Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Claa    21/02/2015    0 recensioni
Modesta raccolta dei punti di vista di Leliana, l'Araldo di Andraste (Astrid), l'Eroe del Ferelden (Rowan) e Hawke durante e dopo Dragon Age: Inquisition, in un intreccio di storie, sentimenti e speranze.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Hawke, Leliana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


CAPITOLO 2



LELIANA


Ora che Cassandra era stata eletta Divina, Leliana, un po' sconfortata ma non priva di energie e buoni propositi, era libera. La felicità l'aveva invasa quando Astrid e il suo scapestrato gruppo avevano sfilato trionfanti per la fortezza, urla di giubilo, applausi e fischi si erano levati al di sopra delle alte mura. Una nuova vittoria rallegrava il mondo dopo il quinto flagello. Gli occhi le si inumidirono mentre fissava le vette delle argentee montagne nell'aria pungente. Doveva molto ad Astrid; grazie a lei era riuscita a rivalersi sulle proprie infide ombre, che la stavano inesorabilmente conducendo dritta in un baratro. Cosa avrebbe trovato Rowan se Astrid non ci fosse stata, come l'avrebbe guardata, erano domande che la laceravano, ma che teneva appuntate nella mente come monito imprescindibile. Che non fosse il suo sedere a scaldare il Trono Raggiante, poco importava: c'era ancora tanto da fare, e lei non sarebbe stata con le mani in mano; avrebbe condiviso le sue esperienze e diffuso la speranza.
Guardando le vette, si lasciò cullare dal sogno, sempre meno remoto, della sua amata che le sorrideva con labbra rosse, e dalla rinnovata, palpitante fede in un futuro splendente.




HAWKE


Il suo amico Alistair era morto, mentre l'Araldo di Andraste era risorto dall'Oblio, per la seconda volta, e li aveva salvati. Garrett si chiese se non fosse stata l'indolenza di tutta una vita a portare Alistair fino a quel punto, in cui gli veniva concessa la possibilità - forse l'ultima - di dar prova del proprio valore. E le sue gambe non avevano indietreggiato, era morto da eroe. Allora qual era la verità? Si poteva dire che Alistair avesse perso se stesso nell'Oblio, o che nel momento decisivo si fosse infine ritrovato? Non era uomo fatto per le illusioni, perciò si tenne le sue domande e si accommiatò dall'amico in un silenzio solenne e rispettoso.
Quanto all'Araldo di Andraste, quella donna era surreale. Non osava immaginare in cosa l'avrebbero trasformata le leggende, se già da viva dava la sensazione di essere impalpabile, onniscente e onnipotente e al tempo stesso umana e inconsapevole. Emanava da lei una fiducia in se stessa così naturale e solida, che non si poteva non considerarla più che legittima, e Garrett le ammirava e invidiava intimamente questa sua peculiarità. Arrivò a chiedersi se, al posto suo, Astrid sarebbe stata in grado di guarire la nevrosi che si era impossessata di Kirkwall, ma poi rammentò alcune parole udite proprio da lei: "I se non mi interessano" e seguì il suo esempio.
Sopravvissuto per volere del fato alle terribili vicende che avevano scosso il mondo, era deciso a impiegare al meglio ogni secondo, votandolo agli altri e a una pace dalle salde fondamenta. Isabela era sempre nei suoi pensieri; sperava  di potersi annoiare con lei in quella pace, un giorno; di poterla sentire fra le sue braccia sulla nave investita dal vento, e sommergerla dell'amore che meritava, ridendo ai suoi sbuffi scocciati e timidi quando si sarebbe sottratta.




ASTRID


Dopo essersi a lungo rotolate nel letto a baldacchino, Sera e Astrid giacevano tranquille l'una davanti all'altra, osservandosi amorevolmente, carezzandosi e spostandosi di tanto in tanto i capelli. Il clima nella stanza era confortevole, e permetteva loro di starsene nude con solo i piedi sotto le coperte. Le aspettavano tanti giorni insieme, belli e ordinari (seppur con Sera nulla potesse più dirsi ordinario).
Con voce fievole ma febbrile, l'Elfa a un tratto le disse: "Voglio essere il più viva possibile, e arrivare a essere tutto ciò che posso, per te", i suoi occhi pieni di paura e coraggio.
Le labbra di Astrid si contrassero in un sorriso commosso. Sera, il suo miracolo dalle orecchie a punta.







Leliana aveva incaricato una delle sue spie di consegnare una lettera all'Eroe del Ferelden, in cui con mano leggera si premurava di raccontarle da vicino la disfatta di Corypheus e di trasmetterle lo spirito di festa e spensieratezza che aveva contagiato Skyhold.
Al rientro della spia, questa, porgendole la lettera di risposta, le riferì che l'Eroe del Ferelden nell'apprendere la buona novella aveva sorriso in un misto di orgoglio, soddisfazione e sollievo, e uno strano fervore si era acceso nei suoi occhi. Leliana non poté trattenersi dal sorridere.





 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Claa