Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |       
Autore: Letizia25    03/06/2015    5 recensioni
Luke è un diciottenne con la testa sulle spalle e con un sorriso che fa battere troppi cuori. Un sorriso che tuttavia dedica solo a Vanessa, la sua ragazza.
Vanessa va all’università, lavora la sera in discoteca e ha occhi solo per il suo ragazzo – e per Michael, suo fratello minore.
Il problema è che lei non ha mai notato gli occhi scuri di Calum su di lei.
Calum che, oltre ad avere una passione per il calcio, ne ha una più grande proprio per la ragazza del suo migliore amico.
Tutto questo non fa che aumentare la gelosia di Letizia, persa per Calum da tutta una vita. O almeno così pare.
Perché gli occhi di Michael passano spesso su di lei, anche se lui non vuole ammetterlo.
Stesso ragazzo che, grazie ad Ashton, ha trovato lavoro insieme alla sorella.
Ashton è il fratello di Letizia. Ed è pure il migliore amico di Charlotte, la ragazza rossa meglio conosciuta come Charlie.
Charlie è amica dei fratelli Irwin da una vita. Ma se tra lei ed Ashton non ci fosse solo amicizia?
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=7vmlUcTkoPY
*
Storia a quattro mani con Nanek
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

I crediti per il banner vanno a Dalilah su Facebook.

1 . Bonfire
 
 
 
«Quante birre abbiamo ancora?» chiede la mora prendendo la terza bottiglia della serata.
«Se non le finisci tutte, ce ne sarebbero ancora un po’.» commenta Michael sarcasticamente, accendendosi l’ennesima sigaretta.
La ragazza sbuffa e prende il primo sorso, lasciando che il liquido le scenda giù per la gola inebriandole i sensi per un po’.
«Leti, vacci piano, domani hai scuola!» la rimprovera Ashton, togliendole la bottiglia dalle mani e mettendola da parte.
«Ash, finiscila! Me ne frego altamente di domani. Tanto è solo il primo giorno.» si lamenta Letizia, con la voce lievemente impastata dall’alcol.
Si lamenta eccome, Letizia Irwin, diciassette anni – mica dieci, come ancora crede suo fratello Ashton - capelli lunghi, mossi e scuri come i suoi occhi, occhi sinceri che vengono nascosti da quella montatura scura, rettangolare, che – sempre secondo il fratello - potrebbe imparare a non usare, dato che lui ha rinunciato agli occhiali non appena ha scoperto il termine “lenti a contatto”; Letizia ed Ashton vivono vicino ai loro nonni da quando il più grande ha compiuto diciotto anni, in seguito all’incidente mortale dei signori Irwin, incidente che ha segnato i due figli, i quali, tendono sempre a non parlarne, cercando di dimenticare quella mancanza, cercando di trovare sempre qualcosa a cui aggrapparsi pur di non ricordare, pur di non cadere nell’oblio; e, se Ashton tenta di aggrapparsi alla vita, alla sua carriera universitaria o al suo mediocre lavoro in una discoteca, Letizia si è attaccata a lui, l’unica persona di cui si fida ciecamente, l’unica persona in grado di capirla e di sopportarla quando il suo animo forte tende a cedere, com’è giusto che sia per una ragazza di diciassette anni.
E, pure adesso che l’alcol ha già incominciato a fare effetto nel suo corpo, Ashton non la lascia cadere: scuote piano la testa, divertito dalla testardaggine della sorella che si crede già grande e si siede accanto a lei, posandole un braccio sulle spalle e stringendola a sé per coccolarla un po’. Automaticamente Letizia posa la testa sulla sua spalla e si lascia andare ad un lungo sospiro, mentre un bel mal di testa inizia a farle compagnia. Immediatamente si porta le mani alle tempie ed inizia a massaggiarle piano mentre, Ashton, fissando il piccolo fuoco che hanno acceso in precedenza, continua a credere che Letizia sia ancora una bambina alle prime armi, mica come lui.
Perché Ashton Irwin di anni ne ha venti, o così dice il suo anno di nascita, ma in realtà, potrebbe essere paragonato a un trentenne, solo, ma già preparato alla vita paterna, dato che lui, oltre al nonno, è stato la figura maschile che serviva a sua sorella.
Ashton ha i capelli ricci e castani, gli occhi piccoli e di un colore speciale, come suo padre: un marrone che si mescola al verde, un colore indefinibile che le ragazze hanno sempre amato fissare; il sorriso di Ashton è ancora più importante, è un sorriso sincero e tenero, che non fa mancare a nessuno, un sorriso che marca le fossette che si ritrova sulle guance, un sorriso che fa sciogliere tutte le tipe che si avvicinano al bancone della discoteca, un sorriso che dà sicurezza nei giorni bui, un sorriso che, se accompagnato da un abbraccio alla Ashton, ti mette di buon umore anche se non vuoi, un sorriso quasi infantile che stona con tutta la struttura del suo corpo, perché Ashton ha le braccia scolpite, ha quel po’ di barba che si lascia crescere a volte, ha quel corpo da uomo che le donne definiscono “sexy”, un corpo che però, stona completamente con il suo carattere, con il suo sorriso e con quella sua risata da adolescente in piena crisi ormonale – o almeno così dice Michael Clifford.
 
«Tieni scema, e vedi di evitare la prossima volta!» interviene  Calum, distogliendo Ashton dai pensieri per il giorno dopo: il ragazzo porge la scatola di aspirine a Letizia, le pastiglie che lei non di dimenticherà mai a casa, per nessuna ragione al mondo.
La ragazza sorride al suo migliore amico, come al solito troppo preoccupato per lei, ed abbassa velocemente la testa, nascondendo quel sorriso imbarazzato che non vuole mostrare in presenza di una persona in particolare.
«Ma come sei tenera, Leti.» commenta Michael, appunto, con un sorriso sornione sulle labbra prendendo un altro tiro dalla sua sigaretta.
Se Letizia potesse esprimere un desiderio, farebbe sparire i fratelli Clifford dalla faccia della terra per due semplici motivi che le lacerano le interiora e, Michael, è quasi sicuro di conoscerli entrambi.
Michael Clifford ha diciannove anni e occhi grandi e verdi che non si possono proprio non notare su quel viso, troppe tinte per capelli provate, troppe sigarette spente per terra, orecchini che si è fatto all’età di quindici anni, un piercing al sopracciglio – ma non sarà l’ultimo - e tatuaggi sempre più numerosi in tutto il corpo; un armadio pieno di vestiti scuri, pantaloni attillati, una chitarra elettrica nera – ovviamente - che si diverte a strimpellare nella camera proprio accanto a quella di Letizia, in particolare quando lei studia e si incazza a morte per il casino che fa, una carriera scolastica che fa davvero cagare – così dice sua sorella - e il lavoro mediocre di “lava cessi” in quel buco di discoteca che, sempre sua sorella, gli ha consigliato, dato che lei non può mantenere l’affitto in casa Irwin per entrambi.
Michael è esattamente il contrario di Ashton: un irresponsabile di prima categoria, uno strafottente assurdo che si diverte a prendersela con Letizia, in particolare; geloso da morire solo e solamente della sua chitarra e, nel profondo del suo animo, geloso di sua sorella, l’unica in casa Clifford a corrergli ancora dietro, l’unica a pensare che pure lui, qualche volta, ha bisogno di un abbraccio o di quelle smancerie che Ashton propone ventiquattro ore su ventiquattro a Letizia, l’unica persona in grado di capirlo e di vederlo ancora come il piccolo di casa bisognoso di un aiuto, e Michael gioca su questo tasto dolente, si approfitta della bontà sconfinata della sorella, ma le vuole bene, le vuole bene davvero, anche se a volte fa scelte di merda che lui ancora non capisce.
 
Michael sorride soddisfatto davanti allo sguardo fulmineo di Letizia, esattamente davanti a lui, è riuscito ancora una volta a metterla a disagio, la cosa gli piace da far schifo, basta così poco per metterla in difficoltà, basta così poco per avere tanta di quella soddisfazione che prova all’altezza del petto, ama davvero vedere quello sguardo freddo mentre si rivolge a lui, ama quella voce che si alza di due tonalità perché irritata da morire, c’è tensione tra di loro, lui la sente sulla pelle, è piacevole, quella tensione, e Letizia neanche immagina quante volte lui pensi ad un modo perfetto per rilassare il tutto – ma anche questo, meglio che Ashton non lo sappia.
Letizia aspetta solo un minuto, prima di alzarsi in piedi ed avvicinarsi a lui con passo molto insicuro a causa della sbronza e con la bottiglia di birra tra le mani. Senza troppi complimenti, versa il contenuto sui pantaloni del ragazzo, bagnandogli completamente il cavallo.
Gli altri iniziano a ridere a crepapelle, mentre il ragazzo dai capelli colorati si alza iniziando ad imprecare.
«Letizia, giuro che ti uccido se lo fai un’altra volta!» esclama Michael, riservandole un’occhiataccia e cercando di asciugarsi alla meglio, portando la sigaretta alle labbra.
Lei invece sorride soddisfatta del suo lavoro e torna a sedersi, battendo il cinque al ragazzo biondo seduto accanto a lei.
«Bella mossa!» le dice sorridendole.
«Grazie, Luke.» risponde Letizia all’altro suo migliore amico.
«Amore, mi passi i marshmallow?» chiede poi il biondo, rivolgendosi alla ragazza, bionda pure lei, seduta su di lui.
«Luke, mia sorella non è la tua serva. Quindi perché non alzi il culo e lo fai da solo?» si intromette Michael acido.
Ed ecco una delle tante scelte che deve ancora capire: Vanessa, sua sorella maggiore, innamorata e felicemente fidanzata con un coglione di diciotto anni, quando ha come possibile “uomo della sua vita” un Ashton Irwin della situazione.
Vanessa ha vent’anni, come Ashton, ha i capelli biondi e lunghi, due occhi grandi e blu che anche lei preferisce coprire con gli occhiali, la pelle candida, esattamente come suo fratello, un corpo fragile tanto quanto la sua anima; è andata ad abitare via di casa non appena cominciata l’Università e, grazie al cielo, il fato ha voluto farle incontrare di nuovo Ashton Irwin, il suo amico d’infanzia, trasferitosi verso la periferia di Sydney subito dopo l’incidente dei suoi, si sono rincontrati in quella grande Università e lui le ha gentilmente offerto una stanza dove vivere, un affitto modesto che riesce a pagare puntualmente grazie al lavoro che, sempre Ashton, le ha trovato nella sua stessa discoteca, dove lei lavora servendo drink di tutti i tipi: Ashton Irwin non è l’ancora di salvezza solo per Letizia, insomma, e Vanessa gli sarà sempre grata per ogni cosa, lui è un fratello maggiore che non ha mai avuto, gli vuole bene tanto quanto gliene vuole a Michael, ed è per questo che tra loro ci sarà solo un amore fraterno.
Sempre il suo angelo custode, ha permesso che pure quel pirla di suo fratello, di appena diciassette anni e con una voglia di studiare pari a un bambino di uno, andasse ad abitare con loro in quella casa tanto grande, provocando l’odio immenso in Letizia che, quei due fratelli lì, li odia più di ogni cosa al mondo, e Vanessa lo sa, non capendo il motivo di tale astio dato che, a lei, Letizia piace, e non crede di averle fatto nulla di male.
Vanessa, come il fratello, ha tante sigarette in conto spente per terra ma, a differenza di Michael, lei preferisce una relazione stabile e non da una botta e via, come fa lui, infatti, la bionda è felicemente impegnata con Luke Hemmings, diciotto anni, biondo, occhi azzurri, il più quotato del suo liceo, capitano della squadra di calcio, fin troppo responsabile per avere quell’età, un cuore grande che preferisce cedere solo a lei, un grande talento per la musica, suona la chitarra meglio di chiunque altro ma, a Vanessa, piace da morire quando le suona qualcosa al piano, strumento che lui non ama quanto la sua mica a corde; Luke è una specie di ragazzo perfetto che nessuna ragazza si lascerebbe scappare, sempre pronto a proteggere la sua bionda e ad ascoltarla quando si sente debole, sempre pronto a scatenare scenate di gelosia se qualcuno osa fare il coglione con lei, sempre pronto a tacere quando Michael gli ricorda di essere solo l’errore più grande in tutta la vita di Vanessa: la ama, davvero, e non capisce il motivo di tanto astio da parte di Michael.
 
«Michael, finiscila adesso.» lo ammonisce Vanessa, irritata dal comportamento del fratello; si alza in piedi per prendere i marshmallow e ritorna al suo posto, tra le braccia confortevoli di Luke, seduta sulle sue gambe lunghe e magre, giocando ad imboccarlo come si farebbe con un bambino piccolo, facendolo sorridere dolcemente, sotto lo sguardo disgustato di Michael e sotto lo sguardo di qualcun altro che, meno male non è possibile nella realtà, ma potrebbe diventare verde di gelosia.
E in un angolo, un Calum stranamente silenzioso osserva la scena con il cuore che perde colpi pian piano. Quanto vorrebbe essere al posto del suo migliore amico adesso, con Vanessa su di lui che lo coccola e lo osserva con occhi languidi…
Perché Calum Hood ha diciotto anni, capelli scuri e occhi a mandorla che però, ormai si è stancato di ripetere, non sono asiatici, come credono in molti; Calum è il classico ragazzo che le persone definiscono “nerd”, amante delle materie scientifiche e tecnologiche che tutti disgustano ma, a differenza dei comuni nerd, Calum ha tre qualità per niente inutili: gioca a calcio e se la cava più che bene, il suo migliore amico è niente meno che Luke Hemmings e la pubertà ha fatto proprio un bel lavoro sul suo corpo, dato che Calum ha un fisico scultoreo e un visetto troppo intrigante, è un figo assurdo – o così lo definiscono le cheerleaders - ma lui sembra non accorgersene, dato che lui ha ben altro per la testa.
Calum ha una grande passione per il calcio, vero, ma non sarà mai grande quanto la cotta che si è preso per Vanessa Clifford, la ragazza del suo migliore amico, l’errore più grande della sua vita, un errore che gli costa solo sofferenza, dato che Luke e l’interessata amano far vedere al mondo quanto sono uniti e speciali l’uno per l’altra, come se Cupido avesse creato la coppia perfetta, come se fossero il più bel risultato uscito in ambito d’amore, come se nessuno, neanche Angelina Jolie e Brad Pitt, potesse competere con loro e tutto questo, distrugge ogni piccola speranza di Calum.
Ed è proprio questo l’altro motivo per cui Letizia odia i fratelli Clifford: perché a lei, Calum, piace anche troppo, a differenza di quella stronza, Vanessa, che neanche si accorge di quegli occhi marroni che la guardano come se fosse una dea scesa in terra, neanche si accorge che il suo migliore amico le va dietro, troppo presa a pomiciarsi il suo Luke, troppo presa a vivere la sua felice storia senza accorgersi di pugnalare Calum ad ogni singola carezza: è proprio una stronza, o almeno così pensa Letizia.
 
Intanto il fuoco li scalda in quella sera di fine estate passata in spiaggia sotto un cielo che sembra un gioiello, grazie a tutte quelle stelle che luccicano, che splendono e che danno un tocco magico all’atmosfera che si è creata tra i ragazzi.
«Avete voglia di fare una festa, a casa nostra?» chiede ad un tratto Ash, spezzando quel silenzio e facendo svegliare la sorella che si era appisolata poco prima.
«Mi trovi pienamente a favore!» esclama Michael diventato ad un tratto molto interessato all’argomento.
«Ancora? Ma ne abbiamo già fatta una un mese fa!» si lamenta Vanessa ricordandosi che, a causa di quella festa, non aveva superato l’esame del giorno dopo all’università.
«Dai Vane, prometto che non la faremo nel periodo degli esami!» la prega il riccio, riuscendo alla fine nel suo intento.
«L’importante è che nessuno metta piede in camera mia.» commenta Letizia, terrorizzata dal fatto di poter trovare degli estranei nel suo letto a fare determinate cose.
«Basta che tu la chiuda a chiave, no?» le consiglia Calum, sorridendole.
«Ma a chi vuoi che importi della tua stanza?»
Letizia si gira verso Michael e lo fulmina con lo sguardo.
«E a chi vuoi che importi di quello che pensi tu al riguardo?» ringhia.
«Dai ragazzi, adesso basta.» interviene Luke, cercando di farli smettere, anche se sa che quei due erano, sono e saranno una battaglia persa.
Letizia incrocia le braccia al petto infastidita, e posa lo sguardo sul mare davanti a lei, lievemente increspato dalla brezza di quella sera. Subito il suo occhi attento e sveglio viene attirato da un particolare che la ragazza non ha intenzione di lasciarsi sfuggire. Allora prende velocemente la macchina fotografica dalla borsa – quell’affare è parte del suo corpo, non se la dimenticherebbe a casa per nessuna ragione al mondo- e corre a riva, incurante delle domande dei suoi amici. Punta l’obbiettivo e scatta una, due, tre volte, così è sicura di averne fatta bene almeno una.
Si volta e fa per tornare dagli altri, ma la scena che le si presenta davanti è troppo bella, troppo preziosa per non essere immortalata. Un altro paio di scatti e finalmente è di nuovo accanto al fratello, riuscendo ben presto a rientrare nel tema “festa a casa”.
E continuano a chiacchierare, a ridere, a scherzare, tutti insieme, aspettando fino a che i primi raggi del sole non fanno capolino all’orizzonte, illuminando tutto il resto con la loro luce tenue.






Nati
Ma ciao a tutti quanti da noi Nati (Nanek e Letizia25 ;)).
Oh bene, FINALMENTE inizia pure anche questa storia *^*. E dire che siamo ermozionate è dire davvero pochissimo *^*.
E' da quasi un anno che io e la nostra bella Nanek ci stiamo lavorando e... Beh, speriamo davvero che vi prenda come ha preso noi *^*.
Che dire dei nostri sette personaggi? Il capitolo spiega tutto o quasi (a parte Charlie, che conosceremo più in là, non disperate u.u).
Che ne pensate di tutti questi intrecci, di questi sentimenti che legano un po' tutti i nostri ragazzi? Dai dai, fatevi sentire che siamo curiosissime *^*.
Mi raccomando, fateci sapere quello che pensate!!!!!!!!!!! Davvero, non vi chiediamo moltissimo, anche 20 parole di numero bastano! <3
Per adesso noi vi salutiamo qui, e la me (Letizia25) vi riepiloga un po' tutti i suo aggiornamenti per tutto giugno:
- ogni lunedì e giovedì (aka, DUE VOLTE A SETTIMANA) aggiornerò Insegnami a vivere.
- ogni mercoledì aggiornerò Links.

- ogni giovedì aggiorno pure Inatteso.
- ogni sabato aggioernerò The only reason e Give me love and fill me in, tanto manca poco alla fine di entrambe queste storie u.u
Quindi, giugno sarà un mese davvero intenso per me con tutte queste fanfiction :P. Ma non disperate, mi sono organizzata al meglio e non dovrebbero esserci problemi, o almeno lo spero *^*.
Vi salutiamo con  affetto, sperando di trovarvi presto e in tanti. Ci sentiamo presto e scusate per le note chilometriche :').
Un bacione, Nati <3
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Letizia25