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Autore: Herm735    13/12/2015    3 recensioni
“C'è una creatura, che ovunque tu vada ti segue. Non puoi vederla, ma ti darà la caccia, ti rovinerà la vita, infrangerà tutto ciò che conosci e cancellerà la tua redenzione. C'è qualcosa in questa casa che non ti lascia mai da sola.”
Regina ha ottenuto la sua Redenzione. Emma ha trovato la sua Famiglia. Ma una nuova guerra minaccia Storybrooke, con l'arrivo di quattro ragazzi che dicono di inseguire due vampire. Però il problema non saranno solo i vampiri: sarà compito di Emma e Regina capire il motivo del loro arrivo a Storybrooke e trovare la magia che cercano, prima che sia troppo tardi per salvarla. Ma quale magia potrebbe mai essere così potente da spingere due eserciti ad una missione destinata a fallire, come preannunciato già da un'antica profezia?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Nuovo personaggio, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The Path Less Traveled'
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Rose


Mentre Regina e Laura iniziarono a cercare tra le pagine dei libri che la strega aveva evocato, Emma corse fuori dalla cripta, componendo il numero di telefono di suo padre.
“Dovete venire qua al bosco.”
“L'avete trovata?”
“Non ancora, ma abbiamo motivo per credere che sia qui. Radunate Ruby e Mulan ed incontrateci alla cripta di Regina.”
“Va bene.”
Riattaccò il cellulare, tornando da Regina e Laura.
“Ci stanno raggiungendo gli altri, iniziamo a cercare a tappeto per tutto il bosco, anche fuori dai sentieri tracciati, in modo che se hanno nascosto un'intera casa con un incantesimo la troveremo per forza.”
“Mi sembra un'idea ragionevole” rispose distrattamente Regina, continuando a leggere il libro che stava tenendo in mano.
“Bene. Avete bisogno di me o vado a cercare anche io con loro?”
“No, per adesso credo che riusciremo a controllare questa pila da sole. Se entro stasera non troviamo niente su un valido contro incantesimo magari domani puoi aiutarci” rispose la mora, alzando il viso e sorridendole.
Sapeva benissimo quanto Emma odiasse il lavoro di ricerca e preferisse di gran lunga essere al centro dell'azione.
“Appena trovate qualcosa avvisatemi.”
“Certamente.”
Dopo l'assenso di Regina tornò all'esterno, dove attese i suoi compagni per spiegare loro cosa dovevano fare e il motivo.
Una volta che tutti ebbero compreso cosa stessero cercando e come comportarsi in caso lo avessero trovato, Emma li divise nuovamente in coppie assegnando ad ognuno una zona del bosco da perlustrare.
“Ci rivediamo qui tra un paio d'ore. State attenti e non fate niente di avventato. Ruby, sto guardando te.”
La ragazza alzò gli occhi al cielo, mormorando qualcosa di vago e dirigendosi subito dopo verso la sua zona del bosco, con al seguito Carmilla.

Mentre sfogliava il primo dei volumi della sua pila, Laura guardò più di una volta la donna di fronte a sé, di sottecchi, cercando il coraggio di farle la domanda che aleggiava nella sua mente ormai da ore.
“Parla e basta, non riuscirai mai a concentrarti se non mi dici quello che è evidente ti sta passando per la testa in questo momento” la spronò Regina, senza neanche alzare gli occhi dal libro che aveva sulle ginocchia.
Laura si schiarì la voce.
“Tu e Carmilla vi conoscete da tanto.”
“Sì, è vero” la risposta arrivò nuovamente senza che la donna alzasse gli occhi, affrettata e secca, come se non volesse iniziare una conversazione su quell'argomento, anche se era stata lei ad invitarla a parlare.
“Quando l'hai conosciuta era già un...”
“Vampiro. Non è una parolaccia, è solo quello che è, non c'è niente di male nel pronunciarla. Sì, quando l'ho conosciuta era già stata trasformata. Carmilla è una contessa del tuo mondo e quando è venuta nel mio era lì in qualità di creatura magica, com'è ovvio presumere. Non è rimasta a lungo ed era già stata una vampira a lungo.”
“E come vi siete conosciute?”
Regina sospirò, sollevando il libro ed appoggiandolo sul tavolo prima di riprendere la conversazione.
“Sua madre fece visita alla mia.”
Laura corrugò la fronte.
“Si conoscevano bene. Io ero poco più che una ragazza, non ero ancora neanche stata promessa in sposa al Re. Lei e mia madre si capivano in tutto e per tutto, entrambe volevano ciò che era meglio per la propria figlia, anche se era la scelta che ci rendeva infelici.”
Come se considerasse il discorso chiuso, Regina prese nuovamente in mano il libro, ma non ebbe neanche tempo di ricominciare a leggere che la voce di Laura le impose di fermarsi e rimettere il libro sul tavolo.
“Ma credevo che Carmilla ti avesse vista quando eri la regina.”
“Tu non hai chiesto quando è diventata mia amica, hai chiesto quando ci siamo conosciute ed io ho risposto a quella domanda.”
“E quando è diventata tua amica?”
“Molti anni dopo, quando lei e sua madre tornarono cercando Cora ed invece trovarono me. Anche io ero molto come lei, ma più imprudente e capricciosa. Non ho fatto il male che ho fatto per amor di qualcuno, ma per rabbia e vendetta e dolore. La mia crudeltà era diversa perché non aveva scopo, mia madre ha ucciso e ingannato credendo che fosse la cosa migliore per me, la madre di Carmilla lo ha fatto per i suoi vampiri. Io l'ho fatto perché” si strinse nelle spalle. “Credevo davvero che non vi fosse altra via. Credevo che al mondo non esistesse altro che l'odio e la rabbia, il rancore feroce che provavo mi accecava. Non sono mai stata molto brava ad amare.”
“E perché sono tornare nel vostro mondo?”
“Per lo stesso motivo per cui siete tornate adesso. In cerca della magia. L'unica cosa che voi non potete trovare in queste terre. Al tempo era più facile, c'erano più portali, era prima che i fagioli magici sparissero dalla circolazione.”
“E per cosa volevano la magia?”
“Non l'ho mai saputo. Quello che volevano da me era solo un antico incantesimo che si narrava potesse riportare in vita in non morti mille volte e mille ancora. Io le accontentai, guardandomi bene dall'avvertirle che ogni magia ha un costo.”
“E tu e lei come siete diventate amiche?”
“Beh, lei era giovane d'aspetto e così annoiata. Io organizzavo ogni sera una festa e ogni giorno una guerra. Così lei rimase. Soltanto poche settimane, ma rimase. Poi sparì, d'improvviso eppure come se lo sapessimo entrambe da sempre. Non fu una sorpresa sapere che se ne era andata, ma fu una notizia che accolsi con rammarico il fatto che non mi aveva detto addio.”
“Come mai non lo aveva fatto?”
Regina si strinse nelle spalle, ormai persa in lontani ricordi di quel passato quasi dimenticato.
“Mi aveva sempre detto che ci saremmo riviste, un giorno, dopo molti anni. Che il nostro non sarebbe mai stato un addio.”
“Come ne era sicura?”
Regina si strinse nuovamente nelle spalle, ma recentemente aveva appreso la risposta a quella domanda: a causa di una profezia.
“Ma perché se n'è andata se lì aveva tutto ciò che voleva?”
“Oh, no, non tutto. Aveva dei passatempi, ma era divisa a metà. Non poteva avere una cosa che al tempo disperatamente bramava.”
“Che cosa?”
Regina inclinò la testa di lato, guardandola come se a quel punto sarebbe dovuto essere ovvio.
“Me” rispose, con semplicità.
Laura corrugò la fronte.
“E tu non-” lasciò la frase in sospeso, non sapendo come continuare.
“Non voleva me in quel senso” rise, scuotendo la testa. “Voleva essere me, essere la regina, ma non poteva farlo senza uccidermi. E lei, a differenza di sua madre e della mia, aveva una coscienza, quindi se ne andò, prima che sua madre realizzasse i suoi desideri per lei.”
Laura non chiese altro, rimase in silenzio a riflettere su quello che Regina le aveva raccontato, mentre la mora continuò a sfogliare il suo libro.
“Che tipo di prezzo?”
“Scusami?”
“Che tipo di prezzo dovevano pagare per la magia di cui hai parlato?”
Lei scosse la testa.
“Non ne ho la minima idea. Ma credimi, il prezzo di una magia come quella è molto, molto alto.”
Senza replicare, Laura tornò a concentrarsi sul suo libro, ma senza successo.

“Credi davvero che questi ragazzi siano affidabili? Che dicano la verità sul motivo che li ha spinti qui?” chiese Bianca, mentre lei ed Emma perlustravano la loro parte di terreno.
“Non lo so, ma Regina conosce una di loro e sembrano essere amiche, quindi non vedo perché non dovremmo fidarci.”
“Attenzione, Emma. Carmilla non era amica di Regina, non lo è mai stata. Ho sentito delle storie su sua madre e sulle loro visite nel nostro reame, la prima volta che si sono incontrate Regina era una ragazza e non era amicizia ciò che le legava.”
“Cosa stai cercando di dirmi, che erano amanti?” Emma rise. “Mamma, non scherziamo, Regina a quel tempo aveva occhi solo per Daniel.”
“No, sto dicendo il contrario. Regina da ragazza si è sempre tenuta alla larga dai non morti, era spaventata da Carmilla e da sua madre come chiunque lo sarebbe. Non farti ingannare, non era amica di Regina, era amica della regina cattiva, in questo caso credo che la differenza sia sostanziale.”
“Rimane il fatto che si conoscono e se lei dice che il problema non è la ragazza ma sua madre, io le credo.”
“Certo, ma come facciamo a sapere che non sono alleate? Quelle ragazze si sono introdotte in casa vostra senza sforzo. Le avete invitate voi, la figlia di una donna che è venuta in città perché le serve un qualche tipo di magia. La persona che si presume le sia più cara al mondo si è avvicinata a voi senza sforzo, senza problemi.”
“Che avremmo dovuto fare, far dormire quattro adolescenti nel bosco con una vampira pazza in giro?”
“Non dico questo. Dico solo che dovreste stare attente. C'è un vampiro in casa vostra, che si aggira liberamente per le vostre stanze, che può udirvi da qualsiasi stanza della casa si trovi e sente ogni cosa che voi dite.”
Emma si paralizzò.
“C'è qualcuno che può sentire e vedere tutto ciò che succede in casa nostra.”
“Esatto.”
“No, mamma non capisci. C'è qualcuno che segue Regina ovunque lei vada, è vero. E tu mi hai appena fatto capire che quel qualcuno potrebbe nascondersi in bella vista, ma non è Carmilla. È stata lei ad avvertirla che qualcuno la stava osservando, perché avrebbe dovuto farlo se fosse alleata con sua madre?”
“Qualcuno segue Regina?”
“Non è sicuro parlarne qui, come dici tu c'è qualcuno che può sentire tutto quello che diciamo anche se è molto lontano. Qualcuno che può rendere invisibili persone ed oggetti a proprio piacimento, chissà cos'altro. Potremmo essere assediati, invasi, ci potrebbero essere un centinaio di soldati proprio in questo bosco, proprio attorno a noi, in questo preciso istante, vampiri silenziosi ed immobili che ci osservano e ci evitano ed aspettano il momento opportuno per attaccarci. Potremmo essere già in guerra e neanche riuscire a vederlo. L'ultimo dei nostri problemi, al momento, è capire da che parte sta Carmilla.”
Bianca sembrò terrificata dalle sue parole.
“Stai dicendo che potrebbero essere attorno a noi. Se cerchiamo una casa è un conto, non si può spostare, quindi anche se è invisibile ci potremmo sbattere contro e trovarla. Ma se a nascondersi è un esercito, non abbiamo possibilità di toccarli.”
Emma annuì lentamente.
“Stavolta temo che la risposta non possa essere trovata con la semplice ricerca sul campo. Dobbiamo tornare indietro ed aiutare Regina e Laura, partendo dalla teoria.”
“Chiamo David, tu senti Ruby e Mulan.”
Emma stava per comporre il primo dei due numeri quando un urlo dall'altra parte del bosco le distrasse.
Dopo essersi guardate negli occhi iniziarono a correre a perdifiato nella direzione da cui proveniva quel rumore.

Mulan e JP stavano percorrendo il loro sentiero in silenzio.
“Non sei una persona di molte parole” osservò il ragazzo.
Lei scosse la testa.
“Già” mormorò lui. “Posso chiedere come-”
Una mano di Mulan scattò verso l'alto, coprendo la sua bocca. Gli fece cenno di fare silenzio portandosi l'indice contro le labbra. Poi indicò un punto dietro un grande albero.
Lui guardò in quella direzione, sentendo delle voci.
Lei estrasse la spada, iniziando a camminare silenziosamente in quella direzione.
Il ragazzo la seguì cercando di non fare rumore.
Mulan gli indicò di aggirare la radura da sinistra, mentre lei andava verso la destra.
“Al mio segnale supera l'albero e cogliamole di sorpresa, sii reattivo: potrebbe essere la nostra unica possibilità di catturarle.”
Lui annuì, seguendo le sue istruzioni.
Mulan si spostò sulla destra e si mise di spalle contro il tronco di un albero, la spada stretta nella mano destra, si sporse per guardare oltre l'albero e vide qualcuno parlare con una persona nascosta alla sua visuale.
Senza perdere tempo si spostò dietro un secondo albero più vicino a loro.
Vide JP tornare indietro ed andarle incontro, muovendo le braccia per farle segno di non muoversi, ma lei era decisa ad affrontare chiunque ci fosse in quella radura.
Con un movimento veloce uscì allo scoperto, la spada nella direzione della donna che aveva intravisto, pronta a combattere.
Lei si voltò, vedendosi la lama quasi contro il petto ed urlò, indietreggiando.
“LaFontaine?”
“Mulan” David la guardò corrugando la fronte.
Lei ripose di nuovo la spada.
“Mi dispiace, non ho visto che stava parlando con te, ho solo intravisto la sua figura e non volevo rischiare che mi sfuggissero nel caso in cui fossero state le donne che stiamo cercando.”
“Ti stavo facendo cenno di non attaccare” le fece notare JP. “Dall'altra parte si vedevano bene entrambi.”
“Mi dispiace” ripeté Mulan.
“Non fa niente” rispose la ragazza, accennando un sorriso. “Anzi, appezzo la dedizione con cui state cercando di aiutarci.”
Carmilla e Ruby furono le prime ad arrivare.
“Che diavolo è successo?”
“Niente, soltanto un malinteso” spiegò David. “Ancora niente novità?”
Ruby scosse la testa negativamente.
“Provo a chiamare Emma, di sicuro staranno venendo verso di noi anche loro.”
Compose il numero e sua figlia rispose al primo squillo.
“Cos'è stato quell'urlo?”
“Niente, Mulan ci ha colto alle spalle spaventando LaFontaine ma non è successo niente. Avete novità?”
“Non al momento, ma c'è un cambio di piani. Vediamoci davanti alla cripta.”
“D'accordo, arriviamo subito, gli altri sono tutti con me.”
Senza dire altro riagganciò la conversazione e spiegò agli altri che dovevano tornare indietro a causa di un cambio di piani.
Quando furono di nuovo alla cripta Emma spiegò brevemente le ipotesi che lei e Bianca avevano fatto e la necessità di concentrarsi sul trovare un contro incantesimo piuttosto che di trovare una casa che non avrebbero potuto vedere in ogni caso.
Scesero nella cripta, sentendo la risata di Laura quando ancora erano sugli scalini.
“Non può averlo detto davvero.”
“Non solo, ma dopo il commento sul suo naso è passata a criticare la sua accompagnatrice! Non ho mai visto il duca così rosso in viso.”
Quando la piccola folla giunse nella stanza Regina fece cenno a Laura di smettere di ridere, ma un secondo troppo tardi.
“Ancora con la storia del duca? Sono passate decine di anni, Regina. E si meritava ogni parola che gli ho detto” sottolineò Carmilla.
Regina alzò gli occhi al cielo, ma non obbiettò.
“Che ci fate tutti qui?”
“Abbiamo pensato che è meglio se prima vi aiutiamo a trovare un contro incantesimo. Se davvero hanno la capacità di rendere invisibili le cose e le persone, potrebbe esserci un intero esercito di vampiri proprio sopra le nostre teste, dei soldati silenziosi che attendono solo il momento giusto per iniziare una guerra.”
L'espressione di Regina divenne mortalmente seria.
“Soldati silenziosi” ripeté a bassa voce.
Fu allora che Carmilla capì cosa stava pensando.
“No, non può essere già iniziata. La profezia dice che i tre eserciti devono fronteggiarsi per tre giorni. Per prima cosa, così non ci stanno affrontando, si nascondono e basta. Seconda cosa, manca il terzo esercito perché inizi il conto alla rovescia.”
Regina corrugò la fronte.
“Speriamo che non siano ancora qui, ma se lo fossero Emma ha ragione. La prima cosa da fare è renderli visibili, certo, perché un nemico invisibile ha già vinto. Ma allo stesso tempo, nell'istante in cui potremmo vederli, inizierà la profezia.”
“Non se l'esercito è soltanto uno. Ed è un rischio che dobbiamo correre” le fece notare la vampira con risoluzione.
“Bene, allora mettiamoci a lavoro.”

Fu solo dopo parecchio tempo che LaFontaine scattò in piedi.
“Ho trovato qualcosa, ragazzi. Forse ci siamo. L'incantesimo di apparizione.”
Passò il libro a Regina che si era avvicinata velocemente a lei.
Sento qualcosa che non posso vedere,
Ma ho il bisogno di sapere.
Sento i passi di qualcuno,
Ma se mi volto non vedo nessuno.
Con queste parole di evocazione,
Ciò che non vedo farà apparizione.
Lo rilesse più e più volte.
“Posso farlo funzionare. Non so cosa sto cercando, ma l'incantesimo non chiede che venga pronunciato alcun nome, devo solo pensare a ciò che ha detto Carmilla sulla creatura che mi segue e penso di poterlo far funzionare.”
La vampira corrugò la fronte.
“Credevo fosse per far apparire dei soldati, la creatura di cui ti ho parlato io non è il momento che ti venga mostrata.”
Possibile che Regina non avesse capito cosa intendeva con le sue parole?
“Non fa differenza, una volta usato sulla creatura che abbiamo la certezza sia con me, funzionerà anche sulle altre.”
Carmilla scosse la testa.
Pensava di essere stata chiara, di aver dato a Regina quella notizia in modo palese, ma a quanto sembrava c'era stato tra loro un terribile malinteso.
“Regina non-”
“Non provare a dissuadermi, ho già preso la mia decisione.”
Chiuse il libro, iniziando ad uscire dalla cripta.
Carmilla non aggiunse altro, dovevano avere quella conversazione in privato, non poteva parlarne davanti a tutti quanti. Ma almeno usando quell'incantesimo avrebbero scoperto se c'erano dei vampiri invisibili nel bosco. Poi avrebbe spiegato a Regina perché la creatura che seguiva lei non sarebbe apparsa, ma lo avrebbe fatto in privato.
Senza che nessuno aggiungesse altro, la seguirono.
Lei camminò fino ad una piccola radura, dove aprì nuovamente il libro che aveva in mano.
“Tenetevi pronti. Non sappiamo quanti sono né se sono armati. Nel momento in cui saranno visibili potrebbero attaccarci.”
Mulan estrasse la spada, David la pistola. Emma si preparò ad usare la magia.
Regina si schiarì la voce.
“Sento qualcosa che non posso vedere, ma ho il bisogno di sapere. Sento i passi di qualcuno, ma se mi volto non vedo nessuno. Con queste parole di evocazione, ciò che non vedo farà apparizione.”
Rimasero tutti immobili, in attesa che qualcosa si muovesse o apparisse, ma non successe niente di niente.
“Non c'è nessuno qui. Neanche la creatura che ha percepito Carmilla.”
“Regina-”
Proprio mentre stava per decidersi a parlare, una luce abbagliò i loro sguardi, un enorme portale si aprì dinnanzi ai loro occhi.
“State indietro” urlò Regina.
Poteva uscire qualsiasi cosa, un esercito, dei vampiri, perfino un drago.
“Rimanete indietro” ripeté guardando Emma avvicinarsi a lei.
“Scordatelo, non ti lascerò da sola.”
Tese le mani in avanti, pronta a combattere.
Ma dal portale non uscirono creature magiche, né soldati.
Ad attraversarlo fu soltanto, camminando con passo lento attraverso il bagliore, come se lo avesse fatto da tutta una vita, una ragazza dai capelli biondi.
Il portale si richiuse alle sue spalle.
Lei guardò Regina dritta negli occhi e dopo qualche istante le rivolse un sorriso.
“Ho aspettato questo momento tutta la mia vita.”
Regina fu colta di sorpresa da quelle parole.
“Tu non sei una creatura invisibile resa visibile.”
La ragazza rise.
“La magia funziona in modi misteriosi, a volte. Ti ha mostrato ciò che volevi vedere, questa spiegazione deve bastarti. Io posso aiutarvi, darvi le risposte che cercate.”
“Come sai che risposte cerchiamo e come aiutarci?” chiese Emma, con voce cauta.
La ragazza sorrise di nuovo.
“Non è ovvio?” chiese retoricamente.
Emma e Regina si scambiarono uno sguardo confuso.
“Il portale che avete visto non mi ha portato qui da un altro Reame, mi ha portato qui da un altro tempo. Io vengo dalla Storybrooke del futuro.”
Regina fu presa in contropiede da quella risposta. Poi rise, scuotendo la testa.
“Non è possibile, nessuno può viaggiare nel tempo. Vi è solo un caso in tutta la storia della magia, non penso che una ragazza della tua età potrebbe farlo così facilmente.”
La ragazza continuò a sorridere.
“Ma non vi hanno avvisato che sta per scoppiare una guerra da queste parti, una battaglia epica per la magia più potente mai conosciuta? Cosa pensate che sia, l'abilità di far apparire muffin al cioccolato ancora caldi?” rise, scuotendo la testa. “A proposito di muffin, il viaggio nel tempo mi mette fame, possiamo spostare questa discussione alla tavola calda di Granny?”
Spostò lo sguardo a turno su di loro in cerca di obbiezioni che non arrivarono.
“Bene, andiamo allora.”
Emma scosse la testa, facendo un passo nella sua direzione.
“Quanti anni hai ragazzina?”
“Sedici.”
“Sedici anni. E puoi usare quest'arma magica che tutti vogliono. Tu hai sedici anni ed in qualche modo sei la vincitrice di una guerra. Come è possibile?”
La ragazza sospirò, annuendo.
“Mi sono espressa male, chiedo scusa. Non sono io a vincere la guerra per la magia più potente, ma sono nata con questo potere, il viaggio nello spazio-tempo. Io sono la magia. Io sono l'arma per cui la guerra scoppierà.”
Emma e Regina si guardarono, incredule.
Quella ragazzina di sedici anni era probabilmente la persona più potente al mondo. Era la causa di una imminente guerra. Era così solare ed innocente, era solo una ragazza, che si era presentata offrendosi di aiutarle a risolvere i loro problemi, quando lei stessa ne era la causa.
“Come ti chiami?” le chiese Regina con voce sommessa.
La ragazza sorrise di nuovo, con ingenua allegria.
“Il mio nome è Rose.”






Fatemi sapere cosa ne pensate, se secondo voi vale la pena di leggerla e se dovrei continuare. A presto!





  
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