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Autore: Giuli_Lahote    03/02/2015    1 recensioni
"Quando i suoi occhi incontrarono i miei, il mondo smise di muoversi. Tutti i rumori cessarono, eccetto il suo respiro dolce e quello splendido battito che sembrava seguire il mio. Una mano mi serrò lo stomaco, provocandomi un dolore piacevole, sopportabile. Percepì questo cavo invisibile uscire dal mio petto per intrufolarsi nel suo. Persi un battito.. e poi due, tre, mentre la fissavo."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Paul Lahote, Quileute, Rachel Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
Capitoli:
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I personaggi, così come l'ambientazione e gli eventi che si susseguiranno e che voi tutti conoscete, appartengono a Stephanie Meyer. Io ho solo sviluppato quella storia splendida, tra Paul e Rachel che l'autrice non ha mostrato nei suoi libri. Buona lettura


You're every minute

Paul.




- Sam! - di corsa e forse con troppa forza spalancai la porta di casa Uley, trovandovi dentro solo una Emily confusa ai fornelli.

Alzò un sopracciglio, si pulì le mani infarinate nel grembiule e, senza dire niente, si avvicinò al tavolo, colpendo piano una sedia e facendomi segno di sedere. Poi la vidi sparire nel salone e la sentì bisbigliare.

Mi misi a sedere e aprì la scatola di latta posta al centro del tavolo e iniziai a mangiare uno dopo l'altro i biscotti al burro. Sentì la pasta frolla sciogliersi in bocca e la crema invadermi i sensi.

- Problemi Paul? - Sam entrò dallo stesso corridoio dal quale Emily era sparita poco prima. Non distolsi lo sguardo dai biscotti nemmeno quando iniziai a parlare.

- Ho afuto f'imprfintinf - finii i biscotti e mi alzai dal tavolo, iniziando una missione esplorativa alla ricerca di cibo.

- Cosa?! - sentì la sua voce strozzata ma non mi voltai.

Cosa c'è di così strano? Sono esente dal vivere con qualcuno ed essere amato da qualcuno? Che si fotta. Chi è per giudicare?

- Hai sentito bene - sputai, aprendo il forno e cercando di distrarmi.

Respira Paul, pensa al cibo. Buono.. i biscotti, i dolci, il miele.. Miele.. Rachel.

Scossi la testa dai miei pensieri e finalmente mi voltai a guardare il potente alfa.
Mi guardava sornione, con l'espressione di chi certe cose le sa già. Sbuffai e mi sedetti nuovamente accanto a lui. Sbattei la fronte contro il palmo della mano e chiusi gli occhi.
Come mi sarei dovuto comportare? Cosa avrei fatto? E col moccioso?

- E con chi, di grazia? Qualche fanciulla in pericolo sul ciglio della strada? -

- La sorella di Black -

La sua bocca spalancata mi convinse ad alzarmi dalla sedia nuovamente e a rimettermi alla ricerca di cibo.

Respira, Paul.. uno, due, tre. Conta. Non puoi uccidere nessuno, è omicidio e tu sei perseguibile penalmente. E poi con chi dovresti prendertela se non con te stesso?

- Hai già pensato a cosa dire a Jacob, spero. Non voglio risse nel mio branco -

Usò quella stupida voce seria e composta da "uomo alfa -io capo tu schiavo-" che veniva voglia di saltargli alla gola. Feci per ribattere quando la porta si aprì di botto e Collin entrò senza fiato e nudo nella piccola casa.

- Un vampiro.. Ovest.. Jared h-

- Andiamo - Sam corse fuori dalla porta e purtroppo fui costretto a seguirlo.
Non feci nemmeno attenzione a togliere i vestiti, mi trasformai senza perdere tempo e iniziai a correre veloce tra i boschi.

Mi accorsi, forse troppo tardi, che i miei pensieri si stavano riproducendo come un film sentimentale nella testa di tutti.

- Auguri -

- Era ora! Anche tu! -

- Jacob ha una sorella? -

- Ne ha due, babbeo - sbottai contro uno dei marmocchi. Arrivai trottando al fianco di Jared che mi scrutava con un sopracciglio inarcato. Se fosse stato umano probabilmente avrebbe avuto un volto piuttosto serio; ma in quel momento, con quel faccione scuro, sembrava più un cane in preda ad un attacco epilettico.

- Voglio proprio vedere quanto continuerai a ghignare, idiota. Lascia che Jacob venga a sapere che ti scoper-

- Jared, Paul, concentratevi! -

Sam ci richiamò con tono serio, chiudendo la conversazione. Iniziai a pensare a Rachel. Un pensiero fisso da un'ora ormai, non aveva lasciato la mia mente per un solo, fottutissimo, secondo.

Quanto era bella? Ed era mia, solo mia. Avrei solo dovuto pensare a come convincerla di ciò.

Immerso nei miei pensieri smielati, mi accorsi tardi del vampiro che sfrecciò dinanzi a noi. Ringhiai e iniziai a seguirlo, sentendo i miei fratelli dietro di me.

- Quil, chiudilo a destra. Maledizione, lo fate entrare nella riserva così! - sentii i pensieri di Sam e come lui iniziai a preoccuparmi.

Vidi nella sua mente il riflesso di Emily e capii il pericolo che non avevo visto fino ad ora. Una nuova forza, più potente si scatenò in me.
Spinsi le zampe e corsi più velocemente, avvicinandomi al vampiro. Quil ci venne addosso e mi scontrai col corpo peloso del mio fratello. Ma, appena alzai la testa e mi scrollai, il vampiro era sparito.

- Embry, sta arrivando da nord. Siamo dietro di lui ma abbiamo perso campo. -

Entrai nel panico e ricominciai la corsa. Con la coda dell'occhio vidi una forma marrone accanto a me ma non mi concentrai su chi fosse. Sentii le forze venirmi meno quando varcammo la soglia del confine con la riserva.

Era dentro.

- Correte ragazzi, forza - ringhiò l'alfa, seminandomi e svoltando a destra, per intercettare il vampiro. All'improvviso, come se una lampadina si fosse accesa in quel momento nella mia testa, mi fermai provando per la seconda volta nell'arco di un pomeriggio un colpo al petto.

Stavolta, però, era di dolore.

Quando la casa dei Black entrò nel nostro campo visivo, rallentammo tutti, non potendo mostrarci in mezzo alla strada principale.

Rachel. Pericolo. Vampiro.

Mi trasformai e iniziai a corrergli dietro, ancora nudo.

Pericolo. Vampiro.

Un fremito mi pervase; sentii nuovamente vicini i sintomi della trasformazione. I miei occhi fissavano il corpo scultoreo del vampiro e la mia rabbia crebbe quando arrivò ad una spanna dal retro della casa.

Pericolo.

- Rachel - non riconobbi la mia voce gutturale e troppo profonda. Provai ad accelerare il passo e a raggiungerlo.

E' troppo vicino. Lei è in pericolo. Devo salvarla.

- Tenetelo - sentì diverse mani afferrarmi dopo il comando dell'alfa. Cercai di divincolarmi ma non ci riuscii.

Che diavolo fa?! Lì dentro c'è la mia vita! E' in pericolo! Devo salvarla!

Sentii il lupo pronto ad esplodere nuovamente e iniziai a tremare.
Sam si parò di fronte a me, con Embry al fianco. Riconobbi Quil, Seth e Jared attaccati al mio corpo e Leah che stava dietro di loro.

- Lasciatemi andare, non voglio farvi male -

Perchè nessuno si preoccupa per lei? E' in pericolo. Fatemi passare

- Paul, calmo - Sam mi coprì la visuale e il panico mi attanagliò lo stomaco.

Dov'è? Che ha fatto? L'hanno fatto scappare!

- Sam, spostati - sputai controllando a stento i tremori, ormai in preda a una rabbia incontrollata.

- Paul è andato via. Non ti tratterrei se pensassi che Rachel è in pericolo. E' andato via, ma devo avere la certezza che se ti lascio non fai stronzate -

Respira Paul, è andato via. Va tutto bene.. Uno, due, tre.. Tutto bene.

- Lasciatemi - ripetei a denti stretti. Chiusi gli occhi e sentii i tremori svanire quasi del tutto. Fu questo a convincerli che stavo bene e a lasciarmi andare. Quando mi "liberarono", dopo il cenno di Sam, mi incamminai seguito da loro verso la piccola casetta. L'odore del vampiro aveva impregnato l'aria, diventata insopportabile. Il tremore, anche se leggero, tornò.

Salii i due gradini, bussai con veemenza alla porta e attesi.

Apri..

Uno, due, tre..

Coraggio, apri!

- Paul? Stai bene? - aprì gli occhi trovandomi davanti l'angelo più bello.
Dovetti stringere i pugni per fermare il formicolio che mi solleticava le braccia e mi suggeriva di gettarle le mani attorno ai fianchi e tirarla a me. Mi bastò respirare il profumo di miele e il mondo tornò a girare dal verso giusto.

- Si, sono passato a vedere come.. stavi. Voglio dire se - se avevi bisogno di qualcosa -

E' il meglio che sai fare, Lahote?

Per una volta zittii la mia voce interna e mi concentrai sul suo sorriso confuso. Mi chiesi il perchè di quel sorriso; poi ricordai degli energumeni dietro di me e mi schiarii la gola.

- Rachel loro sono.. -

- Oh mio Dio! Embry? Embry Call? Cosa ti è successo? Sei enorme! - strillò elettrizzata sorpassandomi e gettandosi tra le braccia del moccioso numero 2.

La sta toccando? La.sta.toccando. Staccagli la gola. Saltagli al collo, allontana lei e staccagli la giugulare.

- Sarà l'aria di La Push, Rach - le rispose quello indietro stringendola per poi notare il mio sguardo. Come osava toccarla? Si guardò attorno imbarazzato e la lasciò andare, grattandosi la testa con la mano. Poi le sorrise gentile.

Il mio angelo tornò sul portico, sventolando una mano verso il resto del branco a mò di saluto. Dopo, come ritornando in se, si voltò nuovamente a guardarmi.

- Sto bene Paul, grazie dell'interessamento. Tu stai bene? Hai una faccia davvero troppo bianca - si avvicinò pericolosamente a me. Posò una mano delicata sulla mia fronte e quando si accorse che scottavo fece per tornare dentro a prendere una pezza umida.

- Entrate, che maleducata! Fate come se foste a casa vostra! Paul vieni con me, tu hai la febbre! - sospirò preoccupata trascinandomi dentro casa. Probabilmente è più corretto dire che mi lasciai trascinare dentro la casa, ma che importanza ha?

La seguii nella cucina di casa Black, non curandomi più dei ragazzi seduti attorno al tavolo. Presi posto accanto a lei e lasciai che con le mani fresche mi bagnasse la fronte.

Quanto era bella con quella tuta? E quei capelli fuori posto? Dovrei dirle che starebbe bene anche senza vestiti? O sembrerei un maniaco? Meglio evitare.

Sorrisi quando la vidi assorta ad accendere uno di quei termometri elettrici che dopo averli usati una volta si impallavano e smettevano di dare segnali vitali. Le tolsi dalle mani l'aggeggio e trattenni le sue spalle. Poi puntai i miei occhi nei suoi.

Quanto sei splendida? Davvero sarai mia?

- Sto bene, davvero. Sono solo accaldato - mormorai, fissando le dolci labbra aprirsi in un sorriso. Quanta voglia di baciarle.

- Sicuro? Non è un disturbo. Posso prepar-

- Sto bene - la interruppi di nuovo, iniziando a carezzarle delicatamente le spalle con le mie dita. La vidi tremare e la sentii sciogliersi sotto il mio tocco caldo.

I ragazzi all'altra estremità del tavolo si lanciavano una mela, parlottando probabilmente su quello che era accaduto. Sperai per loro che non le facessero sentire alcunchè, altrimenti sarebbero stati problemi. Mi misi, per un breve tempo, a pensare anche io a cosa era successo. Perchè quel vampiro si era spinto così oltre la riserva? E perchè così vicino alla casa dei Balck? Cercava qualcosa in particolare?

Feci per parlarle ma fui interrotto da una porta che si apriva e da un respiro pesante nella stanza. Mi convinsi a prestare attenzione solo quando nella cucina calò il silenzio.

Due occhi scuri e un ringhio animalesco mi fissavano in cagnesco e, prima che me ne accorgessi, una mano si serrò attorno al mio collo, sbattendomi violentemente contro il frigorifero della cucina angusta. Risposi al ringhio scoprendo i denti e serrando le dita attorno alla mano del mio aggressore, sperando di allentare la presa ferrea.

- Che cazzo credi di fare? - un sibilo, quasi inesistente. Non percepibile senza super udito e super cazzate varie.

Tempismo perfetto, moccioso.







NOTE DELL'AUTORE

Buona sera a tutte! Ecco, come promesso, il nuovo e puntualissimo capitolo :) spero vi piaccia, ancora siamo agli inizi, se ne vedranno davvero di tutti i colori!
Vi lascio nella suspanse.. Come se non si intuisce cosa accadrà dopo ahahahah :)
Lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate!
Un saluto a tutti, alla prossima settimana
Giulia
  
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