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Autore: ToscaSam    05/01/2015    5 recensioni
"Slices of life" è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico. Tutte popolate anche dai giovani maghi della nuova generazione.
L'ordine in cui appaiono è il seguente:
- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non avevo mai conosciuto Draco malfoy, che sarei io'
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Slices of life è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico.
 
- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
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Harry e Ginny Potter 
L'Oculista
 
Era tutta la settimana che Lily strillava che doveva andare dall’oculista. Lo diceva come se fosse una parola talmente aulica da doversene vantare. Non passava momento in cui ricordasse a un qualunque membro della famiglia che era a conoscenza di quella così meravigliosa espressione:
« James, te l’ha detto la mamma che devo andare dall’oculista?»
James, a colazione, aveva sbuffato, addentando il suo cornetto fumante.
« No, non lo sapevo. Perché non me l’hai detto prima?». Lily era saltata dalla sedia, gioiosa, senza cogliere il sarcasmo del fratello maggiore, ed era corsa in cerca di qualcun altro a cui raccontare la stessa storia.
« Al! Al! Lo sai che cosa si fa oggi?»
« Che cosa?» per quanto la domanda fosse evasiva, di certo Albus non era caduto nel tranello.
« si va dall’oculista!» aveva ripetuto Lily , scandendo l’ultima parola con una certa premura.
Albus si era allontanato in fretta, temendo che la sorellina continuasse a ricordarglielo.
 
Questa storia si era ripetuta per tutta la settimana ma quando giunse il giorno previsto per la suddetta visita, l’umore della piccola era alle stelle.
« Ma lo sapete che l’oculista è un Guaritore Babbano?»
Disse infine Lily in macchina, rivolta ai fratelli, guardandoli dal sedile del passeggero, dove era seduta in braccio a sua madre.
Ginny ridacchiò e Harry sorrise sbuffando impercettibilmente.
Per quanto fosse un lento modo di giungere a destinazione, avere la patente Babbana era davvero comodo e non poteva permettersi distrazioni: sulla strada non ci si poteva salvare con la bacchetta.
Harry si limitò quindi a sentire, senza davvero ascoltare, le ciarle infinite di Lily sul fascino degli oculisti, percependo il disappunto dei ragazzi seduti dietro e la divertita esasperazione di Ginny.
Non poteva comunque dare tutta la colpa di quell’emozione solo a sua figlia: Arthur Weasley aveva assillato la nipotina con storie avvincenti sui modi in cui i Guaritori Babbani degli occhi assistevano i loro pazienti. Lily era rimasta affascinata dall’aneddoto di “fantastici specchietti che, a guardarci dentro, fanno sembrare gli oggetti molto più grandi. E tutto questo senza un briciolo di magia”.
Le parole del signor Weasley erano state gonfiate con così tanta fantasia che, Harry era certo, Lily si aspettasse di venir visitata non con l’ausilio di lenti di ingrandimento ma con giganteschi apparecchi-specchio che potevano sparare fiamme (senza magia) se uno non possedeva una vista perfetta.
Harry, sempre concentrato sulla guida, si ricordò di come Arthur aveva spaventato involontariamente suo nipote Hugo, quando Hermione gli aveva detto che avrebbe dovuto mettersi l’apparecchio per i denti. Hugo era andato in paranoia e non sapeva se dar retta alle tranquillizzanti coccole dei nonni materni (che gli assicuravano che non avrebbe sentito alcun male) o alle fantasticherie del nonno paterno (che aveva raccontato cose che suonavano molto come “pezzi quadrati di ferro agganciati ai denti per farli star fermi”).
Riemergendo dai suoi pensieri, Harry trovò parcheggio proprio davanti la sede dell’oculista da cui avevano l’appuntamento.
Lily era definitivamente su di giri e sia Harry che Ginny temettero che si dimenticasse di non fare accenni alla vita magica.
« Non posso crederci che mi visiterà con tutte quelle cose senza fare nessuna magia!»
« Quando usciremo di qui la smetterà, vero mamma?» implorò James, tappandosi un orecchio con l’indice per non udire gli strilli della sorellina sovreccitata.
« È quello che speriamo!»  Rispose Ginny sorridendo.
Albus si era abbandonato ad una taciturna sopportazione, mentre Lily gli saltava attorno.
Una volta dentro, la piccola fu accompagnata nello studio solo dalla madre e gli altri si godettero il ritrovato silenzio nella sala d’attesa. James sfogliava distrattamente un giornalino di moto da corsa, Albus osservava tutti i quadri appesi, forse chiedendosi perché rimanessero così immobili.
Dopo una buona mezz’ora Lily e Ginny uscirono e la bambina aveva un ampio sorriso da orecchio a orecchio.
« Deve portare gli occhiali» disse Ginny al marito, sospirando: « e ovviamente la cosa le piace».
Harry e i ragazzi dovettero quindi sorbirsi un’altra vagonata di fantasticherie sugli occhiali finché non giunsero al negozio con le montature.
Scesero tutti insieme e perlomeno Harry fu contento che James e Albus avessero trovato un divertimento nel provarsi i più strambi occhiali da sole.
« Allora, come li vuoi tesoro?» chiese Ginny alla figlia.
Harry la guidò verso uno scaffale pieno di montature colorate e carine: « Guarda», le disse: « questi sono rossi proprio come i tuoi capelli!».
Ma a Lily non interessavano: « Li voglio come quelli di papà», dichiarò tronfia.
Harry non se l’aspettava e tantomeno Ginny.
« Sei sicura, Lily? Magari guarda una montatura un po’ più carina …»
Ma stavolta Harry si sentì avvampare dall’orgoglio: « Come sarebbe “più carina”? Sono occhiali bellissimi, vero piccola?»
« Si, li voglio come quelli di papà!» ripeté Lily e Harry non poté più trattenersi dal pensare che se sua figlia desiderava i suoi occhiali rotondi, lui gliene avrebbe comprati anche mille. Lei era Lily Luna Potter, figlia del famoso Harry Potter, il mago allampanato dagli occhiali rotondi. Così come li aveva portati suo padre James, Harry sentiva che c’era un che di ereditario e genetico nel trasmettere a sua figlia il dono della montatura rotonda.
Quella giornata dall’oculista non era stata poi così male …
  
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