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Autore: Hephaestus24    04/05/2015    2 recensioni
Nathan è un ragazzo normale, con la passione per i libri fantasy. Il ritrovamento di un vecchio libro, con pagine completamente bianche, appartenente a suo nonno, lo porterà a scrivere una sua storia su quel libro vuoto e privo di significato per lui. Ma non sa, di suo malgrado, che segreti nasconde quel semplice libro...la sua unica paura, di lì in avanti, sarà la parola Fine...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-CAPITOLO 2-
Io e i tre elfi cominciammo a correre, inseguiti dalle grida della tribù dei golem.
Dopo 10 minuti di corsa sfiancante ci ritrovammo fuori dal bosco, in un enorme deserto pieno di dune e, stranamente, grandi fosse scavate nella sabbia.
Appena arrivati al netto confine tra il bosco e il deserto dissi sfinito dalla corsa: -i golem non ci raggiungeranno qua, i vermi della sabbia, che abitano in questa terra, sono i loro nemici più temuti da ormai secoli-
-Nathan,- disse Grajan, corti capelli biondi, alto e con occhi di un verde intenso –da quando sei così esperto di golem?- gli altri due mi guardarono con area confusa -Più tardi vi spiegherò, ma ora dobbiamo trovare un rifugio sicuro per la notte, tra poco i Kral che ci hanno attaccati nel bosco di Ithandur ci raggiungeranno-
Continuammo a camminare fino a che non raggiungemmo una  montagna con una profonda caverna  scavata dentro. Ci accampammo lì, Horonus, basso, pelato e con una lunga barba, tirò fuori dei rami ,che mi disse di aver preso nel bosco, dalla sua saccoccia, che portava a tracolla, e li accatastò al centro della caverna, creando un fuoco concentrandosi e fissando intensamente l’ammasso di rami.
-Ci aspettiamo delle spiegazioni- mi disse lui, intento a cercare non so cosa nella sua sacca.
-Ok, ok, ora cercherò di spiegarvi il più brevemente possibile. Questo mondo, questo deserto, voi tre e anche questa caverna, sono frutto della mia fantasia.
Io vengo da un altro mondo, in cui tutto è diverso da qui, e dove io ho scritto un libro, che narra le avventure di Nathan e dei suoi 3 amici elfi. Dopo aver finito di scrivere quel libro qualche strana forza mi ha trascinato qui, nel mondo che ho creato. So quali eventi accadranno e come si comporteranno i personaggi di questo mondo, e so anche, purtroppo, come finirà questa storia…vi dico solo male, molto male. Per questo sapevo tutte quelle cose. Ora, lo so che è difficile da credere, ma dovete credermi, ne va di mezzo la salvezza del mondo in cui viviamo, e le nostre vite. Dobbiamo impegnarci a trovare un modo per cambiare il corso degli eventi, o al raggiungimento della parola Fine, non ci sarà più niente in cui credere.-
I tre elfi mi guardarono in modo esterrefatto –Nathan, amico mio, come facciamo a crederti? Potrebbe anche essere stato quell’attacco nel bosco a farti perdere la testa. Non puoi darci delle prove?- mi disse Thurgo con la faccia di chi ha appena visto un fantasma; -Ok, hai ragione, devo darvi delle prove. Ora, se non erro, dovremmo essere all’inizio del Capitolo 2, quando voi tre e Nathan, ovvero io, vi accampate in questa grotta. Poco dopo aver discusso un grande verme della sabbia dovrebbe spuntare dal terreno poco lontano da qui.- Un verso spaventoso rimbombò per tutta la caverna, e una lunga massa di carne rosa di forma cilindrica del diametro di 10 palloni da spiaggia messi uno di fianco all’altro, con delle lunghe zanne sulla cavità superiore, un verme della sabbia, emerse da una delle grandi fosse scavate nella sabbia. Corremmo fuori dalla grotta, ma non avevamo neanche una spada. Ad un certo punto, però, arrivò una folata di vento; vidi che nel vento stava viaggiando un foglio nella mia direzione. Quando fu abbastanza vicino lo afferrai e lo osservai. Sopra c’era scritto:

“Nathan e i tre elfi si avviarono fuori dalla caverna, dove ad aspettarli c’era il grande verme della sabbia, con le fauci spalancate. Nathan…”

Il foglio era strappato in quel punto. Con stupore capii che quello era un “resto” del Capitolo 2 del mio libro, ma la parte di quella pagina in cui c’era scritto come avremmo affrontato la bestia era stata appunto strappata via. Non mi chiesi subito cosa ci faceva lì. Ebbi solo un orribile presentimento: senza quella parte di pagina non avremmo sconfitto il verme. Poi mi venne un’idea: chiesi a Horonus di passarmi la sua saccoccia e cercai. Come speravo, essa conteneva una penna d’oca e dell’inchiostro. D’altronde, avevo inventato io Horonus facendo in modo che fosse un elfo molto colto. Presi i due oggetti trovati e cominciai a scrivere nei punti della pagina non occupati dalle parole, e continuai la frase:

“Nathan e i suoi compagni avevano però con loro le loro formidabili armi: Nathan aveva la sua spada dorata con il potere di dare fuoco ai suoi nemici, Thurgo il suo enorme martello capace di creare grandi scosse sismiche, Grajan la sua lancia, dominatrice dei venti, e Horonus il suo arco, preciso e velenoso.”
 

Dissi tra me e me: -Tanto vale tentare…-
Appena smisi di scrivere una luce accecante, simile a quella che emise il Libro prima di teletrasportarmi, uscì dalla pagina, e io mi ritrovai in mano, al suo posto, una grande spada dorata.
-Ora- gridai con eccitazione -vieni qua vermiciattolo!-

NOTE DELL'AUTORE
Ho aggiornato oggi perchè nel prossimo weekend non ci sarò e non avrò modo di aggiornare.
-Hephaestus24
   
 
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