Angolo
Autrice. Adoro Inu No Taisho - il mondo ha bisogno
di più storie con lui presente.
Come sempre, un grazie enorme a tutti voi che leggete e recensite - in particolare a _sesshomary, Niky24 e mioneperdraco per aver commentato lo scorso capitolo - e mi date tanti motivi per continuare a scrivere. Quindi, grazie!
Chiedo scusa per l'attuale capitolo che è più che altro di passaggio, scopriremo qualcosa di più nel prossimo e vedremo che cosa attende la piccola Kagome. Critiche e suggerimenti sono ben accetti! E ora vi lascio alle vostre vacanze, buon agosto e buona lettura! Vostra,
Niglia.
Come sempre, un grazie enorme a tutti voi che leggete e recensite - in particolare a _sesshomary, Niky24 e mioneperdraco per aver commentato lo scorso capitolo - e mi date tanti motivi per continuare a scrivere. Quindi, grazie!
Chiedo scusa per l'attuale capitolo che è più che altro di passaggio, scopriremo qualcosa di più nel prossimo e vedremo che cosa attende la piccola Kagome. Critiche e suggerimenti sono ben accetti! E ora vi lascio alle vostre vacanze, buon agosto e buona lettura! Vostra,
Niglia.
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{9}
Dejection
Il grande Generale Cane
non sapeva cosa aspettarsi dopo il brusco sfogo di suo figlio
– o meglio, la
sua pressoché insolente richiesta di andare a parlare con
l’umana che aveva,
assai coraggiosamente, richiesto un’udienza con il demone
lord.
Certo ciò che gli si
presentò davanti una volta varcata la soglia fu del tutto
inatteso.
La bambina si ergeva al
centro della tenda come se la possedesse, braccia incrociate e mento
all’insù,
tremando sì come una foglia davanti all’imponente
presenza di Inu No Taisho, ma
con un fare così risoluto che il grande demone non
poté che ammirare.
Sforzandosi di non
sorridere per evitare di contrariare i due cuccioli, il Lord
dell’Ovest si
fermò a pochi passi dall’umana, infilando le mani
nelle ampie maniche del suo
haori e piegando appena il capo in un gesto di saluto. Sesshoumaru,
ritto al
suo fianco, faceva scorrere lo sguardo dal padre alla sua preda con una
piccola
ruga tra le sopracciglia, incerto su come si sarebbe dovuto comportare
in tale
situazione: determinando infine che il suo signore sarebbe stato ben
capace di
gestire la situazione senza richiedere un suo intervento, decise che
sarebbe
rimasto in silenzio finché non venisse richiesto un suo
intervento – e nel
frattempo avrebbe tenuto d’occhio la bambina.
«Allora, piccola umana»,
spezzò infine il silenzio la voce profonda di Inu No Taisho.
«Mi è stato
riferito che desideri discorrere con me?»
Kagome deglutì, sbatté le
palpebre, e improvvisamente non trovò la voce –
limitandosi così ad annuire con
aria impacciata. Quel demone era impressionante,
nulla a che vedere con Sesshoumaru! Che cosa le aveva fatto credere che
sarebbe
stato facile parlare con lui?
E quei suoi occhi di un
ambra scuro, così diversi e simili insieme rispetto quelli
del figlio, la
fissavano come se avessero voluto pesarle fisicamente addosso,
mettendola a
disagio, immobilizzandola. Avrebbe voluto fargli tante domande,
richiedere
parecchie spiegazioni, ma la gola le si era bloccata, e fu con occhi
larghi e
spauriti e ricolmi di lacrime che ricambiò le sue occhiate
ponderanti.
Allora Inu No Taisho fece qualcosa
di estremamente inaspettato. Schioccando la lingua e scuotendo appena
la testa,
egli si chinò fino ad accucciarsi davanti alla bambina,
allungando le braccia
verso di lei e attirandosela in grembo per cullarla come fosse stata un
cucciolo di youkai. Imitando inconsapevolmente ciò che aveva
fatto suo figlio
solo poco prima, il Lord iniziò ad emettere dei bassi
mormorii privi di senso
all’orecchio umano, ma che nel linguaggio degli inuyoukai
poteva essere
tradotto sommariamente come una sorta di ninna nanna confortante.
Con una breve occhiata in
direzione del figlio gli fece capire di non intromettersi, e
annuì brevemente
col capo quando il cucciolo gli obbedì a malavoglia.
«Non hai nulla da temere
da me, piccola umana», mormorò il demone
passandole gentilmente le dita tra i
capelli, domandandosi intimamente per quale motivo avesse provato il
bisogno di
confortare quella creatura in un primo luogo. «Appartieni a
mio figlio: ho
accettato la sua rivendicazione. Per cui ora dimmi, di cosa hai paura?
Di me, o
di Sesshoumaru?»
Senza ben sapere che fare
e dal momento che le era impossibile scivolare via dalla presa del
demone,
Kagome posò la fronte contro il cuoio odoroso della sua
corazza e sospirò,
rannicchiandosi in una presa che tutto sommato era stranamente
confortante e
rassicurante.
«Lui… Sesshoumaru-chan…
Dice che non posso andare via», singhiozzò quasi,
stringendo una minuscola mano
sulla stoffa del prezioso haori del demone. «Che non posso
tornare a casa.»
Inu No Taisho riuscì a
stento ad impedirsi di sospirare, prima di indirizzare uno sguardo di
rimprovero al figlio – a sua volta palesemente scontento
della posizione in cui
si trovava la sua preda.
«E dov’è la tua casa,
bambina?» Le domandò gentilmente, senza cessare le
sue carezze.
Lei tirò su col naso.
Quante volte avrebbe dovuto dirlo, ancora? «Abito al tempio
Higurashi»,
mormorò. «A Tokyo… ma non ricordo la
via.»
Il Lord dell’Ovest
aggrottò perplesso la fronte. Non vi era alcuna menzogna
nelle parole
dell’umana – dubitava infatti che potesse avere una
qualsiasi ragione per
mentire – eppure lui, che pure aveva girato
l’intero Wa in lungo e in largo,
non aveva mai udito parlare di questo villaggio.
La cosa peggiore di tutto
questo, comunque, era scoprire che la piccola fosse legata a un tempio.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Drabble: 706 parole.
Note: WA (倭?
"Giappone, giapponese", dal cinese Wō 倭),
è il più antico nome del Giappone registrato.
Venne cambiato in “Nippon” intorno
all’VIII secolo, ma considerando che Inu No
Taisho è nato in un’epoca ben precedente, suppongo
non ci sia nulla di strano
che si rivolga a quelle terre con un nome ormai in disuso.