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Autore: bad93    16/01/2016    2 recensioni
In una chiesa, un personaggio misterioso, inginocchiato davanti all'altare, stava facendo una promessa. Accanto a lui, in silenzio, il parroco.
-Ho un desiderio e sono disposto a rinunciare a tutto pur di realizzarlo.-
-È davvero così importante questo tuo desiderio?-
-È la mia priorità assoluta. -
-E sei davvero convinto che rinunciando a ogni cosa lo realizzerai?-
-È l'unica via che posso prendere, non mi è concesso di scegliere. Anche se sarà doloroso, devo farlo e resistere. Sicuramente verrò odiato e qualcuno soffrirà molto a causa mia.- e sospirò amaramente.
"Già soffrirai parecchio, mi ero ripromesso di non fare nulla che potesse recarti dolore, ma purtroppo nella vita non sempre le scelte sono come le vorremmo; il mondo è cambiato rispetto a dieci anni fa. "
-La persona di cui parli è molto importante per te, non è così?
-Che intende dire? Io non intendevo riferirmi a una persona precisa.-
-Non è difficile da capire, mentre dicevi l'ultima frase ti sei rattristato, come se davanti a te ci fosse la persona di cui parlavi. Ti stavi già immaginando la sua reazione di fronte alla tua scelta. Quando ha iniziato ad essere importante per te? -
Tratto dal primo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22: Una nuova avventura.
 
 
 
Axel rientrò a casa e trovò Angie ad aspettarlo. 
 
-Ciao, come andata?- gli chiese andandogli incontro.
 
-Lo hai visto. Direi bene. Ascolta, dobbiamo parlare.- disse lui serio.
 
-Ok.- rispose titubante sedendosi sul divano. 
 
Lui fece lo stesso, avrebbe potuto tagliare la sua tensione con un coltello, ma ormai non poteva più tornare indietro. Aveva preso la decisione, anche se avrebbe preferito avere più tempo. 
 
-Cosa volevi dirmi?- gli chiese lei riportandolo alla realtà. 
 
-Ah si giusto, scusami ero sovrappensiero.- 
 
-Va tutto bene?-
 
-Si certo. È solo che non so come iniziare, insomma non è facile.-
 
-Beh tu provaci.-
 
-Ok. Sarò spiccio, sinceramente non ho voglia di giri di parole. So che a te non piacerà e che farò l’ennesima figuraccia, ma non importa. Qualsiasi discorso potrei preparare non andrà mai bene, quindi faccio prima a dirti quello che voglio e basta. In realtà non ci sarebbe bisogno nemmeno di chiedertelo, la risposta la so già, quindi trovo abbastanza inutile la cosa…-
 
-E quindi? Vai al succo della cosa- lo interruppe lei.
 
-Così non mi aiuti, non è facile la cosa.-
 
-Davvero?-
 
-Si davvero. -
 
-Ok, allora continua.- 
 
-In pratica…credo sia venuto il momento di fare una cosa importante.-
 
-Cioè?-
 
-Non interrompermi.-
 
-Ma tu non dici nulla, tergiversi.-
 
-In pratica si parla di una proposta di matrimonio.-
 
-Julia vuoi smetterla di intrometterti?!- la riprese lui
 
-Tu non ti decidevi e ci eravamo stancati di aspettare.-
 
-Come sarebbe che vi eravate stancati ?-
 
-Lascia stare e pensa alle tue faccende.- disse lei tornando in cucina.
 
-È come dice lei?-chiese Angie.
 
-Si è così. -
 
-E non potevi dirlo subito?-
 
-Non sono cose facili da dire.-
 
-Si immagino. Beh come al solito non sei bravo in queste cose, speriamo nostro figlio non prenda da te in questo.-
 
-Speriamo non prenda il tuo carattere piuttosto. E come sai che è maschio?-
 
-Intuito. Cos’ha il mio carattere che non va?-
 
-Sei troppo chiacchierona.-
 
-Io non sono chiaccherona.- replicò lei mettendo un finto broncio.
 
-Spifferi un po' troppo i fatti nostri. Tu questo come lo chiami?-
 
-Confidenze o racconti.-
 
-Mi sembra un po' esagerato, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.-
 
-Già-
 
-Senti un po' Julia, invece che stare qui a origliare non hai niente di meglio da fare?-
 
-Ora che ci penso si, devo andare a prendere la spesa che sta sotto.- disse lei scendendo seguita dalla governante e da Austin. Loro andarono in camera a preparare le valigie. 
 
 
 
-E' meglio se per cena ci fermiamo.-
 
-Va bene, di certo non voglio scappare via, solo non mi piace essere alle dipendenze di qualcuno ne tantomeno scroccare.-
 
-Non scrocchiamo mica da mio padre, ma posso capirti. Però dal sesto mese in poi si torna qui, devi riposare.-
 
-Posso farcela.-
 
-Non importa, non voglio che ti sforzi Ti porto a casa solo a questa condizione.-
 
-Ok.-
 
 
 
Intanto in sala vi era un gran trambusto e i due andarono a vedere.
 
-Che state combinando ? E cos'è tutto questo casino?- chiese lui notando la moltitudine di scatole e borse.
 
-La spesa che abbiamo fatto oggi.- spiegò rapida Julia. -Visto che sei qui auita Austin a portare su il resto, pesano.-
 
-Che altro avete comprato? Una casa intera?-
 
-No solo cose per il piccolo-
 
-Che ancora non è nato.-
 
-Lo so, ma noi ci siamo portati avanti, ho chiesto il permesso a papàe me lo ha dato assieme alla carta di credito.-
 
-Capito, beh allora noi andiamo- disse uscendo seguito da Austin.
 
Nel frattempo Angie finiva di preparare le valigie, Julia sistemava assieme alla governante. 
 
 
 
Verso l'ora di cena anche il padrone di casa rientrò.
 
-Che cos'è questo casino ?- chiese arrabbiato.
 
-Julia ha comprato le cose per il piccolo.- spiegò Axel mentre montava alcuni mobiletti con Austin.
 
-Accidenti,  non pensavo comprasse tutto oggi.-
 
-Già, dove la metti questa roba?-
 
- Julia ha detto qui in camera tua.- spiegò Austin 
 
-Ci sono i mobili da spostare ma vedremo di farci stare tutto.- disse Axel 
 
-Andiamo a mangiare.- disse il padre di Axel uscendo 
 
Loro lo seguirono e andarono in cucina; la serata proseguì tranquilla e verso tarda sera Axel e Angie rinetrarono a casa. 
 
 
 
-E' meglio se ti riposi.- le disse lui mentre sistemava le valigie.
 
-Volevo ritirare le cose.-
 
-Lo puoi farlo domani, hai tutto il tempo. Ricordati di avvisare al lavoro che starai a casa.-
 
-Scherzi? Io pensavo di lavorare.-
 
-Scordatelo, non mi fido di quel tuo dietologo, quindi segui una dieta che ti danno in ospedale e quel tizio non lo segui più.-  
 
-Ma è bravo-
 
-Ti ha quasi ammazzato con una dieta sbagliata durante la prima gravidanza, quinndi adesso ne fai una giusta. E vai a dormire.-
 
-Sto bene tranquillo. Vado a fare una doccia- disse prendendo un cambio e andando in bagno.
 
Lui nel frattempo si mise a guardare la tv sdraiato sul divano, dopo mezz'ora lei lo raggiunse; verso mezzanotte andarono a dormire.
 
 
 
Passarono in fretta i mesi e ormai la data di scadenza si avvicinava, mancavano solo due giorni. Axel  era in campo a disputare un'amichevole assieme ai suoi ex compagni della Inazuma Japan contro la nuova Raimon Junior High. Angie era sugli spalti con Julia e la governante a guardare la partita. Durante l'intervallo però lei ebbe delle contrazioni e lei e la governante androno in ospedale mentre Julia rimase allo stadio. 
 
Il padre di Axel raggiunse Angie in camera dovel'ostetrica lo informò della situazione.
 
-Axel dove sta?- chiese alle due.
 
-Ha una partita e io non voglio che interrompa, possiamo aspettarlo.-
 
-Non credo che potrai aspettarlo a lungo.-
 
-Non importa io lo aspetto.-
 
-Senti io lo posso capire, ma il bambino non può capirlo.- s'intromise la donna -So che puoi avere paura, ma o chiami qui tuo marito o fai nascere il piccolo senza di lui.-
 
-Ho detto a Julia di non dire nulla ad Axel fino alla fine. Quindi...-
 
-Quindi è meglio se pensi al bambino ora, Axel capirà. Ti aiuto io se vuoi, infondo ne ho avuti due e so come si fa. Anche s ein queste situazioni l'uomo serve a ben poco.- spiegò il suocero.
 
-Va bene, se è per il piccolo ok, però posso guardare la partita?-
 
-Ok, non si dovrebbe, ma possiamo fare un'eccezione.-
 
-Grazie.-
 
 
 
Nel giro di un paio d'ore il piccolo era nato e Angie aspettava l'arrivo di Axel che non si fece attendere molto.
 
-Mi spieghi che storia è questa?! Perchè non hai voluto avvisarmi?-
 
-Mi dispiace non volevo disturbarti, infondo erano giorni che non ti divertivi.-
 
-Non è una scusante, hai fatto tutto da sola?-
 
-No, c'era anche tuo padre, e poi sono venuta qui con la governante.-
 
-ok lasciamo stare. L'importante è che state entrambi bene.-disse guardando il piccolo.
 
 
 
Dopo un paio di giorni Angie e il piccolo erano tornati a casa e la loro vita proseguiva tranquilla, non c'erano più stati attacchi o situazioni pericolose, il dietologo di Angie fu arrestato e Axel poté stare tranquillo e godersi la sua nuova vita, o forse no?
 
Di certo il ruolo di padre non lo immaginava così difficile, anche se ora il piccolo Aaron aveva più bisogno della madre che del padre, ma già intuiva che quel piccolo pargoletto gli avrebbe dato non poche grane, ma era felice lo stesso. Non avrebbe mai immaginato la difficoltà vero, ma non avrebbe nemmeno mai potuto immaginare l'immensa gioia e felicità che un figlio avrebbe potuto dare. 
 
 
 
Fine.
 
 
 
N.A.= Salve a tutti, innanzitutto chiedo scusa per il tremendo ritardo  ma sono stata ultra impegnata tra lavoro e università. Purtroppo siamo arrivati alla fine di questa storia, ma non preoccupatevi ci sarà un seguito, il piccolo Aaron deve crescere. Spero che questa fic vi sia piaciuta e ringrazio enormemente chi ha letto, seguito e recensito. Mi ha fatto molto piacere e mi ogni volta avevo la carica per continuare questa storia, proprio da voi. ^^
 
 
 
Arigatou gozaimasu. ^^
 
  
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