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Autore: sakura18    12/01/2015    1 recensioni
dopo la morte della madre in un incidente stradale, rosy va a vivere dal padre in montagna a caponotte. un paesino in mezzo al bosco. una nuova scuola. una nuova vita. nuovi amici. era tutto troppo perfetto fin chè all'ora di arte rosy disegnò un ragazzo che non aveva mai visto. questo ragazzo si chiama sakurai hiroki. la sua vita cambiò. qualcuno cerca di ucciderla.
questa è una storia di vampiri, licantropi e angeli una lotta eterna tra bene e male. chi vincerà?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-hai uno strano sorriso sulla faccia- mi toccai le labbra per scacciarlo, dovevo contenermi quando c’era lui visto che provava amore verso la mia ragazza, non mi piaceva questa cosa, ma non volevo far soffrire il suo migliore amico e quindi dovevo contenermi il più possibile. Cavolo però, non posso neanche sorridere?
   -bhè… allora te la lascio appena si sveglia chiamami.- si mise le mani in tasca e cominciò a dondolare avanti e indietro, come se stesse aspettando qualcosa.
   -grazie, me ne occupo io ora- 
   -mmh- tenne lo sguardo basso e se ne andò, lasciandomi finalmente solo con Rosy. Mi inginocchiai nel mio solito posto e appoggiai la testa aspettando di vedere qualche tremito o sussulto, qualsiasi cosa che mi diceva che si stava per svegliare.
   Le ore passavano e non vidi nessun segno, a volte un pensiero si infilava nella mia mente dicendomi: si sveglierà mai? Lo scacciai furi dai miei pensieri. È ovvio che si sveglierà! Dovevo solo aspettare. 
 
 
   Una mano mi stava scompigliando i capelli, chi era? No, non mi va di svegliarmi, sono stanco e ho sonno. Mi girai dall’altra parte sperando che chiunque mi stava scompigliando i capelli mi lasciasse dormire in pace, ma ovviamente questa continuò. Sbuffai e mi svegliai di mala voglia, mi girai e a guardarmi c’erano due occhi azzurri, era un sogno? Stavo per caso sognando? Allungai una mano e sfiorai con la punta delle dita una sua guancia per vedere se era vera. Quando capì che era tutto vero e che non stavo sognando la abbracciai, lei mugugnò qualcosa che non capì, ero così felice che si era svegliata!
   -Hiroki… non… respiro…- oh. Mi allontanai subito per farla prendere aria. Era questo quello che aveva detto prima, le tolsi i capelli dai viso e le sorrisi.
   -scusa.- dopo aver ripreso fiato mi sorrise anche lei, quanto mi era mancata! i suoi capelli, la sua pelle, la sua voce.. tutto.
 
 
 
   Rosy
 
    Non ricordai niente di quei giorni, buio totale. L’unica cosa che ricordavo era che Giulia mi aveva avvelenato la cioccolata e poi un ragazzo seduto per terra con la testa sul letto che dormiva. Ero sollevata di sapere che era Hiroki, da quanto mi aveva raccontato era rimasto sempre al mio fianco, ero così felice, mi era rimasto vicino in un momento orribile come questo. Purtroppo però, doveva chiamare subito Mattia per far venire l’infermiera per controllarmi e Hiroki uscì dalla finestra. Appena l’infermiera entrò in camera corse verso di me e mi controllò gli occhi, li osservò per molto tempo, non mi spiegò il motivo, mi disse solo che se avevo ancora dello strozzalupo, gli occhi erano la risposta. Dopo lunghi minuti mi controllò i muscoli del corpo e controllò che avessi tutte le ossa, alla fine mi confermò che avevo espulso tutto lo strozzalupo –non sapevo in che modo- e mi diede un buffetto alla guancia e se ne andò.
   Quando uscì, Hiroki entrò dalla finestra sorridendomi, alla vista del suo sorriso così rilassato e tranquillo mi sentì una stretta al cuore, come se un grosso sasso si fosse tolto, mi sentì sollevata. Potevo vederlo, toccarlo, guardarlo. Per sempre… o almeno era quello che speravo.
 
 
   Fra chissà quando, ci sarà una guerra ed è molto probabile che qualcuno di noi muoia, io ero un licantropo angelico e lo era pure Fabio, avevamo dei poteri –a parte quelli del licantropo ovviamente- potevamo vedere il futuro tramite ai sogni.  Il mio ragazzo era un angelo e anche la nostra amica Sakura. Una delle mie amiche –o almeno io pensavo che lo era- era un vampiro da chissà quanto. Il mio migliore amico Mattia era un licantropo trasformato da un morso di un altro della mia classe e ora si stava allenando con noi, insieme a Perla, Andrea e Luna. Ovviamente c’eravamo anche io e Fabio. Il mio amico di infanzia era un Alpha e insegnava, a volte, qui a scuola ed era per questo che non lo vedevo ne sentivo per così tanti giorni. Come ciliegina sulla torta, qui davanti a noi, dopo settimane di esercizi e allenamento per distruggere i vampiri, c’erano Hiroki, Sakura e.. Francesca. E tutti e tre aveva le ali dietro la schiena. Loro ci guardavano e noi guardavamo loro, cercando di capire cosa volessero. Infine parlarono e ci dissero che volevano partecipare alla guerra, infondo era anche la loro. Non discutemmo per molto, forse alcune ore. Io ero assolutamente contraria, non volevo che si facessero male, o peggio. Ma vedevo disperazione, determinazione e tristezza nei loro occhi, quindi acconsentì. Da quel momento ci allenavamo insieme, insegnavamo agli angeli come uccidere un vampiro o a distrarlo per poi lasciar fare a noi il lavoro sporco, un lavoro di squadra.
   Gli allenamenti diventarono più duri e ovviamente qualcuno prima o poi ci avrebbe scoperto. Detto fatto. Lorenzo mentre pattugliava la zona ci scoprì. Ci meritammo la sua sfuriata e dopo che si fu calmato ci fece fare un patto. “io non dico niente, ma devo partecipare anche io” così anche Lorenzo ora era con noi. Gli raccontammo tutto, di cosa eravamo io e Fabio, di Giulia, degli angeli. Tutto. Lui capì perché volevamo lasciare fuori tutti gli altri. Erano troppo giovani. Purtroppo lo erano anche Andrea, Luna e Perla, ma ormai per loro era tardi. Non potevamo impedirgli di lottare per difendere i più deboli. Era il nostro lavoro, anche se anticipato di un anno. Dovevamo passarne due prima che potevamo uscire dalla scuola e andare a caccia di vampiri o assegnarci delle missioni o persone da proteggere o addirittura scuole di maghi –cosa che eravamo assolutamente contrari e addirittura schifati-.
  
   Passarono alcuni mesi e la primavera ormai era finita, feci altri sogni, ma non capì ancora quanto mancasse alla guerra. E se ci fossimo sbagliati? Magari non succedeva niente. Forse non eravamo neanche licantropi angelici. Però, Francesca e mia madre e anche Fabio erano convinti di questo, quindi passai oltre. L’ansia e la paura aumentarono giorno, dopo giorno, le “bambole” con cui ci allenavamo ormai erano quasi tutte rotte e i livelli ormai li avevamo superati tutti. Ogni “bambola” aveva duecento livelli. Potevamo uccidere senza problemi un vampiro di oltre duecento anni. Quindi mi venne da pensare: e se quei vampiri avevano molti più anni? Se ne avessero quattrocento, eravamo spacciati. Avevamo poche possibilità di sopravvivere. Mentre facevo questi pensieri negativi qualcuno mi spinse facendomi tornare nella realtà. Era Lorenzo.
   -so a cosa stai pensando, anche se non siamo in forma di lupo. Ti si legge in faccia. Non pensare che potremmo morire, pensa che tutti quei vampiri moriranno! Devi partire con questi pensieri, sennò morirai di certo- oh, incoraggiante, bene ora avevo anche questo pensiero. C’era la possibilità che potevo lasciarci le penne. Mi preoccupavo solo per i miei amici, ma dovevo preoccuparmi anche di me stessa. Però aveva ragione, se partivo con questi pensieri negativi ovviamente finirà male.
   Guardai Lorenzo, che aspettava che gli dessi ragione e alla fine se ne andò tutto contento. Gli avevo dato ragione, anche perché ce l’aveva! 
   Come ogni sera andai all’allenamento clandestino. Ormai tutti lo chiamavano così. Allenamento clandestino. Era vietato stare fuori di notte, dopo l’addestramento con gli insegnanti, ecco il motivo del nome.
Arrivavo sempre in anticipo, non mi piaceva fare tardi, anche se ero stanca morta e non avevo energie, non ne saltavo neanche uno.
   Era strano allenarsi insieme a Hiroki, a volte mi lanciava occhiate preoccupate, quando perdevo troppo sangue o mi lasciavo sfuggire un guaito. Io non avevo tempo per preoccuparmi, era un pensiero che sarebbe arrivato il giorno tanto atteso. Quel momento sì che sarò preoccupata!
   “sempre in orario, he?” come risposta sbuffai col naso. Trotterellai fino alle “bambole” ma quando arrivai non c’erano. Al loro posto ce ne erano delle nuove. Mi avvicinai lentamente, non si sa mai, potevano muoversi all’improvviso. Nell’indicatore dei livelli vedevo che partiva da duecento fino a seicento. Questo era la cosa più fantastica che era successa in questi giorni. Visto che non vedevo l’ora di provarli iniziai immediatamente. Misi il livello trecento, non feci neanche il tempo ad accenderlo e lottare un minuto che mi aveva già battuta. Mi rialzai e riprovai e riprovai e riprovai, fin ché finalmente non riuscì a batterlo. Ci era voluta tutta la notte. Dopo di che andai a battermi in forma umana contro un altro. Alle cinque di mattina tornammo in camera sfiniti. Dormimmo mezz’ora o un ora per poi ricominciare tutto da capo. 
 
   -tre giorni, tre giorni, tre giorni…- una voce mi ripeteva la stessa frase mentre dormivo. Tre giorni. Tre giorni. Continuai a dormire. La voce era sempre lì, ma questa volta c’erano delle immagini, era una lotta. Vampiri, licantropi e angeli che lottavano, non si capiva molto. Le immagini erano sfocate e la voce mi distraeva. Tre.. giorni? Lotta? Mi svegliai di soprassalto.
   Tra tre giorni ci sarà la lotta..?! 



grazie per averlo letto e sopratutto alla vostra pazienza aspetterò una vostra recensione se vorrete farla e al prossimo capitolo. ciaoo! :)
  
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