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Autore: Danielle83    16/03/2015    2 recensioni
Pam viene catapultata dalla sua frivola vita da ragazza ad una vita losca e buia.
Ma quel buio che la circonda è un buio conosciuto: suo fratello. Si troverà al posto sbagliato al momento sbagliato, così suo fratello Louis sarà costretto a portarla a far parte della malavita e di tutti i giri sinistri che ve ne fanno parte.
Come se la caverà?
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" E' come se stessi urlando, e nessuno ti sente. Ti vergogni quasi, del fatto che qualcuno possa essere talmente importante che senza di lui ti senti inutile. Nessuno capirà mai quanto ferisce, ti senti senza speranza, come se niente può salvarti. E quando finisce, ed è andato, tu desideri quasi di riavere tutte quelle sensazioni brutte indietro, così che tu possa avere anche le belle. "
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=iM6-W_797UA&feature=youtu.be
PS. I titoli dei capitoli sono riferimenti alle canzoni "Lisa" e "Fragili" dei Club Dogo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20° Capitolo:
- Nessuno coglie quest'attimo.



 
Apro gli occhi con difficoltà. Sopra di me, c'è un soffitto color verde. Tutto attorno a me è verde e ricorda i soliti colori di un ospedale.
Aspetta, questo è un ospedale. Indosso una mascherina fastidiosa e sento il braccio immobilizzato e dolorante. Non riesco a girare la testa, questa mascherina è fin troppo fastidiosa. La testa fa molto male. Quanto ho dormito? Ma soprattutto, ho dormito? Provo a muovere piano i piedi e le mani. Ho un prurito seccante nel braccio ma è ingessato e non riesco a raggiungerlo. Sembro impossibilitata e vedere questa mascherina che mi stringe è irritante. Più schiarisco lo sguardo, più scopro che la stanza è ricoperta di mazzi di fiori. Di ogni genere e di ogni colore.
Poi, con mia sorpresa, la porta del bagno si apre, rivelando Harry. Il mio cuore comincia a battere forte. Lui non riesce a vedere che sono sveglia, è intenzionato a sollevarsi i pantaloni. Nel farlo intravedo una fascia sotto la maglietta. 
Si gira dandomi le spalle. Perché non mi guarda? 
" Ai ai, Pam, per colpa tua sto dimagrendo così tanto che questi pantaloni non stanno più sù. " - Pronuncia, con tono sconvolto.
E' diventato pazzo? E' convinto che io stia dormendo o cosa? Si gira ed io chiudo gli occhi per sentire ancora la sua voce.
" Dormi ancora, non è vero? " - Domanda. 
Lo sento pronunciare un basso "certo", arrendendosi. Sento i suoi passi attraversare la stanza fino ad avvicinarsi al letto. Si siede sul bordo ed afferra la mia mano. Adesso è una lotta per non muovere quella dannata mano.
" Sei così bella quando dormi. Ma io vorrei ti svegliassi, voglio andare via da qui. Ormai sarà passato, quanto? Una settimana? " - Continua a borbottare.
Merda. Una settimana.
" Abbiamo provato a trovare Tawer o Summer, ma si sono dileguati. Pochi giorni fa abbiamo trovato un sotterraneo nell'edificio ma era troppo tardi quando l'abbiamo scoperto. " - Pronuncia con dolore. - " Se solo dovessimo trovarlo. " - La sua mano si stringe fortemente attorno alla mia con decisione e rabbia.
Lo sento singhiozzare. Apro leggermente un occhio: ha il volto rivolto verso il basso, i riccioli cadenti su di esso ed il corpo rigido. 
" Non posso guardarti mentre sei ancora così. " - Strizzo di nuovo gli occhi, quando lui solleva lo sguardo verso la finestra. - " Non posso pensare che Tawer sia ancora vivo per quello che ti ha fatto. Nessuno ha avuto più la forza di andarlo a cercare, sono tutti qui fuori. 
Louis è distrutto e solo una come te poteva ridurlo così. Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te. Del tuo sorriso, del tuo sguardo, del tuo tocco. Ho bisogno di sapere che ci sei per me e se solo penso.. " - La sua presa si stringe ancora. - " Se solo penso che l'ultimo ricordo che hai di me, sono io che ti spingo sul muro. Sogno tutte le notti quella scena, fino al momento dello sparo. " - Dice, mormorando la parola "sparo" come una bruciatura. - " Pagherei oro per avere la certezza che tornerai viva da questa situazione. Partirai tra una settimana e non voglio lasciarti andare senza prima averti detto quanto tua sia speciale per me. " - Borbotta.
In un attimo, decido che è il momento di stringere la mano di Harry. Muovo leggermente le dita e sento Harry sussultare sul letto.
" Pam. " - Pronuncia scettico.
Apro gli occhi delicamente lasciando che nel suo sguardo passino tanti di quei sentimenti che nemmeno io sono brava a percepire. E' felice, è triste, è stanco. 
Si avvicina energicamente, afferra la mascherina e la tira per poi lasciarla andare nel mezzo dei miei occhi, incurante di avermi fatto male. Mi afferra per le guance e mi stampa un bacio. Sento il suo desiderio di baciarmi da giorni sulle mie labbra secche ed asciutte. Sento la sua bocca che fatica a staccarsi dalla mia. Quelle labbra per niente umide che lasciano un senso di morbidezza. Ma io adesso, fatico a respirare. Lui lo percepisce subito. Si stacca, afferra la mascherina e la poggia sulla mia bocca delicatamente. Sorride mentre i suoi occhi piangono di gioia. Noto solo ora che sulla fronte ha un cerotto. Non riesce a dire nemmeno una parola, sorride soltanto. Poi, preso dalla felicità, bacia dolcemente la mascherina, all'altezza delle mie labbra. I suoi gomiti sono ai lati della mia testa, il suo corpo seduto accanto a me. E' dolcissimo. 
Struscia il naso sul segno rosso della mascherina, causato prima durante la foga, sulla mia fronte e continua a sorridere per il gesto. Non è stato capace di trattenersi e probabilmente ha fatto bene. 

Poi inaspettatamente, si solleva. Si asciuga le lacrime con il palmo della mano e prende un grande respiro mentre io lo guardo come se volessi che tornasse sul letto. 
" Devo chiamare Louis. " - Mormora, felice.
Louis. Finalmente posso vedere per la prima volta Louis che ignora tutti per me. Harry esce dalla porta, lasciandola aperta e lasciando che entri tutto il freddo. In quel brivido penso solo al fatto che il braccio sta veramente cominciando a darmi fastidio. Mi giro e sulla spalla c'è una fascia. Un fascia stretta saldamente.
In un attimo, giunge Louis sulla soglia della porta. Cammina velocemente verso di me e si china adagio, stringe la mia mano e la bacia. La bacia mentre i suoi occhi esprimono il desiderio di voler piangere di gioia, anche lui. Sorrido all'idea che Louis è lì con me.
" Dio solo sa quanto ho avuto paura di perderti. " - Pronuncia con difficoltà.
Mi lascia la mano, cadendo sul mio stomaco per stringermi con molta delicatezza. Avvicino la mano sulla sua fronte. Lo accarezzo piano. Io sono al sicuro adesso, e lo è anche lui. 
" Il braccio ti fa male? " - Domanda.
Annuisco piano. Lui mi accarezza i capelli.
" Mi hai fatto prendere un colpo. Tawer pagherà con la vita per quello che.. " - Lo interrompo stringendo la sua mano.
Sono stanca di sentire quel nome. Lui mi chiede scusa e mette la mia mano sulla sua guancia lasciandosi accarezzare ancora. 

Il proiettile ha perforato la clavicola e mi ci vorranno delle settimane per tornare "agile" come prima, se non mesi. Arriva il pranzo ed io sono ancora con Louis da sola in camera. Harry sembra essersi dileguato nell'ospedale. 
Il pranzo è veramente uno schifo: due polpette con contorno di insalata che più che verde, sembra grigia. Faccio una smorfia a Louis e lui sorride.
" Ti farò portare qualcosa dai ragazzi, non temere. " - Pronuncia, divertito.
Allontano il vassoio mentre Louis manda un messaggio veloce a qualcuno.
" Come stanno gli altri? Niall? Liam? Eleanor? " - Domando.
" Stanno tutti bene, se la sono cavata con qualche frattura. Ovviamente abbiamo subito qualche perdita, ma nessuno che tu conosca. " - Dice, cercando di rassicurarmi.
Annuisco. Lo stomaco comincia a brontolare quindi per non pensarci, pongo a Louis una domanda un pò futile:
" Chi ha spedito tutti questi fiori? " 
Lui si gira. Nel farlo, tira con sè la maglietta in sù, mostrando la fascia sul fianco.
" Ci sono fiori di Dario, dei ragazzi.. " - Le sue parole sono sfumate mentre guardo la sua fasciatura pensando a quel maledetto giorno dove entrambi ne siamo usciti feriti. - " ..Mamma e papà. " - Riesce a distrarmi dai miei pensieri pronunciando quei due nomi che non sento da tempo ormai. Mamma e papà che stanno in Irlanda, o almeno credo.
" Non sono venuti per me? " - Domando tristemente.
" Non esiste, con Taw.. scusami. Con lui ancora in giro, gli ho ordinato di non uscire di casa ad una condizione. " - Rivela.
" Quale condizione? " - Domando, aggrottando la fronte.
" Verranno con noi in Italia. " - Risponde.
Avevo anche dimenticato dell'Italia. L'Italia per me significa allontanarmi da Harry, per questo ogni scusa è buona per non pensarci ma come ha detto anche Har, tra una settimana partirò quindi ormai è impossibile non pensarci. Fingo un sorriso e sbatto le palpebre ripetutamente. Improvvisamente, dalla porta sbucano Liam, Niall, Zayn, Eleanor ed Harry.
Liam ha una stampella. La ferita sulla gamba dev'essere peggiorata.
Niall ha una busta con del cibo. Ha il polso fasciato ed una ferita sotto l'occhio.
Zayn ha un paio di palloncini in mano. Ha qualche acciacco sul corpo.
Eleanor si fa avanti timidamente. Ha le guance rosse e sembra voler piangere per me. Più si avvicina più noto il suo occhio nero.
Sorrido. Siamo tutti combinati malissimo ma siamo vivi. Harry chiude la porta mentre tutti quanti si siedono accanto a me e mi riempiono di parole.
Se solo penso che all'inizio, ognuno di loro avrebbe potuto uccidermi e adesso rischierebbero la vita per me. Se solo penso a quanto queste persone mi abbiano cambiato la vita e a quanto io sia grata alla vita, salvo qualche pericolosità, per avermi donato queste sei persone. 
Per avermi donato Liam, che mi ha sembra maltrattato per far si che il mio corpo sopportasse il sapore del dolore. Lui che mi ha sempre tenuto con i piedi per terra.
Niall, che non mi ha mai nascosto la verità, che mi ha sempre reso partecipe ed è stato mio amico fin da subito.
Per avermi dato Zayn, che mi ha sempre protetto fino alla fine, anche quando non meritavo la sua protezione. Per essere stato comprensivo suoi miei sentimenti.
Eleanor, per avermi reso forte ed essere stata la mia figura femminile in questo gruppo. Per essere stata l'amica che ho perso.
Louis. Che nonostante la rivelazione, non mi ha mai staccato gli occhi di dosso e non ha mai nascosto quanta protezione giri nei miei confronti tra di loro, ma soprattutto tra di lui.
Ed infine, Harry. Per essermi sempre stato vicino fino al momento in cui stare lontani era ormai impossibile. Per essere stato il mio primo vero amore e per essere ancora qua. Qua con me.



Le vetrate immani dell'aeroporto ci circondano facendo entrare quanta più luce del sole possibile anche se il sole è poco presente questo giorno. Il cielo è grigio e minaccia un temporale nelle prossime ore, speriamo che questo non alteri il volo anche se non vorrei partire affatto. Niall è davanti a me e porta la mia valigia mentre Liam segue lui, Louis ed Eleanor con un pò di difficoltà. Il mio braccio è fasciato quindi non posso fare molto, ma l'altra mano è impegnata a tener salda la mano di Harry, che trascina il mio borsone.
" Certo che te ne sei portata di roba. " - Dice sorridendo.
" Harry, dovrò stare per due anni. " - Rispondo, sorridendo a mia volta.
Lui diventa serio ed abbassa lo sguardo. E' ancora il suo tasto dolente. Mi fermo e lo tiro con il braccio.
" Perdonami. " - Pronuncio.
Gli altri continuano a camminare verso il check-in. Io e Harry rimaniamo indietro. Mi avvicino a lui, sfioro con le dita la sua camicia ed il suo sguardo si perde nel mio. Ma nel suo non c'è passione ne comprensione, solo amarezza.
" Che succede, Harry? " - Domando preoccupata.
Lui sospira, guardando da un'altra parte. La presa della sua mano rallenta e ho come la sensazione che non sarà l'Italia a separarci.
" Io, ci ho pensato molto. " - Pronuncia. 
Non mi piace questa cosa. Non mi piace affatto. Sembrava così preso all'ospedale giorni fa, adesso qual'è il problema.
" Pam, tu mi ami ancora? " - Domanda di getto.
Annuisco piano senza sapere se la mia risposta sia un bene o un male.

" Ti supplico di non avercela con me se ti dico che forse allora non siamo sullo stesso livello. " - Mormora.
Aggrotto la fronte in attesa di una spiegazione mentre la mia mano si allontana dalla sua. Lui cerca di riafferrarla ma io sono più concentrata sul fatto che devo sapere di cosa sta parlando anche se ho già capito. Lui rimane in silenzio e tra un sospiro e all'altro, non riesce nemmeno a guardarmi.
Lui scuote la testa. Quello che sta facendo non va bene nemmeno per lui quindi..
" Harry. " - Afferro le sue guance con le mani ed il suo sguardo è mio. - " Harry, ti amo. Ma non ti amo perché voglio che tu ami me, ti amo perché mi hai salvato la vita. Nel vero senso della parola. Non devi sentirti costretto solo per questo. " - Pronuncio.
Lui afferra i miei polsi e li allontana da lui mentre una lacrima scende sul suo volto. Sibilo un "no". Sembra essere proprio la fine. Ma io non sto piangendo. Io non ci sto ancora credendo. Il telefono di Harry squilla: è Niall.
" Si? " - Dice allontanandosi.
Il mio cuore batte fortissimo. Lui è davanti a me con la testa bassa mentre si asciuga le lacrime. Sto per perderlo. Non sono pronta a quest'eventualità proprio adesso. Certo, ho sempre pensato che sarebbe stata dura ma mai impossibile da sopportare. Mai irraggiungibile da non provarci. Mi lascerà andare in Italia, come se fossi da sola. 
" Il tuo volo sta per decollare, devi raggiungere tuo fratello. " - Dice, afferrandomi per mano e tirandomi via.
Cerco di essere al passo con lui e nell'ultimo tentativo:

" Harry. " - Lo richiamo.
Ho un insopportabile nodo alla gola e non riesco a dire altro se non mormorandolo piano.

" Non posso neanche sopportare l'idea che sarai Italia per così tanto tempo. Non mi aiuta affatto. " - Mormora con difficoltà.
" Ma cosa stai dicendo? " - Domando, incredula.
" Io non ho mai amato una persona in vita mia. Poi sei arrivata tu e più volte ho pensato 'Forse lei cambierà la mia prospettiva di vita', ma è più forte di me. Non posso farlo. Non l'ho fatto mentre eri qui, figuriamoci mentre sei così lontano. " - Sibila, senza guardarmi, cercando gli altri.
" Vieni via con me. " - Rispondo prontamente.
Lui sgrana lo sguardo e per un attimo vorrei aver risolto la situazione. 
" Ehi! Siamo qui! " - Urla Niall, vicino al check-in, dimenando il braccio.

Harry lascia la mia mano. 
" Devi essere forte. " - Pronuncia continuando a non guardarmi.
" Guardami, Harry. "
" Non posso. Se ti guardo, anche per sbaglio, mi farei un gran male. " 
" Tu stai facendo male a me adesso, non guardandomi. "
" Sali su quell'aereo, Pam. " - Mormora ormai stanco.
Davanti a noi ci sono tutti gli altri. Louis sta salutando Eleanor proprio come vorrei che Harry salutasse me.
" Quindi è finita? " - Domando, quasi in lacrime.

Lui in risposta, si gira guardando da un'altra parte. Afferro il borsone saldo sulla sua mano. Lui lo lascia solo dopo un pò. Cammino verso gli altri che stanno sorridendo ignari. Louis è dietro di loro e non sorride.
" A presto, piccola! " - Sussurra Niall, in un abbraccio.
Le lacrime minacciano di uscir via.
" Due anni passano veloci, vedrai. " - Mormora Zayn, sorridendomi.
Annuisco dolorante.
" Torna più forte di prima. " - Dice Liam, stringendomi.
Lo stringo a mia volta e mi dirigo verso Eleanor.
" Prenditi cura del mio futuro marito. " - Sibila quasi in lacrime ma sogghignando.
Mi avvio verso Louis, oltre il cordone che indica la strada di non ritorno e mi giro per l'ultima volta.
Lui mi sta guardando. I suoi occhi sono di un verde intenso. Sta piangendo. Come me. Louis mi blocca in un suo abbraccio mentre io continuo a guardare Harry. Niall lo avvolge come Louis con me. Pensa che Harry stia piangendo per la distanza che dovrà sopportare proprio come Louis pensa di me. Tutti sollevano una mano, salutandoci entrambi. Eleanor piagnucola tra le braccia di Liam. Zayn e Niall fanno forza ad Harry. 

Devo dire che qualcosa su di noi non mi sembrava giusto in questi giorni ma non avrei mai pensato a questo ed è troppo difficile da guardare tutto. Lentamente svaniscono sotto gli occhi di Harry. Mentre penso:

" Che dire di noi? Che dire di tutto ciò che abbiamo passato? Sai che non ho mai voluto farti del male. Che dire di me? Cosa dovrei fare? Ho avuto modo di andare avanti ed essere quella che sono. Che dire di noi? Sto cercando di capire. Adesso devo andare per la mia strada. Devo andare ma mi mancherai. 
Mi mancherai. " 







Con i capelli sul volto, cade nel pavimento, strattonata fino ad adesso da suo fratello stesso.
Grezzi artigli femminili sbattono sul tavolo furiosi mentre una figura si solleva dalla sedia per andare in contro luce con la finestra mostrando una silhouette magra e in forma. Decisi fianchi e gambe snelle e slanciate. Un adorabile caschetto nero liscio, adorabile per modo di dire.
" E così, i fratelli Tomlinson partiranno. " - Pronuncia la donna.
" Torneranno tra due anni. " - Informa il ragazzo davanti la porta.
" Dove stanno andando? " - Domanda in risposta.
" Summer sa la risposta. " - Rivela Tawer.

La ragazza sul suolo si solleva adagio mentre la donna l'ha già raggiunta. Le solleva il volto con un dito. La ragazza è Summer.
" Dove? " - Domanda in modo inquietante.
" Italia. " - Risponde Summer.
La donna le manda un bacio e si allontana lasciandola là.
" Cosa dobbiamo fare? " - Domanda Chris, l'altro fratello di Summer, mentre solleva quest'ultima dal pavimento.
" Mandiamo qualcuno in Italia? " - Chiede Tawer.
" No. " - Risponde Summer.
Tawer prende la sorella per la manica e la spinge via, fuori dalla porta.
" Devi smetterla di trattarla così! " - Ordina Chris.
" Se ti da fastidio, raggiungila. " - Risponde aggressivamente Tawer.
Chris esce lasciando Tawer e la misteriosa donna da soli.
" Non voglio che qualcuno tocchi Louis o gli altri. Lascia che si godano la tranquillità. Hai già svolto perfettamente il suo lavoro ferendo la piccola sorellina. " - Dice, fingendo un piagnucolio.
" Perfetto non direi, non è morta. " - Dice il ragazzo.
" Non significa che vivrà ancora a lungo. " - Risponde la donna.
Tawer sorride per poi soffocare in un fastidioso gemito di dolore dovuto alle fratture delle costole.
" Povero, ti hanno fatto male? " - Chiede, avvicinandosi a Tawer, per accarezzargli il volto.
" Pagheranno anche per questo. " - Risponde sicuro di sè il ragazzo. 
" Pensano che tutto sia finito solo perché hanno ucciso tuo padre ma non sanno contro chi si sono messi. "
" Cosa faremo duranti questi anni, mamma? " - Domanda Tawer.
" Aspetteremo, l'attesa aumenta il desiderio. " -
Due grandi occhi azzurri si fanno luce sulla stanza cupa di Jhonny, che è in fase di ristrutturazione.
Klelia, la moglie di Jhonny, è sul campo di battaglia adesso.



 

E si conclude la prima parte di "Girl in the Brother's Dark! "
Volevo ringraziare tutti coloro, pochi ma buoni, che hanno commentato e condiviso con me questa storia ritenendola bella, fantastica, avvincente ed originale se non addirittura magnifica.
Sono felice vi sia piaciuta e sono anche soddisfatta del risultato, poiché mi porta ad una seconda parte più interessante ed . 
Sperando che anche quest'ultimo capitolo vi piaccia, prometto di aggiornare presto!
Un bacione,
-Dani

 

  
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