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Autore: Lady_Wolf_91    20/04/2015    6 recensioni
"Jensen e Amy hanno avuto un primo disastroso incontro ed entrambi sono intenzionati a non vedersi più.
Una serie di coincidenze però li porterà a conoscersi più a fondo e quando entra il gioco il destino chi lo sa come può finire?"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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XV


 
 
Io e Tommy avevamo passato l’intera mattinata insieme ed era davvero un bambino fantastico e tranquillo: si addormentava in braccio o rimaneva a fissarmi mentre facevo qualcosa comodamente steso sul letto stendendo poi le braccia verso di me quando avevo finito. Era come se quello non fosse solo il secondo giorno che passavamo insieme ma come se ci conoscessimo da una vita: io capivo i suoi gesti e lui si adattava a ciò che dovevo fare.
Tra una cosa e l’altra continuavo a chiamare Jens che, ovviamente, non mi rispondeva. Mi ero quasi rassegnata quando, verso le due, sentii la porta aprirsi, Tommy dormiva tra le mie braccia e io rimasi seduta sulla poltrona fissando Jens evitarmi per tutto il tempo. Solo dopo diversi minuti iniziai a parlare “Puzzi di alcol.”
“Tu puzzi di bambino, oh ma guarda è perché c’è ancora un bambino.”
“Sei un’idiota.”
“E tu sei una bambina, una bambina che crede di potersi prendere cura di un bambino, non senti come suona assurda questa frase?”
Cercai di rimanere calma moderando anche il tono di voce per non svegliare Tommy “Si dia il caso che questa bambina ha badato a lui per due giorni completamente da sola, occupandosi della casa e cucinando anche dei cupcake per la signora al piano di sopra sempre da sola visto che il marito della bambina ha deciso di fare l’idiota.”
Lui mi fissò senza addolcire lo sguardo “Credevo ne avessimo parlato.”
“Credevo decidessimo insieme e non che tu fossi uno di quei mariti che credono di comandare su tutto. E sì, lo so di averlo portato qui senza dirti niente e ti ho già chiesto scusa per quello.”
“Non possiamo tenerlo.”
“Perché no?”
“Perché si?”
Ci fissammo ancora rimanendo perfettamente in silenzio fino a quando Tommy non scoppiò a piangere.
“Ecco perché”
Lo fissai allibita mentre iniziavo a cullare il piccolo “Perché piange? Che sorpresa Jens: i bambini piangono e chi sa perché lui piange solo quando ci sei tu, sa che lo odi.”
“Oh andiamo! Non lo odio mica, non lo conosco nemmeno.”
“Certo perché te ne sei andato, hai preferito passare la notte in un qualche bar in compagnia di chi sa chi piuttosto che rimanere con me e cercare di capire tu, sei un’idiota.”
E le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento decisero di uscire fuori aggiungendosi a quelle di Tommy, piangemmo entrambi per alcuni minuti, fino a che Jens, roteando gli occhi, si avvicinò a me, prendendo con dolcezza Tommy tra le braccia e cullandolo dolcemente fino a che non si calmò.
Tirai su col naso fissando la scena “Sei bravo con i bambini.”
Non era una domanda era più un costatare qualcosa che, chi sa perché, non sapevo ma in fondo non si dice forse che non si conosce mai davvero qualcuno?
“Sono bravo con i bambini.”
Cercai di asciugarmi gli occhi con la manica della maglia sedendomi a debita distanza da lui ma sempre sul letto “Perché?”
“All’orfanotrofio c’è sempre qualcuno di più piccolo di te di cui prenderti cura.”
Ecco una cosa di cui Jens non parlava mai: il suo periodo all’orfanotrofio, una volta ci avevo provato a chiedergli qualcosa ma lui aveva cambiato così rapidamente discorso da farmi capire che non era aria.
“Certo.”
Lui sospirò fissando Tommy ciucciarsi il pollice “Cos’è che dovrei capire?”
“Niente.”
“Amy…e per la cronaca, non ho affatto passato la notte in un bar ma davanti la porta di casa: ero troppo ubriaco.”
“Sei un’idiota.”
“Sì lo sono”
E per la prima volta dopo quello che mi sembravano secoli ci concedemmo una piccola risata liberatoria. “Me lo dici cosa dovrei capire?”
Iniziai ad attorcigliarmi i capelli nervosamente, il punto era che non sapevo nemmeno io come spiegarglielo “Quando ci siamo conosciuti ho detto di odiarti.”
“Oh sì, lo ricordo.”
“Credevo tu fossi un’idiota arrogante e antipatico però, ecco nonostante questo appena ti ho visto ho sentito questa specie di brivido come, come una scossa e continuavo a sentirla ogni volta che ti vedevo e ogni volta era sempre più forte, come se l’universo volesse dirmi: ehi! Svegliati, lui è tutto ciò che desideri, che aspetti? E, lo so che è assurdo e stupido e prematuro e…solo che ogni volta che guardo lui io, io sento lo stesso brivido, la stessa scossa e, io non posso obbligarti e non posso adottarlo da sola e insomma Aria gli troverebbe una famiglia fantastica però se ci penso io, mi si blocca il respiro e non riesco più a pensare.”
Jens passò un dito sulla piccola fronte di Tommy che emise qualche gorgheggio “Te ne sei proprio innamorata eh?”
“E’ stupido?”
“No, non lo è…Ellen e Kate impazziranno di felicità.”
Spalancai gli occhi “Vuoi dire che…”
“Voglio dire che, ti amo e tu mi ami e non trovo motivi sufficienti per non adottarlo.”
Mi morsi il labbro e alla fine gli buttai le braccia al collo attenta comunque a Tommy “Frena l’entusiasmo, dovremo comunque passare il controllo degli assistenti sociali, non penso affideranno il caso ad Aria visto che è tua amica quindi non c’è niente di sicuro.”
“Lo so, ma ci proveremo.”
“Insieme sì.”
“Insieme.”
 
 
 
 
Gli assistenti sociali ci concessero un mese di prova, mese in cui Tommy aveva pensato bene di beccarsi la febbre anche a causa delle sue difese immunitarie basse, ma nonostante questo io e Jens eravamo riusciti a destreggiarci bene, lui aveva chiesto al suo capo di cambiare i turni mentre io riuscivo a gestire il negozio anche da casa e quando proprio non potevo c’erano Aria, Kate ed Ellen che facevano a gara per occuparsi del piccolo adorabile mostriciattolo –come lo chiamava Kate prima di riempirlo di baci- e, una volta finito il mese avevamo ottenuto l’affidamento e ci sentivamo completi e soddisfatti. La nostra non era una vita perfetta ma in fondo la perfezione è sopravvalutata, no? Però era sicuramente una vita fantastica e piena d’amore.
 
Il tempo non concede tregue e passa sempre inesorabile, arrivò così il diciotto gennaio ovvero il primo compleanno di Tommy, compleanno che decidemmo di festeggiare in una casa –di proprietà di Ellen- in riva al mare e fu lì, in quel giorno, dopo che tutti i nostri amici erano andati via, che Jens mi prese per mano mentre cercavo di sistemare parte del disordine, facendomi sedere sul vecchio dondolo che stava fuori al piccolo portico, mentre sul mare iniziavano a raggrupparsi enormi nuvoloni e in lontananza si sentivano i rombi dei tuoni, segno evidente che presto si sarebbe scatenato un bel temporale.
“Quando un fulmine colpisce la sabbia crea qualcosa di unico, raro e fragile chiamato folgorite.”
Lo fissai mentre lui continuava a guardare l’orizzonte di fronte a se e dopo qualche minuto continuò “Sai cosa siamo io e te? Fulmine e sabbia, facciamo tanto casino da soli, siamo anche fastidiosi a volte, ma insieme, insieme creiamo qualcosa di fenomenale e se fossi un fulmine cadrei mille volte su di te rimanendo incantato dalla fantastica folgorite che abbiamo creato.”
“Folgorite eh? Da dove viene quest’idea?”
“Ti amo, credo che impazzirei senza di te e Tommy e tutto quello che abbiamo creato.”
Fulmine e sabbia, a pensarci era vero, Jens era entrato nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, e da un incontro disastroso come il nostro non mi sarei mai aspettata niente di buono, e in fondo, se un fulmine cade sulla sabbia non ci si aspetta che crei qualcosa di meraviglioso no? E invece, non succede sempre, ma a volte si crea qualcosa che è pura poesia, folgorite, ecco cos’eravamo io e Jens, e in quel momento, su quel dondolo in riva al mare, ero sicura che niente ci avrebbe mai diviso, avevo l’assoluta certezza che io e Jens saremo stati insieme per sempre.
Per sempre.
 
 
 


Angolo dei fazzoletti.
E niente...siamo giunti alla fine... quando ho scritto questa storia alla fine ho pianto tutto le mie lacrime e badate bene che non lo dico tanto per dire, non mi succede con tutte le storie, di questa però sapevo il tanto temuto 'vero' finale e finire, arrivare a quel punto è stato estremamente doloroso e a distanza di tempo rileggerlo e rifarlo fa male allo stesso modo, non so se arriverà il giorno in cui leggerò questa storia senza piangere forse sì, ma non è quello il giorno ecco.
Parliamo un attimo della OS, ho preferito riproporla separata da questa storia per darvi una scelta: potete decidere che Dove cadono i fulmini finisca qui, con questo finale sereno, aperto ad una vita di possibilità.
oppure potete leggere la OS che per quanto mi riguarda chiude il cerchio di questa storia, per me Dove cadono i fulmini si conclude con quella OS.
Ma appunto vi lascio la scelta perchè poi potreste odiarmi XD no, perchè preferisco fare così, sappiate solo che il genere della OS è drammatico. Detto questo io vi lascio il link, a voi la scelta http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3099346&i=1
E infine GRAZIE, grazie a chi c'è sempre, a chi si è perso per la strada e a chi ritornerà, a chi si è messo in pari in un paio di giorni mandandomi adorabili messaggi su Wathz che mi riempiono il cuore di gioia, grazie a chi ha letto questa storia due volte, grazie a chi non l'ha fatto e a chi lo farà, a chi ha lasciato un segno su efp e nel mio cuore di piccola scrittrice pazza(?) e niente, grazie a tutti voi è stato breve ma con voi è stato un bellissimo viaggio, Amy, Jens Tommy, Aria, Julia, Kate ed Ellen vi salutano e vi mandano tanti bacini!
<3
LadyWolf
   
 
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