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Autore: _Lillian_    16/05/2015    12 recensioni
"Sarà come se non fossi mai esistito".
Aveva detto così prima di scomparire e così sarebbe stato se dentro me non stesse crescendo qualcosa che mi lega ancora più inesorabilmente a lui.
"Quando non si ha più nulla a cui potersi aggrappare anche il pericolo diventa un'ancora di salvezza, e i Volturi per me, per loro... lo sono stati"
Mi chiamo Isabella Marie Swan e sono un'immortale.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Chapter 17
 
POV EDWARD
 
“Oh Esme queste torte…Dio, sono buonissime!” esclamò entusiasta Renesmee fiondandosi sul terzo pezzo di torta, sotto lo sguardo estasiato di mia madre e quello puramente schifato di Lilian.
“Ringrazia che mamma ti abbia messa al mondo perfetta perché dopo questi ottomila settecentocinquanta carboidrati, saresti più simile ad una balenottera che ad una ragazza” sbottò infatti indignata alzando gli occhi al cielo ma venendo, in ogni caso, ignorata dalla sorella.
“Tesoro per me puoi prenderne quante ne vuoi” disse Esme su di giri.
Prima che arrivassero, avevo letto nella sua mente tutta la smania con la quale si era dedicata anima e corpo alla preparazione di quelle torte. Per lei rappresentavano effettivamente il primo gesto d’amore nei loro confronti nonché il primo gesto di cura che solo una nonna era in grado di svolgere alla perfezione. Seppur si trattasse di una nonna vampira e quindi non proprio nell’ordinario.
“Quindi voi potete nutrirvi anche con il cibo umano” constatò Emmett curioso, guardando divertito Nessie ingozzarsi.
“Il nostro organismo riesce ad assimilare anche il sangue, ma preferiamo il cibo per essere quanto più normali ci è possibile” spiegò Deliah mentre sorrideva in direzione delle sorelle.
Sicuramente quello delle due litiganti era un teatrino quotidiano a cui era abituata.
“E il vostro fisico non ne risente?” domandò Rose sorpresa.
“Tecnicamente si, quando torniamo provati da una battaglia o comunque quando partiamo per una qualche missione in giro per il mondo ci tocca andare a caccia per rafforzare il nostro lato vampiro” rispose Anthony in piedi accanto alla grande vetrata.
“E se non lo faceste cosa succederebbe?”.
“Siamo molto deboli e in caso di un secondo attacco nettamente in svantaggio. Ma ovviamente mangiando come Nessie, credo che questo tabù possa essere scongiurato” borbottò Lilian beccandosi un’occhiataccia dalla gemella e provocando l’ilarità generale.
Mi accorsi presto di adorare le interazioni tra i miei figli, mi parlavano di loro, di come fossero diversi e di come questo influisse sui loro rapporti, mi parlavano di ogni singolo pregio e difetto… mi aiutavano a conoscerli e ne rimanevo sempre più affascinato.
“E tu bambolina di zio? Fai il digiuno universale per non ingrassare?” chiese Emmett ad una scettica Lilian.
“E tu orso Yogi? Hai sempre ignorato ad oltranza l’esistenza degli edifici scolastici fino ad oggi per non diventare intelligente?” rispose piccata zittendo Emmett e facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata.
“Che porti il secondo nome di Rosalie si vede lontano un miglio” borbottò Emm risentito ma pur sempre con un leggero sorriso a increspargli le labbra, beccandosi uno scappellotto dalla moglie.   
“Prima avete parlato di doni extra, ne site tutti provvisti?” chiese Carlisle improvvisamente dirottando il discorso nuovamente sulla loro natura.
“Si tutti, poi alcuni di noi ne presentano anche più di uno” rispose Renesmee posando il piatto orami vuoto sul tavolino dinanzi a lei.
La curiosità in quel momento tornò a montare dentro me prepotente.
“Io ad esempio so controllare l’elemento della terra, trasmettere tramite contatto tattile i miei pensieri ad una seconda persona e rovistare nell’intero passato di qualcuno solo conoscendone il nome completo” disse lasciandoci completamente di stucco.
“Questo è strabiliante…” sussurrò Carlisle così tanto affascinato da sembrare in quel momento completamente assente.
E in effetti nella sua mente lessi nomi su nomi di vampiri incontrati nella sua lunga vita che potessero avere doni portentosi come quelli di mia figlia.
“È praticamente il contrario di quello che fa vostro padre” saltò su Alice sorridente.
“In che senso?” chiese Deliah guardando il folletto.
“Edward legge nella mente, tu nella tua mente ci fai entrare le persone. Fate esattamente l’opposto” spiegò.
“Beh è una teoria su cui non si può discutere” disse Carlisle più a se stesso che a noi.
“Cioè tu hai ficcato il naso nelle nostre vite passate?” esclamò Emmett stranito, impressionato e… preoccupato?
Mi addentrai nella sua mente di solito molto semplice da leggere, ma non l’avessi mai fatto.
Immagini di lui e Rosalie in atteggiamenti inopportuni si scontravano con il volto di Renesmee paonazzo dopo aver assistito ad un tale teatrino.
“Emmett ti prego!” esclamai indignato.
“Fuori dalla mia testa Edward!”.
“In realtà anche se la curiosità è molto forte, come in questo momento, non l’ho fatto. Considero questo dono un po’ molesto, se qualcuno lo avesse al mio posto non sarei felice di sapere che i miei segreti e la mia vita possano essere alla sua completa mercé, quindi preferisco non fare agli altri ciò che non voglio sia fatto a me” spiegò dimostrando grande maturità.
Tirai mentalmente un sospiro di sollievo, non volevo assolutamente che Renemsee assistesse a quelle oscenità.
Non potevo credere tuttavia a ciò che avevo appena udito, tutte quelle sorprese stavano completamente mandando il mio cervello in tilt e il mio cuore a mille, metaforicamente s’intende.
Scoppiavo d’orgoglio per quelle creature così affascinanti e trasudavo amore nei loro confronti da ogni singolo poro.
“Puoi mostrarmi i tuoi pensieri?” chiesi quasi non rendendomene conto ma pentendomene subito dopo.
Insomma chi mi autorizzava a chiederle una cosa così intima? Io per lei molto probabilmente non ero ancora nessuno e forse mai lo sarei stato…
Ma al contrario di ciò che la mia mente stava partorendo, una mano delicata si poggiò sulla mia guancia e quello che vidi mi lasciò senza fiato.
 
“Mamma ma i genitori vogliono sempre sempre bene ai loro figli?” chiese una piccola Renesmee infagottata tra le coperte di un grande letto matrimoniale.
La ragazza che le era seduta di fianco, la mia Bella, le sorrise sincera illuminando la stanza non solo con il suo sorriso ma anche con quell’amore immenso che traspariva dai suoi occhi color cremisi.
“Ma certo tesoro mio, i genitori amano immensamente i loro figli anche se combinano tanti pasticci” le rispose la vampira accarezzandole i capelli ramati.
“E allora perché il mio papà non mi vuole bene? Ho combinato un pasticcio così grosso?” chiese la bambina con l’innocenza tipica di quell’età.
Bella s’irrigidii per poi sciogliersi in un sorriso triste.
“No amore, tu sei un angelo”.
“E tu perché sei triste mamma?”.
 
Sentii la mano di Renesmee scivolare via dal mio viso e il contatto con quelle immagini passate si interruppe in modo immediato.
Fissai mia figlia dritto negli occhi e mi sentii ancora peggio.
“Ehm scusami, non l’ho fatto apposta sono i primi ricordi che mi sono venuti in mente, ecco non erano per… si insomma…”.
“Lo so piccola, lo so” dissi nel modo più dolce possibile cercando di nascondere la mia tristezza e di bloccare quel fiume in piena di parole.
Dal canto suo Renesmee fece un sorriso imbarazzato e schiarendosi la voce, si tirò fuori da quella situazione scomoda  passando la patata bollente a qualcun altro.
“Io ho dei poteri un po’ particolari, forse molesti, ma ad usarli non mi faccio molti scrupoli sinceramente” disse Lilian affiancandosi al fratello che le rivolse un sorrisino sarcastico ma molto fraterno.
Avevo l’impressione che tra i quattro, Lilian e Anthony, fossero i più simili ma allo stesso tempo i più dissimili. Due pezzi complementari della stessa medaglia.
“Cosa intendi dire con doni molesti?” chiese Esme fissando sua nipote accigliata.
“Posso soggiogare le menti altrui per spingere le persone a fare esattamente ciò che voglio, cosa che io trovo utile e assolutamente gratificante” cinguettò lasciandoci con le mascelle a toccare il terreno.
“Perché non riesco a stupirmi del tuo amore verso questo dono?” chiese retorico Jasper nonostante tutto molto affascinato.
Era un dono mai sentito prima e sicuramente prima di mia figlia non avevo mai incontrato vampiro capace di tanto.
Ovviamente da padre, quale stavo imparando ad essere, questo potere mi parve alquanto controproducente.
Mia figlia si lasciò andare ad una risatina ironica per poi alzare leggermente il dito verso Jasper e muoverlo in senso circolare.
Non capimmo cosa stesse facendo o cosa volesse dire quel gesto, ma non appena la faccia di Jasper fu presa in pieno da una palla fatta completamente di acqua, la risposta arrivò immediata proprio come le risate.
“So controllare l’acqua…” disse sorridendo sorniona ad un indignatissimo Jasper che le lanciò un occhiataccia di fuoco.
“E so prendere possesso dei corpi altrui facendo temporaneamente addormentare il loro animo” concluse facendo zittire tutti.
Tra tutti questo fu il dono che ci lasciò più spiazzati.
La mia mente fu bombardata dai pensieri sconcertati di tutta la famiglia che intanto guardava Lilian sbigottita.
“Non guardatemi come se fossi un alieno, tra i tre doni e quello che uso di meno, anzi è raro che io lo faccia. Insomma perché abbandonare il mio corpo per un altro assolutamente imperfetto rispetto a questo?” disse indicandosi con ovvietà, ma dalle sue guance imporporate si poteva dedurre facilmente quanto si stesse sentendo in difficoltà con tutti gli occhi puntati addosso.
“Io so controllare l’elemento dell’aria e mentre Nessie sembra essere il rovescio di ciò che sai fare tu, io credo di essere esattamente il contrario di ciò che sa fare la mamma” mi disse Deliah facendo arrivare la mia curiosità alle stelle.
Anche Bella era un vampiro con un dono extra?
“Cosa intendi dire?”.
“La mamma è uno scudo psichico mentre io sono uno scudo fisico, nessuno può toccarmi senza il mio permesso e nessuno può avvicinarsi a me in un raggio d’azione che solitamente sono io stessa a decidere. Quando ero più piccola si parlava di pochi metri, ora sono arrivata a otto chilometri e mezzo”.
“Wow” esclamò Jasper senza parole.
“È per questo che Bella era immune a qualsiasi nostro potere!” urlò Alice facendoci prendere un colpo.
“Pensateci, Edward non leggeva nella sua mente, mai! Era il suo scudo psichico che già da umana si presentava come un potere latente in lei” spiegò.
Poche semplici parole riuscirono a districare un rompicapo lungo quasi cento anni.
Meraviglioso!
“Il mio scudo tra l’altro è un po’ particolare, secondo la leggenda che ci riguarda, sarei in grado di scagliarlo oltre me stessa e uccidere parecchie persone contemporaneamente ma non ho intenzione di scoprire se sia davvero così. Ecco non sono proprio il tipo” disse nervosa muovendosi sul posto irrequieta.
La mia dolce e buona Deliah.
Mi riempiva il cuore ad ogni parola.
“Questo è mitico!Sai che culo fai ai nemici in una qualsiasi battaglia?!” esultò Emmett prendendo Deliah per le spalle e agitandola come fosse un pupazzo.
“Scimmione giù le mani!” urlò Esme preoccupata che Deliah potesse farsi male sotto le manone di Emm.
“Ops, scusa”.
“E tu bel tenebroso?” chiese Rosalie ad un taciturno Anthony.
“So controllare l’elemento del fuoco, scomporre qualsiasi tipo di materia e prendere possesso delle anime altrui. A differenza di Lilian io non entro nel corpo di altri, io divido l’anima dal corpo in modo che non possano più riunirsi”.
“Macabro!” sputò fuori Alice.
“E le anime dove vanno a finire?” chiese Esme interdetta.
“Non saprei, credo che se esistano davvero paradiso, inferno e purgatorio, le anime vengano smistate in questi tre regni dell’oltretomba” disse risoluto come se stesse parlando di qualcosa di completamente naturale.
“Voi siete qualcosa di così unico e affascinante e sono sicuro che questa non è la prima volta che ve lo sentiate dire!” esultò Carlisle su di giri.
Sembrava un bambino nel giorno dedicato ai luna park.
“In effetti Jake me lo ripete tutti i giorni” disse Nessie facendomi bloccare.
Quel nome aveva lasciato in me davvero un brutto presentimento. Prepotenti tutte le immagini di quella sera in casa Swan, con mia figlia abbracciata a quell’energumeno di Black, riaffiorarono nella mia mente.
“Per Jake tu intendi…”
“Jacob Black, suo fidanzato storico, anima gemella, metà della mela e bla bla bla” disse Lilian con molta non chalance.
M’irrigidii di colpo.
Certo non ero stupido, avevo immaginato che tra loro ci potesse essere un tale rapporto ma sentirselo dire era stato orribile!
“Quindi le cose stanno così” sussurrai venendo fissato da dieci paia di occhi.
“Su fratellino non deprimerti perché un uomo è riuscito già a soffiarti tua figlia” rise Emmett dandomi una vigorosa pacca sulla spalla.
Gli lanciai un occhiataccia di fuoco.
“Un momento ma Jacob Black era un ragazzino ottanta anni fa, come fa ora a…” disse Alice portandosi una mano al mento.
“Jacob è un Quiliutes o meglio, un licantropo, tecnicamente a invecchiare invecchia, ma lo fa in modo molto lento, quasi impercettibile” spiegò Deliah lasciandoci basiti.
“La famiglia Black è tornata a trasformarsi?!” chiese Carlisle sbigottito.
“Si e Jake ci ha spiegato il vostro incontro avvenuto molto tempo fa” disse quella che sembrava essere fin ora la più calma tra le mie bambine.
Che poi bambine era davvero un parolone.
“Ma come è possibile, noi vampiri siamo andati via da Forks, perché mai si sarebbe innescato di nuovo il meccanismo della trasformazione?” chiese Esme perplessa.
“In realtà molti Quiliutes nel corso degli anni si sono spostati dalla Push e questo è successo proprio da quando Renesmee è nata” disse Anthony subentrando nuovamente nel discorso e rendendomi felice.
Sembrava che l’ostilità nei nostri confronti, per quanto ci fosse ancora, fosse diminuita.
“Ma guardatela è arrossita!” rise Emmett prendendo in giro Ness.
“Emmett lasciala in pace” lo riprese Esme severa.
“Cosa intendi dire?”.
“Jacob ha avuto l’imprinting con Renesmee. In teoria l’imprintig è qualcosa che in termini normali non credo possa essere spiegato ma in quelli magici si” esordì Lilian con gli occhia cuoricino.
“Che cosa vuol dire?” chiesi direttamente a Renesmee.
“Jacob per me è stato ciò di cui avevo bisogno. Un amico, un fratello maggiore, un confidente, un padre e infine il primo e unico amore. Quando un Licantropo ha l’imprinting con una persona, quest’ultima diventa il centro gravitazionale di tutta la sua vita. inizia a vivere per lei, solo per lei. Tutto lo spinge verso di me e niente riesce a farlo allontanare” spiegò arrossendo sempre più ad ogni parola.
“L’hai incastrato proprio per bene piccoletta”.
La risata di Emmett perforò i timpani di tutti per quanto forte.
“Oh ma che carina sei diventata simile ad un peperone” continuò prendendola in giro.
“Zio smettila!” urlò Renesmee zittendo Emmett.
Mio fratello iniziò a guardarsi intorno spaesato per poi avvicinarsi lentamente a lei e gettarsi letteralmente ai suoi piedi.
“Ma che cosa fai?!”.
“Mi ha… mi hai chiamato…zio?” balbettò.
“Oh…beh si”.
Scoppiando teatralmente in un finto pianto liberatorio Emmett si aggrappò con tutta la sua forza alle gambe di mia figlia facendola cascare a terra.
“Accidenti Emmett mi hai fatta male!”.
“Quanto è bella la mia Nenè!”.
“Non chiamarmi Nenè!”.
“Rerè!”.
“Per carità!”.
“Emmi”.
“Ma da dove li tiri fuori!”.
Con gli occhi spalancati stavamo assistendo a quel teatrino esasperati.
Ma quanto poteva essere stupido?!
Eravamo tuttavia felici. Si felici perché Renesmee aveva riconosciuto come membro familiare uno di noi e questo poteva voler dire che ci aveva infondo riconosciuti tutti.
Forse anche me…
“Si ma perché spostarsi da La Push?” chiese Rosalie tornando con i piedi per terra.
“Noi abitavamo a Palazzo dei Priori con nonno Aro”.
“Nonno Aro!?” chiese indignata Alice.
“Si, nonno Aro. Soffrivo a stare lontana da lui, così il nonno ha permesso ai Licantropi di entrare a palazzo e per amore entrambe le parti hanno accantonato l’antico astio divenendo un unica grande famiglia. Ora giocano anche a carte insieme”.
“Certo con grande rivalità e molto poco spirito di gioco” continuò ridendo Deliah.
Non eravamo basiti, sbigottiti, perplessi e quanto altro…no, noi eravamo SCIOCCATI!
“I Licantropi e i Vampiri una famiglia” sussurrò Carlisle lasciandosi cadere nuovamente sulla sedia dalla quale si era alzato poco prima.
“Si può essere incredibile come notizia ma alla fine ci si abitua a vederli insieme” disse Lilian facendo spallucce.
“Ci si abitua?” ripetei io in stato catatonico.
“Beh si… forse dopo davvero molto tempo”.
“Siete stati in grado di fare miracoli bambini miei” sorrise Esme per nulla turbata guardando i miei figli con adorazione.
“Un momento!” urlai io zittendo tutti.
“Renesmee tu non sei sposata vero?!”.
Mia figlia divenne se possibile bordeaux iniziando ad agitare le mani come fosse una cavalletta impazzita.
“No, no! Certo che no, non ancora, non me lo ha chiesto, non ci siamo arrivati…”.
“Renesmee prendi fiato” la riprese Lilian alzando gli occhi al cielo.
“Oh capisco…e tu, perché hai i capelli azzurri?!” chiesi finalmente dando voce a quella domanda che mi stava tormentando ormai da molto.
“Io alle brutte notizie reagisco così” disse facendo spallucce come fosse la cosa più normale del mondo.
“Lo trovo un colore e una scelta di moda alquanto insolita ma ti sta d’incanto dolcezza!” sorrise Alice facendole l’occhiolino.
“Lei si che ne capisce” disse Lilian battendole il cinque.
“Ti adoro ragazza, faremo tanto shopping insieme da oggi in poi”.
Oh no…
“Sii!”urlò mia figlia.
Oooh no! No! No!No! Era una pazza mianiacale come Alice!
“Tralasciando lo shopping qualcun altro ha un… compagno o una compagna di…vita?” chiesi non proprio sicuro di voler sapere la risposta.
“Lilian!” dissero in coro Deliah e Renesmee puntanto gli indici contro la sorella.
Colpo al cuore morto.
“Non è vero!” si difese lei diventando di un rosso davvero molto in contrasto con l’azzurro dei capelli.
“Nicholaaas!” urlarono di nuovo in coro.
“PIANTATELA NON E’ DIVERTENTE!”.
“Chi è Nicholas?” chiesi al limite della sopportazione.
Chi era questo qui? E cosa voleva dalla mia bambina.
“Un ex serial Killer” disse Anthony calmo.
“Ah un serial killer…COSA?!” urlai fuori di me.
“Lilian sei forse impazzita? Insomma un serial killer con la mia bambina? Un poco di buono? Un uomo crudele? Un uomo con le mani sporche di sangue? Un vampiro forse? Un vampiro killer? Un vampiro killer con la mia bambina? Un…”
“PAPA’ CALMATI”.
Papà…
 
Angolo autrice ♥
Scusatemi ragazzi per questo ritardo davvero, ma questo capitolo proprio non voleva saperne di venir fuori e ad ora ancora ne sono convinta, anzi per niente.
Sembra essere molto leggera come lettura ma in quanto tale lascia comunque ai Cullen senior molte altre informazioni sui Cullen Junior, informazioni che per Edward sono molto importanti e scioccanti direi ahahah.
Alla prossima che prometto sarà presto e lo scenario cambierà.
   
 
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