Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Sylvie91    19/02/2016    4 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Thorin è a guardare fuori dalla finestra e sembra che qualcosa abbia attirato la sua attenzione, mi avvicino a lui e con me viene anche Bilbo entrambi incuriositi dall’espressione incantata e stupita del nano, lo hobbit è il primo che lo distrae –Sembri uno che ha visto un fantasma.-
Il nano si volta sorpreso verso di noi e poco dopo giunge Balin, accennando un sorriso ed interviene – E’ così. L’ultima volta che abbiamo visto tale arma la città andava a fuoco, fu il giorno in cui arrivò il drago.-
Mi siedo per terra incuriosita dal racconto di Balin e aspettando fremente la sua storia, quanto mi piace il suo modo di narrare anche se si tratta dei suoi tristi ricordi, la sua voce mi culla dentro di essi e mi sembra quasi di viverli anch’io, riuscendo a capire la sua amarezza e il suo dolore che non si sono sopiti durante questi anni.
-Il giorno in cui Smaug distrusse Dale, Girion il signore della città radunò i suoi arcieri per colpire la bestia, ma la pelle del drago è dura più dell’armatura più resistente: solo una freccia nera partita da una lancia del vento poteva trafiggerne la pelle.- continua il nano –E poche di quelle frecce furono realizzate, la scorta si andava a riducendo, quando Girion tentò di opporre resistenza.-
-Se la mira degli uomini fosse andata a segno molte cose sarebbero cambiate.- afferma quasi sussurrando Thorin, continuando poi a guardare fuori dalla finestra.
A un certo punto si unisce a noi anche Bard –Parli come se ci fossi stato…-
-Tutti i nani conoscono il racconto.- ribatte lapidario Thorin, probabilmente non vuole far capire a Bard il vero motivo del nostro viaggio.
-Allora saprai che Girion colpì il drago, gli allentò una squama sotto l’ala destra, ancora un colpo e avrebbe ucciso la bestia.- afferma Bain convinto delle sue parole, che tuttavia vengono velocemente zittite da Dwalin che ridacchiando senza cattiveria risponde –Quella è una favola giovanotto, niente di più.-
-E se fosse vera, ogni favola ha una base di realtà, potremo avere una speranza…- mi rivolgo a bassa voce a Balin per non farmi sentire dai nostri anfitrioni, sfortunatamente il nano si rattrista alle mie parole e fa un cenno di dissenso con la testa.
Thorin intanto si fa avanti verso Bard –Hai preso il nostro denaro, dove sono le nostre armi?-
-Aspettatemi qui.- risponde l’uomo.
Finita la conversazione mi alzo e vado verso Sigrid impegnata a mettere a posto la cucina; mentre i nani fanno una piccola riunione, non dico che non mi interessa sentire ma comunque sarebbe inutile intervenire in questi casi, direbbero semplicemente che non sono questioni da donne… talvolta sono proprio misogini.
Poco dopo ritorna Bard con un sacco lungo e nero che poggia sul tavolo intorno al quale tutti i nani si riuniscono, saranno le armi promesse; apre il sacco e ci sono martelli o comunque strumenti modificati solo simulacri delle armi.
-Sigrid hai bisogno di una mano in cucina?- mi ritiro, non ho voglia di sentire i prevedibili brontolamenti dei miei compagni, che sicuramente non tarderanno ad arrivare.
-Si, grazie… ma non stai con i tuoi compagni?- mi domanda confusa la ragazza.
-Ehm no… e fra poco capirai il perché…- mi avvicino per poi prendere uno straccio e pulire i piani della cucina.
3-2-1.. boom: nella cucina si sentono i brontolii dei nani  e le risposte piccate di Bard, che poverino avrà fatto il possibile con i suoi mezzi, ma i nani speravano in qualcosa di meglio e sono abbastanza intransigenti in queste cose.
-Brontolano sempre così spesso?- mi chiede ingenuamente Sigrid.
-Qualche volta… la prima volta che gli ho incontrati hanno intavolato nel giro 10 minuti circa tre discussioni diverse.- ridacchio continuando a pulire.
-Davvero? …Comunque per sta sera una zuppa gli andrà bene anche a loro?-
-Sì, dico davvero… già allora ho capito di intervenire solo quando gli animi si placano… la zuppa gli andrà benissimo, tranquilla.- rispondo con un sorriso, in modo da tranquillizzarla e farle capire che anche se i nani brontolano non muoveranno un dito verso suo padre, che comunque ci sta ospitando.
-Ma da quanto tempo che viaggi con loro? E sono solo uomini?- domanda, sembra quasi un poco imbarazzata dal quesito notando il leggero rossore sulle guancie.
-Beh da fine primavera, giù di lì. E, sì, niente ragazze a parte me…cosa posso fare per aiutarti con la zuppa?-
-Affetta le cipolle, se non ti dispiace… e come è andata? Cioè per una ragazza sarà stata dura per te…-
Come richiesto prendo il tagliere, coltello e comincio a tagliare le cipolle –All’inizio non è stato proprio semplicissimo lo ammetto, ma sono dei compagni simpatici e leali; ci si affeziona velocemente.- comincio ovviamente a lacrimare mentre parlo –Ti vanno bene così?- chiedo asciugandomi le lacrime con la manica.
-Sì, ottimo… ti va di tagliare anche le carote?-
-Passamele pure…- rispondo contenta di rendermi almeno un poco utile.
Continuiamo a chiacchierare allegramente io e SIgrid, e devo ammettere che mi fa piacere che ci sia una presenza femminile… non che Tauriel mi sia dispiaciuta, anzi ma c’erano delle sbarre di mezzo e fare veramente amicizia era un po’ difficile.
Finalmente i nani smettono di brontolare, avranno trovato di certo una soluzione, almeno spero.
Si avvicina Fili alla cucina un po’ scoraggiato per via delle armi immagino, alzo lo sguardo dal tagliere intenta a curare un'altra verdura –Novità?- chiedo curiosa.
-Sì, sta notte andiamo a prendere delle vere armi all’interno di un palazzo.- risponde a bassa voce, sempre attento a non farsi sentire nemmeno da Sigrid.
-Non mi sembra saggio.-
-Non hai visto quelle che ha portato Bard.- afferma con un broncio, che mi ricorda quasi un bambino a cui è appena caduto il gelato per terra.
-Le ho viste e rimango della stessa opinione, comunque vi seguirò come sempre.- affermo sorridendogli.
-Stai bene vestita da donna e ti vedo bene anche così dietro ad una cucina. Hai pianto? Hai gli occhi rossi? Stai bene, vero?- domanda preoccupato, probabilmente ha notato la mia irritazione agli occhi dovuta alle cipolle che ho curato prima.
-Sì, ho pianto; ma solo perché ho curato le cipolle Fili.- rispondo ridendo, per poi cambiare velocemente argomento -Come sta tuo fratello?-
-E’ seduto appoggiato con un bastone lì sull’angolo.- indica con la testa il nano, per non farsi notare da Kili.
Lo guardo dalla mia postazione e non posso fare a meno di preoccuparmi :Kili è sempre più pallido, assieme a lui c’è anche Oin che gli sta misurando la febbre; velocemente abbandono la cucina e mi dirigo verso di lui.
-Ora ci fai vedere la ferita.- affermo rigida, con Oin che annuisce verso di me.
-Fai come vuoi…- risponde il giovane nano, non molto contento della presa di posizione mia e del medico.
-Certo che facciamo come vogliamo, ragazzo.- brontola Oin, appoggiando la tromba per terra e prendendogli delicatamente la gamba.
Comincio a toglierli le bende pian piano, tuttavia sembra che il sangue si sia rattrappito intorno alla pelle, tanto da rendere difficile la rimozione del medicamento; Oin sbuffa seccato e si rivolge verso di me –Anaïs, chiedi delle garze e bagnale con dell’acqua calda.- ordina il medico.
Ritorno verso la cucina velocemente verso la cucina rivolgendomi subito verso Sigrid rimasta a pulire il piano da lavoro–Sigrid, scusa se ti ho abbandonato, ma un mio compagno non sta molto bene avresti qualcosa per pulire una ferita e delle bende?-
-Non ti preoccupare, adesso basta che la zuppa bolli per un po’ ed è fatta, per le bende vi raggiungo subito.-
-Un poche dovrebbe essere bagnate con dell’acqua calda.- l’avviso sempre un poco preoccupata, mentre lei tranquillamente mi sorride –Va bene, arrivano subito… avevo fatto riscaldare dell’acqua poco fa per del thè, dammi un paio di minuti.-
Aspetto la ragazza inginocchiata davanti a Kili con Oin che nuovamente tenta di sollevare piano le bende, mentre io gli tengo alta la gamba ferita, poi si avvicina anche Fili mi appoggia una mano sulla spalla; ha il volto serio mentre scruta suo fratello si vede che è davvero molto preoccupato, anche se cerca di non darlo a vedere.
Arriva Sigrid con uno straccio immerso nell’acqua bollente e delle bende che sembrano pulite,
-Grazie.- borbotta Oin, prendendo lo straccio bollente, mentre Sigrid si allontana sotto l’occhio attento di Fili, che la guarda anche un po’ troppo tanto che mi trovo a distrarlo con un colpo di tosse.
Il biondo sobbalza e mi sorride quasi divertito dalla mia improvvisa tosse, seccata mi volto verso Oin e noto che anche lui scuote la testa divertito… sbuffo, seccata insomma non posso avere un poco di tosse improvvisa senza che questi nani pensino subito male. Che poi la tosse fosse data da un leggero fastidio per come Fili guardava Sigrid, non è affatto importato. Assolutamente.
-Fili, prendi il posto di Anaïs e tieni forte la gamba di Kili. Ragazza, tu bagna la pelle intorno la ferita così riusciamo a togliere più facilmente le bende.- ordina Oin, senza mezzi termini.
 Faccio come ordinato e comincio a bagnare la pelle mentre Oin tira piano la vecchia benda ricavata dal mio mantello, guardo un attimo Kili che si morde le labbra per non urlare e stringe forte gli occhi, ma qualche lacrime scende lo stesso sul suo viso pallido e stanco.
Oin continua inarrestabile a togliere le bende scoprendo una brutta e profonda ferita, fortunatamente non sembra che si siano incastrate schegge del legno della freccia, ma è strana non c’è pus ma solo un bordino viola intorno a questa.
Oin borbotta qualcosa contrariato, mentre pulisce la ferita e ad un certo punto si rivolge verso Fili, il quale guarda la ferita con odio misto a preoccupazione; anch’io sono molto preoccupata e ciò che vedo non mi fa sperare per il meglio; una ferita di questo tipo avrebbe fatto fuoriuscire del pus come reazione normale, ho paura che si sia infettata e l’ultimo pezzo di viaggio tra pesci e toilette non ha, di certo, aiutato la guarigione.
-Dovresti stare fermo.- afferma il medico  sempre brontolando –Meglio che tu stia qui.-
-No, il mio compito è seguire Thorin.- ribatte Kili deciso tentando di alzarsi in piedi.
-Testardo di un Durin.- borbotta Oin –Riesci appena ad alzarti in piedi, cosa pensi di fare con quella gamba?-
-Rendere comunque fiero mio zio.- sussurra deciso Kili guardando Oin senza permettere repliche, tanto che il vecchio nano se ne va parecchio irritato.
-Ha ragione Oin, dovresti riposare.- intervengo seria.
-Dovresti cambiarti fra poco andremo via.- continua invece Kili facendo finta di non aver sentito.
-A prendere le armi?- chiedo guardando prima Kili e poi Fili, che abbassa la testa incontrando il mio sguardo.
-Sì…- sussurra il secondo.
-Kili, la ferita è grave… dovresti rimanere qui.- insisto cercando di riportarlo alla ragione.
-Seguo lo zio.-
-Testardo di un nano fai come vuoi allora. Vado a cambiarmi.- brontolo, guardando male anche suo fratello maggiore che non sta facendo niente per fermarlo.
Mi dirigo a riprendere i miei abiti che essendo stati maggiormente vicini al fuoco rispetto agli altri sono più caldi e li indosso volentieri, con naturalmente la mia borsa anch’essa asciutta; il libro, a dire la verità, non l’ho nemmeno aperto, temo infatti di trovarlo in condizioni pietose.
Non mi sarebbe dispiaciuto tenere il vestito ancora un poco.
È da tanto che non indosso una gonna, non mi trucco né pettino; non sono mai stata una grande amante di queste cose, ma pur non avendo l’ossessione ne sento la mancanza: il poter indossare un vestito, acconciarmi i capelli, rendermi carina per una persona speciale, tutte piccolezze che in questo viaggio mi sono state negate, trovo la mia femminilità solo nei sentimenti e non nei gesti.
Ma che stupida, abbiamo altro a cui pensare.
Mi dirigo verso l’antro e ci sono i nani che spingono Bain per uscire fuori dalla casa, facendolo cadere sul pavimento, prima di raggiungere gli altri lo aiuto ad alzarsi –Perdonaci...- gli sussurro per poi seguire i miei compagni,  salutando con la mano le due ragazze che sono rimaste immobili a guardare la scena.
 
Giungiamo protetti dalla notte dinnanzi ad un grande palazzo che ad occhio è quello tenuto con maggior cura rispetto il resto delle costruzioni, in alto c’è una finestra che normalmente non sarebbe raggiungibile: ma grazie l’ingegno dei miei compagni è a portata di mano.
I nani formano infatti una scaletta con le loro schiene fino ad arrivare ad aprire la finestra, mi muovo su di essi cercando di non pesare troppo fino ad entrare di soppiatto nell’armeria, con me ci sono anche Thorin, Bilbo, Bofur, Nori e Kili.
Ci carichiamo tutti di un gran numero di armi, soprattutto Kili che per non far vedere la sua condizione allo zio si riempie le braccia di spade lunghe e pesanti, comunque vedo che Thorin lo ferma con aria parecchio preoccupata –Kili, stai bene?-
-Ce la faccio, andiamocene via.- risponde il nipote, dirigendosi piano verso le scale.
Lo guardo mentre se ne va, ma poi mi avvicino a Thorin –Ti ha mentito.- gli sussurro –Quella ferita è profonda e soprattutto strana.-
Il nano non fa in tempo a rispondermi che un rumore di metallo caduto si estende per l’armeria e anche all’esterno di essa, nel giro di pochi secondi mi ritrovo con una lama sulla gola da quelle che sono le guardie da cui siamo scappati prima.
Queste conducono me e i miei compagni all’esterno dell’edificio, dove ci attende anche il resto della compagnia anch’essa tenuta sotto stretto controllo da altrettante guardie.
Nevica, piccoli fiocchi volteggiano leggiadri intorno a noi mentre veniamo spinti con le armi sulla schiena davanti ad una grande abitazione anch’essa molto curata come l’armeria, con davanti una grande scalinata controllata da guardie, cerco di mantenere un portamento fiero, non voglio abbassare la testa da questa sottospecie di celerini.
La porta della casa si apre piano e di poco, spunta fuori Mr Monociglio, e subito dopo le porte si spalancano e spunta un signore grasso dai radi, ma lunghi capelli rossi che usa per cercare di fare un ridicolo riporto –Che cosa significa questo?- chiede.
-Gli abbiamo sorpresi a rubare armi, signore.- risponde quello che credo sia il capitano delle guardie, mi sa che è il cornuto.
-Ah, nemici dello Stato?- domanda Mr Riporto.
- Un disparato mucchio di mercenari come mai nella vita ,signore.- interviene Monociglio, io vorrei ribattere con una battutina pungente, ma la lancia sul mio collo è un ottimo disincentivo.
-Frena quella lingua.- si fa avanti Dwalin –Tu non sai di chi parli… lui non è un criminale qualunque, lui è Thorin, figlio di Thrain, figlio di Thror.-
-Noi siamo i nani di Erebor.- continua Thorin – Siamo venuti a reclamare la nostra terra natia, ricordo questa città al tempo della sua grandezza, flotte di navi attraccate al porto colme di sete e gemme preziose. Questa non era una città abbandonata sul lago, questo era il centro di tutto il commercio del nord. Io garantirei il ritorno di quei giorni ,riaccenderei le grandi fornaci dei nani e farei fluire ricchezza di nuovo nelle sale di Erebor.-
La folla radunatasi acclama alla parole di Thorin annebbiati da promesse di ricchezze; promesse che sono a fondo perduto secondo me, dato che dimenticano un particolare di non piccola dimensione e sarebbe il drago.
-Morte!- interviene improvvisamente Bard –Ecco cosa ci porterai, fuoco di drago e rovina, se risveglierai quella bestia distruggerà tutti noi.-
-Potete dare ascolto questo oppositore ma io vi prometto una cosa: se riusciremo tutti condivideranno le ricchezze della montagna. Avrete abbastanza oro da ricostruire Esgaroth per 10 volte almeno.-
La gente a queste parole è entusiasta, pendono dalla parole del nano e vedo Balin che muove la testa in segno di assenso, riconoscendo nella promessa appena fatta il suo Re; però interviene Mr Monociglio –Perché dovremo crederti sulla parola? Noi non sappiamo niente di te. Chi può garantire per la tua onestà?-
Bilbo alza la mano –Io, garantisco per lui, ho viaggiato a lungo con questi nani affrontando gravi pericoli e se Thorin Scudodiquercia da la sua parola… la manterrà.-
-Tutti voi! Ascoltatemi!- attira l’attenzione Bard –Avete dimenticato quello che è successo a Dale? Dimenticato quelli che sono morti nella tempesta di fuoco? E per quale motivo? La cieca ambizione di un Re della Montagna, così preso dall’avidità da non vedere oltre il suo desiderio.-
-Suvvia suvvia, non dobbiamo, nessuno di noi, essere troppo frettolosi a dare la colpa.- dice il Governatore –Non dimentichiamo che è stato Girion, signore di Dale, tuo antenato… – continua indicando Bard-… a fallire ad uccidere la bestia.-
Bard si avvicina a Thorin piano, profondamente colpito dalla parole del Governatore –Tu non hai alcun diritto ad entrare in quella montagna.-
-Io sono l’unico ad averlo.- risponde sotto voce il nano per poi dare le spalle all’uomo che ci ha accolto –Mi rivolgo al Governatore degli uomini del lago, vuoi vedere la profezia realizzata? Vuoi condividere la grande ricchezza del nostro popolo? Cosa rispondi?-
-Io dico a te, benvenuto!- allarga le braccia il Governatore ottenendo così le acclamazioni del suo popolo –Tre volte benvenuto, Re sotto la Montagna.-



Ciao!
Chiedo umilmente scusa per il ritardo nella pubblicazione, purtroppo i miei terribili esami mi hanno tenuta lontana da EFP per quasi un mese o anche di più togliendomi la voglia di scrivere e concludere questa storia!
Ma ora cercherò di aggiornare settimanalmente o anche più spesso, se vi fa piacere!
Vi chiedo ancora scusa! E ringrazio come sempre tutti! A presto
Bisous
Syl
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Sylvie91