Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: 50shadesofLOTS_Always    16/06/2015    1 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tre giorni dopo... 

Marco. Marco Rossi. Lo osservo mentre sottolinea il libro di storia,seduto al posto di Tiberio accanto a me. Abbiamo parlato di danza,evitando accuratamente l'argomento "passo a due". Il mio sguardo é posato da due ore sulle sue mani,sulle sue dita affusolate che stringono l'evidenziatore giallo mentre il prof spiega incessantemente il processo di stanziamento dei primi ominidi. Continuo ad osservargli le mani,cercando di immaginare la sensazione che darebbero durante una presa durante una coreografia. I miei occhi salgono dalle sue mani lungo gli avambracci,dove si intravedono le vene sotto la pelle apparentemente morbida. E ancora più in alto verso il bicipite allenato per le ore di danza,messo in mostra dalla stoffa attillata della maglietta,poi lungo il collo fino al suo profilo,che ho scrutato nei minimi dettagli. Dettagli che non ho dimenticato,come le labbra schiuse e maledettamente invitanti e le ciglia lunghe,incurvate all'insu. I capelli spettinati più del solito gli ricadono in ciocche sulla fronte,aggrottata per la concentrazione sulle parole del libro. Non credevo di doverlo mai ammettere,ma questo ragazzo mi affascina. Quasi non ho sentito la mancanza di Tiberio. Quasi. Improvvisamente, un paio di occhi nocciola mi guardano << Ehy... Tutto a posto? >> sussurra mentre le sue sopracciglia si piegano in un'espressione vigile << Sí... >> dico accennando ad un sorriso. Lui ricambia e restiamo a fissarci per istanti lunghi giorni. Mesi. Anni. Non mi stancherò mai di perdermi nei suoi occhi,cosí rassicuranti. Anche più di quelli di Tiberio,troppo spesso indagatori. Guarda un attimi il prof,per accertarsi che non ci stia guardano << Mi chiedevo se oggi ti andava di prendere un gelato... Sempre se il tempo ce lo permetterà... >>. Un appuntamento,eh?! << D'accordo... >>. Lui sorride stavolta un pò di più.

*****

Abbiamo parlato a lungo. Abbiano discusso di musica,libri e di danza. Credo di non essere mai stata così bene con un ragazzo << Senti come mai questo appuntamento? >> chiedo puntigliosa << Cosa ti fa' credere che questo sia un appuntamento? >> risponde come colto in fallo << Primo: non hai risposto alla mia domanda e me ne hai posta un'altra... Secondo: dammi un valido motivo che smentica la mia tesi >>. Lui mi rivolge un meritata occhiataccia prima che gli sfugga una risata << Sei sempre cosí irritante?! >> dice in finto tono spazientito << Ah-ah-ah! Mi stai porgendo altre domande senza risposte >> lo rimprovero giocosamente << Va bene! - sbuffa quasi esasperato - Non é un appuntamento,ma semplicemente un incontro amichevole. E le motivazioni sono due: la prima é che posso vegliare su di te e la seconda,é che volevo conoscerti meglio... >>. La sua voce si abbassa gradualmente sulle ultime sillabe,assumendo una sfumatura piú melliflua e sensuale,come per celare altre parole. Sorrido,fortunatamente senza arrossire alla sua marcata sincerità. Mentre ci godiamo forse l'ultimo gelato di stagione,ci fermiamo su una panchina del parco per gustarlo con calma. Purtroppo il caldo imprevisto,scioglie il mio gelato e come é sempre accaduto,mi ritrovo con le labbra piene di cioccolato. Lui ride e pesca un fazzoletto della tasca dei pantaloni,porgendomelo << Ora? >> chiedo sghignazzando << Aspetta... >> dice prendendo il fazzolleto per poi pulirmi l'angolo della bocca. Cavolo! Cosí é troppo vicino,decisamente! Si blocca con la mano che stringe il fazzoletto,a mezz'aria e semvra imbambolato << Wow... >> mormora con aria trasognata. Posso avvertire il suo respiro sulle mie guance. Il suo alito profuma di menta e di dolce,per via del gelato e del chewgum che si é infilato in bocca da poco. Sento la mia pelle accaldarsi quando la punta del suo naso sfiora la mia. Grazie a Dio,il mio telefono vibra nella tsca dei jeans. Occasione per staccarsi da Marco,che imita il mio atteggiamento senza imbarazzarsi. Guardo il messaggio,restandone un pò sorpresa << C'é un qualche problema? >> mi chiede,guardandomi accigliato << Devo raggiungere Tiberio a casa sua... >> gli dico con la bile che risale per l'esofago << Ti accompagno al tuo motorino... >> annuncia alzandosi in piedi. 
Una volta davanti al mio scooter mi osserva mentre mi sistemo il casco. Lui scansa gentilmente le mie mani e me lo allaccia sotto il mento,soffermandosi con le dita in una fugace carezza << Sta' attenta >> mormora con tono serio. Annuisco << Grazie per il gelato >> dico prima di dare gas.

*****

Arrivo di fretta e freno bruscamente sotto a casa di Tiberio. Sfilo il casco e tolgo solo le chiavi,mettendomele in tasca. Attraverso il cortile cementato,entrando nella proprietà privata e lo vedo in piedi a capo chino,lo sguardo rivolto ai suoi piedi << Tiberio... >> richiamo la sua attenzione e per la prima volta in tutta la mia vita,vedo delle lacrime scivolargli sul viso un pò squadrato. Il volto sempre sorridente e sbruffone é accartocciato per un dolore interiore,celato nei suoi occhi tendenti al verde,che ora mi guardano in uno sguardo misto fra l'angoscia e la solitudine. Ho letto il suo messaggio più volte per riuscire a racapezzarmi,senza successo.

"Mio padre é morto". 

Quelle semplici parole mi hanno fatto tremare le ginocchia. Mi mordo il labbro inferiore senza sapere cosa dire. Non voglio sbagliare << Io... >>. Mi avvicino cautamente,fissandolo come se per lo conoscessi solo adesso << Perché?! >> mi chiede improvvisamente. Lo guardo,incapace di dargli una risposta. Non avevo mai udito la sua voce tanto flebile e tremante << Perché?! Perché proprio lui!? >> continua a imperterrito a rivolgermi la stessa domanda a cui io non posso dar risposta. Non avevo mai visto quei suoi occhi tanto spensierati cosí spenti e pieni di dolore << Io... -farfuglio cercando una banale scusa da rifilargli,anche solo per confortarlo - Non lo so... >> sussurro mentre per poco non si lascia cadere a terra. Lo abbraccio cosí stretto da farmi male alle braccia. Le sua mi stringono mollemente,come se non ne avesse le forze. Chiudo gli occhi,cercando di ingoiare il groppo alla gola nel sentire i suoi singhiozzi convulsi che gli fanno sobbalzare le spalle << Odio tutti,odio questa vita... - mugola con la fronte sulla mia spalla mentre prendo un profondo respiro per non piangere - Mi odio... >>. Quelle parole sono troppo. Lo stringo ancora di più lasciando che si sfoghi,come se dovesse scomparire lontano dai miei occhi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: 50shadesofLOTS_Always