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Autore: Abeforth    21/08/2015    0 recensioni
"Hogwarts Hogwarts, Hoggy Wary Hogwarts,
insegnaci qualcosa per favore,
a noi, anziani, calvi e tutti storti,
a noi, ragazzi dai calzoni corti,
le nostre teste devono riempirsi
di cose interessanti da non dirsi,
per ora sono vuote e piene d'aria,
di mosche morte e roba secondaria,
insegna a noi cosa va imparato,
ripeti ciò che abbiam dimenticato,
fà del tuo meglio e noi faremo il resto,
finché il cervello non ci andrà in dissesto."
- [Inno di Hogwarts] -
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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#3  - Ma che razza di posto è questo!?

<< No Ethan! Quelle è meglio se le lasci perdere! >> Disse Hazel dolcemente ma comunque in tono d’allarme.
Ethan stava per innescare una serie di Caccabombe da una bancarella.
<< Scusi… è che per me è tutto nuovo! >> Disse Ethan con entusiasmo riavvicinandosi ai Signori Wright.
<< Ma dove stiamo andando ora? >> Chiese Ethan guardandosi intorno incuriosito.
<< Alla Gringott. >> Rispose non quasi subito Aloysius in tono spiccio. << E’ la banca dei Maghi… devi sapere che nel  1865 il Ministero lasciò di nuovo la Banca in mano ai Goblin, però sono sicuro che cercano ancora di impadronirsene! Quegli avidi… >> Iniziò col rispondere alla domanda di Ethan ma finì con bofonchiare qualcosa contro il Ministero dove, ironia della sorte, lavora più specificatamente al Quarto Livello alla Divisione Animali, Esseri e Spiriti. Mentre la Signora Hazel lavora all’Ospedale San Mungo al Primo Piano che si occupa prevalentemente di curare i feriti da lesioni da parte di Creature Magiche.  Però prima di sapere quella versione dei fatti Ethan sapeva solo che il Signor Aloysius lavorava ‘per la legge’ e Hazel in un comunissimo ospedale. Entrambi hanno lavori molto interessanti e in qualche modo si equivalgono ma ogni tanto Ethan si chiedeva dove lavoravano i suoi genitori perché proprio non se lo ricorda, all’epoca era troppo piccolo e i signori Wright non credo lo sapessero.
Dopo un paio di minuti di cammino si ritrovarono davanti un enorme palazzo di marmo bianco.
Sulla porta d’Ingresso vi era una scritta incisa nel marmo bianco:
“Entra, straniero, ma ti ricordo
Cosa spetta a chi è ingordo.
Chi prende senza meritare
Molto cara la dovrà pagare.
Quindi se cerchi nei sotterranei qui da noi
tesori che non furono mai tuoi,
stà attento, ladro, sei avvisato:
ben altro che un tesoro ti è riservato.”
Ethan lesse con attenzione e non osava immaginare cosa ci fosse nelle Segrete di quel posto.
Solo un pazzo poteva intrufolarsi in quel posto dopo un avviso del genere. Quando entrò vide subito questa sala dall’aspetto reale. Un pavimento di marmo bianco e nero. Alte colonne e un lampadario di cristallo che penzolava al centro del soffitto. Tutte intorno alla stanza c’erano queste piccole sagome che scribacchiavano indaffarate su dei leggii. Ethan osservò meglio quelle strane, piccole figure. Avevano le orecchie  a punta, erano vestite di tutto punto e solo allora capì di cosa parlasse prima il Signor Aloysius. ‘In mano ai Goblin’, Ethan prima pensò che fosse una delle solite frasi fatte da ‘Mago’ e invece era da prendere alla lettera. Dei veri Goblin governavano quel posto. Buffo a dirsi, il ragazzino pensò “Come possono figure tanto piccole occuparsi di un posto tanto grande!” Forse perché avevano un aiuto… magari da quel “ben altro che un tesoro” dell’annuncio di prima. Solo al pensiero gli venne un groppo in gola.
Camminarono fino in fondo alla stanza. La Signora Hazel era raggiante, come sempre. Non sembrava essere preoccupata eppure a Ethan quelle piccole figure facevano un po’ impressione. Fece una smorfia di paura quando una di loro alzò la testa dalla sua pergamena e lo osservò oltre gli occhiali a mezzaluna. Aveva degli occhietti piccoli e iniettati di sangue. Arrivarono in fondo, davanti il più alto di quei leggii dove vi sedeva un Goblin dall’aspetto grassoccio. Affianco a lui vi erano altri 2 leggii, ma più piccoli con 2 rispettivi Goblin.
<< Desidera? >> Disse quello al centro con una smorfia.
<< Ehm… dovremmo scendere alla Camera Blindata… >> E solo all’ora il Signor Aloysius sfilò un pezzetto di carta ingiallito con su scritto un numero. Lo lesse strizzando gli occhi poi si mise in punta di piedi per cercare di avvicinarsi il più possibile al Goblin grassoccio e quasi sussurrò << Camera Blindata 712… >>
Allora il Goblin grassoccio fece un gesto con la mano e il Goblin alla sua destra scese dal leggio.
Ci fece cenno con la mano di seguirlo e così facemmo. Ci fece entrare in questa specie di ascensore e poco dopo ci trovammo in un grande sotterraneo. Ci guidò fino a una rotaia sospesa nel vuoto.
<< E ora… cosa dovremmo fare? La strada è finita… >> Disse Ethan osservando meglio il precipizio.
E quasi a risposta della sua domanda un vagone arrivò sulle rotaie stridenti e si fermò a un palmo di naso da loro. Il Goblin vi salì all’istante e così la Signora Hazel e il Signor Wright.
Ethan era un po’ titubante all’idea di dover salire su quell’aggeggio arrugginito per poi percorrere delle rotaie pericolanti su un burrone senza fondo. Fece quasi un passo indietro ma la Signora Wright lo incitò, con un cesto della mano, a salire e sorrise come per dire ‘Non c’è alcun pericolo’.
Così Ethan si decise, a passo malfermo, a salire.
Il Goblin si voltò quasi meccanicamente e mise le mani artigliate sulle sbarre che fungevano da ‘volante’ e poi il vagone partì a una velocità indicibile. Ethan mentre cercava di reggersi a qualcosa che non trovava vide più avanti un altro vagoncino, altrettanto rovinato dalla ruggine con a bordo l’omaccione di prima con il ragazzino che sembrava disperato quanto lui.
<< Ma che razza di posto è questo?! >> Riuscì a dire dopo qualche metro di una corsa folle in preda al panico.                               
   
 
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