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Autore: ElfaFelpata    15/12/2015    0 recensioni
“Credo che dovremmo lasciarci”
James aprì la bocca una volta. Due volte. Tre volte. Spalancò gli occhi e iniziò a respirare freneticamente.
“C-Come?”
“Io... credo che... dovremmo lasciarci”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily stava studiando in riva al lago il suo tomo di Rune Antiche. Sulla pergamena scriveva la traduzione con la sua calligrafa precisa ed obliqua. Il calamaio era in bilico sul prato davanti a lei e il vento le muoveva i ciuffi rossi nell’aria.

‘I resti delle antiche dimore furono ritrovati nelle alte colline in Romania alla fine della I guerra magica e..’ 

“É vero?” la sua lettura fu interrotta da una voce arrabbiata alle sue spalle.

“Come scusa?” si girò la ragazza.
Si ritrovò davanti un ragazzo che conosceva fin troppo bene: Severus. Avvolto nel suo mantello nero la osservava con aria di rimprovero e di paura.

“É vero ciò che si dice in giro di te e Potter?” chiese con viso pallido.

“E cioè?” rispose lei, acida.

“Che ti ha chiesto di sposarlo…” la voce gli si spezzò.

“Si”

“… E che tu hai accettato”

“Si”

“Non puoi farlo!” urlò furibondo.

“E perché mai?” lo sfidò Lily.

“Perché… Perché… É Potter!” rispose, come se fosse la risposta più ovvia del mondo.

“Questo lo so” 

“É un imbecille! Non puoi farlo”
“Senti, piano con le parole. Tu hai perso il diritto di darmi tuoi consigli due anni fa. Sono solo affari miei. Ti devo ricordare che non siamo più amici?” l’attaccò lei, alzandosi. Ormai quasi la sovrastava di una spanna in altezza, ma nonostante questo rimpicciolì.
“Me lo ricordo bene”
“Ottimo, discorso chiuso. Non capisco nemmeno perché tu sia qui a parlare con me e sopratutto perché io ti rispondo ancora” 

La ragazza si chinò a raccogliere i suoi quaderni.

“Lily, ti prego…” la supplicò Severus.

“Lily?! Non sono più una mezzosangue ora? Non sono più feccia?” gridò di rimando lei, lasciando cadere tutto ciò che aveva appena impilato.

“Non ricominciare, ti ho chiesto scusa mille volte”
“Comunque non capisco perché tu sia tanto sorpreso, sono fidanzata con lui già da tempo”

“Pensavo fosse un passatempo. Una conquista. Non so, tipo un oggetto da consumare e usare” disse lui, che si era convinto che fosse così per non guardare in faccia alla realtà.
“Un OGGETTO? Ma per chi diavolo mi hai presa? Dovresti conoscermi meglio di così, ma come ti è venuto in mente? Non sono mica una sgualdrina!”
“Non volevo dire…”

Lily prese in mano tutte le sue cose in fretta. Era rossa di collera e sentiva il nodo avvicinarsi in modo pericoloso alla gola.
“Ah no? Beh non mi interessa. Io mi sposerò con James e sarò felice perché io lo amo. Sentimento che tu probabilmente non sai più provare” concluse in fretta la ragazza, prima di rischiare di mettersi a piangere dalla vergogna e dalla rabbia.
“Ti sbagli, io…” iniziò Severus, ma Lily se ne andò e lo lasciò lì solo vicino al lago.

“… Amo te. Non puoi essere sua” sussurrò lui con voce disperata. 

 

***

 

“Potter!!”

Una voce raggiunse le orecchie dei due ragazzi alti che camminavano, chiacchierando tra loro.

“Hai per caso sentito qualcuno parlare?” chiese il primo.

“Mmm… C’è uno strano ronzio” rispose il secondo, avendo riconosciuto la voce. 

Un ragazzo con lunghi capelli unti e un naso ingombrante si fermò davanti a loro, chiudendo la strada.

“Devo parlare da solo con Potter, a meno che non sappia reggere una conversazione o non sappia affrontarmi senza il suo cagnolino preferito” disse Severus Piton, guardando i due giovani.

“Lavati la bocca Mocciosus, prima di parlare con me” rispose il ragazzo, riducendo a due fessure i suoi occhi grigi.

“Sirius lascia stare”

“Oh mi sembra di aver già vissuto questa scena di un vostro litigio per me, sono quasi onorato” li canzonò Piton, alludendo alla giornata del Platano Picchiatore e di Remus.

“Non ti azzardare…” iniziò Sirius, toccando la bacchetta nella sua divisa.

“Di cosa devi parlarmi?” lo interruppe James, rivolgendosi a Mocciosus.
“Lily” 

“Felpato, vai via. É una cosa tra noi”

“Sicuro Jamie?” chiese il secondo, deluso.

“Si si, davvero. Ti raggiungo dopo, va tutto bene” lo rassicurò Potter, guardandolo fisso negli occhi.

“Questo si che è un addio straziante tra due amanti”
Sirius provò una seconda volta a tirare fuori la bacchetta, ma James gli bloccò la mano.
“Dacci un taglio, sto già avendo troppa pazienza con te” lo zittì Potter.

Severus fece una smorfia, sopprimendo l’acida risposta che aveva sulle labbra. 

“A dopo Ramoso” salutò Sirius, guardando con odio Piton. Si allontanò lungo il corridoio e svoltò l’angolo per dirigersi verso la Sala Grande.

Solo a quel punto James si rivolse a Severus: “Cosa vuoi?”
“Non la devi sposare”
Una risata scoppiò sulle labbra del ragazzo con gli occhiali.

“E chi saresti tu per impedirmelo?”

“La persona che ci tiene di più a lei”
“Di questo ti sbagli”

“No non mi sbaglio”

Per una manciata di secondi si guardarono in cagnesco senza proferire parola. Gli occhi color nocciola si scontrarono con quelli nero pece in una lotta gelida. Il primo ad abbassarli fu Piton, che si guardò le mani. Preferiva scagliarsi da solo la maledizione Cruciatus piuttosto che rendersi debole davanti a Potter, ma disse ugualmente, con voce strozzata: “Non puoi sposarla”

“Certo che posso e lo farò. Cos’è? Sei geloso?” lo punzecchiò James.

Il tono canzonatorio e impertinente del ragazzo fece ribollire la rabbia in Severus che prese la bacchetta di slancio.

“Everte Statim!” urlò, in direzione di James. Lo colpì in pieno petto e lo scaraventò a diversi metri di distanza. Un sordo rumore accompagnò la caduta del ragazzo sul pavimento duro.
Si alzò velocemente con tutti i nervi tesi, l’adrenalina che investiva tutto il suo corpo. Il cuore iniziò ad accelerare i suoi battiti e il sangue pulsò nella testa. La mano scivolò sulla superficie liscia della bacchetta che, in un attimo, fu attraversata da una conosciuta energia e scagliò il suo incantesimo.

La fattura Gambemolli colpì in pieno le esili gambe di Piton, che rotolò in terra senza controllo.

James si avvicinò all’avversario e parlò con voce gelida che non ammetteva repliche “Sono stato già troppo buono con te. Tutto questo solo perché so che Lily tiene ancora a te per qualche strano motivo. Non ti azzardare mai più a parlarmi così, ad attaccarmi o a credere di sapere cosa sia meglio per lei. Sono il suo ragazzo, la amo e lei ha scelto di stare con me. Questione chiusa, spero te ne farai una ragione”

“So che tu la farai soffrire” ringhiò Severus, ancora a terra, con la bacchetta a un metro da lui.

James si abbassò ed arrivò a due centimetri dal lungo naso del ragazzo.

“Io non la farò mai stare male. La proteggerò sempre con tutta la forza che ho. La proteggerò in primo luogo da te che l’hai già delusa. Non sei nemmeno riuscito a tenere l’amicizia con lei e l’hai distrutta, le hai fatto passare un periodo infernale. Tu non hai mai avuto influenza su di me e non ti ascolterò mai sulla questione Lily. Non hai diritto nemmeno di nominarla con le tue labbra sporche”

Uno sputo arrivò dritto sulla guancia destra di James. Il ragazzo strinse i pugni e chiuse gli occhi. Vide davanti a sé il viso di Lily e respirò, pulendosi dalla saliva.
Aprì gli occhi e concluse, gelido: “Non mi abbasserò mai ai tuoi livelli. Non ti avvicinare più a me e a lei o te ne pentirai”

Si alzò e si allontanò. L’ultima cosa che sentì fu la promessa di Piton, urlata in modo straziante e minaccioso “Te la farò pagare, lurido maiale! Lo giuro, fosse l’ultima cosa che faccio!”

  
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