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Autore: Danielle83    28/06/2015    0 recensioni
" Cosa faremo duranti questi anni, mamma? "
" Aspetteremo, l'attesa aumenta il desiderio. "
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Mi avvio verso Louis, oltre il cordone che indica la strada di non ritorno e mi giro per l'ultima volta.
Lui mi sta guardando. I suoi occhi sono di un verde intenso. Sta piangendo. Come me. Louis mi blocca in un suo abbraccio mentre io continuo a guardare Harry. Niall lo avvolge come Louis con me. Pensa che Harry stia piangendo per la distanza che dovrà sopportare proprio come Louis pensa di me. Tutti sollevano una mano, salutandoci entrambi.
Devo dire che qualcosa su di noi non mi sembrava giusto in questi giorni ma non avrei mai pensato a questo ed è troppo difficile da guardare tutto. Lentamente svaniscono sotto gli occhi di Harry. Mentre penso a quanto mi mancherà in questi due anni.
Ma due anni dopo:
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Girl in the Brother's Dark II


4° Capitolo:

- Lasciarti al mondo.


 
Imbocco l'ingresso velocemente ma Louis mi ferma, prima che io possa salire le scale.
« Abbiamo un riunione, Pam. » Mormora lui.
Sospiro rumorosamente ed il mio sguardo si rivolge sulla cima delle scale. Una donna che indossa un paio di alti stivali neri stanno scendendo le scale, e mi guarda con uno sguardo indecifrabile. I suoi lunghi boccoli biondi oscillano sulle spalle ed in un attimo, i suoi occhi sono contro i miei, a pochi passi da me.
« Chi sei? » Domando, decisa.
« Il mio nome è Katrin. » Pronuncia il suo nome con un pizzico di gusto e piacere.
Mentre la mia mano trema sopra il manico della pistola nascosta dietro di me. Chi diavolo è questa? 
Ma in un istante mi è tutto più chiaro.
Harry si mostra sul fondo della scale, si sta abbottonando la camicia mentre il suo sguardo è perso. Il mio tremolio cessa. Il mio sguardo si incupisce. 
Lei è la ragazza di Harry. 
Mi irrigidisco ed una mano, di colpo, afferra il mio polso: E' Niall.
I nostri sguardi si scontrano e negli occhi di Niall c'è un silenzioso: "Lascia perdere." 
Mi porta sul divano, seduta accanto a lui, e lascia che il suo braccio sia il mio conforto. Mentre Harry accompagna l'ignota ragazza all'uscita. Il loro abbraccio, quella ragazza non ha quanto è importante per me ciò che tiene tra le braccia. Una lacrima scende tacitamente sulla mia guancia, mentre tutto rallenta. 
Harry di qualcun'altro? Qualcun'altro che non sia io? In un attimo, la voce di Louis mi prende di sobbalzo.
« Non ci sono più dubbi, lei è coinvolta e sembra essere anche più spietata. » Sibila mio fratello.
Abbasso lo sguardo. Una delusione dopo l'altra. Ho scoperto che la madre di Summer, che ci ha visto crescere insieme come sorelle, è una spietata mafiosa. 
« Una volta che Jhonny ha eliminato tutta la concorrenza, ha dato il via ad una serie incontrollate di agganci e attacchi da chiunque. Uccidendo Omar, uccidendo mio nonno.. » Lui e Zayn si avviliscono. 
« E noi uccidendo Jhonny. » Continua Liam. 
La scena di quel giorno è ancora viva davanti ai miei occhi ma non riesco a pensare a quanto sia brutto avere a che fare con l'uomo che ami mentre ama qualcun'altro. Sposto lo sguardo. Le lacrime non cessano più scendere, costringendomi a lasciare il soggiorno di corsa per raggiungere la stanza. 
Voglio chiudermi lì dentro. 
Non è il pensare che fa male. Ma la consapevolezza che le cose sarebbero potute andare in maniera diversa. Immaginavo un finale diverso. Ed invece sono qui che piango nel bel mezzo del corridoio.
« Pam. » 
Con Harry dietro di me.



Rimango a fissare il vuoto nella speranza di aver sentito male. Harry non può avermi seguito. Non sa cosa significa per me anche solo rivolgergli la parola.
« Guardami. »
E' lui. E' la sua voce. E' lui dietro di me. 
Mi affretto ad avanzare verso la porta della mia camera cercando di afferrare la maniglia ma i passi di Harry sono così veloci da riuscire a raggiungermi. Lui mi afferra. Afferra il mio braccio ed adesso ci stiamo guardando. I suoi occhi mi stanno supplicando di ascoltarlo.
« Non avrei mai, mai, MAI, voluto che tu lo scoprissi così. » Dice, mentre le sue lacrime minacciano di uscir via.
Mi dimeno mentre lui mi tiene. Mi allontano, riuscendo a non farmi toccare. Lui si asciuga una lacrima con il dorso della mano e mi fissa.
« Perché con lei sei quello che con me non hai voluto essere? » Domando, piangendo.
Lui abbassa lo sguardo, respirando con difficoltà.
« Perché Harry!? » Domando ancora.
« Paura. Mi spaventavano i miei sentimenti per te. Non ho mai provato nulla di più grande. Non ho mai avuto il coraggio di passare avanti finché Katrin non è arrivata. Ma non ci riesco, tutte le volte mi dico che ti dimenticherò e poi mi ritrovo ad inseguirti. Mi ritrovo a piangere per te. Non voglio pentirmi della mia scelta. Non voglio pentirmi di Katrin. Tu sei la persona più difficile che io abbia mai incontrato in vita mia. » Dice, abbassando il tono della voce.
C'è una cosa che voglio chiedere ad Harry, ci ho pensato in Italia e voglio sapere la verità, adesso.
« Come hai fatto ad incontrarmi? Voglio dire, come sei collegato a mio fratello? A me? » Domando, stringendo il corpo attorno alle mie braccia.
Lui sgrana lo sguardo rimanendo a fissarmi. Come quando qualcuno evita per tanto tempo qualcosa e poi d'un tratto se la ritrova davanti la faccia. Harry non risponde finché io non lo guardo ancora.
« Sono entrato alla NorthSchoolEast sotto ordine di Louis, per proteggerti. » Pronuncia.
Una fitta al cuore mi prende all'improvviso. Per proteggermi. Per questo io e Harry siamo quel che siamo, non per destino. Ne nulla di simile. Harry ha voluto conoscermi volutamente, sotto ordine. Costretto. Senza Louis non saremo quel che siamo. 
Rimango in piedi a fissarlo.
« Parlami, Pam. » Enuncia lui, esausto.
« Per tutto questo tempo, il nostro rapporto, è stato tutto un imposizione dovuta da mio fratello. » Riesco a pronunciare solo questo.
« All'inizio, Pam, credevo di morire tutte le volte che ti accadeva qualcosa ma poi ho cominciato a capire che quel che provavo era una protezione personale nei tuoi confronti. Ho cominciato a conoscerti ed è come se tu fossi sempre stata quel che desidero. Cominciavo ad uscire con te perché non potevo più farne a meno e tutt'ora è così. » Mormora.
« COME FAI A DIRE CERTE COSE MENTRE STAI CON UNA PERSONA CHE NON SONO IO!? » Domando furiosa. 
« PERCHE' SE IO E TE STESSIMO INSIEME, DIMENTICHEREI IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA "CONTROLLO"! TU. MI. FAI. IMPAZZIRE. » Risponde.
« CHI TI DICE CHE SARA' COSI'? » Chiedo, ancora.
« PERCHE' STO GIA' IMPAZZENDO ADESSO. » Urla.
In un attimo, si avvicina a me velocemente, spingendomi contro la parete. Afferra le mie mani, tenendole strette contro il muro e si appresta a sfidarmi con quegli occhi verdi. A sfidarmi con desiderio, con audacia, con ardore. Sento il suo desiderio oltrepassarmi ogni singolo arto, tutte le mie ossa. Poi decide di allentare la presa, respirando affannosamente contro il mio collo. 
« Tu mi mandi in confusione. » Sussurra, quasi eccitato.
« Tu mi consumi. » Rispondo seriamente.
I suoi occhi mi guardano caotici mescolandosi con i miei, quasi in lacrime. La sua mano si apre, lasciando andare le mani. Si tiene sulla parete dietro di me, intrappolandomi tra essa e tra lui.
« Basta, Harry. Stiamo portando questa cosa avanti da troppo tempo. Per due anni sono rimasta con il dubbio se il tuo amore per me fosse reale o meno. » Mormoro.
« Non devi avere nessun dubbio. E' tutto re.. » Sussurra lui.
« E' tutto finto. Perchè se così non fosse, non avresti il bisogno di andare a ripararti tra le braccia di un'altra ragazza. E per me, questa è stata la dimostrazione che non vuoi avere niente a che fare con me ed i miei sentimenti, quindi non ha senso. » Mi giro, dirigendomi verso la mia porta, sotto il suo sguardo.
Lui lascia che io entri senza fare una piega mentre ho ancora la sensazione di lui su di me. Ma è giusto così. Devono solo rimanere sensazioni. 
Devo lasciare Harry nel suo mondo. Una volta per tutte.


***
Dei rumorosi tacchi si fanno largo nel corridoio piastrellato di vetro. Mentre le guardie fissano quella figura sinuosa avvicinarsi sempre di più alla porta che conduce verso la stanza della temibile Klelia. Bussa due volte, finché la porta non si apre ed il giovane Tawer da il benvenuto alla giovane ragazza di fronte a lui.
« Vieni avanti. » Pronuncia Klelia. « Cosa porti? » Domanda la donna.
« Ho nascosto delle cimici nell'edificio di Tomlinson. » La ragazza poggia un radiolina sulla scrivania di Klelia.
« Quanto è brava la mia dolce Katrin. » Pronuncia la donna.
« Sono stanco di vedere la mia fidanzata fingere di essere la fidanzata di qualcun'altro, qualcun'altro come Styles. Quando passiamo all'attacco? » Domanda Tawer, avvicinandosi a Katrin, abbracciandola da dietro. 
« Presto, molto presto. 
» Sussurra, guardando in modo minaccioso il monitor che raffigura la sagoma della figlia distesa sul suolo all'interno di quattro strette mura, lasciando intendere che Summer è ormai vittima di soprusi e violenze da giorni, speranzosa che Pam venga a salvarla al più presto prima che il suo assassino si riveli essere sua madre stessa. 
 
  
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