Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: mjlwards    30/01/2015    0 recensioni
Allison, 20 anni.
Il secondo anno di università sta terminando con l'arrivo delle vacanze estive. Londra l'ha fatta sentire a casa, ma anche Harry ne sarà capace?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Louis riuscì a trovare un tavolo libero e abbastanza appartato, vicino ad una grande finestra che lasciava intravedere la vita notturna a Londra. Quando raggiungemmo la postazione Elizabeth rimase in piedi e chiese ad ognuno di noi quale bevanda volessimo. “Portami due bottiglie di rum” esordì Harry con gli occhi fissi sulla lista in cartaceo. Uno dei ragazzi gli diede una leggera pacca sulla spalla e fece una smorfia con il labbro superiore. “Giornataccia, eh?”. Non mi resi conto del fatto che stavo osservando la scena con fin troppo interesse; mi soffermavo sui movimenti, le smorfie, i gesti. Erano senza ombra di dubbio più grandi di me di qualche anno ed esteticamente in antitesi fra loro; si dice inoltre che l'aspetto faccia la persona ma  nonostante ciò sembravano trovarsi in perfetta sintonia. Elizabeth mi passò una mano davanti al viso per attirare la mia attenzione e avere una risposta. “A me ed Alli due birre, offro io” disse Louis con un netto anticipo e lasciandole i soldi. “L'ultima volta me l'avevi presa tu”. Sorrisi e mi dedicò un occhiolino sghembo premeditato, sapeva che sarebbe riuscito a scaturire in me una forte risata nel giro di pochi secondi. La prima volta che lo fece pensai d'istinto che appartenesse all'altra sponda ma non volevo che mi considerasse una persona sboccata, o almeno non glielo avrei fatto capire, quindi lasciai che fosse solo un semplice pensiero. Liam e Zayn, i due amici di Tomlinson ai quali chiesi il nome una seconda volta dopo esserci allontanati dal volume spropositato che proveniva dalle casse, ordinarono una bottiglia di vino rosso. Elizabeth abbandonò il tavolo per dirigersi di nuovo al bancone, lasciandomi sola con tre completi sconosciuti e la sua nuova "preda", come le piaceva nominarlo. Provai a guardarmi intorno per far passare il tempo più alla svelta ma, poco dopo, mi voltai nel sentire che i ragazzi avevano dato inizio ad una conversazione. “Come mai non c'è la tua ragazza, Styles?” chiese Liam con l'innocenza di un bambino. Harry scrutò ogni suo lineamento senza rispondere e lasciò che le mani gli massaggiassero la nuca dopo aver abbassato nuovamente lo sguardo, accompagnato da respiri sempre più profondi. Lo si notava dalle movenze del petto poco scoperto. “Quanto ci mette la tua amica?”. Compresi che stava parlando con me solo quando Louis mi diede una gomitata al braccio. La presenza di quel tipo mi metteva a disagio in modo strano, era chiaro che avesse qualche rotella fuori posto, pertanto decisi di trovare Elizabeth in mezzo alla gente e gli dissi con calma che stava ancora aspettando il suo turno. Mi soffermai sulla pista da ballo, vidi ragazze della mia età saltare o strusciarsi contro il proprio partner e a quel punto il mio concetto di dignità cominciò a presentare anche degli aspetti negativi. “Vado in bagno” annunciai, ma i quattro amici erano più concentrati sui drinks che stavano finalmente arrivando. Mi alzai e lasciai un bacio sulla fronte ad Elizabeth per mezzo della smisurata differenza di altezza, poi raggiunsi la toilette tra spintoni e avances da parte di gente ubriaca. Guardai la mia immagine riflessa allo specchio sciacquando le mani per tamponare il viso arrossato. “Tu non hai visto niente” mormorò una donna prima di inghiottire una pillola verdognola e mischiarla al cocktail pesante. Se fosse stata in silenzio probabilmente non avrei nemmeno fatto caso a ciò che stava combinando. “Non fare mai queste cose” continuò. Le sue pupille cominciarono a dilatarsi fino a nascondere le iridi azzurre. Un giorno Elizabeth mi confessò che ai tempi del liceo aveva avuto a che fare con un tipo di stupefacente più leggero e che presentava ugualmente effetti collaterali dannosi, ma riuscì ad allontanarsi da determinate abitudini. Bastava guardare le sue occhiaie per capire invece che la trentenne non era stata capace ad uscirne. La osservai a lungo e infine spalancai la porta per poter tornare alla mia serata, salutandola con un cenno. Louis alzò le braccia all'aria appena mi vide e indicò la birra media posta di fronte al divanetto. “Ho incontrato una tipa strana in bagno” dissi a Elizabeth in modo da giustificare la mia più o meno lunga assenza. Realizzai che una bottiglia di rum era già sul punto di essere finita e pensai che fosse scientificamente impossibile poter assorbire così tanto alcol in cinque minuti. Harry bevve l'ultimo sorso e mi guardò. “Offrimi una sigaretta”. Louis strattonò l'amico chiedendomi di non dargli retta ma anche se avessi fatto il contrario non avrei potuto accontentare i suoi bisogni. “Non fumo” risposi con altrettanta schiettezza e spostai inconsapevolmente la birra su un altro lato del ripiano.

“Come cazzo lo riportiamo a casa?” sbottò Zayn tirando un calcio ad un bicchiere vuoto sul marciapiede. Una guardia del corpo ci costrinse a uscire dal locale per i comportamenti molesti e provocatori di Harry, ormai caduto in uno stato di trance. Louis cercò di alzarlo da terra ma il suo peso morto non glielo permise. Era fortemente ubriaco. “Potremmo andare a casa mia, abito poco lontano da qui e nessuno lo vedrebbe ridotto in questo stato... Okay, ho un'idea”. Liam schioccò la lingua sul palato e, con l'aiuto dei due amici, riuscì a far reggere Harry in piedi senza dare nell'occhio. “Starete a dormire da me stanotte. Anche voi, ragazze, scommetto che riuscireste a darci una mano nel farlo riprendere. Ho una stanza per gli ospiti dove dormirete, noi ci accontenteremo del divano-letto e lasceremo questo coglione in camera mia”. Elizabeth accettò tralasciando i mezzi termini ed io mi trovai costretta a seguire le sue decisioni. Ci incamminammo lungo il viale isolato senza badare alla bassa temperatura e cominciai a chiedermi come fosse la sua dimora, se una villa o un appartamento, il colore degli interni, se avesse avuto un pigiama da prestare a me e alla mia coinquilina. Non feci in tempo ad immaginare la grandezza del televisore che un cancellino elettrico si aprì provocando un rumore stridulo. Appena entrammo nella sala d'ingresso lasciai che il calore dei termosifoni mi circondasse il corpo tremante. Zayn e Louis fecero inizialmente sdraiare l'amico sul divano e uno dei due andò a prendere uno straccio bagnato, a seconda di ciò che riteneva più opportuno Elizabeth, per poi inumidirgli la fronte. “Nessuna fretta, passalo senza fare pressione” disse in tono materno. Pensai di sfuggita che se avesse avuto bisogno di vomitare non sarei riuscita ad aiutarlo, tanto mi avrebbe fatto impressione.

Liam mi prestò un paio di bermuda di stoffa, una canottiera dei Lakers e una felpa in caso avessi sentito freddo durante la notte. Erano le quattro inoltrate, stavano tutti dormendo, Harry compreso. Non riuscivo a fare a meno di tenere gli occhi aperti, sin da piccola avevo paura di trovarmi in un letto che non fosse quello della sottoscritta, abituarmi a vivere nel dormitorio dell'università fu un'impresa che mi aiutò ad acquisire maggiore sicurezza ma non persi questo timore. Strinsi un angolo del cuscino non appena sentii un mormorio provenire dalla camera di fianco. Cercai di svegliare la mia coinquilina con una breve scossa ma fu irremovibile dal degnarmi di una risposta. Mi alzai e raggiunsi i versi strani a passo felpato. Harry continuava a rigirarsi tra le coperte e tirare calci all'aria, mi avvicinai per scostargli i ricci imperlati di sudore dal viso deglutendo silenziosamente. Mi sedetti per sbottonare la sua camicia e farlo stare più al fresco ma la sua mano mi precedette stringendomi il polso con forza. “Vattene, non mi serve il tuo aiuto”. Aprì appena gli occhi prima di suggerirmi di lasciarlo solo. Avrei voluto rispondergli a tono ma non era ancora nelle condizioni di capire chi fossi o cosa ci facessi lì. Tornai nella stanza degli ospiti e ripresi a non dormire.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: mjlwards