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Autore: HelenHM    07/02/2016    1 recensioni
"Draco" lo chiamò sorridendogli.
"Sì, Madre" rispose automaticamente lui, rivolgendole uno sguardo interrogativo.
"Penso che sia arrivato il momento di parlare del tuo piccolo ... disturbo notturno"
Il diciottenne si irrigidì immediatamente, mentre una sgradevole sensazione di calore incominciava a pizzicargli le guance, solitamente esangui.
"Non so proprio a che cosa tu ti riferisca"
Narcissa ignorò quest'ultima esternazione "Io e tuo padre pensiamo che dovresti farti aiutare da un ... Guaritore" ... "Esperto in Disturbi Mentali, ovviamente"
Aggiunse quest'ultima informazione tutta d'un fiato, mentre sul volto di Draco si dipingeva un espressione di indignazione totale.
Lui, un Malfoy, da uno ... strizzacervelli? Sarebbero dovuti passare sul suo cadavere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Columbine si sentiva uno schifo. Lanciò un’occhiata disgustata all’uomo che giaceva assopito accanto a lei, tra le lenzuola scomposte ed impregnate di sudore.
Perché, ancora una volta, aveva lasciato che la sua folle attrazione nei confronti di Draco prendesse il sopravvento sulla sua razionalità? Fino a quella sera si era limitata ad abbordare ragazzotti insignificanti nelle stanze fumose di squallidi locali. Si lanciava tra le loro braccia prima ancora che potessero proferire parola. Non gli interessava uno scambio intellettuale con loro, in quelle sere di solitudine e rimpianto. Voleva solo sentirsi avvolta da un corpo maschile, sfiorata da una pelle che non era la sua
Di certo il suo analista avrebbe arricciato il naso, se solo lo avesse messo a conoscenza delle sue squallide fantasie erotiche; per fortuna, non lo vedeva da tempo. Andare da lui, sedersi su quelle poltrone scalcagnate, lasciare che frugasse tra i suoi sentimenti ricordandole l’assoluta inopportunità di quei sentimenti.  Breuer avrebbe inforcato i suoi occhiali dalle lenti sudice, guardandola in tralice mentre lei si arrabattava alla ricerca di una giustificazione improbabile.

In ogni caso, non c’erano giustificazioni per quello che aveva combinato.  L’uomo che stava russando sommessamente nel suo letto altri non era che Malfoy, Lucius Malfoy. 
Columbine non sapeva esattamente cosa fosse accaduto: un minuto prima il padre di Draco si stava sfogando con lei, angosciato per la prolungata assenza del figlio, l’attimo seguente si erano trovati avvinghiati  sul tappeto rosa cipria dello studio.  Columbine chiuse gli occhi e sospirò sommessamente, cercando di rilassare i muscoli del volto, contratti in una smorfia dolorosa.
 

Il signor Malfoy si era presentato da lei per ora di cena. Aveva deciso di chiudere un occhio sul protocollo e di farlo entrare, dopotutto era visibilmente sconvolto. Tra un singhiozzo e l’altro, l’uomo le aveva raccontato quanto accaduto: l’annuncio durante il ricevimento, lo sguardo deluso di Draco, la sua fuga… Erano due giorni che non aveva notizie di lui e gli sembrava di impazzire. Narcissa non gli rivolgeva la parola da allora, reputandolo l’unico responsabile della decisione dell’adorato figlio. Avevano deciso di non diramare l’allarme, per evitare uno scandalo di proporzioni bibliche. I  rapporti con i Parkinson si erano incrinati in maniera irreversibile, ma fortunatamente neppure loro avevano alcun interesse a diffondere il pettegolezzo.

Lucius aveva deciso di rivolgersi a Columbine, nella speranza che lei potesse aiutarli a ritrovare Draco. Era pronto a fare qualsiasi cosa per rivederlo, qualsiasi…
Per un folle istante, Columbine aveva avuto voglia di spifferare tutto. L’omosessualità di Draco, il conflittuale ed ossessivo rapporto con Harry Potter, i dubbi, le incertezze.
Il destino del ragazzo era letteralmente nelle sue mani, poteva farne ciò che voleva. Si sentiva tradita da Draco: perché non era andato da lei, quando aveva scoperto i progetti coniugali del padre? La guaritrice avrebbe saputo come lenire il suo dolore ed il senso di inadeguatezza e disagio che sicuramente lo aveva pervaso. Invece niente: si era dimenticato di lei, di tutto ciò che aveva fatto per lui, di quanto lo avesse aiutato ad accettare i propri demoni negli ultimi mesi.  Era corso da Potter, rischiando solo di peggiorare ulteriormente la situazione, vanificando i sofferti risultati ottenuti con la terapia. Columbine era irata, inutile nasconderlo. Alla fine aveva accantonato l’idea di rivelare i segreti più intimi del suo paziente per un residuo senso di etica professionale.  Ma quando Lucius aveva posato le labbra sulle sue, lei aveva risposto al bacio con entusiasmo, decisa a godersi il momento.  Alla faccia tua, Draco.
Columbine era andato a letto con Lucius come forma di infantile rivalsa nei confronti di Draco, un estremo quanto inopportuno tentativo di ferirlo. In realtà, così facendo, era solo riuscita a lacerare la sua anima già sanguinolenta.
La guaritrice inghiottì una pillola, l’ennesima, alla ricerca di un po’ di stordimento a poco prezzo.

Nota dell'autrice:
Bentrovati!!! Purtroppo sono molto impegnata e riesco ad aggiornare poco, ma sappiate che ho questa storia nel cuore, non l'abbandonerei per niente al mondo.
Spero possiate perdonarmi, ci tengo a sapere il vostro parere su questo colpo di scena...
Al prossimo capitolo GRAZIE!
  
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