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Autore: jbern    28/03/2015    1 recensioni
Prende luogo dopo Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma non tiene conto di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry Potter e Susan Bones. Gretto realismo, un Harry indipendente e un Voldemort credibile tutti in una disperata battaglia per controllare il fato del mondo magico. Rating Maturo.
Harry Potter - Rating: Maturo - Lingua originale: inglese - Avventura/Romantico - Capitoli: 41 - Parole (nel testo originale): 340,961 - Commenti: 2619 - Tra le fanfiction favorite di: 2,716 - Seguaci: 1,270 - Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2007 - Pubblicata: 3 dicembre 2005 - Harry Potter, Susan Bones - Completa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Susan Bones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer – Perfino dopo tutto questo, non possiedo Harry Potter. Questa è solo una fanfiction. 


Riconoscimenti – Vorrei ringraziare Kokopelli e l'Alpha Fight Club. Voi, ragazzi, siete grandi. 


Capitolo 39 – Un ultimo momento nel sole al tramonto


31 Ottobre 1996 


Peter radrizzò la sua statura più che poté. Ad affrontarlo c'erano una dozzina di centauri. Di sottofondo poteva sentire i lamenti di un gigante morente. Neutralizzare Grop era stato un gioco da ragazzi – non era stato capace di resistere al cinghiale selvaggio che era stato stregato per gironzolare vicino all'entrata della sua caverna. Purtroppo per Grop, il cinghiale era così pieno di tossine che era già quasi morto prima che lo afferrasse. 


“Lord Voldemort offre al vostro popolo, come pegno del suo rispetto per la nazione dei centauri, questo dono, un gigante morto. Come abbiamo detto alle Sirene, il Mio Signore non ha interesse per il vostro territorio e non desidera alcuna ostilità.”


Il capo, identificato come Cassandro, sembrò irritato con Peter. “La mandria non è interessata agli affari dei maghi. Siamo stanchi di fare il vostro lavoro sporco.” 


“Il Mio Lord non cerca servizio da voi. Il gigante combatteva contro di lui e giustizia lo ha trovato. A differenza di Silente, noi non cercheremmo mai di usarvi per eliminare il problema dei ragni.”


Un urlo dal margine della grotta attirò l'attenzione di tutti. “Cassandro, non puoi ascoltare questo verme! Le sue parole sono piene di bugie!” 


L'espressione di Cassandro si indurì. “Ah, il nostro traditore ritorna con altri avvertimenti e tragiche predizioni. Dimmi, Fiorenzo, ti sei stancato di insegnare ai figli dei portatori di bacchetta? Hanno fatto di te un castrone, per farti diventare un perfetto animale domestico?”


Peter guardò i centauri girarsi verso il nuovo arrivato. “I margini dell'oscurità cercano di eclissare tutto. Ho sentito che avevi bisogno del mio consiglio.”


Cassandro fece una risata di derisione, “Quanto presto sembri aver dimenticato che anch’io posso leggere le stelle. Tuttavia, la mia interpretazione è che la strage imminente è meglio lasciarla ai nostri oppressori a due gambe.”


“Sono venuto per impedirti di commettere un errore.” rispose Fiorenzo.


“Ah, ma quello che non sei riuscito a capire è che questo è il mio errore da commettere, Fiorenzo. Quel poco supporto che avevi nel branco è svanito quando ci hai voltato le spalle. Sei tu ad aver commesso un errore nel tornare. O sei 'del branco' o non lo sei.”


Fiorenzo sembrò arrabbiato e scalpitò con le zampe posteriori. “Io sarò sempre 'del branco'. Vedo che qui non c'è altro da fare per me, quindi porterò il mio caso davanti agli anziani. Devono sapere che l'inazione è il percorso per il tragico destino di tutti noi.”


Il rinnegato si voltò per andarsene con una dozzina d’archi puntati nella sua direzione. Fiorenzo si voltò e guardò Cassandro, “Ora, chi è quello non 'del branco'? Mi abbatterai davvero, andando contro tutto quello che abbiamo di sacro?”


Cassandro alzò la mano per fermare gli arcieri e poi lanciò un'occhiata verso Peter, come se aspettasse di vedere cosa avrebbe fatto l'Animagus. 


“Avada Kedavra!” 


La mortale energia verde colpì Fiorenzo e il centauro cadde esanime al suolo. 


Peter guardò i centauri, che avevano ancora le frecce incoccate, tuttavia non le puntavano ancora contro di lui. “Come il gigante, era un alleato di Silente e avrebbe soltanto trascinato il vostro popolo nel conflitto. Il Mio Signore desidera che il vostro branco prosperi e non prenda parte alle battaglie che verranno.”


Cassandro fece cenno ai suoi guerrieri di abbassare le armi, molto compiaciuto. “Lui era mio nemico, ma era anche un centauro. Vattene dai nostri boschi, mago. So delle creature che sono nell'estremità sud della foresta. Portale con te!”


“Se ne andranno al tramonto e non faranno ritorno.” Peter si inchinò rispettosamente e si girò per andarsene. Aguzzò le orecchie, cercando il suono di frecce, ma fu sollevato nel non sentirne nessuno. 


Raggiungendo la fine della grotta, si Smaterializzò dal suo gruppo di combattenti. Era stato assegnato loro un ruolo cruciale nella battaglia e lui era determinato a non deludere il suo padrone. 


————


Lord Voldemort scelse di non entrare a Hogsmeade su una scopa; le aveva sempre disprezzate. Invece, come aveva fatto Annibale attraversando le Alpi, entrò nel villaggio sul dorso di una creatura gigante. Il suo 'elefante' era l'ex animale del defunto Hagrid, il cane a tre teste precedentemente noto come 'Fuffy'. Lanciando un lampo di magia, una casa in fiamme esplose in frammenti maledetti. 


Si fidava della sua intelligenza tanto da scommetterci la sua vita. La stessa intelligence che gli diceva che il punto di controllo del Ministero sarebbe stato a ovest. Mentre l'esercito di Scrimgeour si faceva le ossa sui suoi non morti tra le rovine, i suoi che cavalcavano le scope avrebbero colpito come uno solo uomo, anziché ingaggiare inutili duelli individuali, e poi i Vampiri avrebbero usato le Veela per ammaliare i maghi sul fianco destro e colpirli duramente.


Nel frattempo, tutta Hogsmeade doveva bruciare, cioè, non proprio tutta Hogsmeade. Voldemort aveva fatto fermare la sua cavalcatura e era sceso davanti a un edificio. La battaglia si stava svolgendo secondo il piano, ma non poteva permettersi nessun contrattempo. Alcuni zombie iniziarono a muoversi verso di lui, ma lui superò le barriere, ammirando il lavoro che faceva ignorare completamente l'edificio a quei gusci vuoti. Il proprietario aprì la porta. I suoi occhi brillavano di un'ovvia compulsione magica. Chiunque lo avesse fatto, voleva rendere ovvio che quell'uomo era stato incantato. C'era un uomo morto seduto sulla sedia del tavolo della radio e file piene di cristalli di trasmissione e vinili. 


“Chi era?” chiese al manager della Radio Magica di Hogsmeade. 


“Tobias Pogging, il mio censuratore incaricato dal Ministero.” 


“Chi l'ha ucciso?”


“Tu, Padrone.” Il proprietario non sembrava particolarmente triste per il destino del censuratore. 


Voldemort gli stava quasi porgendo il cristallo, ma poi vide un duplicato del cristallo di trasmissione montato sulla radio senza fili. Apparentemente, avrebbe dovuto aspettare.


“C'è qualcun altro in questo edificio?”


“Mia moglie e mio figlio sono nella camera da letto al piano di sopra.”


“Sono vivi?”


“Sì, li hai fatti cadere in un sonno incantato.”


“Molto bene. Continua con i tuoi compiti, servo.”


Lord Voldemort salì le scale e tirò fuori una piccola scatola. Il recente viaggio in America della settimana precedente gli aveva fatto guadagnare un oggetto molto utile. Passò minuti a guardare fuori dalla finestra verso ovest, cercando nei campi i primi segni dell'esercito del Ministero. 


“Oh sì, perfettamente in orario. Come sono puntuali.” Iniziò a dare ordini usando la Penna Prendiappunti, annotando le dimensioni e la composizione delle forze nemiche, mentre lottavano per mettere in posizione la folla male allenata. In pochi secondi, la battaglia iniziò. Il tempo continuava a scorrere e lui sentì qualcosa a nord. Se quella grande ondata era quello che lui sospettava, ci sarebbe stata una grande festa quella sera. 


Dalla piccola scatola, tirò fuori il suo acquisto più recente, una Giratempo. C'era solo una persona a cui avrebbe affidato la propria vita. Si mise la Giratempo al collo e iniziò a girarla. C'era molto lavoro da fare e doveva spedirsi indietro di pochi minuti per aggiustare il piano. 


Il tempo era, infatti, dalla sua parte. 


———— 


La pelle di Harry prudeva ancora dove era stata bruciata dal combattimento col Revenant. Per una volta, Susan non lo aveva dovuto trascinare al banchetto. Sebbene Halloween fosse stato celebrato come un giorno sacro tra il popolo magico per secoli, aveva acquisito un nuovo significato dopo gli eventi del 1981. Harry sapeva quale triste, deludente bugia quella fosse. Era sicuramente la sua festività meno preferita, ma si sentiva più in forma di quanto non fosse stato da lungo tempo. La sua forza era tornata e, ironicamente, come aveva predetto Vitious, il lungo incantesimo di debolezza indotta dal Revenant lo aveva aiutato a migliorare come combattente. 


“Sei di buon umore,” disse Hermione, avvicinandoglisi. 


Harry rispose con finta severità, “Scusa, cercherò di essere un po' più arrabbiato e pensieroso. Aiuterebbe?”


Lei alzò le spalle spostandosi i capelli, “Forse, ma i più lo scambierebbero per il tuo normale atteggiamento.”


“Mi hai ferito con il tuo sarcasmo. Pensi di andare a vedere i fuochi d'artificio di Hogsmeade questa sera?” 


“La maggior parte dei Corvonero sembra voler restare nella loro torre. Io penso che la vista sia bella da lì quanto da qui. Dov'é Susan?” 


“Non si sente bene. Inizia a essere difficile per lei.” 


“Vuoi che mi fermi a trovarla? Posso andare a farle visita più tardi.” 


“Sarebbe grandioso! In questi giorni passa più tempo con te di me. Dov'é Ron?”


“In un armadio delle scope con Dean.”


Harry sembrò scioccato, “Cosa?” 


Hermione si accigliò per un minuto prima di ridere. “Stanno pulendo l'armadio delle scope. Scusa, volevo soltanto vedere l'espressione sulla tua faccia, piuttosto infantile da parte mia suppongo, soprattutto date le circostanze, ma era impagabile. È l'armadio delle scope vicino alle scale dove Ginny...” 


Harry capì mentre la sua voce si affievoliva, entrambi i suoi compagni stavano ancora cercando di affrontare la loro perdita. “Idea di Dean?”


“A dire il vero di Ron. È un azzardo dirlo, ma sta diventando abbastanza maturo per la sua età.” 


“Oppure, come me, sta diventando più bravo a fingerlo.”


“Continua a ripetertelo, Harry. Qualcuno potrebbe crederti.” 


Per un po', si scambiarono due chiacchiere. Era divertente, parlare dei giorni prima della resurrezione di Voldemort, quando i tempi erano meno inquieti. Per un breve, scintillante istante i due reclamarono un momento della loro giovinezza, sperando entrambi che sarebbe durato più a lungo.


Durò soltanto quanto ci volle a qualcuno per cambiare canale alla prima Radio predisposta a trasmettere la musica che sarebbe stata suonata durante i fuochi d’artificio. Invece qualcuno stava parlando e Harry conosceva quella voce fin troppo bene.


… immaginazione. Come stavo dicendo, io voglio che voi, la gente, abbiate una comprensione completa delle azioni di stanotte e del perché lo stia facendo. Molte persone moriranno questa sera e mi

pento di questo corso d'azione, ma non bisogna mai evitare le decisioni difficili. 


Stasera, cancellerò Hogsmeade dalla faccia della Terra. Guardo l’unico ‘insediamento completamente magico’ di Inghilterra e quello che vedo mi rattrista –  stamberghe diroccate dove dovrebbero sorgere case imponenti! Non vedo musei, non vedo posti dove i maestri possano istruire gli allievi, e nulla che mi faccia sentire che siamo un popolo o una cultura da ammirare. È un simbolo di quello che è sbagliato su questa terra e della mente arretrata di coloro che la governano.


Potevo quasi permettere di lasciar perdere questo affronto, se non fosse per il fatto che i piani del vostro Ministro hanno trasformato Hogsmeade in un campo armato. Non posso permettere che questo accada e questo è il motivo per cui questo posto sarà distrutto.


Ma aspettate, suppongo che il grande esercito del Ministero arriverà a salvare la giornata? Certamente fermeranno il Signore Oscuro? Un'altra lezione per quelli che ascoltano la mia voce: non sono i semplici numeri che possono distruggermi. Non possono decidere di estromettermi dall'esistenza. Scrimgeour e i suoi lacchè si mostreranno per i folli che sono. Miei simpatizzanti, vi chiedo di unirvi a me. Il vostro Ministro ha approvato un decreto e vi ha chiesto di unirvi a lui. Dov'è la libertà in tutto questo, vi chiedo? Quando smetterà il vostro Ministero di servirvi e inizierà a comandarvi?


Quindi, combatterò questa farsa d’esercito e vincerò. Li combatterò davanti alla porta di casa di Silente, e in piena vista di tutti i bambini nel castello, insegnandogli una lezione preziosa. I bambini sapranno che il Ministro non può comandare alla gente di fermarmi. Il mio potere è senza pari e nessuno può ergersi contro di me. I bambini sapranno che la gente che si offre come volontaria per combattere se la passerà molto meglio di quelli che sono costretti a combattere. Infine, guarderanno fuori dai bastioni e vedranno che di Hogsmeade non è rimasto niente e sapranno che il loro futuro con Scrimgeour è sconfortante, dato che il suo grande esercito non può proteggere i suoi cittadini. 


Sappiate questo – Io sconfiggerò Rufus Scrimgeour, io sconfiggerò Albus Silente, e sconfiggerò Harry Potter perché sono Lord Voldemort e stanotte la mia volontà è legge! 


Ancora una volta, l'allarme della scuola suonò, ordinando agli studenti di tornare nei dormitori. Harry iniziò a cercare Silente. 


———— 


Lord Voldemort si occupò dei suoi compiti. La moglie e i figli erano caduti nel sonno. Il servo del Ministro era stato eliminato. La radio incantata e il cristallo pronto per essere in onda al momento designato. Iniziò a erigere le barriere che avrebbero deviato i non morti, poi si ricordò di spedire il gufo a se stesso. 


Brevemente, considerò la possibilità di piazzare la stazione sotto Incanto Fidelius, ma una simile opera di magia non era adatta per un edificio pubblico. Avrebbe potuto far dimenticare alle persone su quale canale fosse la sintonizzazione della stazione radio. Dopo un po', divenne semplicemente una di quelle idee troppo macchinose da realizzarle. Non c'era dubbio che Scrimgeour avrebbe ordinato la distruzione di quel trasmettitore. Sarebbe stato l'unico edificio rimasto a Hogsmeade, dopo tutto. 


Lord Voldemort finì i suoi compiti prima del previsto. Era tempo di convocare i Dissennatori. Erano stati una delusione, piuttosto timorosi di scendere in campo dopo che Potter aveva trovato un modo per distruggerli in massa. Il lato positivo dell'attuale situazione dei Dissennatori è che erano davvero bravi a baciare Babbani e a tornare portandosi dietro i corpi. 


Si Materializzò nel magazzino, cogliendo di sorpresa Peter. 


“Padrone, non ci hai appena ordinato di Materializzarci nella nuova base?”


“Infatti l'ho fatto. Mi serve qualcosa che ho messo qui. A meno ché tu non ti sbrighi, scoprirai che sarò già lì quando arriverai e la cosa mi renderà assolutamente contrariato.” Superò Peter, piuttosto 

divertito. Ora sapeva perché il suo servo era parso piuttosto nervoso all'inizio della riunione. A quanto pareva, aveva fatto un piccola, divertente battuta su se stesso.


Entrò nel laboratorio e individuò il cristallo rotante. Era un tributo all'inventiva di Madame Edgecombe e al suo instancabile lavoro. Dopo mesi, era riuscita a ricreare il cristallo centrale di controllo della Metropolvere, anche se con qualche piccola modifica. Mentre la battaglia a Hogsmeade sarebbe stata un duro colpo per l'amministrazione di Scrimgeour, perdere il controllo sulla Metropolvere si sarebbe dimostrato ugualmente devastante. Madame Edgecombe aveva insistito per anni, invano, per creare un cristallo di backup. L'amministrazione al potere aveva sempre giudicato la spesa eccessiva. Ora, avendo distrutto il loro cristallo, ci sarebbero voluti diversi mesi per crearne un altro. Così, o Scrimgeour avrebbe chiuso la Metropolvere e impedito ogni commercio, oppure sarebbe stato costretto a cederne il controllo a Voldemort. Questo gli ricordò che il Nottetempo doveva essere distrutto. In ogni caso, il Ministro perdeva.


————


Cinque minuti dopo che il discorso di Voldemort aveva iniziato a ripetersi, praticamente tutti i combattenti capaci di Hogwarts si erano riuniti alla stazione Auror vicino la Sala Grande. 


Harry alzò lo sguardo sul gruppo mentre Silente si rivolgeva a tutti. “Minerva, lascio Hogwarts nelle tue mani. Non sembra che metterà alla prova le nostre difese, piuttosto sembra intenzionato a marcare un punto a Hogsmeade.”


Il leader del distaccamento Auror ripeté che la loro responsabilità era difendere il castello e che le forze di stanza a Hogsmeade erano già impegnate con le forze che erano state ammassate per un contro attacco.


Gli occhi del Preside si posarono su Harry. Sembrò che stesse per protestare, ma poi si fermò. Harry sapeva di essere pronto. Anche Silente lo sapeva, quindi l'ipocrita discussione non si verificò mai. Tonks, d’altra parte, si stava dirigendo verso di lui con un'espressione di rimprovero negli occhi. Non era ancora fuori pericolo! Tra i membri dell'Ordine e lo staff, c'erano quindici bacchette che partivano per Hogsmeade e altrettante lì nel castello. 


“Harry! Cosa pensi di fare?” 


“Andare a combattere. Vieni?”


“Non penso sia una buona idea. Potrebbe essere una trappola.”


“No, è un campo di battaglia. La gente sta combattendo e morendo. Sono un mago potente e posso dare una mano.”


Tonks alzò le spalle. “Vado a prendere le nostre scope. Lo spiegherai tu a tua moglie, sempre se torneremo entrambi.”


Harry guardò Minerva girarsi verso un gruppo di studenti che erano venuti per offrirsi di combattere. Harry scivolò dietro un paio di membri dell'Ordine, non volendo fornire benzina per la loro discussione. Probabilità volle che si ritrovò faccia a faccia con Peter Abbott.


“Cosa stai facendo, Potter?”


“Sto fuori vista, mentre la McGranitt manda via quegli studenti.” 


“Cosa ti fa pensare di essere pronto per una cosa come questa?”


L'altro membro dell'Ordine con Abbott che, Harry ricordò, si chiamava Torkelson, sbuffò. “Lascia perdere, Peter. Ho duellato sia contro di te che contro Potter. Sai che sono più bravo di te e ho duellato contro Potter, qui, e lui puliva il pavimento con me ogni volta, a volte l'ho persino aiutato. Harry, mi sento meglio sapendo che sei con noi.”


Harry ringraziò l'uomo e vide che tra la McGranitt e il professor Vector gli studenti volontari erano stati messi a posto. Meno tempo avrebbe passato attorno ad Abbott, più in salute Abbott sarebbe rimasto. In qualche modo sapeva che, perfino se avesse ucciso Voldemort in quel momento, avrebbero continuato ad esserci persone che l'avrebbero trattato in quella maniera. Sembrava inevitabile. Fortunatamente, la maggior parte delle persone di cui a Harry importavano le opinioni aveva raggiunto un consenso sul fatto che Harry era capace di badare a se stesso. 


Controllò le fiale di pozioni attaccate al suo parabraccio. Hermione gli aveva dato qualcosa da provare per lei. Sul parabraccio c'era quello che sembrava un dado a sei facce, ma sarebbe cresciuto fino alle dimensioni del vecchio gioco a forma di cubo che Dudley aveva sempre scombinato e rimesso insieme per mostrare a zia Petunia quanto “brillante” fosse. Era l'equivalente runico di una granata e, evidentemente, era quello che gli studenti MAGO del sesto e del settimo anno stavano costruendo. Forse era la stranezza della situazione, ma Harry quasi si immaginò una fabbrica con gli studenti che incidevano per la guerra come nei vecchi documentari che zio Vernon era solito guardare sulla BBC. Muovendosi vicino a Vitious, vide che il suo professore portava tre dei piccoli cubi sul parabraccio sinistro.


“Resta vicino a me, Harry, nel caso incontrassimo il nemico pubblico numero uno. Se puoi incrociare la bacchetta con lui, lo farai? Neutralizzarlo dentro la battaglia è una bella vittoria.”


“E Silente? Non dovremmo stare vicino a lui?”


“Se possibile, sì, ma Albus tende a essere piuttosto indipendente durante una battaglia. Fattelo dire da qualcuno che ha già combattuto con lui in passato, ha uno stile di combattimento che è inadatto per tattiche di gruppo.”


Tonks tornò con le loro scope e aspettarono mentre venivano date le ultime istruzioni. Diverse persone, compreso Harry, sentirono un formicolio di potere, quasi come un brivido che passava attraverso la stanza. Qualcuno stava brandendo magia davvero potente fuori di lì e nessuno voleva realmente scoprire chi fosse. Silente abbassò lo sguardo sulla mappa sul tavolo degli Auror.


“Harry, Filius –  voglio che voi guidiate i nostri combattenti sulle scope a Hogsmeade sopra il lago. Ci sono rapporti di un grosso numero di Inferi nel villaggio e ci sono anche i giganti. Tom e alcuni dei suoi servi stanno combattendo un gruppo di persone del Ministero al margine delle barriere del castello. Io lo tratterrò. Salvate più persone che potete e infliggete più perdite che potete alle sue forze. Lasciate la battaglia campale alle forze del Ministero.”


Fanny planò e trillò, librandosi di fronte al vecchio. Un secondo più tardi, scomparvero e Vitious si mise a dare istruzioni con la sua vocetta da bambino.


Entro un minuto tutti e quindici erano in aria e volavano sul lago con una formazione a v. Si potevano vedere fumo ed esplosioni a distanza con deboli lampi di luce che indicavano battaglie aeree. Il battito di Harry accelerò mentre combatteva l'esigenza di spingere la Firebolt a una velocità più alta. In meno di un minuto, avrebbe combattuto in una guerra. 


———— 


Silente riapparve in un lampo con Fanny che si librava sopra di lui. Si era fermato vicino alla merlatura per bere la Pozione Polisucco, assumendo l'aspetto di Harry. Non sarebbe stato nemmeno lontanamente tanto sconcertante per il suo avversario come lo era stato la volta precedente, ma avere due braccia e un sistema respiratorio pienamente funzionante sarebbe stato degno del compromesso. Quando finì di trasformarsi, fece nuovamente un cenno al suo familio, che lo trasportò nella mischia. 


C'erano forse due dozzine di combattenti. Ignorò il vortice d’incantesimi di basso livello intorno a lui. La figura ammantata che lo aspettava chiedeva la sua attenzione. Più a lungo Tom sarebbe stato trattenuto lì, più alte erano le probabilità che ci fosse un cambio di marea a Hogsmeade. 


“Ciao ancora, Tom,” sussurrò, permettendo che la sua voce venisse magicamente portata al suo avversario, che non rispose. “È tempo di continuare il gioco, non sei d'accordo?”


L'uomo incappucciato toccò un oggetto posato su una roccia e un'onda di potere si emanò da esso; tutti i combattimenti cessarono all'improvviso. Era un trucco!


Silente si guardò attorno cautamente mentre venti e più bacchette si giravano verso di lui. Il cappuccio venne tirato indietro, rivelando Peter Minus. “Il Padrone aveva detto che ti saresti buttato in questa trappola come un folle. Non avrei mai dovuto dubitare di lui. Avada Kedavra!”


Anatemi che Uccidono e altri incantesimi letali vennero da tutti gli angoli. Silente si tuffò al suolo, innalzando una barriera di pietre sul fianco sinistro e mandando un'onda di potere sul fianco destro. Questo mandò otto di loro a gambe all'aria mentre le maledizioni colpivano la parete di pietra che aveva creato. Fanny volava in cerchio sopra la sua testa, ma il continuo flusso di maledizioni teneva il suo familio a distanza, proprio fuori portata. Mandò un'onda sismica attraverso il suolo mentre una Maledizione Tagliente gli colpiva il fianco. Tre Maledizioni Esplosive distrussero gli ultimi resti della sua barriera.


Sparando incantesimi più velocemente che poteva, evocò, trasfigurò e animò con uno sfogo di energia magica, ma erano in troppi. Lo assalirono molte Maledizioni d’Urto, mentre quelle Taglienti gli lacerarono la carne. La sua bacchetta gli venne strappata di mano. Stendendo il braccio verso Fanny, sperò che la sua amica avrebbe trovato una strada verso di lui, quando un raggio di luce verde riempì il suo campo visivo. Si maledisse, dandosi del folle, mentre l'energia lo circondava. 


———— 


“Vittoria!” urlò Peter. La trappola aveva funzionato! Lui sarebbe stato sempre noto come l'uomo che aveva guidato l'attacco che aveva ucciso Albus Silente! Tutti quelli intorno a lui, che avessero l'abito da Mangiamorte o meno, acclamarono il cadavere di fronte a loro. 


Un suono interruppe i loro festeggiamenti, costringendo Peter ad alzare lo sguardo. Sopra di loro, volava in cerchio la fenice, questo gli fece ricordare il suo corso di Cura delle Creature Magiche, e si preparò per il Canto della Fenice che avrebbe evocato sentimenti di terrore. Quello che sentì fu sorprendente e ugualmente terrificante.


Non era il lamento di una creatura che piangeva la morte del suo padrone; era l'irato urlo di battaglia di un mostro sguinzagliato e quel suono lo scosse nell’animo. L'uccello sparì momentaneamente solo per riapparire di fronte a uno degli uomini con l'abito del Ministero alla sua sinistra. Quello ebbe appena il tempo di urlare che artigli roventi gli strapparono la carne e il becco gli distrusse il cranio. La fenice sparì mentre gli incantesimi si facevano strada nell'aria, distruggendo il corpo che stava cadendo a terra.

 

Le persone iniziarono a lanciare incantesimi a caso mentre il mostro giungeva per ognuno di loro. Diversi ruppero le fila e si diedero alla fuga. Un idiota corse verso il castello e fu disintegrato dalle barriere pienamente operative che proteggevano la scuola. Altri cercarono di guadagnare la foresta, solo per essere trasformati in pilastri di carne in fiamme mentre la creatura sfogava la sua collera su di loro. Peter maledisse le barriere che avevano sistemato per impedire a Silente di scappare, perché ora erano loro a essere bloccati nella medesima situazione.


Quasi metà erano già morti. Li avrebbe annientati tutti se Peter non avesse fatto qualcosa – in fretta. “Riunitevi! Formate una linea! Velocemente! È la nostra unica speranza! Tenetelo a bada e noi distruggeremo le pietre delle barriere.”


I rimanenti lottarono per obbedire. Peter contava che l'uomo alle sue spalle lo proteggesse mentre sparava incantesimi alla Fenice. Per un momento, si chiese se la sua forma Animagus sarebbe stata abbastanza rapida da portarlo nella foresta. No! Non avrebbe perduto il suo comando. Lord Voldemort aveva chiesto che il corpo di Silente fosse portato a lui e Peter non avrebbe deluso!


Fu allora che i dieci Mangiamorte rimanenti si raggrupparono per lanciare incantesimi all'elusivo mostro. Questo lasciò uscire un urlo terrificante che Peter immaginò fosse simile a quello che avrebbe fatto una banshee e sparì.


“Distruggete velocemente le pietre delle barriere e potremo Passaportarci. Tu prendi il corpo di Silente. Sbrigati, cosa stai aspettando...”


Peter non finì mai la frase mentre una luce accecante li ricoprì. Era come se un sole in miniatura fosse apparso sopra di loro, scendendo rapidamente. Puntò la bacchetta al cielo lanciando incantesimi a quello che non poteva vedere mentre la palla di fuoco racchiudeva tutta la zona. 


————


Si sarebbero raccontate storie sul fatto che Albus Silente si era sacrificato in un ardente esplosione di magia, che aveva scavato un cratere di quindi metri di diametro di terra annerita, dove non sarebbe cresciuto più niente. Era un monumento sconfortante e brullo, tranne che per una piccola chiazza d'argento vicino all'epicentro. I suoi alleati avrebbero lodato la sua nobiltà e i suoi nemici sarebbero stati felici che un simile, terribile potere non li avrebbe più affrontati. 


Le storie sarebbero, ovviamente, state sbagliate. Lord Voldemort era una persona dotta. Conosceva molte leggende che si credevano perdute da tempo. Quando aveva sentito la detonazione a Hogsmeade, aveva saputo che una di quelle leggende si era trasformata in verità, dopo tutto. I più consideravano la Fenice un simbolo di bontà e purezza, tuttavia c'erano diverse teorie secondo cui la creatura era la personificazione di caos e distruzione. Quelli che ci credevano dicevano che le pericolose creature erano ancorate a un Mago o una Strega di indole pacifica dai Poteri dell’Essere per paura che il mondo intero sarebbe bruciato per la loro furia.


Lord Voldemort aveva originariamente pianificato di essere lì, a prendere in giro Silente mentre le porte si chiudevano sulla trappola. La magia che aveva sentito prima di usare la Giratempo era stata sufficiente a fargli mandare Peter invece. Sperò che Peter sarebbe sopravvissuto, il resto erano nuove reclute o un gruppo dell'Esercito di Scrimgeour sotto Maledizione Imperius.


In ultima analisi, scambiare Peter e venti nessuno assortiti per Albus Silente era una netta vittoria. Un po’ come anche questa vittoria.


Lord Voldemort era in piedi, Disillusionato, presso la porta di un ufficio in uno degli edifici vicini a quello del Ministero. Era qualche ora nel passato e Silente era ancora vivo. L'ufficio si chiamava Nexus. Era l'ufficio centrale della Metropolvere. Quattro persone stavano dentro l'intrico runico che comprendeva i “cervelli” della Metropolvere. Usando incantesimi complessi, gli Aritmanzi riuscivano a ottimizzare il flusso. Il ché lasciava solo la receptionist e una persona aggiuntiva – probabilmente un installatore della Metropolvere – nella stanza.


Le sue discussioni con i Dissennatori erano state un successo. Stavano per unirsi alla battaglia. A differenza della carneficina, che sarebbe presto iniziata a Hogsmeade, Lord Voldemort non aveva intenzione di infliggere danni duraturi a quelle persone. Erano professionisti altamente allenati, del tipo che, semplicemente, non si rimpiazzava. Anche gli incantesimi distruttivi non erano adatti, se voleva che le rune restassero intatte.


Quello che aveva intenzione di fare gli riportò memorie della sua sfacciata giovinezza, dei giorni in cui non era così certo del suo potere. Lanciando un Incantesimo Testabolla, stappò i vapori soporiferi e collegò i tubi al mantice. Un Incantesimo Svanitore creò un piccolo buco nella parete dove attaccò i mantici incantati con un Incantesimo di Adesione.


Quello avrebbe soffiato i vapori nella stanza e li avrebbe fatti addormentare tutti. Lo ripetè due volte, più per assicurarsi che non sarebbe durato a lungo e attese pazientemente.


Cinque minuti più tardi, entrò nella stanza, schiantando la receptionist ancora appena sveglia. Usando l'incantesimo con cui Madame Edgecombe lo aveva preparato, attraversò l'area runica e si avvicinò al cristallo centrale. Era una gemma inestimabile di ottima qualità. 


Esaminando la base, premette le rune in sequenza per far smettere alla gemma di girare e mise il sistema Metropolvere in modalità manutenzione. Una volta al mese il sistema veniva fermato per un breve periodo così che la gemma potesse essere meticolosamente pulita – o in questo caso, sostituita.


Deliberatamente aveva fatto usare a Madame Edgecombe una gemma diversa. Quando sarebbe arrivato il turno succesivo, o quando le sue vittime si sarebbero svegliate, avrebbero capito che la rete era stata compromessa. Quello sarebbe stato il momento in cui sarebbe iniziato il divertimento. Aprendo uno degli occhi dell'Aritmante, penetrò nella mente inconscia dell'uomo. La Legilimanzia richiedeva perfino meno tempo quando il soggetto era incosciente. Ora aveva l'Indirizzo Metropolvere che stava cercando – il bunker d'emergenza di Scrimgeour. 


————


Quegli stessi pensieri sui documentari sulla Seconda Guerra Mondiale di zio Vernon dominarono la mente di Harry mentre l'attacco aereo cominciava. Sotto di loro, il villaggio era pieno di non morti, giganti, troll che si muovevano in cerchio come squali nell'acqua che aspettavano che i volatori cadessero a terra. 


Spinse la Firebolt in un tuffo mentre la prima raffica di maledizioni veniva verso di lui. La loro formazione si spezzò. Tonks e Vitious si spostarono entrambi più in alto e Harry capì il suo errore. Non era Quidditch. La superiorità aerea si combatteva con una posizione più alta, mentre diversi Mangiamorte sopra di lui cercavano di fargli piovere addosso una raffica di incantesimi.


Harry accelerò. Quella era una Firebolt dopotutto, e lui dava il meglio di sé su una scopa. Infilando il vicolo tra due edifici in fiamme e sopra le mani tese di alcuni dei non morti vagabondi, Harry si stava già rialzando di quota quando ne uscì a una velocità che minacciava di gettarlo fuori dalla scopa. Raccogliendo le proprie energie, si sbizzarrì con potenti Schiantesimi che sbalzarono via dalle scope due Mangiamorte, fece una spirale verso sinistra, lanciando una Maledizione Accecante verso un troll in basso. Questo avrebbe reso la creatura pericolosa per i non morti così come per chiunque altro a terra. Spingendosi in avanti con forza, schivò due Incantesimi che miravano al punto in cui si trovava prima. Una sensazione di formicolio gli corse sulla schiena, e il suo mantello si strappò svolazzando nel vento, ma l'armatura di pelle di drago sotto di esso fermò la Maledizione Tagliente. 


I Mangiamorte stavano facendo del loro meglio per gettare la gente giù dalle scope o per danneggiare le scope stesse. Harry rispose con un vortice di vento che ne mise fuori gioco parecchi. Individuando un compagno in caduta libera, lanciò un Incantesimo Attutente, mentre qualcun altro rallentava la discesa di Sinistra. Rimbalzò sulla superficie resa simile a spugna e iniziò immediatamente a lanciare un mucchio di Maledizioni ai non morti che le barcollavano incontro. 


Harry chiuse la distanza mentre un gigante barcollava verso la sua ex professoressa. Animò un albero in fiamme facendolo avvinghiare contro il gigante, rallentandolo, mentre lui si accostò a lei. 


La donna non ebbe bisogno d’incoraggiamento per saltare in sella alla sua scopa. Lui la sentì applicare un Incantesimo di Adesione. “Concentrati sul volare. Io mi occuperò di combattere!” gli disse nell'orecchio.


Permettendole di essere il suo “mitragliere”, scartò attraverso l'aria, concentrandosi sul volo, mentre ascoltava le continue urla di formule magiche che venivano dalla sua ex insegnante. Accelerò verso un gigante e usò la sua bacchetta per spedire una lancia evocata nella spalla della creatura, mentre Sinistra le colpiva con una sfilza di Maledizioni Taglienti ed Esplosive. La sgraziata creatura barcollò, ma non cadde.


“Si tenga!” urlò lui, uscendo dal percorso della mazza e sentendo la presa del braccio di lei serrarsi attorno a sé più strettamente. Si mosse in cerchio sentendo la sua compagnia schermarli contro qualcosa. “Ho sentito dire che giocava a Quidditch. Che ruolo?”


Lei rispose, “Cacciatore!” 


“Pensa di riuscire a beccare Ucci Ucci Ucci in bocca con una bomba runica?”


“Farò del mio meglio!”


Staccò l'apparecchio dal suo parabraccio e gli permise di crescere prima di porgerlo alla sua passeggera. Volando in cerchio, lo bombardò con schegge di ghiaccio facendo mugolare il gigante di dolore mentre Sinistra lanciava. Aveva cercato di ficcarglielo in bocca, ma finì per esplodere sui denti deformi della creatura. I grugniti di dolore si intensificarono mentre la maggior parte della sua mandibola si disintegrava in una poltiglia sanguinolenta e quello cadeva al suolo gravemente ferito. Harry fu costretto a fare un’acrobazia da volta stomaco per evitare un pezzo di muro scagliato dal codazzo di amici del gigante ferito. 


Continuarono a entrare e uscire dalla battaglia. Era difficile dire chi stesse vincendo. A differenza di quei film che Dudley era solito guardare, non c'erano altri modi che guardare per distinguere chi era amico o nemico. Harry non aveva dubbi che qualcuno sarebbe caduto per mano di fuoco amico.


Harry si buttò sulla scia della scopa di un Mangiamorte. La sua passeggera iniziò immediatamente a lanciare Maledizioni mentre il Mangiamorte cercava di battere in abilità Harry con alcune manovre. Su una scopa peggiore, Harry probabilmente non sarebbe stato in grado concentrarsi sul suo obiettivo insieme a un passeggero, ma la Firebolt dette di nuovo prova del suo valore mentre un Reductor distruggeva i rametti della scopa e spediva il nemico a rotolare per terra.


Harry iniziò a congratularsi con lei quando una potente esplosione riverberò in tutta la città. Un'ondata di energia magica squassò il cielo e la terra. La stazione ferroviaria crollò in uno spruzzo di detriti e si avvistò un'onda anomala attraversare il lago... Umani e non morti furono sbattuti di qua e di là come bambole. Molti dei cavalcatori di scopa furono sbalzati per aria. Da parte sua, Harry combatté per riacquistare il controllo sulla scopa mentre questa cadeva a spirale fuori controllo. Da dietro di lui, Sinistra grugnì e la sua presa su di lui si allentò mentre lei cadeva in avanti.


L'improvvisa variazione di peso fece perdere a Harry quel po' di controllo che gli era rimasto sulla sua scopa in accelerazione. La Firebolt rallentò solo leggermente, mentre colpivano forte il suolo a poche centinaia di metri dalla periferia della città. C'era una colonna di fumo nero che si alzava da un punto vicino i confini di Hogwarts e della Foresta Proibita.


Liberandosi dall’effetto stordente dell'impatto, Harry si trascinò in avanti e si girò. La professoressa Sinistra giaceva in un cumulo spezzato. Le sue gambe erano ancora incollate magicamente alla scopa. Harry si spostò al suo fianco e vide l'orribile ferita sulla sua schiena. Qualcuno l'aveva colpita con una terribile Maledizione Tagliente. Chiuse velocemente il taglio, ma notò che il sangue non stava più scorrendo e che colava a malapena. Lanciando un incantesimo diagnostico, vide che non aveva polso.


Frugò nella sua scorta di pozioni, cercando qualunque cosa avrebbe potuto essere utile. Tirando fuori un paio di pozioni Rimpolpasangue, Harry le cacciò a forza nella sua gola. Lanciò un Innerva e stava per lanciarne un secondo quando fu costretto a gettarsi fuori dalla strada di un Anatema che Uccide.


C'era un cavalcatore di scopa che atterrava roteando. Non era mascherato, ma indossava un mantello da Mangiamorte. Sul campo c’erano un paio di inferi che vagabondavano, ma nessuno costituiva una minaccia immediata. 


“Ciao, Potter. Che piacevole sorpresa. Ero trepidante per questo momento.” L’uomo camminava con una marcata spavalderia. Sembrava familiare ma Harry non riusciva a dargli un nome.


“Chi sei?” chiese, allontanandosi dal corpo di Sinistra e sperando di aver fatto abbastanza da salvarla. Combattere intorno a lei avrebbe portato soltanto a un destino sicuro. 


“Oh, sono ferito! Ma certo, non mi riconosci. Darius Paciock al tuo servizio.” 


Mettendo insieme i pezzi, Harry sbottò pieno di rabbia, “Quindi, era questo che stavi pianificando fin dall’inizio, rubare il corpo di qualcuno?” 


L'ex vampiro si strinse nelle spalle, “A dire il vero, si tratta più che altro di una recente svolta degli eventi. Neville avrebbe funzionato esattamente nello stesso modo, ma ho dovuto farlo con il corpo di Frank. È un buon aspetto per me?” 


Gli occhi di Harry si strinsero. Entrambi tenevano le bacchette puntate contro l'altro, aspettando che facesse la prima mossa. 


Darius continuò, “L'ultima volta che ci siamo affrontati, ero in notevole svantaggio. Ora vediamo se tutto quell’allenamento ti ha portato qualcosa di buono.” Darius iniziò con un'ondata di energia. Invece di bloccarla, Harry incantò le proprie scarpe e la superò con un balzo, sparando selvaggiamente un paio di Maledizioni Esplosive. 


Atterrando con le gambe piegate, si tuffò a sinistra, fuori dal percorso di una Spaccaossa. Harry sfruttò il campo di grano in cui si trovava per evocare un serpente e ordinargli di attaccare, un Incantesimo Confundus lo mancò ampiamente, ma il seguente Incantesimo di Esilio colpì Harry al braccio, spedendolo a roteare all'indietro e deviando l’Incantesimo Lacerante di Harry. 


Nessuno dei due metteva molto sforzo nello schermarsi. Quello era un duello puramente offensivo. Una parte del grano intorno ad Harry iniziò a trasformarsi in tentacoli, che costrinsero Harry a fare un altro salto magico. La seconda ondata di potere rilasciata da Darius colpì Harry a mezz'aria, spedendolo cinque metri più su.


Harry cadde sulla sua caviglia sinistra e una scossa di dolore gli percorse la gamba. Con la mano sinistra, prese la fiala riempita di polvere buiopesto e la gettò al suolo, mentre la faceva seguire da una folata di vento.


Ancora dentro i limiti delle barriere Anti-Smaterializzazione, nessuno dei due poteva usarle a proprio vantaggio. La nuvola fluttuò tra loro, oscurando il loro campo visivo. Darius mandò diversi incantesimi a tagliare il suo spessore e il proprio vortice d'aria. Harry si tenne basso vicino al suolo e riparò magicamente la propria caviglia. Non era neanche lontanamente al livello di Poppy, ma poteva usarla di nuovo e questo era l'importante. Un altro appezzamento di grano vicino a lui iniziò a trasformarsi. Niente salti pericolosi per lui, questa volta.


“Magia Fluctus!” Cercando di non urlare l'incantesimo, Harry spedì il suo muro di energia attraverso il campo e la nuvola. I tentacoli di grano vennero strappati dal suolo e gettati in aria mentre la nuvola di oscurità si disperdeva. Harry evocò velocemente altri due serpenti, sperando che si sarebbero confusi nel caos. 


In risposta un Inferius venne Esiliato in direzione di Harry e inoltre su di esso venne lanciato un incantesimo Engorgi. Harry dovette improvvisamente affrontare una cosa alta cinque metri che gli veniva addosso. Schivando altri incantesimi dal suo nemico, Harry lo attaccò con una frusta di fuoco che gli amputò una delle gambe. Darius Appellò il colpo di Sinistra ancora attaccato alla scopa.


“Vedo che i tuoi gusti sulle donne stanno migliorando, Potter. Vorresti scambiare questa con la tua bacchetta?” 


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“Molto deludente,” mormorò Lord Voldemort con un ovvio disappunto nella voce. Si era precipitato con la Metropolvere sperando di trovare il bunker di comando di Scrimgeour. Invece, aveva trovato un nascondiglio. Tre corpi giacevano sul pavimento. Non c'era stato tempo di scoprire chi fossero, quindi senza troppi pensieri li aveva colpiti con una raffica di incantesimi. 


Si trattava della moglie di Scrimgeour e delle sue due guardie del corpo. Si pentì immediatamente di averla uccisa. Avrebbe potuto essere più utile come schiava o ostaggio. Almeno poteva prendere il corpo e fingere che fosse un suo ostaggio.


Ciò che il Ministro non saprà, non lo farà soffrire. Bè, a dire il vero potrebbe.


C'era un incantesimo sulla fede nuziale di lei che gli impedì di toglierla. Decise semplicemente di toglierle l'intero dito e lo lasciò a fluttuare magicamente al centro della stanza. Trasformando velocemente il suo cadavere in qualcosa di più gestibile, in questo caso un grande osso, lo fece fluttuare verso il caminetto mentre intagliava una runa di detonazione sul tavolo e ci buttava sopra uno dei corpi. Avrebbe fatto un bella sorpresina alla persona che avrebbe spostato il corpo.


Fu ostacolato dalla Metropolvere. Sembrava richiedere una parola o una frase d'accesso per attivarsi. Non era sorprendente che la Metropolvere del Nexus bypassasse la richiesta di una parola d'ordine. Era una caratteristica del suo ‘nuovo cristallo di controllo’. Alla gente sarebbe ancora stata richiesta una parola d'ordine per entrare in una Metropolvere ‘protetta’, ma quello in realtà non avrebbe fornito alcuna protezione. Aveva lodato Madame Edgecombe all'epoca, ma ora capiva che la lode non era del tutto meritata, perché la parola d'ordine d'uscita era ancora richiesta. Un veloce controllo mostrò che non poteva Smaterializzarsi né creare una Passaporta. Sospirando, provò la porta e la trovò sigillata. Ancora, ciò si aggiunse alla sua frustrazione e permise alla sua impazienza di avere la meglio su di lui.


Pochi secondi dopo c'era solo un buco vuoto dove era prima la porta. Purtroppo, questo innescò le barriere che vi stavano dietro.


La piena ironia della situazione lo colpì mentre si scatenava contro le barriere. La Giratempo pendeva impotente dal suo collo. Poteva portare una persona tre ore nel passato, ma poi rimaneva inutile per nove ore dopo l'uso. Le sue forze ad Hogsmeade avrebbero subito pesanti perdite senza lui lì.


Il Signore Oscuro fremette di rabbia. Voleva riunirsi alle sue truppe in battaglia, ma ora si ritrovava costretto a combattere per trovare la via d’uscita dal nascondiglio. Maledisse la sua fortuna e imprecò contro le difese dall'interno. Sconfiggere le barriere gli sarebbe costato tempo che non aveva. Il tempo non era più a suo favore. Il tempo si prendeva apertamente gioco di Lord Voldemort. 


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Harry sapeva che molto probabilmente la professoressa Sinistra era morta, tuttavia cercò comunque di comprare un po' di tempo. Passò agli Schiantesimi. 


“Oh Harry, mostri il debole che sei.” Invece di schivare, semplicemente usò l'insegnante che fluttuava per proteggersi. Dopo il secondo colpo prese in giro Harry, “Oh cielo, un altro paio di questi e il suo cuore si fermerà sicuramente. Sembra già abbastanza pallida così com'è. Forse dovresti arrenderti? Arghh!” 


Uno dei serpenti di Harry doveva finalmente aver trovato il suo obiettivo. Era velenoso, ma essendo magico si poteva curare con un bezoar o un semplice controincantesimo. L'Incantesimo di Esilio di Harry allontanò la sua insegnante da lui, mentre Harry scattò in una corsa, riducendo la distanza. Sentì una rinnovata ondata di energia nello stesso momento in cui sentì una sensazione di inquietudine nello stomaco. I Dissennatori rimasti erano arrivati. Poteva sentirli a est. 


Con i Dissennatori, c'era un'ulteriore fonte di energia dalla quale Harry poteva attingere. “Attreo Glacis!” Uno sciame di lance di ghiaccio, più grandi di quanto le avesse mai prodotte, vennero emanate dalla sua bacchetta. Paciock aveva finito di Evanescere il serpente e schivò la traiettoria delle daghe di ghiaccio.


Paciock rispose trasfigurando un paio di rocce in lupi, ma Harry li sterminò con un'altra tempesta di ghiaccio. Il Mangiamorte evocò il primo scudo, bloccando un paio di Maledizioni Esplosive, ma il potere dietro di esse lo spinse comunque all'indietro.


Rendendosi contro che la situazione era cambiata a suo sfavore, Harry vide Paciock appellare una scopa, intenzionato a scappare. Rifiutando di permettere che accadesse, Harry lanciò il proprio Incantesimo di Appello e la scopa si fermò a mezz'aria spezzandosi sotto lo sforzo del magico tiro alla fune. Entrambi i combattenti caddero all'indietro. Rimettendosi in piedi, ognuno di loro lanciò l'Anatema che Uccide, entrambi senza fare centro.


Maledizioni d’Urto, Incantesimi Laceranti, e Spezzaossa vennero scambiati come affondi di pugili, mentre ognuno cercava un'apertura. Harry fece un sorriso di soddisfazione quando realizzò che Darius si stava stancando. Doveva restare pronto e avrebbe portato l’uomo allo sfinimento, a meno ché non si sarebbe inventato qualcosa che Paciock non poteva bloccare o schivare.


L'ispirazione lo colpì come una Maledizione d’Urto. Evocò il suo Patronus fisico. Aveva energia da sprecare, ma non lo mandò a est, a dare la caccia ai Dissennatori. Invece lo mandò dritto contro Paciock. Per un momento l'avversario di Harry sembrò volerlo deridere, ma Harry poté vederlo chiaramente ricordare qualcosa di molto importante quando il Mangiamorte prese ad attaccare il Patronus solido. Harry poteva sentirsi indebolire ad ogni incantesimo che colpiva la creatura, ma riversò più energia dentro essa, usando la sua magia per tenerlo insieme e farlo rincorrere il mago.


L'anatema che Uccide di Paciock colpì il cervo e Harry si sentì come se qualcuno gli avesse tirato un colpo nelle budella con una mazza da cricket e cadde a terra, ma Ramoso continuò a correre e incornò Darius Paciock.


Harry si alzò in piedi mentre il Patronus continuava il suo brutale assalto. Schivando alcune delle piante ancora animate, Harry si avvicinò e ordinò a Ramoso di fermarsi.


Darius era un macello di sangue, ma ancora vivo. La sua bacchetta era rotta in mille pezzi e anche se fosse stata ancora intatta era molto difficile che una delle braccia di Paciock potesse alzarsi. “Forza, Potter. Uccidimi!”


“Questa volta, resta morto!” La Maledizione Esplosiva di Harry scavò nel corpo dell'uomo morente. Non fu come uccidere Piton. La pazzia non era lì questa volta. Usò semplicemente tre maledizioni per assicurarsi che Darius Paciock fosse davvero morto. Il suo unico rimpianto fu di aver permesso che Coedus il Vampiro sopravvivesse la prima volta. Forse Neville avrebbe potuto riposare in pace ora. 


Fermandosi per neanche un minuto, Harry si assicurò che l'atto fosse compiuto. Un incantesimo diagnostico gli confermò che Coedus era morto.


La sua vittoria fu agrodolce mentre controllava di nuovo la sua insegnante di Astronomia solo per scoprire che anche lei era morta. Il corpo di Paciock meritava di essere cibo per zombie, ma lei era un'eroina. Cancellò gli incantesimi che la tenevano attaccata alla sua Firebolt e la fece levitare sulla groppa del suo Patronus. Il cervo iniziò immediatamente a dirigersi verso il castello.


Harry raccolse la sua scopa con la sinistra. La sua mano appariva pallida e cadaverica, quasi scheletrica. Una fitta di paura gli corse lungo il corpo. Si stava trasformando? Salendo sulla scopa, Harry aveva soltanto un pensiero in mente: quei Dissennatori dovevano essere distrutti. 


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Dai merli di Hogwarts due occhi osservavano l'oscuro campo di battaglia attraverso un paio di Omniocoli. Di tanto in tanto, gli occhi di Narcissa Black si abbassavano per osservare un pezzo di seta rossa legato al suo polso. Finché la seta rimaneva rossa, Charles era ancora vivo. Gli aveva chiesto di non andare, ma lui aveva insistito, dicendo che i suoi genitori erano in città. Essendo incinta, lei non aveva nemmeno preso nemmeno in considerazione l'idea di andare e non aveva fatto resistenza alla sua richiesta di rimanere al castello. 


Non aveva previsto tutto questo e se ne vergognava. Era fiera di non essere mai colta con la guardia abbassata. Avendo assistito alla selvaggia furia della fenice di Silente, Narcissa si tuffò dietro la roccia per proteggersi, mentre l’esplosione distruggeva tutte le finestre infrangibili delle serre e faceva tremare tutto il castello. Sebbene il combattente no somigliava a Silente, lei poté soltanto pensare che fosse morto. 


Quello complicava le cose. Avrebbe modificato il finale che lei aveva immaginato? Il suo piano richiedeva delle modifiche? Combatté il formicolio di paura stimando i numeri. Con il senno di poi, l'attacco aveva senso dal punto di vista del Signore Oscuro. Le forze del Ministero erano inesperte, non allenate e non avevano una vera disciplina. Non avrebbero continuato a essere a quel modo per sempre. Ammise la razionalità dell'attacco mentre la sua vista magica scivolava a est della città. L'esercito lottava contro i non morti nel villaggio, Dissennatori da sud, Maghi oscuri che si muovevano in cerchio sopra di loro e quelli che sembravano Vampiri e Veela assalivano il fianco nord.


L' ‘esercito’ di Scrimgeour stava subendo un'esperienza umiliante. Erano molto più numerosi, ma non avevano organizzazione, ma Voldemort aveva scommesso sull’assestare un colpo schiacciante e sullo spezzare lo spirito delle persone con una massiccia e simbolica conta dei corpi. Troppi di quei ‘soldati’ là fuori erano dei giovani e il vero vincitore della battaglia sarebbe stato quello che avrebbe convinto madri, padri e parenti dei morti e dei morenti chi fosse il vero colpevole. Narcissa dava vantaggio a Scrimgeour. Il Ministro aveva il piede fermamente piantato sopra la gola della stampa in quel momento. Voldemort avrebbe provato a far sollevare la gente nelle strade.


Guardò un animale che si avvicinava ai cancelli con un corpo drappeggiato sulla schiena. Istintivamente, sapeva che era una creatura magica. Tirando un sospiro di sollievo, Narcissa seppe che Harry Potter era ancora là fuori a combattere. Il piano rimaneva fattibile. Rimaneva ancora speranza per il lato “della luce”. L'etereo cervo sparì dalla vista e il corpo cadde a terra, mentre delle figure si precipitavano fuori dal castello in atteggiamento agitato. Narcissa non perse altro tempo a immaginare chi fosse quell'anima sfortunata. Se fosse stata importante, lo avrebbe saputo presto e se non lo fosse stata, era inutile crogiolarsi in dettagli violenti più del necessario.


Riportando gli Omniocoli sulla battaglia, il suo volto tetro fu sostituito da un'espressione più predatoria. Le Forze Oscure si stavano disperdendo mentre il fianco sud di Dissennatori iniziò brutalmente a cedere. Le ci volle solo un momento per localizzare la fonte della distruzione. Un gruppo di cinque veloci cavalieri di scopa schizzò fuori dalle rovine di Hogsmeade, uno di loro mandava un gigantesco Patronus cervo a scalpitare attraverso i Dissennatori in fuga e il suo cuore le balzò in petto mentre vedeva un nebbioso Patronus a forma di drago. Charles, suo fratello e altri due stavano proteggendo Harry mentre lui eliminava gli orridi vermi. Trattenne il respiro mentre un gruppo di Veela lanciava una raffica di palle di fuoco verso il gruppo. 


Un forte soffio di vento disperse le sfere di fuoco mentre Harry Potter dirigeva la sua collera sui vampiri rimanenti e le Veela. I maghi oscuri stavano già scappando. Narcissa si chiese svogliatamente se quelli che restavano avessero capito che si erano ‘offerti volontari’ per un'azione di retroguardia senza speranza. 


Il combattimento stava finendo ora. Entro dieci minuti, ci sarebbe stato solo l’orrore del dopo. Tutta Hogsmeade era in rovina, ma lei sapeva che quella non era la fine –  soltanto l'inizio della fine. Nervosamente, si chiese chi sarebbe rimasto in piedi quando tutto sarebbe finito. 










Note d'Autore

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Unitevi a me sui forum di fanficauthor e darklordpotter per la discussione su questo capitolo. Bene, ci siamo – rimangono un capitolo e l'epilogo da vedere. Chi vive? Chi muore? Lo scoprirete presto...


  
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