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Autore: DorotheaBrooke    24/01/2016    3 recensioni
Raccolta di One shot e flashfic per analizzare il rapporto di amicizia/rivalità tra Aro e Carlisle.
1-Primo contatto
2-Invano
3-Punti di vista
4-Dies Irae [Il capitolo si è classificato SECONDO al contest "il lato oscuro della forza (multifandom)" indetto da Petunietta sul forum di Efp]
5-Esperimenti fallimentari
6-Demoni
7-Una passeggiata notturna
8- Due Vampiri, un cinghiale e un bacio
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aro, Carlisle Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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~~Una volta da bambino feci un’esperienza spaventosa. Mi trovavo a metà strada fra il sogno e la veglia e un improvviso senso di oppressione mi colse. Desideravo alzarmi, mettermi seduto sul letto per guadagnare un po’ di respiro, ma il mio corpo era paralizzato. Allora mi resi conto di non essere solo nella stanza, una figura ammantata di tenebre si muoveva nella penombra, si avvicinava inesorabilmente. Tentai di chiedere aiuto, ma riuscii solo a mugugnare debolmente. La presenza minacciosa mi raggiunse e si sdraiò sopra di me, esercitando una tremenda pressione sul mio torace con l’intendo di rubarmi il respiro e soffocarmi. Tentai di oppormi, ma più cercavo disperatamente di muovermi, più l’angoscia e l’oppressione aumentavano. Furono istanti interminabili, ma all’improvviso tutto scomparve e, riemergendo come da un sogno, mi ritrovai da solo, illeso e perfettamente in grado di muovermi. Quando ne parlai mio padre, si fece il segno della croce e mi disse che ero stato vittima di una succube, una servitrice di Lilith, venuta per uccidermi o indurmi a peccare. Fui costretto a passare la notte successiva barricato nella piccola chiesa in cui predicava, in ginocchio di fronte alla statua dell’arcangelo Michele. Il demone non si ripresentò.

Mi chiedo se ora non mi stia accadendo lo stesso. Lo stile di vita di questi vampiri mi terrorizza. Mi opprime la consapevolezza di tutto il sangue che scorre nel loro palazzo, eppure non sono in grado di chiedere aiuto, né di fuggire. Ma sto davvero lottando? Voglio veramente oppormi alla morte che qui impera? Mi sto solamente illudendo, nell’attesa di cedere finalmente alla fame che mi strazia?

Aro, tu amministri la giustizia, ma riconosci l’autopreservazione come unica legge. Non c’è nient’altro per cui valga la pena lottare? Sì, lo riconosco. I viventi si dividono in due categorie: quelli che sanno che non c’è nient’altro e quelli che non lo sanno. Entrambi apparteniamo alla prima, per questo ci riconosciamo e ci amiamo come fratelli.

Se esiste un dio, egli non è dalla parte dei giusti. L’ho saputo, fin dai tempi in cui mio padre mandava al rogo donne innocenti con l’accusa di essere streghe. Fin dalla prima volta in cui le fiamme hanno crepitato di fronte ai miei occhi e le grida strazianti di aiuto si sono levate verso un cielo crudelmente sereno, assolutamente vuoto. Si è divertito? Perché non ha fermato gli empi che massacravano innocenti, riempiendosi la bocca del Suo nome? Perché non riversa le sue fiamme su questo palazzo maledetto, annientandoci tutti come fece a Sodoma e Gomorra? La mano di Abramo si leva contro Isacco, ma non c’è nessun angelo a fermarlo.

Aro, entrambi conosciamo la verità, ma solo tu la accetti. Entrambi siamo lupi, ma solo io patisco la fame.  Se c’è un cosa realmente voluta da Dio a questo mondo è che il predatore sbrani l’agnello. Potrò mai accogliere la mia natura? No, non mi piegherò al mio orrendo istinto. Se nella verità non è contemplata la pietà, preferisco comunque servire la pietà piuttosto che la verità. Mio caro amico, forse in realtà sei tu l’arcangelo ai cui piedi pregai da bambino, fedele e soddisfatto della propria natura, pronto ad amministrare la giustizia del Padre senza alcuna compassione.

 Sai Aro? Da bambino non comprendevo perché Lucifero si fosse ribellato al Signore. Non capiva di non avere alcuna speranza di fronte a chi era tanto più grande di lui? Solo ora lo capisco. Il mondo è terribile, un incubo in cui il forte costantemente si ciba del più debole. La rivolta, sebbene vana, è troppo giusta per non essere tentata. Non potrò mai a essere come te, mio splendido angelo. Sarò sempre il demone che si ribella al progetto divino, desideroso di sovvertire l’ordine magnifico della realtà. Quanto ti bramo! La mia natura rifiutata desidera solo arrendersi a te, ma io non mi inginocchierò mai più ai tuoi piedi. Cancella il sorriso benevolo dalle tue labbra e amministra l’inappellabile giustizia del Dio che ti ha creato. Mentre attendo che finalmente tu rivolga la tua ira su di me, spero solamente che le fiamme dell’Inferno, estinguano la tremenda sete di te che lacera la mia gola.
 

Nda: per il racconto iniziale di Carlisle, mi sono ispirata alla paralisi nel sonno, un fenomeno per cui, sebbene il soggetto sia sveglio, persiste per alcuni istanti lo stato di atonia muscolare che si verifica durante il sonno REM. Tale paralisi può essere accompagnata da illusioni ipnagogiche, allucinazioni in cui di solito si percepisce un individuo minaccioso al proprio fianco. Tali presenze nel passato venivano di solito interpretati come dei demoni o delle streghe e ispirarono il quadro “L'Incubo”, di Johann Heinrich Füssli.

 

  
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