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Autore: Monkey D Akiko    30/10/2015    2 recensioni
Manca una settimana ad Halloween e Nami eredita da uno zio sconosciuto un vecchio castello, ma per entrarne in pieno possesso deve trascorrerci almeno una settimana. Quel è il problema? Semplicemente è infestato dai fantasmi che non faranno altro che procurarle guai. Tra di loro uno si è particolarmente affezionato a lei...
Il suo corpo era trasparente come un riflesso, come quando ci si specchia in un corso d’acqua il cui fondo non è scuro e l’immagine che compare non è ben tersa.
*La storia partecipa al One Piece Halloween Event indetto sul gruppo facebook EFP- Fandom One Piece*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chopper, Franky, Monkey D. Rufy, Nami, Usop | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 photo One Piece Halloween Event 2.png

POSSO TENERTI CON ME?
*In cui x eredita un castello un po' inquietante ed è costretto a trascorrerci almeno una settimana per entrarne in pieno possesso - Casper!AU*

Erano passati un paio di giorni dall’arrivo di Nami al castello e già era riuscita a dettar legge sui fantasmi. Ben presto si era resa conto che non facevano poi così paura e che erano degli imbranati totali, così aveva iniziato a dare ordini a destra e a manca per fargli pulire la casa. Tuttavia la sua permanenza non era proprio piacevole, era continuamente vittima di scherzi stupidi di fantasmi stupidi: la spaventavano trasformandosi all’improvviso in mostri, le nascondevano le cose, le rovinavano i vestiti, sporcavano dove aveva appena pulito, ecc … Ogni volta però gliela faceva pagare obbligandoli a lavorare.
L’unico che non le faceva scherzi era Rufy, a lui non servivano, creava più problemi di tutti senza rendersene conto.
Nami si stava facendo un bagno caldo per rilassarsi, per ottenere la casa e il tesoro doveva mantenere i nervi saldi. In quei giorni aveva cercato il tesoro senza dare nell’occhio, ma non aveva trovato un solo indizio e non poteva certo chiedere ai fantasmi. Mentre si crucciava con questi pensieri, sentì uno strano rumore provenire dalle tubature del bagno. Sperava che non fosse un problema serio altrimenti il valore di mercato del castello si sarebbe abbassato. Il rumore si fece più forte.
“BOOH!” gridarono Franky, Usopp e Chopper sbucando dal rubinetto della vasca.
“AAAAHHHH!” gridò Nami terrorizzata.
In attimo scappò dal bagno avvolta in un asciugamano tra le risa dei fantasmi, poi ricomparve armata di aspirapolvere.
“Ora ve la faccio vedere io brutti spettri! Vediamo se vi piace la polvere!”
E detto questo li risucchiò intrappolandoli per un bel po’.
Dopo di che tornò in camera e si buttò sul letto.
“Ehi Nami, dove sono gli altri?” chiese Rufy comparendo dal nulla.
“Li ho chiusi nell’aspirapolvere!” gli rispose arrabbiata.
“Ahahahah sei davvero uno spasso, mi diverto da quando ci sei tu”
“Io un po’ meno!”
“Perché? Non ti piace stare con noi?” chiese con una faccia da cucciolo, alla quale anche Nami si sciolse.
“No è che a volte siete davvero pesanti, faccio fatica a sopportare i vostri scherzi …” ammise sospirando.
“Ma noi dobbiamo difendere il nostro tesoro dai possibili ladri”
“Siete i guardiani del tesoro?” domandò drizzando le orecchie.
“Il tesoro era nostro, quando eravamo in vita lo abbiamo nascosto ripromettendoci che lo avremmo protetto fino a quando …” si interruppe.
“Fino a quando?”
“Non lo ricordo, quando muori dimentichi la tua vita passata, puoi ricordare solo la faccenda in sospeso che ti trattiene nel mondo dei vivi. Credo che finché non recupereremo il nostro tesoro io e gli altri non troveremo mai pace” spiegò con una leggera nota malinconica.
“Mi dispiace tanto, deve essere dura. – Anche Nami si intristì, poi guardò il braccialetto che indossava – Molti anni fa ho perso mia madre, Rufy, credi che lei mi abbia dimenticata?”
“Certo che no, sono sicuro che lei sia un angelo del paradiso e che ti protegga da lassù” la rassicurò sorridendo e anche la ragazza sorrise.
“Adesso sono proprio stanca, buonanotte Rufy”
“Buonanotte”
Il fantasma restò ad ammirarla, gli piaceva stare in sua compagnia, si sentiva felice come non lo era da troppo tempo.
“Nami – sussurrò avvicinandosi al suo viso – posso tenerti con me?” e le accarezzò una guancia.
“Rufy chiudi la finestra per favore, ho freddo”
Il ragazzo si staccò da lei e triste rimase a vegliare su di lei tutta la notte.
 
***
 
Erano passati altri tre giorni e Nami stava andando in paese per delle commissioni.
“Perché non posso venire anche io?”
“Smettila di lamentarti, ti ho già detto che i fantasmi non se ne possono andare in giro come se niente fosse Rufy” rispose rassegnata.
“Uffa” mise il broncio, non voleva separarsi da Nami.
Con la promessa di tornare presto riuscì a svignarsela. Doveva trovare un modo per fare buoni affari, sistemare il castello le stava già costando un occhio della testa. La fortuna però era dalla sua parte: trovò un sacco di volantini che cercavano una location per festeggiare Halloween. Quale posto poteva essere migliore di casa sua?
Tornò a casa e propose l’idea ai suoi “coinquilini” che accettarono subito desiderosi di far festa e scherzi a tutti; così andò a rispondere all’annuncio che aveva letto. L’uomo che aveva contattato si chiamava Arlong ed era entusiasta all’idea di festeggiare al castello tanto che estese l’invito anche a lei.
Nami si mise all’opera per addobbare la casa, o meglio, mise all’opera il quartetto. I lavori continuarono fino ad Halloween, il giorno in cui fecero una grande scoperta.
Rovistando in alcuni scatoloni trovarono dei ricordi di quando i fantasmi erano vivi.
“Ragazzi avete visto? Allora, ricordate qualcosa?” chiese Nami su di giri per la felicità.
“Io … io ricordo … una mappa!” esclamò Chopper.
“Sì era la mappa del tesoro!” concordò Usopp.
“Se troviamo la mappa lo ritroveremo!” esultò Franky.
“Forza ciurma al lavoro!”
Rovistarono ovunque e finalmente la trovarono. Presi dall’euforia i tre spettri la presero e volarono verso il nascondiglio del tesoro senza aspettare nessuno.
Rufy però non si era mosso, era assorto nella lettura di un vecchio giornale. La ragazza gli si avvicinò curiosa.
“Ricordo tutto. Quel giorno noi e i nostri altri amici avevamo deciso di compiere una grande avventura, abbiamo preso delle barchette e siamo andati al lago. Faceva freddo e la corrente era forte ma noi ci spingevamo più lontani. Le barche si ruppero e cademmo in acqua. Quella sera eravamo tutti gravemente ammalati e non ci svegliammo più.”
Mentre raccontava tutto questo il suo sguardo era perso nel vuoto.
“Mio padre non si diede pace, da allora studiò a fondo un modo per riportarmi in vita”
“Riportare in vita i morti?”
“Sì e … e … ci è riuscito! Ricordo dov’è il suo laboratorio e ricordo dov’è il tesoro! Presto andiamo!”
E partirono all’inseguimento degli amici, senza sospettare che in casa c’era un altro intruso.
Arrivati nel laboratorio si ricongiunsero agli altri che tenevano in mano un piccolo forziere.
“Capitano, il nostro tesoro” riuscirono a dire trattenendo a stento le lacrime dalla gioia.
“Già, finalmente dopo tutti questi anni lo abbiamo ritrovato!”
“Cosa contiene?” chiese curiosa Nami.
“Lo abbiamo dimenticato” rispose Usopp con amarezza.
“Ragazzi prima di aprirlo ho una cosa importante da dirvi. Mio padre era riuscito a creare una macchina in grado di resuscitare le persone, forse c’è la possibilità di tornare a vivere!”
Rufy era entusiasta all’idea e volò a vedere se la macchina funzionasse. Era perfettamente intatta ma purtroppo il brodo primordiale che li avrebbe riportati in vita bastava per uno solo di loro. Quella scoperta lo demoralizzò.
I tre fantasmi si scambiarono un’occhiata d’intesa.
“Rufy usalo tu” disse Chopper.
“Ma io non posso se voi non potete!”
“Non preoccuparti, a noi sta bene così” rispose Franky.
“Infondo è stato tuo padre a crearlo e lo ha fatto per te!”
“Ragazzi grazie, non so cosa dire!”
“Non dire niente ed entra in quel coso!”
Rufy tenendo in mano la boccetta contenente il liquido si diresse verso la macchina, seguito dai suoi amici.
“Ahh! Fermo!” urlò Nami.
Tutti si girarono verso di lei e la videro lottare contro un uomo che tentava di impossessarsi del loro tesoro. Lo aveva riconosciuto, era Arlong.
“Arlong!”
“Oh ma guarda chi si rivede, i fantasmi che odio di più in assoluto. Per colpa vostra questo castello e il tesoro non sono miei!”
“Ma di cosa stai parlando?” chiese Nami confusa.
“Vedi mocciosa, anche io sono un erede del caro vecchio zietto ma per colpa loro ho perso la sfida e sono stato radiato dal testamento! – spiegò ricolmo di rabbia – Sapevo che questa settimana toccava a te e mi sono documentato, ho scoperto la tua fama di soldi e ti ho attirata nella mia trappola ahahah”
“Hai organizzato la festa solo per introdurti qui e rubare il tesoro?!”
“Esatto e ora me lo prendo!”
Arlong estrasse una pistola e sparò.
“Namiiii!!”
Nell’aria riecheggiava solo il suono dello sparo e della boccetta che si rompeva al suolo.
 
 
NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tuttiii! <3 Eccomi con il secondo capitolo di questa storia, domani pubblicherò l'ultimo ^^ Spero che vi piaccia anche se è solo un condensato di fatti, quello di domani sarà pieno di emozioni per compensare ahahah XD
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia e l'hanno messa tra le seguite, inoltre ringrazio Elenami55, Kuria Blanche_Rose e Sabryna_001 per aver recensito il capitolo precedente <3
A presto!
Monkey D Akiko <3


 
   
 
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