Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: suni    21/01/2009    13 recensioni
Quella stanza d’ospedale non c’entra niente con lui, quel letto bianco e sfatto non lo riguarda in alcun modo e le goccioline che dalla flebo scendono nel braccio dell’occupante, tenendolo in vita, non c’entrano, ancora, niente con lui.
Quello non è Naruto.

[Legata a Konoha, mattina e successive]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Konoha, mattina'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
II

II. Parole dentro

 

 

 

“Non ci vado, a casa.”

Sakura emette una specie di ringhio, Kakashi sospira sconfortato.

“Sas’ke…” inizia ragionevole.

“Se ho detto che non ci vado, non ci vado. Fine della discussione,” ripete lui, truce.

“Che cocciuto,” sibila Sakura, trattenendosi dall’urlare solo perché è pur sempre di Sasuke che si tratta. “Vacci almeno per farti un bagno.”

“Ho detto no,” ripete il genio scocciato.

“Sensei!” protesta lei, irritata.

Kakashi si stringe nelle spalle, solleva le mani in segno di resa.

“Ho smesso di avere autorità su di lui all’epoca dei suoi dodici anni, Sakura,” si difende, sorridendo sconsolato e guadagnandosi un’occhiata torva dall’allievo. “Ma emani un odore sgradevole, Sas’ke, in tutta franchezza,” aggiunge candido.

Lui sgrana gli occhi, allucinato.

“Cosa vuoi che me ne freghi?” ringhia indignato.

Kakashi si stringe nelle spalle.

“Pensa a quando Naruto si riprenderà e appena ti avvicinerai perderà nuovamente conoscenza…” inizia, grave e compreso.

Sasuke assottiglia gli occhi con ferocia, il nervo sulla sua fronte accenna il tipico fremito incontrollato dei momenti di collera. Sbuffa, oltraggiato.

“Se vado a casa a lavarmi lui sceglierà apposta quella mezz’ora per svegliarsi, soltanto per farmi dispetto,” illustra accigliandosi, con il tono convinto di chi sta spiegando logicamente un fenomeno scientifico.

Sakura e Kakashi si scambiano un rapido sguardo perplesso, lei si tormenta le mani, lui si gratta piano la testa.

“Ma Sas’ke…” inizia Sakura timidamente.

“E’ così,” ringhia lui, fermo.

“Sas’ke, sono sicuro che…” obietta bonariamente Kakashi, accennando addirittura un sorriso.

“Lo farà, ti dico,” ribatte Sasuke, secco e minaccioso.

“Scommetto di no, Sas’ke-kun,” cinguetta Sakura vezzosa, “sono più che certa che è la stanchezza che ti fa pensare…”

“Non sono stanco,” sibila lui torvo.

“Stress,” suggerisce Kakashi a mezza voce, fingendo noncuranza.

“…Lo stress per questa situazione angosciante che ti fa pensare queste cose,” riprende Sakura con enfasi, materna.

“Credo di avere una certa esperienza con le situazioni angoscianti e…” replica il genio, brusco e altero, incrociando le braccia a petto.

“Sas’ke, per l’amor del cielo, vatti a lavare perché sei inguardabile!” sbotta violentemente lei, perdendo la pazienza. “E se lo dico io, voglio dire…” E s’interrompe a metà frase, arrossendo lievemente.

Lui resta basito, gli occhi sgranati con sdegno e le sopracciglia inclinate obliquamente, e Kakashi non riesce a fare a meno di pensare che sa essere sempre estremamente scenico. Sakura ruota leggermente su se stessa, in leggero imbarazzo, e Sasuke sbatte le palpebre un paio di volte prima di sfoderare la sua più riuscita espressione di sprezzante superiorità.

“Bene,” scandisce gelido, “sembra che siate tutti d’accordo. Il team decide e Sas’ke si adegua, come sempre.”

A quella madornale sparata Sakura stringe la mano a pugno e inizia a prendere lo slancio per colpire; il sensei la trattiene rapido, scuotendo la testa con un sorriso rassicurante.

“Ma sappiate,” continua Sasuke intimidatorio, ignorando il loro siparietto, “che se come ho detto dovesse svegliarsi sarà a voi due che…”

“Non succederà,” lo interrompe Kakashi condiscendente, spintonandolo fuori dalla porta. “Vai, adesso,” continua, restando a guardarlo mentre muove i primi passi riluttanti. “Vai’, Sas’ke,” ripete fermo.

Il tono più serio e benevolo che riserva quasi unicamente a lui e il suo sguardo familiare spingono definitivamente Sasuke ad allontanarsi. Sakura sospira stancamente quando il ninja copia rientra nella stanza di Naruto, esasperata.

“Che fatica per fargli prendere un po’ d’aria,” commenta stizzita.

“E’ preoccupato,” commenta Kakashi, placido. “E’ normale che voglia stare qui.”

“A proposito,” commenta lei scrutandolo bieca. “Conosco qualcun altro che non ha praticamente mosso piede da questo ospedale, negli ultimi due giorni,” osserva, con tono d’accusa.

Kakashi reclina innocentemente la testa di lato, svagato.

“Dai, Sakura,” replica quieto, “abbiamo già rischiato di perderne uno.”

Lei distoglie velocemente lo sguardo, prima di sbuffare con disinteresse.

“Comunque,” osserva, impilando alcune boccette vuote, “ti rendi conto che ci siamo quasi dovuti mettere a litigare per mandarlo via? E poi sai, agitato com’è, quanto impiegherà ad andare a casa, lavarsi e tornare qui? Te lo dico io,” prosegue animosa, senza lasciare a Kakashi il tempo di risponderle, “un quarto d’ora. E tu vuoi farmi credere che in questi quindici miseri minuti Naruto dovrebbe…”

La frase le muore tra le labbra e i suoi occhi smeraldini si sgranano nell’udire il lieve gemito proveniente dal letto alle sue spalle. Kakashi si volta di scatto verso il malato, spalancando l’occhio sano.

“Naruto!” esclama entusiasta.

C’è un altro leggero lamento proveniente dal ragazzo, poi le palpebre di Naruto si socchiudono lievemente. Entrambi gli altri due saltano in avanti verso di lui, illuminandosi.

“Naruto! Mi senti?” fa Sakura, le lacrime nella voce.

“Sa…ku….rachan…” geme lui sottovoce.

“Naruto!” ripete lei con un singhiozzo. “Oh, Naruto!” singulta, stringendogli la mano.

“S…S…”

“Siamo qui, Naruto,” interviene Kakashi, facendo capolino. “Ben svegliato.”

“S…Sa…S…” Naruto tossisce faticosamente, mentre Sakura, combattendo il pianto, si china su di lui per verificare il suo stato. Kakashi li osserva con un vago sorriso, quasi rapito.

“Sas…k…e.”

Sakura sgrana gli occhi e Kakashi incassa la testa nelle spalle, sconsolato. Lei gli fa cenno di uscire e lui la guarda perplesso, dal momento che Sasuke non è certo fuori dalla porta. Fai finta, sillaba Sakura imperativa.

“Lo vado a chiamare,” borbotta avvilito, dirigendosi fuori.

“Ci ucciderà,” mormora Sakura  atterrita.

“Lo so,” sospira lui stoicamente, imboccando l’uscio.

Lei torna a dedicarsi al malato dopo aver scrollato la testa decisamente. Mentre verifica che il suo respiro sia controllato Naruto bofonchia qualcosa d’incomprensibile.

“Come?”

Dattebayo.”

Lei ridacchia sconcertata, guardandolo con affetto.

“Cosa c’è?” chiede, ascolta il polso.

“Ho capi…to dove sbaglio,” annuncia Naruto, sforzando le labbra in un sorriso entusiasta. “Il rasengan.”

Sakura lo guarda per un istante sorpresa, poi gli sorride commossa.

“Sei uno scemo,” commenta scuotendo il capo. “E stai bene. Devi dormire e stare a riposo assoluto per qualche giorno, ma…” si morde le labbra e sospira con sollievo, gli occhi di nuovo velati. “Ti voglio bene, Naruto.”

Lui spalanca gli occhi sorpreso e, indubbiamente, contento.

“Davvero?” mormora roco. “Pensavo…ce l’avessi a morte…con me.”

Sakura scuote la testa e si asciuga gli occhi.

“No…” sussurra affettuosa. “Dopotutto lui è sempre stato molto più tuo che mio.”

Il jinchuuriki sogghigna.

“Ci puoi giura…re,” balbetta sornione.

“Naruto!” strilla Sakura con rimprovero. “Non dovevi rispondere, dovevi solo stare zitto!”

 

 

La prima cosa che salta all’occhio, anche a uno un po’ appannato come il suo, è che in quel corridoio d’ospedale c’è più movimento di quando se n’è andato; in second’ordine, risuonano risate che venti minuti fa erano del tutto assenti. Terzo, chissà perché Ino saltella beata al collo di Sai e quarto, la faccia di Kakashi che gli sta andando incontro è eloquentemente circospetta, gli pare.

Sasuke socchiude gli occhi, sinistro. Da qualche parte intorno ai suoi polmoni una bolla pesante esplode in uno sfarfallio luminoso ma il genio mantiene intatta la postura aggressiva e molto poco amichevole.

“Sensei?” ringhia torvo.

Kakashi sorride ampiamente, con aria innocente.

“Ho una magnifica notizia da darti, Sas’ke,” annuncia allegramente.

Io lo sapevo. Fottuto dobe.

Eppure gli sembra che le gambe non lo reggano, le ginocchia si fanno molli e leggerissime.

“Si è svegliato,” mormora, senza bisogno di ulteriori chiarificazioni, e Kakashi annuisce leggermente in conferma.

Per qualche secondo lui riesce soltanto a guardare il maestro nell’occhio e rimanere così, senza respirare, ad ascoltare il sollievo che gli risale nei nervi e scoppia nello stomaco, alleggerendolo quasi da prendere il volo.

Poi il dispetto e il risentimento lo investono. Perché Naruto l’ha fatto spaventare da impazzire e star male come un cane per due giorni, e nemmeno gli ha lasciato la soddisfazione di essere con lui al suo risveglio. Perché è un maledetto idiota e non dovrebbe rischiare la vita nemmeno per scherzo e invece sarà già lì a ridersela e vantarsi di questa nuova idiozia con le infermiere o gli altri amici. Perché non aveva nessun diritto di fargli passare quarantotto ore del genere, o forse l’aveva ma è incazzato lo stesso.

“Con te ne parlo dopo,” sibila furibondo, oltrepassando Kakashi.

“Sas’ke-kun,” trilla Ino entusiasta. “Naruto si è svegliato! Sta meglio!”

“Ancora per poco,” ringhia Sasuke glaciale, fiondandosi nella stanza con il preciso intento di appiccarle le fiamme. Invece si immobilizza sulla soglia soltanto vedendo Naruto, con la schiena un po’ raddrizzata su una culla di cuscini, ancora tutto incerottato e con la mano stretta in quelle di Sakura. Alla sua comparsa il jinchuuriki si volta di scatto, abbagliandolo col suo sorriso…chidorico.

“Sas’ke,” gracida rauco.

Lui rimane lì, fermo e remotamente ebete, con l’aria bloccata nella gola e tutto il corpo che sembra pesare come granito, sciolto improvvisamente dalla tensione. Boccheggia inutilmente, incapace di riprendere a respirare o di fare qualunque altra cosa, compreso parlare. Ansiosamente scruta Naruto con inquietudine, per sincerarsi che sia davvero fuori pericolo, che non abbia nulla di eccessivamente grave.

Poi sente gli occhi di Sakura, inteneriti, bruciare su di sé come uno schiaffone. La fulmina con un’occhiata che sottintende quanto terribile sarà la sua vendetta per averlo convinto ad andarsene, poi torna a scrutare Naruto.

“Dannata testa quadra!” bercia stizzito. “Proprio adesso ti dovevi svegliare, tu…idiota!”

Naruto sgrana gli occhi azzurri, meravigliato.

“Eh?” uggiola disorientato.

“Sei un…un…” continua Sasuke feroce, stringendo poi le labbra tanto da sbiancarle. Serra i pugni per fermarne il tremito e si volta di scatto verso la finestra, dando le spalle ai due compagni di squadra. Nei polmoni e nell’intestino ha una quantità di sensazione e cose da dire, tutte ingarbugliate, struggenti e quasi dolorose, che non sa esprimere, non può. Ha l’impressione che se soltanto socchiudesse le labbra scivolerebbero fuori come l’acqua da una sorgente ma non lo fa, anzi deglutisce e stringe i denti fissando il cielo senza tuttavia vederlo.

“Io,” inizia Sakura alzandosi dalla sedia, prima di schiarirsi la voce, “vado a…”

Non si dà nemmeno il disturbo di finire la frase inventandosi una scusa qualunque, ma lascia la stanza chiudendo la porta dietro di sé. Sasuke continua a guardare fuori mordicchiandosi febbrilmente l’interno della guancia. Gli bruciano gli occhi, di nuovo. Tutta questa situazione è assolutamente insostenibile.

“Teme,” lo chiama piano Naruto.

“Sta’ zitto!” sbotta lui, voltandosi rabbioso.

E Naruto è lì che lo guarda confuso, quasi deluso e lontanamente arrabbiato, non sta nemmeno più sorridendo, e invece dovrebbe. E lo farebbe, se soltanto lui fosse capace di esprimere le cose e parlare sinceramente, abbassare le difese, liberarsi di quell’antica paura che da troppo tempo lo accompagna ed essere, semplicemente, vulnerabile e scoperto. Almeno con Naruto.

Ma non sa farlo. Quindi quello che fa, irritato con se stesso, è marciare dalla finestra al letto e puntarvi sopra un ginocchio, sul lato del materasso, allungarsi per sovrastare Naruto sorreggendosi sul braccio, per chinarsi infine a baciarlo. Perché non ci sa fare con le parole e se la cava molto meglio con i gesti.

La bestiaccia sussulta di sorpresa e poi socchiude le labbra, assecondandolo. Muove stentatamente una mano fino a portarla sul suo polso, piegato a sostenere il peso, per accarezzarlo e Sasuke vorrebbe, non sa, forse sciogliersi e amalgamarsi in un tutt’uno con Naruto, per essere certo di non rischiare mai più di esserne privato. Vorrebbe stringerlo e toccarlo dappertutto per essere sicuro che sia intero, ma nello stato in cui è gli farebbe male e allora rimane lì, spingendo il viso contro il suo per bere il suo fiato e mordendogli le labbra, la lingua e i lati della bocca che poi lambisce ancora e ancora, respirando affannosamente.

“Wow,” biascica Naruto inebetito, quando gli permette di riprendere fiato. E Sasuke è sicuro che, in qualche modo, il jinchuuriki abbia capito perfettamente quel che lui ha detto. “Dovrei tentare di uccidermi più…spesso,” continua poi il ferito, ridacchiando.

Sasuke aggrotta la fronte, sfiorando la pelle del suo collo con il naso e disegnandovi linee sparse.

“No,” soffia, imperioso.

“Di’, ti sarai mica spaventato?” lo schernisce Naruto sornione. “Tu, il grande…Uchiha Sas’ke?”

“Certo che no, dobe,” ribatte il genio sostenuto, scorrendo un dito leggerissimo sul lenzuolo, lungo il suo fianco bendato. “Mi spiace solo di non essermi liberato di te nemmeno stavolta.”

“Lo supponevo,” concorda Naruto secco. “Ma dopo la fatica che ho fatto…per riaverti qua, ti pare che ti mollo…così?” aggiunge scherzoso.

“Giura,” sussurra Sasuke di slancio, contro il suo orecchio. Nasconde il viso con imbarazzo contro il lato della testa di Naruto e sente il movimento della sua guancia che si allarga in un sorriso.

“Che ti mollo così?” chiede quello, divertito.

“Mai più. Giura,” ripete lui, autoritario.

Naruto ridacchia, tossicchiando.

“Starai diventando romantico?” domanda ingenuamente, prendendosi gioco di lui. “Ahia!” strilla poi, quando la sua mano gli punzecchia il fianco. “Non lì, mi riapri la ferita!”

“Affari tuoi, dobe,” sogghigna Sasuke maligno.

Naruto si sforza per sporgere faticosamente la testa verso di lui, azzanna il suo mento. Sasuke gli spinge giù la faccia, più cauto del normale.

“Razza di…” ringhia, cupo.

“Giuro,” mormora Naruto contro la sua mano. Lui la ritrae lentamente, sostituendo alle dita le proprie labbra a strofinarsi, lente, contro quelle dell’altro. Si assaporano silenziosi, finché un leggero bussare li riscuote.

“Posso?”

Riconoscono entrambi la voce.

“Nara, vai a farti un giro,” intima Sasuke brusco.

Lo shinobi fuori dalla porta sbuffa rumorosamente, sembra quasi di vederlo levare gli occhi al cielo.

“Mi devi una sigaretta,” commenta poi con sufficienza.

“Te ne comprerò tre pacchetti,” risponde il genio, altero.

“Lo prenderò per un grazie,” commenta Shikamaru, la voce già affievolita mentre si allontana.

“Grazie di che?” domanda Naruto, perplesso. “Quale sigaretta? Ti sei mica messo…a fumare?”

Sasuke scuote la testa, svicolando.

“Lascia perdere,” smozzica sbrigativo. Naruto lo guarda fisso poi abbassa gli occhi, colpevole.

“Non ti ho detto una cosa,” borbotta incerto. “Shikamaru un po’ di tempo fa ha…intuito che…”

“Lo so,” lo interrompe Sasuke ruvido. “Perché sei una testa quadra,” puntualizza scostante.

Naruto sorride angelico.

“E ti dispiace che lo sia?”

Sasuke sposta lo sguardo su di lui per un secondo, distogliendolo immediatamente.

“No,” sussurra pazientemente, tornando a chinarsi verso il jinchuuriki. “Cioè, sì, ma ormai mi ci sono abituato,” soffia contro la sua pelle, la labbra contro quelle del compagno, il naso che sfiora quello di lui.

E quando la mano debole di Naruto riesce a insinuarsi tra le ciocche dei suoi capelli pensa che, in fondo, il fatto che il dobe sia un idiota non è davvero minimamente un problema. L’importante è che ci sia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

__________________________________

 

Ahm…ta-daaan!

E la nuova cavolata è giunta al termine. Come si dice, anche questa è fatta.

 

Io credo fermamente che Sasuke e Shikamaru sarebbero ottimi amici. Sono due lagne incomparabili e hanno entrambi un modo di fare compassato. Hanno anche un’infinità di differenze e naturalmente il nostro Shika è un tesoruccio confronto a Uchiha, ma penso sia comunque un buon punto di partenza.

 

Ultima precisazione. Perché Sasuke si fa aria con un ventaglio rosa a fiori senza che la cosa mi sembri particolarmente ooc: perché se sfoggiava con nonchalance quell’orrenda cintura viola made in Orochimaru vuol dire che non ha vergogna. E come dargli torto, Sasuke è come il nero: sta bene con tutto.

 

Grazie per le letture, le preferenze e i commenti che fioccheranno numerosi…. Vero? ^__^

A presto, popolo.

 

Regina Oscura: Ehm…sì, Sasuke fa un po’ quest’effetto in generale nella vita: mette tristezza. Dev’essere un’abilità che gli è stata fornita per natura insieme allo sharingan, perché si può notare la stessa deprimente caratteristica anche in Itachi. Visto che il volpotto s’è svegliato? E chi lo spegne, quello… Grazie, a presto!

ryanforever: Grazie mille! Ed eccoti il seguito, come da regolamento. Sono molto onorata per l’apprezzamento, a risentirci!

Killer Queen 7: Wooow! IO ti ho convertita a questo pairing? Ma che meraviglia! Ragazza, è sempre un’immane soddisfazione quando mi si dice una cosa del genere. Quanto al resto, sono perfettamente d’accordo su quanto da te detto in merito al nostra Nara – cavolicchio, adoro quel ragazzo – e ti ringrazio profusamente per le belle parole. Alla prossima.

chibimayu: Buondì buondì. Beh, l’effetto che la scena del pianto di Sasuke voleva avere era appunto di straziare un po’ il lettore, quindi non avertene a livello personale se ti dico che sono soddisfatta della reazione ^__^. Il massimo, non esagerare. Una sufficienza è tutto ciò a cui posso aspirare, e ancora grazie che non mi arrivano calci. A presto e sentitamente grazie.

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: suni