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Autore: EclipseOfHeart    13/10/2015    2 recensioni
01. ~ Quella mattina Lluvia si era alzata e aveva decretato che, dopo i consueti allenamenti mattutini, avrebbe preparato una crostata ai mirtilli.
02. ~ Ogni mattina e ogni pomeriggio, tranne quando devono lavorare per guadagnare, Lluvia e Gray si allenano, aumentando la loro forza e sperimentando nuove tecniche.
03. ~ Uno dei sogni di Lluvia, da quando viveva con il suo amato, era stato quello di poter vedere la volta stellata insieme a lui.
04. ~ Lluvia si tolse il vestito e si cambiò il costume in una cavità che aveva visto nella roccia e, quando uscì, la scena che le si presentò di fronte la fece arrossire fino ai capelli.
05. ~ Arrossì vistosamente: il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e quello doveva essere un regalo di Gray-sama per lei!
06. ~ «Oggi non vuoi perdere, Lluvia?»
[Raccolta Gruvia]
Avviso Spoiler!: la storia si svolge dopo la saga di Tartaros, per cui la raccolta contiene informazioni spoiler per chi segue soltanto l'anime.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Lluvia
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Itten Challenge ~'
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Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Occhi}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

«Oggi ci alleneremo in modo diverso.» le aveva detto quel mattino Gray, volgendogli uno sguardo soddisfatto, reduce probabilmente dalla conclusione dei suoi pensieri che l’aveva portato a quell’idea.

«Come?» chiese lei, intenta a sistemare i vestiti poggiati sul letto.

«Con questa.» rispose, porgendole una benda nera che teneva chiusa nel pugno della mano. Lluvia la osservò confusa, inclinando leggermente la testa per esprimere i suoi dubbi.

«Combatteremo con una benda sugli occhi!» spiegò lui, legandosela attorno al viso e aprendo le mani entusiasta.

«Oh.»

Era molto simile all’idea che aveva usato Lluvia per convincere il suo amato mago a guardare le stelle con lei e ricordava bene come fosse stato esaltato nello sperimentare quel particolare tipo di allenamento.

«Inizio io. Terrò la benda e combatteremo come facciamo sempre. Poi toccherà a te.» le disse, infine, uscendo dalla casa e aspettandola nello grande spiazzo di fronte al bosco.

Lluvia ripiegò con cura gli ultimi indumenti e poi uscì, legandosi i capelli in una coda, pronta per una nuova giornata di allenamento.

Ultimamente capitava sempre più spesso che Gray-sama si assentasse per due, tre giorni, senza farle avere alcuna notizia e poi rispuntasse, adducendo sempre come scusa l’allenamento o mantenendo il silenzio su suoi motivi: Lluvia non poteva evitare di restarne ferita, non perché Gray-sama volesse allenarsi senza di lei, ma perché percepiva chiaramente che qualcosa non andasse. Aveva cercato di convincersi che fosse lei in errore, che il potere del padre non c’entrava, ma ci credeva ogni giorno di meno.

Si rinfrancò, cercando di godersi quella giornata e confidando nel legame che la univa a Gray-sama.

Gray, nonostante non vedesse e utilizzasse solo gli altri sensi per combattere, riuscì perfettamente a tenere testa a Lluvia, intuendo la direzione dei suoi attacchi con l’udito e avendo chiara percezione della realtà intorno a lui.

Direzionare il ghiaccio verso di lei, senza poterla vedere, si rivelò invece ben più difficoltoso. Lluvia, dopo pochi minuti, aveva iniziato ad essere il più silenziosa possibile e questo non permetteva a Gray di capire esattamente dove si trovasse, portandolo quindi spesso a sbagliare la direzione da impostare.

Proseguirono per quasi un’ora, finché Lluvia non decise che sarebbe stato il caso di fare una pausa.

Il mago non protestò e, tolta la benda, il sole gli accecò gli occhi e ogni colore attorno a lui sembrava rilucere di chiarore nuovo, tanto forte da confonderlo. Chiudendo e riaprendo gli occhi, si abituò nuovamente alla luce e osservò la figura di Lluvia, distesa sul prato, mentre riprendeva fiato.

Lui si sedette, contento che quelle giornate passate con lei, gli dessero modo di evitare di pensare ad Avatar, a tutte le bugie che le stava dicendo e ai segreti che non poteva condividere.

Dopo qualche minuto, la maga si alzò, chiedendo la benda per poterla legare al viso. Si mise in posizione di combattimento e cercò subito di attivare gli altri suoi sensi, ignorando il fatto che fosse tutto buio e la stoffa che le prudeva sul viso sudato.

Fu chiaro fin da subito che Lluvia era molto più brava ad annullare un senso per convogliare l’energia negli altri, acuendoli a vista d’occhio. Schivava le mosse del mago come se le vedesse e, spesso, i suoi attacchi acquatici mancarono il mago di pochi centri menti. Gray la osservava sinceramente stupito e capì che quella non era sicuramente la prima volta che la maga faceva un allenamento di quel tipo.

Continuarono così per oltre un’ora finché Gray non riuscì a metterla al tappeto, bloccandole i piedi con il suo ghiaccio, e sciogliendole la benda dal viso, segno che la lotta si fosse conclusa.

Lluvia restò senza fiato per l’improvvisa luce che la colpì e, d’istinto, si liberò dal ghiaccio e scagliò un attacco contro di lui, infastidita da quella che era, a conti fatti, una sconfitta.

Gray scansò il getto d’acqua e la fissò soddisfatto, guardando la determinazione negli occhi, ora scoperti, della maga.

Gli piaceva confrontarsi contro Lluvia, ma raramente la vedeva così agguerrita.

«Oggi non vuoi perdere, Lluvia?»

La maga, in tutta risposta, si rimise in posizione di attacco, sorridendo. Continuarono a combattere, contenti come due bambini che giocano nel bosco.

Esausti, verso la sera, caddero al suolo, mentre la superficie attorno a loro era piena di acqua e ghiaccio che traboccavano da tutte le parti.

Rimasero in silenzio, a riprendere fiato e osservando i colori rossastri del tramonto, dove intense pennellature scarlatte si arrampicavano sulle nuvole grigie, rendendo il cielo sempre più violetto. «Lluvia non ha mai visto un tramonto così.»

«La fatica rende i nostri sensi più recettivi, per questo ti sembra diverso.» spiegò Gray, affascinato come lei dai colori di quel cielo.

«Lluvia pensa che sia ingiusto togliere il merito al tramonto.»

Gray rise, per poi prendere la benda dalla sua tasca e legarsela al polso.

«Avevi già fatto questo esercizio, vero?»

«A Phantom Lord erano comuni questo tipo di esercitazioni: affinavano ciascun singolo senso, per agire al meglio in qualsiasi situazioni e saper scomparire proprio come fantasmi.» spiegò lei, sempre reticente a parlare della sua vecchia gilda.

«Sai, ripensandoci, sono contento che ti sei unita a quella gilda.»

Lluvia voltò il viso di scatto, irrigidendosi.

«Perché?»

Lei, quando pensava a quel periodo, lo faceva sempre con tristezza e si era sempre rimproverata per aver seguito una gilda che avesse intenti oscuri e di supremazia del potere. Senza contare, la pioggia perpetua che l’aveva sempre accompagnata. L’unico lato positivo che ricordasse erano le missioni con Gadjeel-kun che, pur essendo rude e burbero, l’aveva sempre protetta e trattata meglio di tutti gli altri Elementi di Phantom Lord.

«Perché, magari, se fossi stata in un’altra gilda non ti saresti unita poi a Fairy Tail e…»

Il mago arrossì per il pensiero che gli era venuto in mente, ma il chiarore del tramonto lo aiutò e la maga non se ne accorse.

«E Lluvia non avrebbe mai incontrato Gray-sama.»

Si mise seduta e sorrise al suo amato, felice di poter condividere quei momenti con lui. Non gli importava se lui, al momento, non ricambiava i suoi sentimenti: avevano stretto un legame profondo e il sapere quanto Gray si fidasse di lei, era sufficiente per Lluvia.

Guardandola negli occhi, anche il blu delle iridi di Lluvia era diverso nel rosso di quella sera. Sembrava quasi che brillasse, ma il merito era sicuramente del tramonto, come aveva detto la maga, non di quel sentimento che scintillava così chiaramente nel riflesso dei suoi occhi.

Si alzò in piedi, scostando lo sguardo, e, nonostante non glielo disse, osservando la loro casa, pensò che anche se non fosse stata a Phantom Lord forse le cose non sarebbero cambiate.

Magari per altre vie, in un momento diverso, ma Lluvia apparteneva alla gilda di Fairy Tail e, in qualsiasi situazione possibile, era certo che comunque lui avrebbe finito con l’incontrarla.

 

 

 

 

 

Fine.

E si conclude questa piccola raccolta su Gray e Lluvia

Spero davvero che vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso almeno una piccola idea di ciò che penso su di loro che sì, sono fondamentalmente una coppia di un manga, ma tolte le esagerazioni e le situazioni topiche tipiche dello stile del manga, rappresentano la fiducia, l’aspettarsi e l’essere sempre presenti qualunque cosa accada.

E quindi niente, vi saluto: ringrazio chi ha letto questa storia, l’ha messa nei preferiti/ricordate/seguite, ringrazio nana21guns, HatsuneNMiku per le recensioni e in particolare Roby-chan e unbreakeable che mi hanno sempre lasciato la loro opinione, aiutato con le loro recensioni e reso felice con i loro complimenti.

Un bacione,

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 6/6

 

 

   
 
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