono per la prima volta da settimane e Seamus sentì il

desiderio di correre da lui,stringerlo,fargli capire che non eracambiato niente,che non c'era

nessun motivo di aver paura...
Era colpa della lontananza oppure era piu' bello?
Forse era per via della barba di un paio di giorni che gli ombrava il viso...
Aveva trovato una soluzione,doveva solo sapere se Rupert voleva stare ancora con lui.
-Come stai?-gli domandò l'uomo senza staccare lo sguardo dal suo.
Il biondo alzò le spalle.
-Abbastanza bene...sono state settimane faticose fra il matrimonio e tutto il resto.
Tu invece?-chiese a sua volta.
Rupert lo imitò,alzando le spalle.
-Come va il trasloco?Hai trovato casa?-lo incalzò Seamus.
-Ho visto un pò in giro...Visto l'ammontare della mia borsa di studio credo che dovrò adattarmi

al campus dell'ospedale,quello dove dormono le matricole-gli disse.
Veramente retrò!
Il silenzio scese fra di loro,mentre cercavano di non affrontare in maniera sbagliata il vero

problema fra di loro.
Era come se ci fosse un'enorme elefante rosa nel centro della stanza e tutti e due si stessero

sforzando di ignorarlo.
Nel silenzio sentirono l'eco degli applausi:la cerimonia era finita e lui si era perso il momento

piu' romantico!
-Sarà meglio che torni di là;a George e Luna prenderà un colpo se non vedono Edward appena scendono dall'altare-disse infilando la borsa a tracolla.
Rupert restò ancora in silenzio,iniziando a dargli sui nervi:possibile che non avesse neanche il minimo desiderio di lottare per la loro storia?Era disposto a lasciarlo andar via così,senza neanche cercare di chiarire?
Fermo davanti alla porta,l'uomo non accennava a farsi da parte per farlo passare.
Poi improvvisamente esplose,neanche un pupazzo a molla troppo compresso.
-Lo vedi come sei?Sei sempre disponibile per i tuoi amici,per chiunque lavori nella tua redazione,ma non puoi dedicarmi un'attimo-gli disse puntandogli contro un dito.

Seamus aggrottò leggermente le sopracciglia,premendo ancora di piu' Edward contro la sua spalla per evitare che si spaventasse.
-Continui a fare la parte della vittima,a guardarmi con quegli occhi da Bambi!
Vuoi uscire da questo bagno senza neanche avermi fatto spiegare?Fa pure,così potrai continuare a fare la vittima con tutti,visto che ti piace tanto-continuò l'uomo.
Suo malgrado Seamus si ritrovò a sorridere,cercando di nasconderlo per non irritare ancora di piu' l'uomo,inasprendo la situazione.
-Ok,forza...Parla-disse poi,poggiandosi ad uno dei lavabi.
Rupert lo fissò qualche secondo,chiaramente sorpreso e poi annuì.
-Bene!Prima di tutto...credo di doverti delle scuse.
Non mi sono comportato bene con te:avrei dovuto parlarti della borsa di studio prima di dirlo alle ragazze,ma è stato....istintivo,il modo giusto per...-
-Per punirmi-disse Seamus per lui.
-Esattamente!-ammise Rupert senza rancore.
Si guardarono qualche istante,mentre si preparavano psicologicamente per affrontare il vero problema fra di loro.
Seamus lo vide abbassare lo sguardo sulle sue scarpe,sospirare forte e tornare poi ad incontrare i suoi occhi.
-Mi fa incazzare che lui ti chiami,che ti cerchi in modo così insistente come se fosse un suo diritto...I messaggi,i cioccolatini,cosa cazzo devo fare per fargli capire che tu sei mio?-gli chiese fissandolo.
Niente era piu' piacevole di quelle parole:quanto aveva aspettato prima di sentirle?
-Non succederà piu',te lo prometto-lo rassicurò.
-Come fai a esserne sicuro?Non sono bastate le minacce,che cos'altro devo fare per convincere quel tizio?Sfidarlo ad un incontro di magia?-tentò Rupert,facendo ancora una volta sorridere il biondo.
Seamus scosse la testa con convinzione.
-Credo di aver trovato una soluzione per quella faccenda...e anche per il nostro problema-gli confessò.
Rupert lo guardò curioso.
Tutto si sarebbe risolto,ora ne era sicuro...


-Nervoso?-
Suo malgrado annuì.
Sarebbe stato sicuramente piu' conveniente,piu' "macho" ammettere il contrario,ma con lei non sapeva fingere.
Hermione lo conosceva troppo bene,ed inoltre l'aveva visto in piedi per gran parte della nottata mentre cercava le parole giuste per quel dannato discorso e si esercitava leggendolo a Rose,neanche fosse una ninna nanna.
-Non devi esserlo.Andrà tutto benissimo,me lo sento-lo rassicurò lei mettendogli un braccio sulle spalle.
Ron annuì per l'ennesima volta,non era quello che si ripeteva lui da ore?
Tutti sarebbero rimasti ammaliati dal suo discorso,come era successo al matrimonio precedente, sperando solo che quello fosse l'ultimo al quale gli veniva chiesto di tenere un discorso.
Tutto era andato come previsto dopo la cerimonia:gli sposi si erano allontanati con il fotografo ed i gemelli per le foto e gli invitati si erano diretti al ristorante,certi di dover aspettare ore prima di iniziare il pranzo,restando invece sorpresi vedendoli arrivare neanche tre quarti d'ora dopo.
Erano arrivati quasi alla metà delle portate,al momento in cui,secondo la scaletta ferrea di Hermione si sarebbe dovuto tenere il discorso del testimone,e lui stava tentennando cercando di guadagnare qualche altro minuto in piu'.
-Credi che ti sentiresti meglio aspettando ancora?Ti verrebbe soltanto piu' ansia!-gli disse Hermione cercando di essere d'aiuto.


Ron sospirò e guardò gli sposi,che al loro tavolo,sembravano impegnati in una conversazione molto importante con James.
-Non posso interromperli adesso!E guarda,anche gli altri invitati sembrano avere altro da fare che ascoltare me!-ribattè ancora il rosso.
Sua moglie sospirò,leggermente scocciata da quell'atteggiamento infantile e decise di prendere la situazione in mano:afferrò un coltello e con la lama battè sul cristallo delicato del suo bicchiere,attirando l'attenzione di tutti i presenti verso il loro tavolo.
-Perchè lo hai fatto?-bisbigliò Ron al suo fianco.
-Forza alzati!-gli disse neanche fosse un'ordine.
Ron sentì addosso gli sguardi di tutti gli ospiti e si decise ad alzarsi:Hermione gliel'avrebbe

pagata cara quella bravata!
Guardò Harry e Ginny che,con ancora James in braccio,lo fissavano in attesa.
Era il suo momento,purtroppo,quindi si schiarì la gola e sospirò.
-A quanto pare è venuto il mio momento...-commentò accennando un sorriso.
Gli sposi sorrisero senza perderlo di vista neanche un'istante.
-Molti di voi già lo sanno,ma la prima volta che io ed Harry ci siamo incontrati è stato

sull'Espresso per Hogwarts.
Io ero seduto in uno scompartimento e ad un certo punto entra questo tappetto con gli occhiali

rotti e i vestiti troppo larghi.
Si siede di fronte a me e cerca di sparire nel sedile,di diventare invisibile per paura che qualcuno gli chieda qualcosa a cui non sa rispondere-raccontò.
Harry abbassò lo sguardo a quelle parole,riconoscendosi in pieno nella descrizione dell'amico.
-Ad un certo punto del nostro viaggio,arrivò il carrello dei dolci e io,cercando di non guardare troppo i dolci che sembravano chiamarmi,ho tirato fuori il mio panino mezzo distrutto dalla tasca.
Lui non ha fatto commenti,si è voltato verso il carrello e ha detto "Prendiamo tutto"-ricordò,gli occhi lontano da quella stanza e da quel tempo.
Per qualche secondo scese il silenzio,prima che Ron tornasse a guardare Harry e accennasse ad un sorriso.
-Tutto cominciò così.
Sarei un'ipocrita se ora dicessi che mi è sempre stato simpatico o che capissi sempre questo suo voler rischiare la vita ad ogni occasione disponibile.
Ci sono stati momenti in cui l'ho odiato,e momenti in cui sembravamo incapaci di parlare senza finire per litigare pesantemente.
Però qualcosa di buono deve pur averlo se è riuscito a far capitolare l'unica persona sana della famiglia Weasley,no?-domandò senza staccare lo sguardo dal tavolo degli sposi.
Harry commosso sorrise,avvicinando Ginny ancora di piu' a sè.
Ron prese il bicchiere fra le dita e tornò a guardare Harry:era la prima volta che metteva così a nudo i suoi sentimenti...
-A Ginny,con tutta la mia comprensione per quello che dovrà affrontare da questo momento e per aver finalmente reso Harry un membro della nostra famiglia...
E a Harry...Per avermi dimostrato che sbagliavo ogni volta che ho dubitato di lui-disse fissando i due sposi.
Bevve il contenuto del suo bicchiere con un solo sorso e voltò lo sguardo verso Hermione,sorridendole leggermente.
Quel gesto non gli fece vedere l'arrivo di Harry.
-Ron-
Si voltò e il cognato era lì a pochi metri da lui,commosso anche se cercava di nasconderlo; senza parlare,lo abbracciò come non faceva da tempo e,dopo il primo attimo di sorpresa,Ron ricambiò l'abbraccio.
-Grazie...-disse soltanto Harry al suo orecchio.
Ron sorrise contro la sua spalla.
-Vedi di non farmene pentire-disse fingendosi minaccioso.
Harry sorrise staccandosi da lui.
-Adesso va,che ti tocca aprire le danze-gli ricordò il rosso leggermente cattivo.
Harry tornò a voltarsi verso Ginny,rimasta accanto al tavolo degli sposi e si diresse verso di lei.
Le prese la mano sinistra e la guidò verso il centro della pista.
-Ancora non vuoi dirmi qual'è la canzone che hai scelto?-le domandò piano mettendole una mano sul fianco destro e avvicinandola a sè.
Ginny sorrise leggermente.
-Mi sorprende che tu ancora non l'abbia capito da te-confessò lei.
La musica partì e,spontaneo,sul viso di Harry apparve un sorriso:Ginny aveva ragione,era stato proprio un'idiota.

"Now you can dance every dance
with the guy who gives you the eye
and let him you hold you tight
"

In accordo al suo,Ginny sorrise,muovendosi con lui sulla pista.
-Devo stare attento con te...Registri tutte le parole che dico-scherzò Harry fissandola negli occhi.
-Farai bene a ricordartelo-disse lei minacciosa.
Harry rise divertito e le fece fare una giravolta,riaccogliendola poi fra le braccia.

"And don't forget who's taking you home
and in who's arms you're gonna be
So darling
Save the last dance for me
"

Finirono il ballo con un casquè che sembrò mandare in visibilio gli ospiti visto gli applausi che

seguirono.
Harry strinse le braccia di nuovo attorno alla vita di Ginny e le diede un bacio veloce sulla

fronte.
-Ora posso farti sentire la canzone che avevo scelto per questo momento?-le chiese lui

guardandola in viso.
Lei annuì,tornando a circondarlo con le braccia.
-Questo è il mio regalo per te-le disse serio.
Harry guardò il dj e gli fece un cenno,seguito l'istante dopo dal suono della musica.
Questa volta inisieme a loro sulla pista c'erano altre coppie,ma Ginny sembrava concentrata

sulle parole della canzone.
-Se il tuo amore è tutto quello che avrò in questa vita,sarà abbastanza perchè ti amerò fino alla

fine del tempo-le canticchiò all'orecchio destro Harry al momento del ritornello sovrastando la

musica e la voce di Justin Timberlake.
Possibile che tutte le canzoni parlassero del loro amore?
Sembrava proprio scritta per loro...
Ginny,leggermente commossa,avvicinò il viso a quello del marito e lo baciò dolcemente

continuando a dondolare nel centro della pista.
Aveva tutto quello che desiderava,anche piu' di quello che aveva mai sperato sperare...
E aveva la certezza che non era un sogno.
Finalmente era completa,non aveva piu' bisogno di lottare per tenere insieme i pezzi o per far

valere le sue idee,ora il loro amore era davanti a tutti,chiaro ed indissolubile.
Fino alla fine del tempo...


                                          THE END

...."The rest is still unwritten"

 

Eccoci qui...Ci siete ancora tutti?

Scrivere l'ultimo capitolo di questa storia è stato piu'difficile di quanto pensassi:volevo dare il meglio,per chiudere in bellezza,per lasciare un buon ricordo di "Io e te...per sempre?".

Confesso che quando ho cominciato,mesi fa,non ero molto convinta di quello che ne sarebbe venuto fuori,ma siete stati voi ad incoraggiarmi e a spingermi ad andare avanti,facendomi capire quando era venuto il momento di cambiare rotta e sopportando i periodi di silenzi che purtroppo non erano voluti nè da me nè da voi.

Ovviamente,il distacco è meno doloroso dato che sapete tutti che ci sarà un seguito a questa storia,quindi non vi sentirete troppo orfani,e io spero di ritrovarvi tutti,dal primo all'ultimo con i vostri consigli i vostri commenti e le vostre bacchettate!

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e vi chiedo scusa per eventuali errori di battitura e di ortografia.

Le canzoni usate in questo capitolo sono "Save the last dance"di Micheal Bublè, "Until the end of time" di Justin Timberlake e "Unwritten" di Natasha Bedingfield.

E ora a voi:un enome grazie a Sarina87,Jc,Xelor,Dado,AleMalfoy,LittleGiuly,Lily'94,Hermion'06,Maryrobin,Lights,Musa16,

Whateverhappened,la grande Potterina88,Isina4everyoung,Erikappa,Germana,WingsHP,Ludo, Potterina1993,Pikkola,Hinataevans,Vale Lovegood,Smemo'92 e tutti gli altri che hanno recensito o letto la storia anche una volta sola.

Grazie ancora!

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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