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Autore: Ella_x    15/02/2015    2 recensioni
Ellie annuì –E allora…che cosa vuoi?- la voce le si incrinò e neppure lei sapeva il perché.
Zayn alzò le spalle possenti –Niente- rispose girandosi verso di lei.
I loro sguardi si incollarono l’uno all’altro come un magnete all’acciaio.
-Il problema è che non voglio proprio niente. Ed è questo niente che mi spinge da te capisci? Questo niente che mi dice ‘tu vuoi stare con lei, quindi vai’. Non lo posso spiegare cosa voglio ma questo qualcosa non riesco ad ignorarlo- concluse.
La ragazza rimase in silenzio, veramente non sapeva cosa dire.
Le opzioni erano due: scappare da quel tipo strano e maleducato, o fidarsi.
E per lei che non aveva nemmeno mai creduto per un secondo al topolino dei denti da piccola la cosa fu alquanto sorprendente.
Perché rimanendo seduta lì in silenzio aveva appena capito di aver deciso di fidarsi.
Zayn la osservò di nuovo, sta volta ancora più intensamente se possibile –Allora, vuoi andare via?- domandò timoroso.
Ellie sospirò, stringendo le ginocchia al petto –No, credo di volerti dare il niente che ti spetta- rispose ricambiando lo sguardo.
*SOSPESA PER MOTIVI PERSONALI FINO A DATA DA DESTINARSI*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18
 
La musica del pianista che provava al piano di sotto riempiva la stanza e la luna stava spuntando lentamente dietro alle nuvole bianche.
Ellie lisciò la gonna del suo vestito in un gesto nervoso, mentre lo specchio rifletteva la sua figura rigida.
Marì aveva appena terminato di acconciarle i capelli in una treccia complessa e i ciuffi della frangia le andavano d’avanti agli occhi, in più le scarpe col tacco  non erano mai state tanto scomode.
Sbuffò alla sua copia alla parete e lisciò ancora una volta la gonna azzurra, tentando di ignorare lo stomaco in subbuglio.
Un colpo alla porta la fece voltare –Avanti..- balbettò imbronciata.
Sua zia apparve sulla porta con a dosso un tailleur di stoffa bianca bordata di nero –Eloise, sei pronta?- domandò piegando le labbra tinte di rosso in un sorriso eccitato.
Ellie si limitò ad annuire.
Sua zia era una bella donna, che sapeva come vestire e con una grazia di movimenti che infondo lei aveva sempre sperato di acquistare dai suoi insegnamenti.
La donna le si avvicinò, scostandole un ciuffo di capelli dalla fronte –Manca solo una cosa- mormorò compiaciuta porgendole un pacchetto di carta avorio che scartò con dita esitanti.
Conteneva una maschera a forma di mezza luna argento contornata da soffici piume bianche.
La ragazza sorrise –E’ bellissima zia, grazie- disse indossandola.
Zia Caroline piegò la testa per osservarla meglio e il suo elaborato chignon non si mosse neppure di un millimetro sulla nuca –Sei bellissima come sempre, cara- commentò.
La ragazza le rivolse un sorrisetto tirato, rimanendo in silenzio.
-Eloise ti vedo nervosa. Non devi preoccuparti cara, andrà tutto bene- la rassicurò facendosi da parte –Coraggio andiamo ad accogliere i primi ospiti- disse avviandosi verso le scale.
Ellie respirò profondamente, pregando ogni dio esistente di tenere a bada Zayn Malik per quella sera.
 
Il salotto era stato sgombrato dai divani e al suo posto troneggiava un tavolo lungo apparecchiato con tovaglie di lino avorio su cui erano sistemati vassoi d’argento pieni di stuzzichini colorati e bicchieri di champagne lunghi messi in fila.
La sala da pranzo era anch’essa vuota fatta eccezione per  il il pianoforte che suonava in un angolo.
Poche persone strette in vestiti lunghi e appariscenti e smoking gessati chiacchieravano allegramente.
-Vieni, Eloise. Quello è Cristopher Kaiser, è un pezzo grosso sia in Germania che qui. Annuisci e sorridi mi raccomando- la avvertì sua zia indossando la sua maschera nera.
Ellie trattenne uno sbuffo e la seguì per il salotto.
-Signor Kaiser, buonasera- sua zia porse la mano all’uomo robusto, che con un sorriso gliela baciò.
-Mrs Rogers, buona sera a lei. E’ una festa deliziosa, i miei complimenti- disse con un accento tedesco davvero marcato.
-La ringrazio, soprattutto per essere presente- rispose la donna con un sorriso, appoggiando le dita lunghe sulla sua spalla.
L’uomo la osservava intensamente dalla sua maschera blu, gli occhi di un grigio luminoso.
Ellie era sempre stata ammirata dal potere di sua zia Caroline di ammaliare gli uomini. Soprattutto quelli ricchi.
-Mi dia pure del lei, e non mi ringrazi- rispose l’imprenditore schiarendo la voce.
-Lei è mia nipote Eloise. Cara, lui è uno degli uomini tedeschi più talentuosi che io abbia mai incontrato- li presentò la donna sorridendo ad entrambi.
L’uomo le baciò la mano –Una ragazza deliziosa, proprio come sua zia- mormorò.
Zia Caroline rise prima di accarezzargli il braccio –Vorrai scusarci, Cristopher. Il dovere mi chiama- si congedò la donna.
Il signor Kaiser annuì –Figurati Caroline, figurati. Ti chiedo soltanto di concedermi un ballo questa sera- la pregò bevendo un sorso dal suo bicchiere lungo.
La donna annuì –Sicuramente- disse prima di tirare via sua nipote verso l’entrata.
-Un dongiovanni, sicuramente. E’ risaputo che ha storie con altre donne nonostante la sua povera moglie continui ad ignorare queste voci- commentò sua zia regalando sorrisi a destra e manca –Ma abbiamo cose più importanti di cui occuparci ora, cara - la avvisò con un sorrisetto complice indicandole la porta.
I coniugi Payne avanzavano mano nella mano, Mr Payne portava una cravatta rossa che si intonava perfettamente al vestito vermiglio di sua moglie.
La più piccola della famiglia si stringeva alla gamba di suo padre, svolazzante in un adorabile vestitino rosa.
Liam entrò per ultimo, in un completo grigio e una camicia bianchissima che si addiceva alla sua carnagione chiara e ai capelli biondi, in una mano aveva una maschera avorio.
Le sorrise dall’ingresso mentre le andava incontro.
-Geoff, Karen, benvenuti- li accolse sua zia sorridente.
I due le sorrisero, togliendosi le maschere rosse –Caroline, buonasera- la salutò Karen baciandole una guancia.
-Liam, ti trovo benissimo- commentò zia Caroline sorridendo al ragazzo che arrossì.
-Anche lei lo è, miss Rogers- le sorrise riconoscente.
Zia Caroline poggiò una mano sulla schiena di Ellie, spingendola in avanti, e Liam non potè fare a meno che afferrarle i polsi per evitare che le cascasse addosso.
Ellie trattenne con tutta se stessa un urlo di rabbia –Scusa- si limitò a balbettare facendo un passo in dietro.
Il ragazzo le sorrise comprensivo –Stai benissimo anche tu, Ellie- la salutò baciandole la mano.
Lei sentì le guancie arrossarsi, principalmente a causa degli occhi di tutti puntati su loro due.
-Perché non andate a fare un giro, cari?- chiese Karen mentre sua zia annuiva.
Liam alzò le spalle, porgendole il braccio ed Ellie esitante lo strinse –Beviamo qualcosa?- domandò il ragazzo incamminandosi per il salone.
Ellie si schiarì la voce ed annuì.
Liam le sorrise mentre si avvicinavano al tavolo. Prese due bicchieri di champagne e gliene porse uno.
Le indicò una coppia che danzava in un angolo, l’uomo indossava un cilindro molto alto e la donna un vestito lungo a balze di tulle rosa shocking.
-Gusti molto singolari- scherzò il ragazzo nel tentativo di smorzare la tensione.
Ellie lo ringraziò mentalmente per aver cercato di metterla a suo agio e ridacchiò.
-Allora, come stai?- le domandò bevendo dal suo bicchiere.
Ellie lo imitò, trattenendo una smorfia per via del sapore forte dell’alcol che non la faceva impazzire ma che aveva accettato solo per educazione –Molto bene, grazie. E tu?-.
Liam le sorrise ancora, le guancie che si gonfiavano adorabilmente –Direi bene, a parte qualche problema con questa- disse allentando la cravatta color argento con un dito –Mia madre mi ha praticamente costretto ad indossare qualcosa di argento. Credo fosse d’accordo con tua zia- alzò gli occhi al cielo indicando la sua maschera dello stesso colore, tuttavia mantenendo un tono leggero e divertito.
Ellie abbassò lo sguardo, sentendosi così in colpa.
Era il ragazzo perfetto: gentile, divertente, educato, bello, sportivo ed adorabile.
Ma non era Zayn.
E lei doveva chiarire la situazione, era giusto così.
-Senti, Liam…a proposito di questo- cominciò schiarendosi la voce.
Ma non ebbe il tempo di continuare perché sua zia spuntò alle sue spalle tintinnando con una forchetta d’argento sul bicchiere.
-Signori e signore, vi ringrazio tutti per essere qui questa sera a festeggiare insieme a noi il nuovo anno. E’ per me un immenso piacere delegare il compito di aprire le danze a mia nipote Eloise ed al suo accompagnatore William Payne- sorrise orgogliosa e con un cenno diede il via al pianista che iniziò a suonare una melodia dolce.
Liam le prese la mano e la trascinò al centro della sala, le appoggiò appena le mani sui fianchi e cominciò ad ondeggiare lentamente assieme a lei in modo incerto.
Non doveva essere un bravo ballerino.
Poco dopo le altre coppie li affiancarono, Ellie fu sicura di intravedere anche sua zia che ballare con quel certo signor Kaiser.
Liam le sorrideva imbarazzato, la sua presa sui suoi fianchi era delicata e il suo odore di caramello così dolce.
Ciuffi di capelli biondi gli cadevano sulla fronte, e il suo sguardo seppur imbarazzato era rassicurante.
Stava per dire qualcosa proprio nell’esatto momento in cui una mano si appoggiò sulla sua spalla.
Liam lasciò la presa sui suoi fianchi e si voltò sorridente verso il ragazzo che li aveva interrotti.
-Mi concedi un ballo con la tua dama?- chiese col tono terribilmente ironico di una persona che Ellie conosceva bene.
Liam annuì incerto e si diresse verso il tavolo per finire il suo champagne.
Il ragazzo prese il suo posto, ed Ellie quando intravide i suoi occhi scuri dalla maschera non ebbe alcun dubbio.
Zayn indossava uno smoking nero ed una camicia bianca, e una maschera nera merlettata.
Era così bello.
Mentre le note dolci di Gymnopèdie n.1 di Erik Satie si disperdevano per la stanza Zayn le appoggiò una mano al centro della schiena, stringendola al suo corpo.
Ellie percepì tutto dentro di lei infiammarsi e pregò che le ginocchia non le cedessero da un momento all’altro.
Presero a danzare dolcemente in mezzo alla sala. Ormai erano tutti impiegati nelle danze e per fortuna nessuno prestava attenzione a loro.
Era così diverso da Liam, due poli completamente opposti.
Il suo profumo maschile era così deciso in confronto a quello zuccherato dell’altro.
La sua presa sulla schiena, con la grande mano aperta che la teneva appiccicata al suo corpo, era così possessiva in confronto a quella delicata del biondo.
I capelli, i vestiti, gli occhi neri…era il suo cavaliere oscuro.
Aveva lasciato un angelo in bianco per un diavolo in nero.
-Sorpresa- la voce roca era così piacevole che Ellie si aggrappò al suo collo per non crollargli tra le braccia.
Rimase in silenzio perché nonostante ci provasse non le usciva neppure un filo di voce.
Ballava bene, sicuro ed elegante con i suoi modi da felino.
Una pantera dal manto nero.
-Zayn..ti prego- il tono di Ellie era uguale ad una supplica, una supplica che neppure lei sapeva per cosa.
-Hei, hei, piccola non mi sono tirato così a lucido per far si che tu non fossi contenta di vedermi- scherzò rivolgendole uno dei suoi sorrisi sghembi.
Ellie percepì la bocca diventarle secca nel sentire quel nuovo e piacevole appellativo.
Aveva lo sguardo intenso fisso nel suo e la sua mano scivolava sempre più verso il basso.
Quando la musica finì le sorrise, lasciandole un bacio sul collo prima di staccarsi da lei.
Lei che fino a quel momento si era sentita andare in fiamme sentì freddo all’improvviso.
Deglutì e scosse la testa con lo sguardo spaventato e confuso.
Non sapeva cosa le stava succedendo.
Zayn le sorrise rassicurante –Tranquilla, non ho ancora finito con te. Ma adesso devo andare a cercare il bellimbusto di prima- la avvisò.
La ragazza deglutì ancora, ma la gola era troppo secca.
Champagne, aveva bisogno di champagne.
Prima che Zayn si allontanasse da lei gli prese la mano e lo costrinse a voltarsi verso di lei –Per favore, non lo fare. Non rovinare la festa-.
Zayn sospirò, non poteva proprio resistere alle sue suppliche –Okay, ma andiamo via di qua. Ho bisogno di un luogo isolato per spiegarti alcune cose- intrecciò le loro dita e la guidò verso la scala che portava al piano di sopra.
Ellie non era sicura di riuscire ad arrivare fino in camera sua, aveva le gambe come gelatina.
Era terrorizzata ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di seguirlo.
Era attratta da lui come una falena dalla luce.
Ma a giudicare dai suoi occhi ardenti mentre la trascinava per le scale forse anche per lui doveva essere così.
Forse erano la luce l’uno per l’altra, in tutti i sensi.
Il piano superiore era deserto e silenzioso.
Zayn non ebbe problemi a ricordarsi quale fosse camera sua, ricordava troppo bene quella mattina.
-Prima le signore- si fece da parte aprendole la porta ed Ellie la oltrepassò come un condannato a morte pronto al suo destino, o forse nel profondo come un bambino che scarta il regalo del suo compleanno.
La stanza era in penombra, Zayn tolse velocemente la giacca e la maschera, alzandosi la camicia sugli avambracci.
Cosa diavolo aveva intenzione di fare?
Sembrava furioso e divertito allo stesso tempo.
Ellie era sicura che stesse esagerando, soprattutto perché lei non aveva fatto nulla.
Ma le piaceva così tanto vederlo così, per lei.
-Bene- iniziò avvicinandosi di un passo –Ti sei divertita mentre io non c’ero?- domandò ironico.
Ellie scosse la testa –Lo sai che io non volevo, Zayn- balbettò preoccupata.
Il ragazzo le sorrise dolcemente, avvicinandosi di un altro passo –Lo so, piccola. Ma sono arrabbiato lo stesso- allungò le dita fino alla sua fronte e le spostò un ciuffo di capelli dagli occhi.
Il suo tocco ardeva sulla sua pelle.
-Beh dovresti risolvere i tuoi problemi senza fare scenate del genere- Ellie non riusciva a capire se fosse serio o se stesse scherzando.
Lo sguardo era ardente ma il sorriso divertito e rilassato.
-Io non la considererei una scenata, ma più il tentativo di rivendicare ciò che è mio- un altro passo ed ormai le era appiccicato.
Ellie sospirò quando sentì le sue mani appoggiarsi su di lei.
La spinse fino al muro e prese a baciarla voracemente.
Nonostante tutto riusciva a non essere violento, ma piacevolmente delicato.
Le sciolse la treccia e fece scorrere le dita tra i suoi capelli mentre continuava a schiacciarla tra lui e il muro.
Ellie appoggiò i palmi sul suo petto ma Zayn le prese una mano e la portò ai bottoni della sua camicia.
La ragazza spalancò gli occhi, spaventata interrompendo il bacio e spostando immediatamente le mani dai bottoni.
Lui scosse la testa, ridacchiando –Non voglio quello Ellie, non ancora almeno- la rassicurò divertito
riportandole le mani sulla camicia –E’ solo un assaggio, per ricordarti che sei mia- la aiutò a sbottonare i bottoni uno dopo l’altro lentamente.
Ellie era imbarazzata più che mai, non sapeva assolutamente come comportarsi ma non aveva intenzione di smettere.
Erano sensazioni travolgenti a cui non avrebbe saputo rinunciare.
Zayn tolse la camicia, era una visione paradisiaca.
Riprese a baciarla più dolcemente sulle labbra, sulla gola e sul petto.
Le mani delicate raggiunsero la cerniera del vestito e prima che Ellie potesse dire qualunque cosa interruppe la sua scia di baci –Non spaventarti piccola, so già che sarai bellissima- il fiato corto le accarezzò il collo e lentamente tirò giù la zip.
La prese per mano e la aiutò ad uscire dall’abito costoso.
Il suo sguardo le accarezzò il corpo e mentre lui la osservava la ragazza sentì le guance arderle.
Zayn fissò lo sguardo nel suo, era terribilmente serio –Mi sbagliavo, sei perfetta- le disse prendendole entrambe le mani –Vieni-.
La guidò fino al letto e la fece stendere, mentre lui si sedeva all’estremità.
Il ragazzo le accarezzò i capelli per tranquillizzarla –Tutto bene?- si informò facendo vagare gli occhi scuri su tutto il viso.
Ellie annuì, posando la mano su quella di lui che le accarezzava la guancia.
Le sorrise, facendo scivolare le loro mani lungo il suo corpo fino ai seni.
Ellie spalancò gli occhi dalla sorpresa e tirò via la mano mentre Zayn sorrideva divertito.
Fece scivolare la mano sotto alla stoffa di pizzo del suo reggiseno e prese a muovere le dita in una carezza lenta ed esperta.
Era la tortura più bella che le fosse mai stata inflitta.
-Basta così- aveva la voce così bassa, così intima, il suono più bello che avesse mai sentito.
La lasciò per un attimo e un secondo dopo si stese su di lei, reggendosi con i gomiti per non pesarle.
-Credi che qualcun altro possa vederti così, Ellie?- le domandò facendole scorrere l’indice dal mento alle gambe nude.
-E credi che qualcun altro abbia il diritto di farti questo? Mmh?- domandò baciandole la pancia e risalendo fino ai seni –Rispondimi, piccola- mormorò, la voce ovattata dal suo corpo.
-N…no, no- balbettò lei con il respiro corto.
Zayn sorrise sulla sua pelle, salendo fino alla bocca –Bene- le lasciò un veloce bacio a stampo prima di ritornare sul suo collo.
A metà tra la clavicola e la gola prese a succhiarle la pelle, mentre Ellie si costringeva a rimanere in silenzio per pudore.
Quando si staccò le passò l’indice sulla macchia rossa che si era formata sulla pelle chiara.
La ragazza socchiuse gli occhi, intrecciando le braccia dietro la sua schiena e nascondendosi nell’incavo del suo collo.
-Che succede piccola?- le domandò preoccupato.
-Io…io..- lei balbettò, la voce incrinata.
-Ehi, non va bene? Non ti è piaciuto?- le chiese mortificato stringendola a se –Eppure mi sembrava stesse andando bene-.
Ellie scosse la testa –A…Andava benissimo Zayn, ma io….beh, non sono abituata a questo genere di cose- spiegò imbarazzata.
Zayn annuì comprensivo ed  incollò il suo sguardo soddisfatto in quello della ragazza ancora una volta –So che queste cose sono nuove per te, ed ho tutte le intenzioni di fartele scoprire. Ma  solo io posso mostrartele e solo se lo vorrai tu portai smettere di appartenermi. Lo vuoi, Ellie? Vuoi che sia qualcun altro?- domandò sfiorandole il naso con il suo.
La ragazza sentì il cuore stringersi in una morsa. Lui Era così….deliziosamente possessivo.
Ellie mugolò, stringendosi di più al suo corpo -No, Zayn. Dio, no- ammise sospirando.
Lui le sorrise accarezzandole i capelli ancora una volta –Bene piccola, perché sei solo mia- la avvisò prima di alzarsi.
Recuperò la camicia dal pavimento e la indossò senza abbottonarla prima di ritornare di nuovo vicino a lei.
-Non voglio ritornare giù e vedere tutta quella gente- confessò la ragazza nascondendo la testa sotto al cuscino.
Zayn si sedette sul letto –Soprattutto quello lì?- domandò con la fronte corrucciata.
Ellie sorrise –Soprattutto quello lì- annuì sbuffando.
Zayn sorrise dolcemente, stendendosi al suo fianco e tirandosela sul suo petto ancora nudo –Allora starò qui fino a quando non ti addormenti e poi scapperò dall’entrata della cucina da cui mi sono imbucato- le baciò la fronte prendendo ad accarezzarle i capelli sciolti.
Ellie ridacchiò, appoggiandosi ai suoi addominali –Buonanotte allora- lo salutò chiudendo gli occhi.
-Sogni d’oro piccola- le sussurrò lui nell’orecchio, stringendola tra le braccia.
 
 
Ai,ai,ai,ai.
Zayn arrabbiato signore e signori, e ho detto tutto.
Mai far arrabbiare un bad boy come lui.
Beh forse per una reazione del genere io lo farei spesso cwc
Davvero, spero di non aver esagerato.
Anche perché non avevo minimamente idea di come scrivere scene del genere, soprattutto perché è la prima storia a rating arancione che scrivo.
Probabilmente non sono riuscita a spiegare come volevo e come immaginavo la scena e quindi non si capirà un cazzo, ma credetemi, ci ho provato con tutta me stessa!
Anyway fatemi sapere cosa ve ne pare, e non siate delicate!
Grazie ovviamente a chi segue e recensisce la storia, vi voglio bene ragazze *freehug*
A presto, spero x
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