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Autore: Queila    04/03/2015    3 recensioni
La guerra è finita e i nostri eroi tornano alla normalità, ma non prima di affrontare ciò che la guerra ha portato con sè...
"Partecipa al contest Dramione, Fremione e Romione!" indetto da MistyEye.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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The Truth
 
Il due Maggio millenovecentonovantanove era arrivato, e con esso il primo anniversario della vittoria su Lord Voldemort, che fosse un giorno speciale, lo si leggeva nel volto dei maghi e streghe che Ron incontrava per Diagon Alley: avevano tutti le facce felici, ma inesorabilmente malinconiche, tutti avevano perso molto durante la guerra…
Ron Weasley girava come una trottola in cerca del negozio che la madre gli aveva indicato. Era in ritardo, ma non poteva presentarsi al San Mungo a mani vuote, non con una nipotina appena nata. Il biglietto scritto da Molly ormai era ridotto a un brandello di carta in cui non si decifravano né lettere né numeri, e a Ron girava la testa: era confuso e accaldato, se la sarebbero preso con lui, sarebbe stato il capro espiatorio della sua famiglia, come sempre.
Sospirò affranto e rassegnato, si girò per tornare indietro quando la vide. Era bellissima come sempre, indossava in tubino verde chiaro che le risaltava le forme e le spalle erano coperte da una giacchetta rossa, i capelli le ricadevano selvaggi sulla schiena, a Ron divennero gli occhi lucidi per l’emozione: erano mesi che non la vedeva e la sua immagine era meravigliosa come se la ricordava.
Lo vide e gli sorrise, di rimando il rosso spalancò la bocca, estasiato.
Hermione Granger si sorprese di scoprire lì il più piccolo dei maschi Weasley: sapeva da Ginny che Fluer era stata ricoverata al San Mungo e che era in procinto di partorire. Si avvicinò cauta, incoraggiata dal sorriso spuntato sul viso di Ron, il viso che tanto amava e che sognava tutte le notti di poter carezzare. Il volto del Grifondoro si fece rosso in un secondo, le guance e le orecchie divennero scarlatte non appena Hermione gli si avvicinò.
“Ciao, Herm…” mugugnò in soggezione, puntando gli occhi sulla strada.
“Ciao, Ron” disse lei non riuscendo a staccare lo sguardo dal ragazzo, conosceva alla perfezione ogni lentiggine di quel volto, eppure non si stancava mai di ammirarlo, rimase beata a godersi lo spettacolo mentre Ron cominciava a sudare per la tensione.
“Fluer come sta?” chiese la ragazza tentando di spezzare il silenzio.
“Be-bene, credo. Deve aver appena partorito… miseriaccia!” esclamò il ragazzo, dandosi una sonora pacca sulla fronte con fare sconvolto.
Hermione lo guardò con occhi interrogativi.
“Devo trovare il negozio di Betty Baby o qualcosa del genere, ma non so assolutamente dove sia” confessò il rosso alzando gli occhi da terra e puntandoli in quelli di Hermione, a quel contatto entrambi sussultarono, Ron quasi dimenticò di saper respirare: non ricordava che il volto di Hermione così vicino al suo gli potesse provocare quell’effetto.
“Il negozio per neonati?” chiese cortese la ragazza, completamente paonazza.
Ron annuì leggermente imbarazzato.
“Oh, beh, ma è facile! Devi girare quell’angolo e te lo ritrovi sulla destra” indicò la mora sorridendo. Il mondo vacillò per un secondo e si fermò a guardare il dolce sorriso di Hermione, o per lo meno Ron ebbe questa impressione, perché per un attimo esistette solo lei, lei e i suoi occhi che brillavano.
Cosi, senza capire, senza ragionare, agendo per puro istinto, Ron le cinse i fianchi e affondò il viso nei suoi capelli profumati.
“Mi sei mancata…” confessò.
“Anche tu” la ragazza cominciò a piangere sommessamente.
“Ti amo, tutto il resto è solo una bugia” ammise a lei e a se stesso.
Tirò fuori dalla tasca una piccola scatolina che si portava dietro tutti i giorni da mesi, gliela porse in silenzio.
“La verità è che tu sei tutto ciò di cui ho bisogno, ero troppo stupido per capirlo prima…”
La ragazza col viso irrorato di lacrime salate dal gusto incredibilmente dolce, aprì il pacchetto con mani tremanti, sorrise alla visione del gioiello: era perfetto, perfetto come il suo Ron. Con il cuore a soqquadro e le gambe malferme si precipitò di nuovo tra le braccia di Ron, sperando di non fare altro per il resto della vita.
 
  
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