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Autore: manueos85    26/11/2015    2 recensioni
Hiroki e Nowaki sono alle prese con il loro nuovo ruolo di genitori, con tutta la dolcezza (ma anche i piccoli problemi...!) che questo comporta! Come se la caveranno? Scopriamolo in questa raccolta di one-shot!
Attenzione! Questo è un seguito della long "junjou in Trouble"! Se ne consiglia la lettura per capire come hanno fatto i nostri due eroi a diventare papà e conoscere alcuni nuovi personaggi che sono stati introdotti!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hiroki Kamijō, Nowaki Kusama, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 02: Il riposo dei guerrieri

 

Nowaki si districò dalla folla di pendolari all'uscita della stazione della metropolitana e allungò il passo, impaziente di arrivare a casa.

Per tutta la mattina aveva fatto non poca fatica a concentrarsi sul lavoro e aveva spesso avuto la sensazione che il cellulare, che teneva silenzioso nella tasca del camice, vibrasse per una chiamata o un messaggio in arrivo. Ogni volta controllava subito lo schermo, ma si era presto reso conto che era solo una sua suggestione. Ogni volta si ripeteva di stare tranquillo, che non aveva senso agitarsi in quel modo, ma non c'era niente da fare. Era più forte di lui. Non riusciva ad evitarlo, anche se Tsumori se ne n'era accorto e aveva cominciato a prenderlo bonariamente in giro quando lo vedeva compiere il gesto di prendere il cellulare dalla tasca.

Era consapevole che Hiro-san, nonostante la nottata trascorsa in bianco per la colica di Hideki, aveva la situazione perfettamente sotto controllo. Era già capitato in precedenza molte altre volte. Soprattutto nei periodi d'esame, Hiroki rimaneva sveglio fin quasi all'alba per finire in tempo di correggere gli scritti degli studenti e poi, al mattino, si recava all'università a far lezione. Perdere il sonno una volta di più non sarebbe stato un problema per lui, ma Nowaki era lo stesso in pensiero.

Un conto era dover tenere una lezione su un argomento che si conosceva a memoria e meglio delle proprie tasche. Tutt'altro paio di maniche era occuparsi di due neonati.

Era stato più volte tentato di chiamare lui stesso Hiroki per accertarsi che non avesse bisogno di aiuto, ma si era sempre fatto forza e si era trattenuto, anche le volte che era arrivato a selezionare il numero del compagno dalla rubrica.

Conosceva Hiro-san troppo bene. Per prima cosa, gli avrebbe fatto una lavata di capo con i fiocchi perchè si preoccupava sempre troppo e, a detta sua, inutilmente. Poi gli avrebbe proibito di richiamarlo finché non avesse finito il suo turno di lavoro, chiudendo infine la telefonata intimandogli di tornare immediatamente a fare il proprio dovere se non voleva incorrere nella sua ira.

Perciò Nowaki aveva fatto del suo meglio per ignorare il groppo di apprensione che avvertiva allo stomaco e aveva continuato a lavorare come sempre, cercando di non farsi scivolare via dal viso il sorriso gentile che indossava sempre anche quando si sentiva vicinissimo a perdere la pazienza.

Aveva piena fiducia in Hiro-san, su questo non c'era il minimo dubbio. Eppure, non poteva togliersi dalla mente il viso stanco e anche un po' pallido dell'altro quando lo aveva salutato quel mattino prima di uscire.

Si ripeteva come un mantra che se la sarebbe cavata benissimo anche senza di lui. Ne aveva avute ampie dimostrazioni. Il carattere di Hiro-san poteva essere scontroso, irascibile e un sacco di altre cose, ma con quei due scriccioli si trovava incredibilmente a suo agio. Li prendeva in braccio con disinvoltura, distingueva anche meglio di lui quando il loro pianto era dovuto alla fame o a qualche altro problema e cambiava i pannolini senza andare in crisi. Tuttavia, nonostante quello, l'inquietudine non passava.

Aveva il respiro corto quando alla fine raggiunse il pianerottolo di casa con le chiavi già pronte in mano, che infilò con impazienza nella serratura. Paventava quello che avrebbe trovato una volta aperta la porta. Già si immaginava scene apocalittiche, con i bambini urlanti come aquile e Hiro-san sull'orlo di una crisi di nervi per la stanchezza, pronto ad esplodere in una delle sue celeberrime sfuriate.

A quel pensiero, tutta l'urgenza che l'aveva spinto a percorrere la strada praticamente di corsa svanì e quasi esitò prima di ruotare la chiave nella toppa. Pregò soltanto di uscire più o meno indenne da qualunque scenario si sarebbe trovato davanti e mise in preventivo l'idea che avrebbe dovuto darsi molto da fare a calmare Hiroki se le sue peggiori previsioni si fossero rivelate veritiere.

Ma, quando si decise infine ad aprire, venne accolto da un perfetto silenzio che lo sorprese ancor più di un coro di urla isteriche.

Per un momento venne sfiorato dal terribile pensiero che Hiro-san se ne fosse andato, ma poi rise di se stesso per quella paura irrazionale quando notò le scarpe che il compagno usava più spesso nel loro solito angolino del genkan, il che voleva dire senza ombra di dubbio che era in casa.

Si diede dello stupido da solo mentre si sfilava le proprie prima di andare in soggiorno.

Solitamente, quando i bambini dormivano e soprattutto a quell'ora, Hiro-san stava sul divano con il laptop aperto sulle gambe, intento a digitare velocemente sulla tastiera mentre lavorava al libro, oppure impegnato a correggere qualche elaborato dei suoi studenti, mugugnando tra sé quando trovava qualche strafalcione.

Quel pomeriggio, invece, la stanza era insolitamente vuota e avvolta nella penombra a causa delle tende già tirate. Il portatile non si vedeva da nessuna parte e il tavolino basso non era coperto di fogli sparpagliati ovunque, quindi Hiroki non stava lavorando.

Anche la luce in cucina era spenta e dal locale non proveniva alcun rumore, quindi Hiro-san non poteva essere nemmeno lì, impegnato a prepararsi un'altra tazza di caffè nonostante tutte quelle che doveva essersi già bevuto.

Nowaki percepì per l'ennesima volta quel giorno una sensazione di disagio che stava diventando fastidiosamente familiare, visto che l'aveva accompagnato per tutta la mattina, e per l'ennesima volta si costrinse a mantenere la calma. Hiro-san poteva benissimo essere in bagno o nella stanza dei bambini, così decise di andare a controllare.

Un momento dopo era già nel corridoio e stava per passare oltre la porta aperta della loro stanza quando, con la coda dell'occhio, scorse qualcosa che lo fece tornare immediatamente sui propri passi, appoggiandosi con la spalla contro lo stipite mentre contemplava la scena che si trovò davanti.

Hiroki era sdraiato al centro del loro letto sul fianco sinistro, con il braccio ripiegato e la mano infilata sotto la testa. Il destro era invece allungato davanti a sé a cingere i bambini. Nowaki distingueva le forme dei loro corpicini al di sotto della trapuntina con cui erano coperti. Miyuki teneva il pollice infilato in bocca come di consueto ed era adagiata sul fianco con la pancina premuta contro il petto dell'uomo. La sommità della sua testolina scura gli arrivava appena sotto il mento. Hideki, invece, stava sdraiato sulla schiena alle spalle della sorellina, con le braccia spalancate, le manine serrate a pugno e la mano di Hiroki appoggiata sulla pancia.

Tutti e tre dormivano beatamente e Nowaki pensò che difficilimente avrebbe visto qualcosa di più dolce.

Si avvicinò silenziosamente e si sedette con cautela sul bordo del letto. Non voleva svegliarli, ma non resistette alla tentazione di allungare la mano per accarezzare le testoline dei piccoli prima di sporgersi su Hiro-san e depositargli un bacio leggero sull'angolo delle labbra.

A distanza di tanto tempo, il bel viso addormentato del suo Hiro-san lo emozionava sempre come la prima volta e ricordò che il primo bacio gliel'aveva dato in una situazione molto simile. Anche allora Hiroki stava dormendo e lui, semplicemente, non aveva potuto farne a meno.

Sorrise.

Si era preoccupato tanto, ma in quel momento passò tutto in secondo piano mentre contemplava intenerito il sonno delle tre persone più importanti al mondo per lui.

Emise un piccolo sospiro. Dormivano così quietamente che sarebbe stato un vero peccato svegliarli. Inolte, aveva visto Hiroki così tanto stanco proprio quel mattino... Di certo non gli avrebbe fatto alcun male se l'avesse lasciato riposare ancora per un po'. Ma, quando fece per alzarsi, qualcosa trattenne un lembo del maglione che indossava.

Abbassò gli occhi, sorpreso, notando le dita di Hiroki strette sull'orlo dell'indumento prima di spostare lo sguardo sul viso del compagno. Lui teneva ancora gli occhi chiusi, ma era chiaro che fosse sveglio perchè le sue sopracciglia si erano leggermente incurvate.

“Dove stai andando?” gli chiese, la voce poco più alta di un sussurro.

“Pensavo dormissi e volevo lasciarti riposare. Scusami, ti ho svegliato?”

“Non stavo dormendo neanche prima. Ti ho sentito entrare.”

“Davvero?” Nowaki era sorpreso nonostante il cenno affermativo che Hiroki fece con la testa. Si sporse di nuovo sul compagno e allungò una mano per accarezzargli la guancia prima di fargli scivolare le dita sotto il mento per fargli alzare il viso. “Apri gli occhi, Hiro-san.”

Lui lo accontentò, sollevando appena le palpebre.

“Sono stato in pensiero per tutto il tempo” confessò, appoggiando la fronte alla sua.

“Idiota” sbuffò di rimando Hiroki. “Ti avevo detto di non preoccuparti.”

“Lo so.”

“Eppure non mi hai chiamato nemmeno una volta. Sono stupito.”

“Non sai quante volte sono stato lì lì per farlo...”

“Lo so. Ti conosco troppo bene. Per colpa tua, ho dovuto tenere il telefono sempre a portata di mano perchè, se per qualche motivo non ti avessi risposto, ti avrei ritrovato a casa nel giro di pochi minuti. Cosa ti ha trattenuto?”

Nowaki ridacchiò. “Il fatto che anche io conosco molto bene te, Hiro-san. Se ti avessi chiamato, mi avresti rimproverato a non finire. Ma ho tenuto il cellulare nella tasca del camice e non sai quante volte ho avuto l'impressione di sentirlo vibrare.”

“Idiota” commentò di nuovo Hiroki, ma l'angolo della bocca gli si sollevò nell'accenno di un sorriso che non sfuggì a Nowaki.

Era così raro vedere una simile espressione sul viso dell'altro che rimase per un istante incantato ad ammirarla..

“Che ti prende, adesso?”

La domanda lo riscosse prontamente e sorrise nel vedere le sopracciglia di Hiroki aggrottarsi nel suo solito modo.

“Niente, Hiro-san. Proprio niente.” Gli diede un rapido bacio su quelle labbra tentatrici e fece per alzarsi, ma la mano che si serrò sulla sua manica lo trattenne nuovamente. “Cosa c'è?” domandò, sorpreso.

“Resta un po' qui...” borbottò Hiroli in risposta, distogliendo lo sguardo imbarazzato.

Nowaki non si fece pregare. Si sdraiò a sua volta sul letto sul fianco in modo da avere Hiroki davanti a sé, con i piccoli tra di loro. Li accarezzò ancora delicatamente sulla testolina prima di fermare la mano sul fianco di Hiroki. Nonostante fosse stato attento a muoversi piano, Hideki si agitò per un momento nel sonno, ma poi continuò a dormire beato mentre la mano di Hiro-san gli faceva un leggero massaggio circolare sul pancino.

“Sei stanco, Hiro-san?”

Lui mugugnò in risposta, scuotendo la testa.

“Dovresti riposare un po'. Adesso che sono a casa, penso io a loro se dovessero svegliarsi” gli fece notare.

“Non ce n'è bisogno.”

Nowaki non replicò, ma presto notò che le sue palpebre si facevano pesanti. Allora spostò la mano sulla sua testa, infilando le dita tra i suoi capelli e iniziando ad accarezzarglieli piano, con un tocco lento e quasi impercettibile. Conosceva bene il suo Hiro-san. Sapeva che quello era il suo punto debole e infatti non ci volle molto prima che il suo respiro si facesse più profondo e scivolasse finalmente nel sonno.

“Dormi bene, Hiro-san” mormorò, prima di depositargli un altro dolce bacio sulla fronte.

E il resto del pomeriggio scivolò via così, quietamente.





Angolino dell'autrice:
Bentornati per un nuovo capitolino di questa serie, miei cari cuoricini romantici!
Che ne dite, c'è abbastanza miele per i vostri dolci gusti?!?!
Vi piace? 
Mi raccomando, recensite in tanti! Mi bastano anche soltanto due paroline, giusto per sapere se vi piace, cosa vi piace e quanto vi piace!
Intanto ringrazio chi ha già recensito il capitolino precedente, chi mi ha inserito tra le storie preferite/ricordate/etc e chi mi ha semplicemente letto, perchè è comunque una grande soddisfazione vedere il numero di visualizzazioni aumentare un pochino ogni giorno!
Siete Mitici!
Ciao al prossimo aggiornamento! Un abbraccio grande grande!

  
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