Pronti con i fazzoletti e tutto l'occorrente?
Bene,ora vi lascio all'ultimo capitolo e ci vediamo in fondo per i ringraziamenti finali!
Era davanti a lui
bellissima e perfetta,quasi un dipinto,un immagine che hai timore a sfiorare
per paura di rovinarla.
Il
vestito bianco che disegnava le sue forme senza essere troppo provocante,i
capelli rossi tirati su in una
crocchia severa e adulta,in un'acconciatura che non le aveva mai visto fino a
quel momento,il viso leggermente
truccato ed incorniciato dal velo,che ricadeva lungo i lati del volto
come una cascata di pizzo
bianco.
L'aveva vista arrivare al braccio del padre,un'espressione seria a
rendere il suo viso ancora piu' intrigante,piu' interessante,finchè la sua mano destra non aveva stretto
quella di lei.
Dopo un'ultimo sorriso,si erano voltati verso il celebrante
che,sorridente come al solito,aveva iniziato il suo sermone.
Perchè la mano di lei era così sfuggente,così
impalpabile nella sua,neanche stesse cercando di toccare l'aria?
Era venuto il momento del giuramento:si
erano voltati l'uno di fronte all'altra e,quasi per incoraggiarla,le aveva sorriso.
Non era quello che
aspettavano da anni?Il coronamento di un sogno?
Allora perchè il suo viso era
così indeciso,così triste?
L'aveva guardata preoccupato,la mano ancora
stretta in quella di lei e si era sporto leggermente avanti verso di lei,avvicinando una mano alla sua guancia
destra.
Inspiegabilmente lei si era ritratta per evitare il suo
tocco.
-Ginny...-
Lo sguardo che lei gli aveva lanciato era dolente,triste
e gli occhi lucidi.
-Mi dispiace...Non posso farlo-gli aveva detto
affranta.
E senza aggiungere altro,aveva sciolto la stretta delle loro mani
ed era corsa lontano dall'altare lungo la navata e fuori dalla chiesa,senza mai voltarsi
indietro...
Si svegliò di
soprassalto,la fronte madida di sudore e il cuore che batteva accellerato nel
petto.
Prese gli occhiali dal comodino e si rizzò a sedere nel centro del
letto,lanciando un'occhiata a Teddy
che dormiva accanto a lui e che sembrava non essersi accorto di niente.
Il
bambino quella sera aveva insistito per dormire accanto a lui,in ricordo dei
vecchi tempi quando il fine
settimana gli permetteva di dormire nella sua stanza con lui.
"Ora invece
sono un bambino grande...",gli aveva detto quella sera prima di mettersi sotto
le coperte.
Intimamente,Harry
sperava che passassero un'altro paio d'anni prima di poter considerare
veramente Teddy un "bambino
grande".
L''ultima sera in cui poteva considerarlo un bambino piccolo...in
cui Teddy glielo permetteva.
Gli rimboccò le coperte e si alzò,certo che il
sonno non sarebbe tornato almeno per il momento.
Prese la vestaglia
e,cercando di fare il meno rumore possibile,uscì dalla stanza,e poi giù per le
scale fino al salotto dove accese
una piccola luce che illuminò soltanto parte del salotto.
Mancavano meno di
dieci ore al grande giorno,ad uno dei momenti piu' importanti della sua vita
da adulto e lui era pieno di
paure.
Tutta colpa di quel dannato sogno!
Ginny lo amava piu' di qualsiasi
cosa,perchè aveva paura di restare solo sull'altare?
Lei non gli avrebbe mai
fatto una cosa del genere...
Era quello che sognavano da anni,durante i tre
anni che non si erano visti,e anche quando erano tornati insieme,fra loro c'era sempre stata la certezza che un
giorno si sarebbero sposati, che
avrebbero coronato quel sogno che accompagnava Ginny fin da quando era poco piu'
che bambina.
Non avrebbe mai
potuto lasciarlo all'altare...Non ora che c'erano due figli ad unirli!
E se
avesse fatto troppi errori?Se la pazienza di Ginny fosse arrivata ad un limite
in cui non era disposta a
sopportare altro?
Magari anche lei quella sera era presa dai dubbi,forse si
era stancata troppo con i preparativi del matrimonio e aveva cominciato a chiedersi se ne valeva veramente la
pena,come già una volta si era
chiesta...
Cercando di allontanare quei cattivi pensieri,si era tolto gli
occhiali e si era strofinato il viso con entrambe le mani,sospirando forte.
Se si lasciava andare a quelle
paranoie era ovvio che vedeva tutto nero!
Doveva avere fiducia...
Fiducia
in ciò che avevano,in ciò che provavano l'uno per l'altra e soprattutto che
domani lei non lo avrebbe lasciato
da solo a fare la figura dell'idiota.
Tornò ad inforcare gli occhiali e alzò
lo sguardo sull'orologio poggiato sulla mensola del camino:le tre e mezza di notte.
Magari era una pazzia,ma
perchè non provare?
In fondo,anche le persone piu' fiduciose vanno
rassicurate qualche volta...
Si alzò dalla poltrona e prese il
cordless,componendo un numero che ormai conosceva a memoria.
Con la cornetta vicino all'orecchio sentiva il
segnale di chiamata libera,domandandosi quanto tempo avrebbe dovuto far suonare il telefono prima di
riagganciare.
Al quarto squillo qualcuno rispose.
-Pronto?-
Sentire la
sua voce fu come una carezza sul suo animo tormentato.
-Stavi dormendo?-le
chiese a voce bassa,come se la sua voce potesse arrivare fino a Teddy e
disturbarlo.
-Dormire?Ormai non
so neanche che cosa significhi...Ronald è piu' eccitato di te e me per
l'evento di domani-rispose lei
allegra.
Si lasciò scappare un sorriso:sapeva che il piccolo Ronnie era
un'amante della notte, nonostante avessero provato in tutti i modi di fargli cambiare idea...
Era
veramente un Weasley come aveva pronosticato George!
-Tu perchè non
dormi?-chiese Ginny curiosa.
Harry sospirò,incerto se parlarle o meno del
sogno che aveva fatto.
E se raccontandole della sua fuga le avesse dato
un'idea per l'indomani?
Ma che accidenti andava a pensare!
-Strani
sogni...-le disse soltanto.
-Di che tipo?-chiese ancora lei.
La immaginava
in pigiama seduta sul bordo del letto con Ronald in braccio,il biberon del latte
mezzo vuoto poco distante,accanto a
quello della camomilla.
-Niente di cui preoccuparsi...-cercò di
minimizzare.
-Capisco...E che succedeva in questo sogno di cui non devo
preoccuparmi?-domandò ancora lei tentando un'altra strada.
Harry sorrise,scivolando sulla poltrona quel
tanto che bastava per poggiare la testa contro lo schienale.
Sarebbe mai riuscito a fargliela almeno una
volta?
-Parlava di noi...-disse soltanto.
-Del passato o di qualcosa che
deve ancora succedere?Magari fra poche ore...-aggiunse subito lei.
Beccato!
Come accidenti faceva tutte
le volte a capire cosa lo preoccupava?
-La seconda-ammise sentendosi
improvvisamente stupido per quei timori.
Sentì la risata leggera di Ginny e
l'istante dopo la voce piccola di Ronald,come se volesse partecipare anche lui al discorso,quasi stesse dando
manforte alla madre nello sbeffeggiarlo.
-Avanti raccontami questo
sogno-disse lei ancora sorridendo.
-No,lasciamo perdere...E' stata una
stupidaggine,anzi guarda è anche passato tutto...-disse con voce convinta.
-Harry...-
L'uomo sospirò
profondamente e si scompigliò i capelli con una mano libera nei pochi istanti di
silenzio prima di parlare di
nuovo.
-Ho sognato che tu mi lasciavi all'altare davanti a tutti-disse
sintetico.
Ok,l'aveva detto...Le aveva dato l'idea e ora se domani si
ritrovava da solo a fare la figura dell'idiota davanti a tutti era soltanto colpa sua!
Fortunatamente lei
stava ridendo,e sembrava anche molto divertita.
-Mi spieghi perchè siete
tutti così spaventati da questa possibilità?Anche George è stato in pena
finchè non ha visto Luna accanto a
lui sull'altare-commentò Ginny con voce serena.
Harry si lasciò scappare un
sorriso al ricordo di quel giorno e si rese conto che lei aveva ragione:certo lui non aveva ancora raggiunto i
livelli di ansia di George,ma al momento c'era molto vicino.
-Perchè abbiamo sempre paura che vi
accorgiate del grande errore commesso e rinsaviate-le disse sincero.
La sentì ridere ancora.
-Hai veramente
paura?-gli chiese poi seria.
Harry sospirò e si tirò a sedere sulla
poltrona,poi restò qualche secondo in silenzio prima di parlare di nuovo,riflettendo sui suoi
sentimenti.
-Terribilmente-ammise alla fine.
Questa volta fu lei a restare
in silenzio,tanto a lungo da fargli credere che la comunicazione si fosse interrotta.
-Ascolta...c'è una cosa che
devi sempre ricordare,non soltanto per domani ma per il resto della nostra vita insieme.
Non importa quello che
può succedere intorno a noi,quello che dovremo affrontare in futuro e
quante volte ancora avrai il dubbio
che io ho deciso di sposarti in un'attimo di follia...-gli disse scherzando leggermente sulle ultime
parole.
Harry restò immobile,come se lei potesse vederlo e in qualche modo
giudicarlo.
-Io e te ci siamo scelti molto tempo fa,siamo legati
indissolubilmente e la cerimonia di domani non è altro che una conferma del nostro amore perchè tutti sappiano che
ci apparteniamo- concluse.
Cosa
rispondere a quelle parole,a quella inaspettata e stupenda dichiarazione
d'amore?
Neanche il silenzio avrebbe potuto spiegarle quanto l'amava e la
stimava in quel momento...Ora che
aveva messo a tacere le sue paure con poche parole.
-Ok,lo ammetto,sono senza
parole...-disse semplicemente.
Ginny rise nella cornetta ed Harry la immaginò
ravviarsi i capelli dietro un'orecchio,ancora imbarazzata dai suoi complimenti dopo tutto quel
tempo.
-Spero che questo non pregiudichi i voti di domani...-scherzò
poi.
-Assolutamente,anzi mi hai dato nuova ispirazione-disse Harry con voce
seria.
Per qualche istante restarono in silenzio,mentre in lontananza sentiva
i mormorii leggeri di Ronald,ormai
addormentato.
-Sarà meglio andare a dormire,altrimenti domani tutti
commenteranno le terribili occhiaie della sposa-disse Ginny parlando per prima.
Harry sorrise alzandosi in piedi
ed avvicinandosi al telefono.
-Sarai bellissima lo stesso-la
rassicurò.
-Sei piu' tranquillo adesso?-chiese ancora la donna.
Harry
annuì:era stata una buona idea chiamarla,nessuno riusciva a curare le sue
insicurezze
come Ginny.
-Ci
vediamo domani in chiesa-le disse sicuro.
-A domani-
-Dobbiamo parlare-
Era l'ultima persona che
voleva vedere,l'ultima a cui aveva pensato di chiedere aiuto,ma era veramente
arrivato a raschiare il fondo del barile cercando di uscire da quella situazione
assurda.
Da quando il mondo si era capovolto?
C'era un tempo in cui
avrebbe pagato con la propria anima un'attenzione simile da parte di Dean,senza
interessarsi di nessun'altro uomo,come se fossero i soli due esemplari di sesso
maschile nel mondo.
Poi era arrivato Rupert e aveva capito cos'era
l'amore..L'amore vero,quello alla luce del sole,senza paure o vergogne.
Non
poteva rischiare di perdere tutto non ora che aveva cominciato a fare chiarezza
nella sua vita!
Però,mentre lui aveva bene in mente cosa voleva e quale era
il suo futuro,Rupert era stato preso dai dubbi anche per colpa sua e del suo
comportamento sconsiderato.
Perchè non era riuscito a perdonargli l'unico
sbaglio che aveva fatto in tanti mesi di vita insieme?
E prima che potessero
spiegarsi,chiarire i loro problemi,se ne era andato.
Quasi senza guardarsi
indietro,con la promessa che sarebbe tornato in tempo per il matrimonio...se per
dirsi definitivamente addio o se per cercare di mettere insieme i cocci di
quell'amore,Seamus ancora non lo sapeva.
Ma sapeva cosa poteva ancora tentare
prima di arrendersi del tutto.
Per questo era seduto in quello Starbuck,così
simile a tanti altri a Londra,a poche ore dal matrimonio di Harry e Ginny e
dall'incontro con Rupert:lui non si arrendeva,prima di considerare chiusa quella
partita avrebbe lottato con le unghie e con i denti.
Lanciò un'occhiata alla
vetrata che dava sulla strada,mentre il sole si defilava dietro i palazzi
avvolgendo la città nell'oscurità della sera,come se non volesse assistere a
quell'incontro.
Tornò a posare lo sguardo nella sala,dalle pareti color ocra
ed i tavolini laccati di nero come il bancone.
Fu allora che entrò.
Remore
dell'educazione che aveva ricevuto,si alzò in piedi finchè il suo "ospite" non
fu accanto al tavolino.
Era ancora piu' bella...La gravidanza le aveva donato
un'aria piu' candida,quasi infantile che portava a chiederti come era possibile
che alla sua età fosse già incinta.
-Salve-la salutò.
Judith Rose lo
guardò esitante,ben stampato in faccia la diffidenza e il dubbio per aver
accettato quell'incontro.
Lanciò uno sguardo alla porta,sperando che lui non
se ne accorgesse,chiedendosi se sarebbe riuscita a trovare una scusa per andar
via,senza neanche ascoltare quello che lui aveva da dirle.
Quell'uomo
significava soltanto guai per lei.
-Si sieda la prego-le disse Seamus
continuando a darle del lei.
Si fissarono per qualche
istante,studiandosi,decidendo se potevano fidarsi l'uno dell'altra e alla fine
la donna cedette e si sedette sulla sedia di fronte alla sua.
-Posso offrirle
qualcosa da bere?Oppure preferisce un muffin?-le chiese cortese.
Da quando
era diventato così affettato?L'ultima volta che si erano visti si erano urlati
contro e non era sembrato tanto impaziente di un secondo incontro.
La donna
scosse la testa e lo fissò qualche istante ancora prima di parlare.
-La tua
telefonata è stata veramente inaspettata-gli disse cancellando quell'alone di
formalità.
Lui annuì.
-Non ti avrei chiamato se non fosse
importante.
Abbiamo un problema...-le disse.
Lei corrugò le
sopracciglia,visibilmente sorpresa.
-Da quando i tuoi problemi sono diventati
anche miei?-gli domandò senza cercare di nascondere lo scetticismo.
Seamus
sorrise leggermente,cercando di metterla a suo agio,nonostante sapesse quanto
male stavano per fare le parole che avrebbe pronunciato di lì a poco.
-Perchè
riguarda tuo marito...-le spiegò serio.
Nello stesso istante il bellissimo
viso della donna si incupì,come coperto da una nuvola di sofferenza e Seamus
avrebbe fatto qualsiasi cosa per evitare ad una donna nelle sue condizioni in
un'altro pensiero,ma Judith era veramente l'unica persona capace di fermare
quella pazzia.
La vide poggiare la schiena contro la sedia e fissarlo in
silenzio qualche istante,sicuro che nella sua mente infuriava la lotta fra la
paura di credere alle sue parole e la voglia di fidarsi di Dean.
Ancora
credeva in lui...Per qualche istante,il biondo sentì un moto di pena per Judith,
innamorata di una persona che non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e
che,nonostante questo,continuava a sperare di creare una famiglia con
lui.
-Non capisco...-disse poi in un tentativo estremo di negare
l'evidenza.
Nonostante le sue intenzioni,Seamus si lasciò scappare un sorriso
accennato:in fondo la capiva.
Stava facendo di tutto per proteggere se stessa
ed il suo bambino da una verità troppo scomoda,una di quelle che non ti lasciano
via di scampo.
-Credo di sì invece...-si limitò a dirle.
Si fissarono in
silenzio qualche istante,dandosi il tempo di chiarire le cose fra loro e di
accettare quello che sicuramente sarebbe accaduto.
Judith sospirò e si ravviò
i capelli,leggermente piu' lunghi dall'ultima volta che l'aveva vista,dietro
l'orecchio.
-Siete stati a letto insieme?-gli domandò
inaspettatamente.
Per la prima volta da quando la conosceva,provò stima per
lei:forse lui non sarebbe stato capace di essere così diretto,a meno di porre la
domanda sotto una forma ironica,quasi buffonesca.
Lentamente,quasi ogni
movimento gli costasse fatica,scosse la testa.
-No,per quanto mi riguarda il
tuo matrimonio è ancora cristallino come il giorno che vi siete sposati...Sempre
che non sia andato con un'altro-non riuscì a trattenersi dall'aggiungere.
La
donna annuì,come incamerando quell'informazione in un'angolo remoto del cervello
per poi dimenticarla.
Non poteva rimandare ancora...
Era ora di dire la
verità,per quanto questa fosse sgradevole e per quanto poco lui fosse avvezzo a
dirla.
-Però ci siamo baciati-confessò.
La vide sorridere,un sorriso
amaro,e sfidare il suo sguardo per qualche istante,le mani nelle tasche della
felpa e la schiena ancora poggiata contro la sedia.
-E' sempre un
tradimento...-disse prima di sorridere di nuovo piena di amarezza.
Tolse una
mano dalla tasca e si tolse i capelli dalla fronte,senza nessun motivo,soltanto
per tenersi occupata e non lasciare che la sua mente vagasse sull'immagine che
le si era presentata davanti.
Seamus sentì gli occhi della donna fissi sul
suo volto e incontrò il suo sguardo:era pieno di rabbia.
Per sè stessa che
era innamorata di un'uomo sbagliato e allo stesso tempo non riusciva a lasciarlo
andare,per Seamus che era l'incarnazione di tutto quello che lei non sarebbe mai
stata e che,invece,suo marito amava tanto e anche per Dean,che aveva coinvolto
tutti e tre in quel meschino gioco soltanto per una stupida vendetta.
-Perchè
sei venuto a dirmelo?-gli chiese con voce improvvisamente triste.
Seamus
poggiò entrambe le braccia sul tavolo e si sporse leggermente in avanti verso di
lei.
-Te l'ho detto,abbiamo un problema:sia tu che io.
Dean mi sta
rovinando la vita dopo quel maledetto bacio...-
-Non è quello che hai sempre
aspettato?-lo interruppe Judith.
-Perchè siete tutti così convinti che la mia
vita si sia fermata nell'attimo in cui Dean mi ha lasciato?
Beh,non è
così!
Sono andato avanti,ho rimesso a posto i pezzi e ho trovato un'uomo che
mi amava veramente, e che sto rischiando di perdere per colpa di Dean e della
sua insistenza-le disse tempestoso.
Judith restò qualche istante interdetta a
quelle parole:era sempre stata convinta che Seamus fosse il nemico,quello contro
cui lottare per salvare il suo matrimonio e la sua famiglia,ma ancora una volta
doveva ricredersi.
Forse se c'era un vero nemico in tutta quella storia era
Dean...
-Credevi ancora che stessi aspettando impaziente la vostra rottura
per riprendermelo,vero?-le chiese con voce sicura ed un leggero sorriso sulle
labbra.
Lei annuì,staccandosi poi dallo schienale e poggiando i gomiti sul
piccolo tavolino.
-Se non è così perchè accidenti allora mi hai chiamato?-gli
domandò confusa.
-Perchè tuo marito è tornato a farmi la posta sotto casa,a
tempestarmi di chiamate per convincermi a parlargli e a dargli un'altra
possibilità-le spiegò cercando di non apparire troppo brusco.
-Non lo sa di
questo favoloso fidanzato?-gli domandò Judith con lo stesso tono di voce,
cercando di non dar a vedere quanto quelle parole l'avessero ferita.
Il
biondo annuì.
-Certo che lo sa...E' stato anche minacciato se si fosse di
nuovo avvicinato a casa mia,ma a quanto pare non è servito a molto.
Devi fare
qualcosa-le disse poi.
Di nuovo un sorriso amaro.
-Io?Che potrei fare
io?In fondo sono solo sua moglie-
-Esatto!Sei sua moglie ed è ora che tu
faccia valere i tuoi diritti.
Inventati qualcosa,minaccialo,metti in mezzo i
giornali,ma fa in modo che lui mi lasci in pace...
E' anche per il bene di
tuo figlio-
-Quanto sei caro!Non sapevo ti preoccupassi per noi...-ribattè
lei acida.
Seamus le lanciò un'occhiataccia e restò in silenzio qualche
istante.
-Quando la smetterai di vedermi come un nemico?
Non sto facendo
niente che possa rovinare il tuo matrimonio,ho sempre girato alla larga da Dean
come ti avevo promesso l'ultima volta che ci siamo visti,che ti ci vuole ancora
per capire che siamo sulla stessa barca?-le chiese cercando di farla
ragionare.
-Ah davvero?E allora se hai sempre girato alla larga da Dean come
ci sono finite le tue labbra sulle sue?-gli domandò lei abbassando la voce in un
bisbiglio che si udì a malapena.
Seamus respirò profondamente e di nuovo
scese il silenzio fra i due.
-E' stato un errore e ne sto pagando le
conseguenze...
Ma tu,se veramente tieni a questa famiglia come mi hai detto
allora,devi iniziare a combattere-le disse senza incontrare il suo
sguardo.
Il silenzio di lei lo indusse a parlare ancora.
-Non puoi credere
che il semplice fatto che io non lo cerchi o non lo tormenti come invece fa lui
cancelli quello che c'è stato fra noi...Devi mettere dei paletti,delle
regole,altrimenti questa storia ti sfuggirà di mano-
Judith alzò lo sguardo
su di lui e lo fissò con aria battagliera e triste allo stesso tempo.
-Tu sei
il suo grande amore,quello che non può essere sostituito nè dimenticato...
Mi
ricordo ancora quello che mi disse quella sera quando mi raccontò tutto:eri
l'amore della sua vita e lui ti aveva perso per la sua stupida gelosia.
Mi
disse che ero stata un'errore,la sua prima volta con una donna...Mi disse che
non gli era neanche piaciuto tanto-aggiunse.
Seamus la guardò e si chiese
cosa spingeva quella donna a subire tutte quelle cattiverie:perchè l'amore
rendeva così masochisti e ciechi?
Senza neanche accorgersene una mano sfiorò
quelle della donna e lei non si ritrasse.
-Se tu volessi potresti
riprendertelo con una parola...Io sono solo un'errore da cui non riesce piu' a
uscire.
Non ho nessuna arma con cui lottare-disse infine.
Il biondo si
sfiorò la punta del naso con due dita e fissò ancora pochi istanti Judith Rose
prima di parlare,sperando che le parole uscissero con la giusta enfasi.
-Hai
tuo figlio.
E' lui la tua carta vincente...Dean può anche essere il peggior
bastardo della terra,ma è orgoglioso di suo figlio,l'ho visto nei suoi
occhi.
Ti ho già dato la mia parola una volta,e lo faccio ancora:non farò
niente per riprendermi Dean.
Ma tu devi lottare per il tuo
matrimonio,altrimenti anche la mia vita ne uscirà a pezzi-le disse con voce
seria.
Lei lo fissò qualche istante,riflettendo sulle sue parole e alla fine
annuì impercettibilmente.
Seamus sorrise.
Ora doveva soltanto convincere
Rupert del suo amore per lui.
E aveva un'idea che gli frullava per la
testa...
Tutto era identico al suo sogno.
Era una sua
impressione oppure c'era una leggera aria di attesa,di paura?
Sembrava
quell'attesa che precede sempre l'assassino nei film dell'orrore.
Era
veramente un'idiota!Come pteva paragonare il suo matrimonio ad un film
simile?
Fermo sull'altare,i banchi della chiesa pieni di parenti ed amici,si
guardò attorno,cercando di non mostrare la sua preoccupazione ai due testimoni
che erano alla sua destra.
Con la coda dell'occhio vide George sorridere
divertito e corrugò leggermente le sopracciglia, sperando che nessuno si
accorgesse di quel movimento.
-Che hai da sorridere?-gli domandò in un
sussurro.
George scosse la testa e guardò di nuovo dritto davanti a
sè,incurante dello sguardo dello sposo e di Ron.
-Come ti senti adesso
Harry?-gli domandò semplicemente senza guardarlo.
Il moro non ebbe bisogno di
fare altre domande:anche George si era sentito stringere lo stomaco in quella
morsa?
Il respiro mozzo neanche fosse in apnea?
Sospirò leggermente e
cercò di sembrare tranquillo.
-Non capisco perchè le spose debbano metterci
tutto questo tempo...Le cose sarebbero piu' semplici se gli sposi entrassero
insieme!
Non ci sarebbe ansia,paura e tutta questa attesa...-commentò
Harry.
-Veramente non si sta facendo desiderare tanto:ha solo cinque minuti
di ritardo-gli fece notare Ron.
Harry strinse piu' forte le dita sulla tesa
del cappello,cercando di allontanare la mente dal sogno della notte
precedente.
Ginny lo aveva rassicurato,non aveva nulla di cui
preoccuparsi.
Quindi il solo motivo per cui continuava a fissare la fine
della navata era soltanto perchè sperava di vederla al piu' presto, perchè non
poteva sopportare un'altro minuto di lontananza...
Ma chi prendeva in
giro?Non era mai stato un grande bugiardo e tanto meno riusciva a mentire a sè
stesso:se lei non fosse apparsa il prima possibile sarebbe andata a
cercarla.
Ecco,avrebbe fatto così.
Le avrebbe dato altri cinque minuti di
tempo e poi sarebbe andato a controllare che tutto fosse in ordine.
Davvero
un'idea idiota!L'avrebbero preso in giro fino alla notte dei tempi!
Respirò
profondamente cercando di calmarsi e intanto la sua mente malata gli fornì
un'altro alibi:i gemelli!
Poteva andare a controllare che non avessero
bisogno d'aiuto con i gemelli,che la signora Weasley,Luna ed Hermione non
fossero troppo occupate con i gemelli,Teddy,Fred Rose ed Edward e Justin.
-Se non ti calmi non riuscirai ad arrivare in
fondo...-commentò Ron dandogli un'occhiata.
Ma di che stava parlando?
Che
espressione aveva sulla faccia?Era sconvolto,preoccupato o qualcosa di
peggio?
Accidenti ma perchè nessuno lo aveva preparato a
quell'attesa?
Finalmente sentì un leggero brusio fra gli invitati seduti e
l'attimo dopo la musica si diffuse nella chiesa.
-Respira Harry...Respira-gli
disse Ron con voce calma.
La prima ad entrare fu la signora Weasley che
spingendo una speciale carrozzina tripla con dentro i gemelli e Rose prese il
suo posto a sedere in prima fila,pronta a tirar fuori il fazzoletto al momento
giusto.
Edward,invece,era stato affidato a Seamus,anche lui seduto fra le
prime file in modo che il piccolo potesse vedere i suoi genitori nel caso si
svegliasse.
Poi fu il turno delle damigelle,entrambe vestite di lilla con un
nastro piu' scuro attorno alla vita ed i capelli raccolti in una coda di cavallo
alta sulla testa.
Sia Luna che Hermione lanciarono un'ammiccamento ai
rispettivi mariti arrivando al loro posto sull'altare e sorrisero ad Harry
rassicuranti.
Forse anche loro si erano accorte del suo aspetto
malsano?
Attaccò la marcia nuziale e all'inizio della navata apparvero il
signor Weasley e Ginny.
Improvvisamente tutte le paure si fecero piu'
intense:era esattamente come nel suo sogno, stavano succedendo le stesse
cose!
Allora questo voleva dire che...
Deglutì rumorosamente e si impose
di calmarsi:non sarebbe successo,lei non l'avrebbe permesso.
La vide avanzare
lungo la navata al braccio del padre,e riuscì a scorgere Justin e Fred dietro di
lei,agli angoli dello strascico vestiti in maniera impeccabile e così simili
nonostante le loro evidenti differenze.
Non staccò lo sguardo da Ginny,ma
riuscì lo stesso a percepire l'orgoglio di George.
Era a pochi metri da lei,quindi gli bastò un passo per
arrivarle accanto;scese il gradino dell'altare e le sorrise,sperando che fosse
un sorriso benevolo e non una smorfia senza senso.
Evidentemente i suoi
sforzi ebbero effetto,perchè Ginny gli rivolse un sorriso caloroso e amabile,
mentre il signor Weasley scioglieva la presa dal braccio della figlia e prima di
lasciarla andare definitivamente,si chinò a sfiorarle entrambe le guance con un
bacio.
Era particolarmente difficile per lui:era la sua
unica figlia e nonostante lo conoscesse fin da quando era bambino,si stava
separando da lei in maniera definitiva.
Da allora,ogni volta che l'avrebbe
rivista lei sarebbe stata la moglie di qualcun'altro,la madre di qualcuno...non
sarebbe piu' appartenuta soltanto a lui.
Il signor Weasley si voltò verso
Harry e gli mise una mano sul braccio destro,stringendolo leggermente,senza dire
nulla.
Harry annuì impercettibilmente,come a rassicurarlo e soltanto quando
lo vide allontanarsi si voltò di nuovo verso Ginny.
E quello che vide lo
tranquillizzò definitivamente...Niente di quello che aveva sognato si sarebbe
avverato.
I suoi occhi lo guardavano fiduciosi e ridenti,già leggermente
velati dalle lacrime,un leggero rossore le aveva acceso le guance facendola
sembrare piu' giovane di quanto in realtà non fosse.
-Respira-gli disse con
parole mute.
Si lasciò scappare un sorriso:era così evidente il suo
scombussolamento?
-Fratelli-
Entrambi gli sposi si voltarono verso il
pulpito e videro Padre Arthur,il reverendo che avrebbe officiato il loro
matrimonio.
Il prete fece cenno agli invitati di sedersi per poi voltarsi
verso i due sposi con un sorriso benevolo.
-Benvenuti,agli sposi,ai testimoni
e ai loro parenti ed amici-salutò l'uomo.
Se era un modo per metterli a loro
agio,Harry dovette ammettere che c'era riuscito:certo faceva ancora un pò fatica
a respirare,ma l'annebbiamento al cervello che aveva sentito fino a quel momento
sembrava sparito.
-Siamo qui oggi per un'evento molto importante e a quanto
mi hanno raccontato,molto atteso-iniziò il reverendo.
Harry sorrise
leggermente,lanciando un'occhiata di sottocchi a Ginny di fianco a sè.
-Ho
fatto una chiacchierata con i testimoni dello sposo e sono rimasto piacevolmente
sorpreso dall'apprendere che questi due giovani si rincorrono da quasi undici
anni...E' ammirevole tanta costanza e tanta dedizione in un mondo dove l'amore
si arrende al primo ostacolo-disse rivolto ai banchi della chiesa.
Undici
anni...Se avessero fatto le cose in modo diverso,cosa sarebbe
successo?
Sarebbero stati ancora insieme?
Non aveva bisogno di riflettere
a lungo per avere la risposta.
-Quello che ora dovete chiedervi
è:sono pronto a mettere lo stesso impegno anche nel matrimonio?
Sono
pronto ad amare questa persona per il resto della mia vita?
A starle accanto
quando ha bisogno di me?
Sarò capace di resistere alla possibile tentazione
di una donna o di un'uomo piu' bello o piu' giovane?-continuò il
celebrante,questa volta guardando solo Harry e Ginny.
I due sposi lo
fissarono seri per qualche istante,poi neanche si fossero messi
d'accordo,annuirono contemporaneamente.
Il volto rugoso del reverendo si
spianò in un sorriso.
-Era quello che volevo sentire...
Ora gli sposi
leggeranno i loro voti nuziali-disse poi rivolgendosi agli invitati.
Harry
sorrise leggermente per poi voltarsi verso Ginny,leggermente voltata verso
Hermione per darle il suo bouquet.
Quando lei si voltò,fu chiaro che avrebbe
iniziato per prima.
-Harry...-disse prendendo entrambe le mani dell'uomo
nelle sue.
La vide prendere un sospiro profondo prima di tornare ad
incontrare il suo sguardo.
-I giapponesi credono che due persone
innamorate,quando sono fatte l'una per l'altra,sono legati da un filo
rosso.
Il filo rosso del destino...
Gli
occidentali,invece,poco inclini a credere a queste cose,preferiscono non
aspettare finchè nella loro vita non arriva l'anima gemella,quella che ti rende
completa,senza sapere cosa si perdono-
Harry la fissò attento e leggermente
curioso di sapere come sarebbe continuato quel discorso.
Lei sorrise
leggermente,mentre le sue guance diventavano ancora piu' rosse per l'imbarazzo
di dover spiegare a parole qualcosa che lui avrebbe capito anche in
silenzio.
-Io e te siamo legati da quel filo...
Niente di quello che ci è
successo in questi anni ha potuto dividerci e nessuno è riuscito a rimpiazzare
l'altro nei periodi di lontananza.
Quest'anello non è altro che la prova
tangibile che io e te ci apparteniamo,perchè tutti possano vederlo e capire il
vero legame che c'è fra noi.
Un legame indissolubile...
Da qui al nostro
ultimo giorno-gli disse fissandolo negli occhi.
Non era preparato a quella
dichiarazione.
Nel suo sogno lei scappava via!
Come poteva immaginare che
gli avrebbe detto delle parole tanto toccanti e importanti?
Capì dallo
sguardo che lei gli rivolse che ora era venuto il suo momento...Sperava soltanto
di non sfigurare davanti alle sue parole.
Si schiarì dolcemente la gola e
fissò lo sguardo negli occhi di Ginny,quasi dimentico delle altre persone
intorno a loro.
-Se si perde un'amore come il nostro non si può ricominciare
a vivere,si può soltanto fingere...
Poco tempo fa mi hai detto queste parole
e devo confessarti che allora non avevo capito cosa intendevi
veramente.
Soltanto in questi ultimi mesi l'ho fatto.
Se improvvisamente
perdessi tutto quello che adesso riempie i miei giorni non sarei piu' me
stesso...Sarei di nuovo quell'essere triste e solitario che ha vissuto sul pelo
della corrente per tre anni prima di rincontrarti-le disse con voce seria e
posata.
Ginny lo fissò attenta,il labbro inferiore leggermente
tremulo.
-Da oggi e per il resto dei nostri giorni mi rimetto a te...-le
disse fissandola negli occhi.
Sorrise felice quando li vide spalancarsi per
la sorpresa.
-Metto la mia vita e la mia anima nelle tue mani,fa di me ciò
che vuoi...
Sarò tuo finchè mi vorrai-le disse con voce piu' dolce.
Una
sola lacrima scese sulla guancia sinistra di Ginny,lasciandole una traccia
lucida che faceva da contrasto con il viso truccato,incapace di staccare gli
occhi dal viso di Harry.
Lui le sorrise dolcemente e per qualche secondo
restò in silenzio.
-Ora mi resta soltanto sperare che tu mi voglia per il
resto della tua vita...-scherzò leggermente, facendo sorridere Ginny mentre
un'altra lacrima le scendeva lungo le guance.
La fissò di nuovo serio e
strinse piu' forte le sue mani.
-Da oggi fino al nostro ultimo giorno-le
promise.
Ginny annuì impercettibilmente,il volto bello e serio contentrato su
quello di Harry.
Non era una sorpresa l'amore che i due sposi provavano l'uno
per l'altro,però molti invitati non poterono evitare di commuoversi sentendo i
loro discorsi:ascoltando le loro parole sembrava quasi facile promettere ad
un'altra persona il proprio futuro,il proprio amore,la propria
vita...
Entrambi gli sposi si voltarono verso il celebrante e questi rivolse
loro un sorriso,prima di continuare con la cerimonia.
A turno,Harry e Ginny
si ripeterono la formula di rito secondo le istruzioni del reverendo.
Al
momento dello scambio degli anelli si voltarono verso la destra dell'altare
dove,in attesa c'era Teddy elegante nel suo piccolo smoking nero fatto su
misura.
Si avvicinò ai due sposi tenendo fra le mani un cuscino bianco a cui
erano legate due fedi d'oro bianco,il volto alzato verso di loro in un sorriso
soddisfatto.
Orgoglioso del bambino,quando fu accanto a loro,Harry gli
accarezzò i capelli ricevendo in cambio una delle smorfie canzonatorie del
bambino,che divenne rosso l'attimo dopo quando Ginny si piegò per dargli un
bacio veloce su una guancia.
Teddy si allontanò,andando al suo posto accanto
ai signori Weasley,facendo tornare l'attenzione generale su Harry e Ginny che,si
scambiarono le fedi pronuciando il giuramento che si accompagnava a quel
momento.
Quando furono al dito,le vere si illuminarono per qualche
secondo,come era successo già al matrimonio di George e Luna,come se finalmente
avessero trovato il posto che appartenesse loro.
Ce l'avevano
fatta!
Dopo tanti tentennamenti,tante corse e rincorse,tanti dubbi e
sensi di colpa,tutto aveva trovato il posto giusto.
-In nome dei Maghi
riuniti,vi dichiaro marito e moglie.
Non provi l'uomo a separare quello che i
Maghi riuniti hanno creato...
Harry puoi baciare la sposa-disse il reverendo
con voce benevola.
Harry sorrise all'uomo prima di avvicinarsi a
Ginny,posandole una mano sul fianco destro e
avvicinando il viso al suo.
-Congratulazione signora
Potter-le sussurrò sperando di non farsi sentire da nessuno.
Lei sorrise
cercando i suoi occhi.
-Congratulazioni anche a te,signor Potter...-
Con
un sorriso,Harry posò le labbra su quelle di Ginny,baciandola
dolcemente.
Il loro primo bacio da marito e moglie...
Prevedendo forse le lacrime del suo baby sitter al
momento del bacio,Edward aveva pensato bene di fare la cacca proprio nel momento
piu' romantico del matrimonio.
E di farla anche abbastanza
puzzolente!
Tanto da costringere Seamus ad allontanarsi dalla sua panca e
dirigersi verso il bagno nel corridoio della navata.
Fortunatamente
Luna,previdente come mai avrebbe immaginato,gli aveva lasciato una borsa piena
di tutto il necessario:pannolini,fazzolettini bagnati,una tutina pulita nel caso
si fosse sporcato,e anche un biberon del suo latte se il bambino avesse avuto
fame durante la cerimonia e lei non fosse stata disponibile.
Con la borsa a
tracolla e il bambino in braccio,Seamus si era chiuso nel bagno che ovviamente
non era attrezzato per occasioni del genere.
Così aveva puntato la bacchetta
verso il lavabo e l'istante dopo era apparso un telo impermeabile e spugnoso su
cui avrebbe potuto appoggiare Edward senza che questo si facesse
male.
-Magari i matrimoni sono un pò noiosi per te,ma hai idea di quanto ho
aspettato per questo momento?-domandò al bambino slacciando le clip della tutina
sulle cosce.
Edward gli lanciò un occhiata che Seamus definì nebulosa e che
portò il biondo a scuotere la testa.
Sollevò delicatamente le gambe del
piccolo e scoprì il pannolino ed lo stomaco,pronto per la seconda fase del
"cambio".
La porta del bagno si aprì,ma lui non alzò lo sguardo,attento
com'era a non fare le cose alla perfezione:se fosse successo qualcosa al
piccolo,George gli avrebbe fatto mangiare il pannolino sporco.
-Ciao-
Era
impossibile non riconoscere quella voce.
Dopo quelle settimane di lontananza
era un ungento sulle ferite aperte.
-Ciao-disse con lo sguardo ancora sul
bambino,slacciando il velcro che chiudeva il pannolino.
-Ti hanno assunto
come baby-sitter?-domandò Rupert cercando di rompere il ghiaccio.
Lui
sorrise,nonostante le intenzioni:avrebbe voluto mostrarsi
distaccato,freddo...Avrebbe voluto
essere quello che viene supplicato una volta
tanto!
-Sono anche bravo...Ci so fare con i bambini,chissà perchè mi
adorano-disse continuando a
pulire il bambino.
Edward si lasciò scappare uno
sbadiglio spalancando la bocca sdentata e Seamus sorrise
infilandogli il pannolino pulito.
-Non dirmi che sei
già stanco piccolino...E' proprio adesso che ci si diverte!-gli disse il
biondo.
Finì di cambiarlo,e lo riprese fra le braccia,poggiandolo contro la
spalla destra e fermando la
testa con una mano.
Gli sguardi dei due uomini si
incontrarono per la prima volta da settimane e Seamus sentì il
desiderio di correre da lui,stringerlo,fargli capire che non eracambiato niente,che non c'era
nessun motivo di aver paura...
Era colpa della
lontananza oppure era piu' bello?
Forse era per via della barba di un paio di
giorni che gli ombrava il viso...
Aveva trovato una soluzione,doveva solo
sapere se Rupert voleva stare ancora con lui.
-Come stai?-gli domandò l'uomo
senza staccare lo sguardo dal suo.
Il biondo alzò le spalle.
-Abbastanza
bene...sono state settimane faticose fra il matrimonio e tutto il resto.
Tu
invece?-chiese a sua volta.
Rupert lo imitò,alzando le spalle.
-Come va il
trasloco?Hai trovato casa?-lo incalzò Seamus.
-Ho visto un pò in giro...Visto
l'ammontare della mia borsa di studio credo che dovrò adattarmi
al campus dell'ospedale,quello dove dormono le
matricole-gli disse.
Veramente retrò!
Il silenzio scese fra di loro,mentre
cercavano di non affrontare in maniera sbagliata il vero
problema fra di loro.
Era come se ci fosse un'enorme
elefante rosa nel centro della stanza e tutti e due si stessero
sforzando di ignorarlo.
Nel silenzio sentirono l'eco
degli applausi:la cerimonia era finita e lui si era perso il momento
piu' romantico!
-Sarà meglio che torni di là;a George
e Luna prenderà un colpo se non vedono Edward appena scendono dall'altare-disse
infilando la borsa a tracolla.
Rupert restò ancora in silenzio,iniziando a
dargli sui nervi:possibile che non avesse neanche il minimo desiderio di lottare
per la loro storia?Era disposto a lasciarlo andar via così,senza neanche cercare
di chiarire?
Fermo davanti alla porta,l'uomo non accennava a farsi da parte
per farlo passare.
Poi improvvisamente esplose,neanche un pupazzo a molla
troppo compresso.
-Lo vedi come sei?Sei sempre disponibile per i tuoi
amici,per chiunque lavori nella tua redazione,ma non puoi dedicarmi
un'attimo-gli disse puntandogli contro un dito.
Seamus aggrottò leggermente le sopracciglia,premendo
ancora di piu' Edward contro la sua spalla per evitare che si
spaventasse.
-Continui a fare la parte della vittima,a guardarmi con quegli
occhi da Bambi!
Vuoi uscire da questo bagno senza neanche avermi fatto
spiegare?Fa pure,così potrai continuare a fare la vittima con tutti,visto che ti
piace tanto-continuò l'uomo.
Suo malgrado Seamus si ritrovò a
sorridere,cercando di nasconderlo per non irritare ancora di piu'
l'uomo,inasprendo la situazione.
-Ok,forza...Parla-disse poi,poggiandosi ad
uno dei lavabi.
Rupert lo fissò qualche secondo,chiaramente sorpreso e poi
annuì.
-Bene!Prima di tutto...credo di doverti delle scuse.
Non mi sono
comportato bene con te:avrei dovuto parlarti della borsa di studio prima di
dirlo alle ragazze,ma è stato....istintivo,il modo giusto per...-
-Per
punirmi-disse Seamus per lui.
-Esattamente!-ammise Rupert senza
rancore.
Si guardarono qualche istante,mentre si preparavano psicologicamente
per affrontare il vero problema fra di loro.
Seamus lo vide abbassare lo
sguardo sulle sue scarpe,sospirare forte e tornare poi ad incontrare i suoi
occhi.
-Mi fa incazzare che lui ti chiami,che ti cerchi in modo così
insistente come se fosse un suo diritto...I messaggi,i cioccolatini,cosa cazzo
devo fare per fargli capire che tu sei mio?-gli chiese fissandolo.
Niente era
piu' piacevole di quelle parole:quanto aveva aspettato prima di
sentirle?
-Non succederà piu',te lo prometto-lo rassicurò.
-Come fai a
esserne sicuro?Non sono bastate le minacce,che cos'altro devo fare per
convincere quel tizio?Sfidarlo ad un incontro di magia?-tentò Rupert,facendo
ancora una volta sorridere il biondo.
Seamus scosse la testa con
convinzione.
-Credo di aver trovato una soluzione per quella faccenda...e
anche per il nostro problema-gli confessò.
Rupert lo guardò curioso.
Tutto
si sarebbe risolto,ora ne era sicuro...
-Nervoso?-
Suo malgrado annuì.
Sarebbe stato
sicuramente piu' conveniente,piu' "macho" ammettere il contrario,ma con lei non
sapeva fingere.
Hermione lo conosceva troppo bene,ed inoltre l'aveva visto in
piedi per gran parte della nottata mentre cercava le parole giuste per quel
dannato discorso e si esercitava leggendolo a Rose,neanche fosse una ninna
nanna.
-Non devi esserlo.Andrà tutto benissimo,me lo sento-lo rassicurò lei
mettendogli un braccio sulle spalle.
Ron annuì per l'ennesima volta,non era
quello che si ripeteva lui da ore?
Tutti sarebbero rimasti ammaliati dal suo
discorso,come era successo al matrimonio precedente, sperando solo che quello
fosse l'ultimo al quale gli veniva chiesto di tenere un discorso.
Tutto era
andato come previsto dopo la cerimonia:gli sposi si erano allontanati con il
fotografo ed i gemelli per le foto e gli invitati si erano diretti al
ristorante,certi di dover aspettare ore prima di iniziare il pranzo,restando
invece sorpresi vedendoli arrivare neanche tre quarti d'ora dopo.
Erano
arrivati quasi alla metà delle portate,al momento in cui,secondo la scaletta
ferrea di Hermione si sarebbe dovuto tenere il discorso del testimone,e lui
stava tentennando cercando di guadagnare qualche altro minuto in piu'.
-Credi
che ti sentiresti meglio aspettando ancora?Ti verrebbe soltanto piu' ansia!-gli
disse Hermione cercando di essere d'aiuto.
Ron sospirò e guardò gli sposi,che al loro
tavolo,sembravano impegnati in una conversazione molto importante con
James.
-Non posso interromperli adesso!E guarda,anche gli altri invitati
sembrano avere altro da fare che ascoltare me!-ribattè ancora il rosso.
Sua
moglie sospirò,leggermente scocciata da quell'atteggiamento infantile e decise
di prendere la situazione in mano:afferrò un coltello e con la lama battè sul
cristallo delicato del suo bicchiere,attirando l'attenzione di tutti i presenti
verso il loro tavolo.
-Perchè lo hai fatto?-bisbigliò Ron al suo
fianco.
-Forza alzati!-gli disse neanche fosse un'ordine.
Ron sentì
addosso gli sguardi di tutti gli ospiti e si decise ad alzarsi:Hermione
gliel'avrebbe
pagata cara quella bravata!
Guardò Harry e Ginny
che,con ancora James in braccio,lo fissavano in attesa.
Era il suo
momento,purtroppo,quindi si schiarì la gola e sospirò.
-A quanto pare è
venuto il mio momento...-commentò accennando un sorriso.
Gli sposi sorrisero
senza perderlo di vista neanche un'istante.
-Molti di voi già lo sanno,ma la
prima volta che io ed Harry ci siamo incontrati è stato
sull'Espresso per Hogwarts.
Io ero seduto in uno
scompartimento e ad un certo punto entra questo tappetto con gli occhiali
rotti e i vestiti troppo larghi.
Si siede di fronte a
me e cerca di sparire nel sedile,di diventare invisibile per paura che qualcuno
gli chieda qualcosa a cui non sa rispondere-raccontò.
Harry abbassò lo
sguardo a quelle parole,riconoscendosi in pieno nella descrizione
dell'amico.
-Ad un certo punto del nostro viaggio,arrivò il carrello dei
dolci e io,cercando di non guardare troppo i dolci che sembravano chiamarmi,ho
tirato fuori il mio panino mezzo distrutto dalla tasca.
Lui non ha fatto
commenti,si è voltato verso il carrello e ha detto "Prendiamo tutto"-ricordò,gli
occhi lontano da quella stanza e da quel tempo.
Per qualche secondo scese il
silenzio,prima che Ron tornasse a guardare Harry e accennasse ad un
sorriso.
-Tutto cominciò così.
Sarei un'ipocrita se ora dicessi che mi è
sempre stato simpatico o che capissi sempre questo suo voler rischiare la vita
ad ogni occasione disponibile.
Ci sono stati momenti in cui l'ho odiato,e
momenti in cui sembravamo incapaci di parlare senza finire per litigare
pesantemente.
Però qualcosa di buono deve pur averlo se è riuscito a far
capitolare l'unica persona sana della famiglia Weasley,no?-domandò senza
staccare lo sguardo dal tavolo degli sposi.
Harry commosso
sorrise,avvicinando Ginny ancora di piu' a sè.
Ron prese il bicchiere fra le
dita e tornò a guardare Harry:era la prima volta che metteva così a nudo i suoi
sentimenti...
-A Ginny,con tutta la mia comprensione per quello che dovrà
affrontare da questo momento e per aver finalmente reso Harry un membro della
nostra famiglia...
E a Harry...Per avermi dimostrato che sbagliavo ogni volta
che ho dubitato di lui-disse fissando i due sposi.
Bevve il contenuto del suo
bicchiere con un solo sorso e voltò lo sguardo verso Hermione,sorridendole
leggermente.
Quel gesto non gli fece vedere l'arrivo di Harry.
-Ron-
Si
voltò e il cognato era lì a pochi metri da lui,commosso anche se cercava di
nasconderlo; senza parlare,lo abbracciò come non faceva da tempo e,dopo il primo
attimo di sorpresa,Ron ricambiò l'abbraccio.
-Grazie...-disse soltanto Harry
al suo orecchio.
Ron sorrise contro la sua spalla.
-Vedi di non farmene
pentire-disse fingendosi minaccioso.
Harry sorrise staccandosi da
lui.
-Adesso va,che ti tocca aprire le danze-gli ricordò il rosso leggermente
cattivo.
Harry tornò a voltarsi verso Ginny,rimasta accanto al tavolo degli
sposi e si diresse verso di lei.
Le prese la mano sinistra e la guidò verso
il centro della pista.
-Ancora non vuoi dirmi qual'è la canzone che hai
scelto?-le domandò piano mettendole una mano sul fianco destro e avvicinandola a
sè.
Ginny sorrise leggermente.
-Mi sorprende che tu ancora non l'abbia
capito da te-confessò lei.
La musica partì e,spontaneo,sul viso di Harry
apparve un sorriso:Ginny aveva ragione,era stato proprio un'idiota.
"Now you can dance
every dance
with the guy who gives you the eye
and let him you hold you
tight"
In accordo al suo,Ginny sorrise,muovendosi con lui sulla
pista.
-Devo stare attento con te...Registri tutte le parole che dico-scherzò
Harry fissandola negli occhi.
-Farai bene a ricordartelo-disse lei
minacciosa.
Harry rise divertito e le fece fare una giravolta,riaccogliendola
poi fra le braccia.
"And don't forget who's
taking you home
and in who's arms you're gonna be
So darling
Save the
last dance for me"
Finirono il ballo con un casquè che sembrò mandare in visibilio gli ospiti visto gli applausi che
seguirono.
Harry strinse le braccia di nuovo attorno
alla vita di Ginny e le diede un bacio veloce sulla
fronte.
-Ora posso farti sentire la canzone che avevo
scelto per questo momento?-le chiese lui
guardandola in viso.
Lei annuì,tornando a circondarlo
con le braccia.
-Questo è il mio regalo per te-le disse serio.
Harry
guardò il dj e gli fece un cenno,seguito l'istante dopo dal suono della
musica.
Questa volta inisieme a loro sulla pista c'erano altre coppie,ma
Ginny sembrava concentrata
sulle parole della canzone.
-Se il tuo amore è tutto quello che avrò in questa
vita,sarà abbastanza perchè ti amerò fino alla
fine del tempo-le canticchiò all'orecchio destro Harry al momento del ritornello sovrastando la
musica e la voce di Justin Timberlake.
Possibile che
tutte le canzoni parlassero del loro amore?
Sembrava proprio scritta per
loro...
Ginny,leggermente commossa,avvicinò il viso a quello del marito e lo
baciò dolcemente
continuando a dondolare nel centro della pista.
Aveva
tutto quello che desiderava,anche piu' di quello che aveva mai sperato
sperare...
E aveva la certezza che non era un sogno.
Finalmente era
completa,non aveva piu' bisogno di lottare per tenere insieme i pezzi o per far
valere le sue idee,ora il loro amore era davanti a
tutti,chiaro ed indissolubile.
Fino alla fine del tempo...
THE END
...."The rest is still unwritten"
Eccoci qui...Ci siete ancora tutti?
Scrivere l'ultimo capitolo di questa storia è stato piu'difficile di quanto pensassi:volevo dare il meglio,per chiudere in bellezza,per lasciare un buon ricordo di "Io e te...per sempre?".
Confesso che quando ho cominciato,mesi fa,non ero molto convinta di quello che ne sarebbe venuto fuori,ma siete stati voi ad incoraggiarmi e a spingermi ad andare avanti,facendomi capire quando era venuto il momento di cambiare rotta e sopportando i periodi di silenzi che purtroppo non erano voluti nè da me nè da voi.
Ovviamente,il distacco è meno doloroso dato che sapete tutti che ci sarà un seguito a questa storia,quindi non vi sentirete troppo orfani,e io spero di ritrovarvi tutti,dal primo all'ultimo con i vostri consigli i vostri commenti e le vostre bacchettate!
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e vi chiedo scusa per eventuali errori di battitura e di ortografia.
Le canzoni usate in questo capitolo sono "Save the last dance"di Micheal Bublè, "Until the end of time" di Justin Timberlake e "Unwritten" di Natasha Bedingfield.
E ora a voi:un enome grazie a Sarina87,Jc,Xelor,Dado,AleMalfoy,LittleGiuly,Lily'94,Hermion'06,Maryrobin,Lights,Musa16,
Whateverhappened,la grande Potterina88,Isina4everyoung,Erikappa,Germana,WingsHP,Ludo, Potterina1993,Pikkola,Hinataevans,Vale Lovegood,Smemo'92 e tutti gli altri che hanno recensito o letto la storia anche una volta sola.
Grazie ancora!
Baci,Eva
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