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Autore: elsa5    02/03/2015    0 recensioni
“Guardami negli occhi... Devi resistere, devi farlo per me. Ti prego amore”
“Aiutami ti prego... mi fa male...”
Era tutto buio, non riuscivo a vedere niente. Quelle voci, quelle voci mi stavano facendo diventare matta. Dovevo aiutarli, ma dove erano?
“Vedrai che ti passerà... resisti”
Continuai a guardarmi intorno, non vedendo niente. Poi sentii un urlo di rabbia, una voce maschile piena di dolore.
Mi alzai di scatto dal letto, con le lacrime agli occhi, e cercai il più velocemente possibile di accendere la luce sopra il comodino. Poi misi a fuoco il luogo in cui mi trovavo e mi presi la testa tra le mani. Non potevo crederci, erano tornati. Pensavo che quella città mi avesse fatto bene, ma era durato solo due notti. Quegli incubi erano tornati ancora una volta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2

La sveglia interruppe il mio sonno quasi di soprassalto e la spensi immediatamente, rintanandomi tra le coperte e tentando di riaddormentarmi. Poi feci un lieve scatto, guardando intorno a me. Per un attimo mi ero totalmente dimenticata di essere a San Francisco. Guardai l'orario, le sette. Dovevo vestirmi e fare colazione, alle sette e mezzo saremmo dovute entrare a lavorare.

Eveline mi aveva trovato lavoro nel bar vicino a casa sua, dove lavorava anche lei ormai da un paio di anni. In realtà avremmo avuto turni diversi e solo quella mattina saremmo state insieme, in maniera che lei potesse insegnarmi come andavano le cose in quel locale. Mi aveva detto che non sarebbe stato difficile, soprattutto per me che avevo lavorato d'estate in un bar nella mia città. Mi alzai in piedi, aprendo l'armadio e guardandomi per un attimo allo specchio che era attaccato dentro ad esso, ad un'anta. Avevo dei capelli veramente assurdi, che raccolsi immediatamente in una coda di cavallo. Poi scelsi un paio di jeans scuri ed una maglietta semplice e nera, così come mi aveva detto Eveline. Presi le mie cose e stavo per uscire dalla camera, quando lei mi precedette, bussando. Aprii la porta e me la ritrovai davanti, già vestita.

<< Buongiorno! Dormito bene? Incubi? >> Rimasi in silenzio per un secondo, rendendomi conto che quella notte avevo dormito veramente bene, senza fare nessun tipo di incubo, senza svegliarmi mai. Sorrisi.

<< Nessun incubo, ora che mi ci fai pensare... ho dormito benissimo! >> Lei mi guardò soddisfatta per quelle mie parole, come se il merito fosse suo. In effetti ero sorpresa anche io, forse quella città mi faceva davvero bene.

<< Perfetto! Allora vestiti che ti ho preparato la colazione, così andiamo >>

Uscì dalla camera scendendo al piano di sotto, mentre io correvo in bagno a prepararmi. Fui pronta in dieci minuti e scesi a fare colazione insieme a lei, per poi dirigerci al bar a piedi, visto che distava cinque minuti da casa sua.

Arrivammo giusto in tempo e trovammo dentro la proprietaria del bar, una ragazza sulla trentina, abbastanza alta e con dei grandi riccioli mori. Mi accolse davvero bene e fu molto disponibile nel mostrarmi il locale e nello spiegarmi come muovermi lì dentro.

<< Allora ragazze io vado, vengo a darvi il cambio verso le tre! >> Ci salutò uscendo e rimanemmo da sole io e Eveline.

Non avemmo neanche il tempo di parlare un po' che arrivarono subito i primi clienti per fare colazione. Iniziammo subito a lavorare e per quasi tre ore non ci fermammo neanche un secondo.

Verso le undici e mezzo riuscimmo a riprendere un po' di fiato, anche se era l'ora di preparare panini e insalate per il pranzo. Eveline mi fece vedere tutti gli ingredienti e mi misi al lavoro, sistemando i panini che facevo su un vassoio, per poi metterli nel bancone.

<< Vado un attimo in bagno, tanto vedo che ormai hai già imparato >> Eveline mi sorrise e sparì dietro la porta del bagno per il personale. Io continuai a preparare, quando sentii la porta del bar dietro di me aprirsi. Mi pulii le mani al grembiule che Eveline mi aveva dato e mi voltai, trovando al di là del bancone un ragazzo alto, moro che mi stava osservando. Era abbastanza abbronzato e ben messo fisicamente. Non appena incrociai il suo sguardo mi sorrise.

<< Ciao... Caroline giusto? >> Rimasi per un attimo interdetta, visto che non mi aspettavo proprio che mi conoscesse.

<< Hem.. sì, sono io... >> Risposi non trovando parole migliori di quelle. Il suo sorriso si allargò e allungò verso di me la sua mano destra.

<< Io sono Christian, un amico di Eveline >> Gli strinsi subito la mano, mentre sorridevo imbarazzata per non averlo capito subito.

<< Oh, scusami... Eveline mi ha parlato di te, ho visto qualche foto, ma non ti ho riconosciuto. Caroline, anche se sai già come mi chiamo >> Lui sorrise annuendo e rimanendo di fronte a me.

<< La tua amica è da mesi che non fa altro che parlarci di te e... >> Non finì il discorso che gli arrivò in piena faccia un panno.

<< Stai zitto Christian! Ti sta parlando male di me vero? >> Esordì Eveline appena uscita dal bagno, andando verso Christian e dandogli un bacio sulla guancia mentre lui rideva.

<< Oh sì, lo sai che parlo sempre male di te alle tue spalle >> Disse lui dandole un buffetto sulla guancia, mentre lei tornava dietro al bancone.

<< Finalmente la conosci, contento? >> Esclamò Eveline guardandolo e prendendolo un po' in giro, mentre lui annuiva soddisfatto.

<< Molto contento... Sei arrivata ieri vero? >> Mi chiese mentre io mettevo il primo vassoio di panini al suo posto. Annuii prendendone un altro e guardandolo.

<< Sì.. sto cercando di ambientarmi il più velocemente possibile. Caffè? >> Gli domandai fermandomi davanti alla macchina del caffè. Lui mi sorrise facendomi un cenno della testa.

<< Adesso dovrai dire sinceramente chi lo fa meglio >> Commentò Eveline mentre io gli preparavo il caffè e glielo porgevo. Rimasi ad osservarlo, mentre ne beveva un po'.

<< E' deciso, da oggi verrò in questo bar solo quando è di turno Caroline... Mi dispiace tesoro >> Disse rivolto ad Eveline, mentre lei lo guardava male ed io scoppiavo a ridere.

<< Questo vuol dire soltanto fare il carino con la nuova arrivata >> Gli dissi io sorridendo, mentre lui beveva il caffè e scuoteva sicuro la testa.

<< Assolutamente no, questo... >> Ma non riuscì a terminare la frase, che si intromise Eveline.

<< Questo vuol dire provarci >> Lui posò la tazzina con un sorriso imbarazzato.

<< Perchè vuoi smascherarmi subito? >> Disse buttandola sullo scherzo, per poi riprendere subito dopo a parlare.

<< Domani sera siete di turno? Fate qualcosa? >> Ci chiese guardandomi ed io alzai appena le spalle, indicando Eveline.

<< Senti lei, è lei il capo >> Scherzai mentre lei si asciugava le mani e smetteva di preparare.

<< A dire la verità volevo portare Caroline in un posto... se vuoi puoi venire con noi... >> Sembrava indugiare su ciò che stava appena dicendo, ma rimasi in silenzio, aspettando di sapere cosa mi sarebbe aspettato la sera dopo. Anche Christian rimase in silenzio, corrugando la fronte e non capendo dove volesse andare.

<< Volevo andare al locale dietro l'angolo... suona James >> A quelle parole Christian cambiò subito espressione e sospirò.

<< Lo sai come la penso... >> Christian non terminò la frase e per un attimo mi sentii di troppo, non capendo che cosa intendesse.

<< Dai Christian... so cosa faccio, vieni a farci compagnia. Non ci sono né Charlie né Lizzie domani sera... Vuoi lasciare sola Caroline? >> Disse Eveline tentando di convincerlo con me. La guardai male per un secondo, non volevo che venisse per forza.

<< Stai tranquillo, non devi venire se non vuoi... >> Lui scosse subito la testa e mi sorrise appena.

<< Ha ragione Eveline... vi raggiungo, prima che anche tu finisca tra le grinfie di James. Ma non cambierò l'opinione che ho di lui >> Eveline sorrise soddisfatta. A quanto pareva tra James e Christian le cose non andavano proprio bene.

<< E' davvero così... terribile questo ragazzo? >> Domandai quindi guardando tutti e due. Cristhian alzò entrambe le mani e scosse la testa, mentre si alzava dalla sedia e veniva verso di noi.

<< Io non mi pronuncio più, devo andare... allora a domani sera >> Diede un bacio a Eveline che si era un po' imbronciata per il giudizio del suo amico e poi venne verso di me e mi salutò allo stesso modo.

<< Mi ha fatto piacere conoscerti Caroline >> Mi disse con un sorriso guardandomi per un attimo e uscendo dal bar.

Una volta uscito rimanemmo entrambe in silenzio, Eveline era totalmente immersa nei suoi pensieri ed aveva perso il sorriso. La lasciai pensare, mentre toglievo la tazzina di caffè e la lavavo. All'improvviso interruppe quel silenzio.

<< Lo so che James non è una persona affidabile... voglio solo credere che questa volta sia diverso. Non sono innamorata, mi piace, tutto qui. Domani sera voglio fartelo conoscere e vorrei tanto che tu ci parlassi un po' da sola... Però poi dovrai essere sincera con me e dirmi che ne pensi, come ho fatto io con Alex... va bene? >>

Annuii ascoltando quelle sue parole. Magari aveva ragione lei, magari questa volta si stava comportando bene. Oppure no.

<< Stai tranquilla >> Le dissi con un sorriso, mettendole una mano sulla spalla. Fortunatamente iniziarono ad arrivare altri clienti e Eveline tornò ad essere la solita di pochi minuti prima. Speravo davvero che il ragazzo che voleva farmi conoscere avesse intenzioni serie con lei e a quel punto ero davvero curiosa di conoscerlo.

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Ciao a tutti! Ecco qui il secondo capitolo della mia storia, spero che a qualcuno possa iniziare ad interessare e possa iniziare a seguirla! Se vi va lasciatemi qualche recensione, ho bisogno di consigli e mi farebbe piacere sapere la vostra opinione.
Grazie a tutti, a presto!

   
 
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