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Autore: Illidan    24/03/2009    8 recensioni
1998! Non scorderò mai quell’anno... Gli zombie mi mangiarono il mio cellulare nuovo! Ebbene sì, questa è la parodia di Resident Evil 4!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ada Wong, Albert Wesker, Altro Personaggio, Leon Scott Kennedy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DIECI: LEON VS BOCIA

CAPITOLO DIECI: LEON VS BOCIA

 

Nel frattempo, in America, Mrs Kennedy, alias la mamma di Leon, una donna sulla sessantina ancora piuttosto vigorosa, dopo aver terminato la telefonata a suo figlio, si mette il suo cappotto fucsia e il suo orribile cappello a forma di tacchino, esce di casa e va di corsa alla sede degli agenti del governo degli Stati Uniti. Incurante di Ingrid che cerca di fermarla, la signora entra nell’ufficio del capo scardinando la porta e si piazza davanti alla scrivania.

 

Capo (alzandosi dalla sedia e sollevando gli occhiali neri dagli occhi):- Che significa questa intrusione, signora Kennedy?-

 

Mamma (furiosa):- Hai mandato là il mio bambino da solo! È in pericolo, lo sento! Devi mandare assolutamente qualcuno ad aiutarlo!-

 

Capo:- Senta, signora Kennedy, suo figlio sa badare a se stesso. È adulto e vaccinato. In ogni caso non sono fatti suoi, è compito mio dirigere questa missione, ora se ne vada!- (Afferra la donna per un braccio e fa per mandarla via.)

 

Mamma:- Nessuno può permettersi di trattarmi così!- (Fulminea, tira un calcio nella palle al capo, gli prende il braccio, lo solleva sopra di sè e lo scaraventa sulla scrivania che si sfascia. Ingrid la guarda allibita.)

 

Ingrid:- Ma... Come...?-

 

Mamma:- Anche se dal mio abbigliamento potrebbe sembrare che io sia solo una povera vecchietta con scarso gusto, per sua informazione in realtà io sono cintura nera di karatè e cintura rossa di Judo, signorina. (Si rivolge al capo.) Ai miei tempi ero la migliore spia della Guerra Fredda ed ero famosa, oltre che per il mio innegabile fascino, per la mia capacità di percepire i pericoli incombenti. Ora il mio bambino è in pericolo, ne sono sicura! Devi mandare dei rinforzi!-

 

Capo (rantolando fra i pezzi di legno della scrivania distrutta):- Ahia, ahia! Le giuro che lo farei, se potessi... Ma mi hanno già abbattuto due elicotteri e me n’è rimasto solo uno... Oooh, che male!-

 

Mamma:- Uno??? Voi siete gli agenti del governo degli Stati Uniti, dovete difendere il Presidente degli Stati Uniti e la sua famiglia e avevate in dotazione solamente tre elicotteri???-

 

Capo:- Ehm, sì... Il Presidente ci ha tagliato i fondi perché ha deciso di costruire un enorme ponte dalle Hawaii alla terra ferma. Dice che, se il premier nano italiano può fare un ponte per unire un’isola al resto del suo paese, noi non dobbiamo essere da meno!-

 

Mamma:- Quel Groan è un vero rincoglionito! Ma non ha capito che sua figlia è in pericolo?-

 

Capo:- Mi sa che se n’è già scordato...-

 

Mamma:- Va bene, ho capito! Ci dovrò pensare da sola! (Prende il cellulare e compone un numero.) Pronto? Devo parlare con il Sommo!-

 

Intanto Leon e Ashely sono arrivati all’uscita dal villaggio. Ma c’è un grande portone che impedisce loro di passare. Ha un piccolo incavo rotondo al posto della serratura.

 

Leon (spingendolo):- Oh, accidenti! Non si apre. Forse con una spallata... (Prende la rincorsa e tira una spallata tremenda. Il portone non si apre, ma Leon casca a terra per il contraccolpo.) Ahia! Che male! Ma non mi arrendo! Riproverò! (Si rialza e ripete le stesse mosse di prima, cadendo ancora a terra.) Oooh, la mia spalla! Che dolore!-

 

Ashley (tenendo un libretto in mano):- Aspetta, Leon, guarda cos’ho trovato!-

 

Leon:- Non ora, Ashley, sto pensando a come aprire questo portone! Hum, magari provando a prenderlo a testate...-

 

Ashley (sfogliando il libretto):- No, forse dovresti prima leggere qua!-

 

Leon:- Sì, sì! Dopo, dopo!- (Prende la rincorsa e tira una testata fortissima contro il portone, che però ovviamente non si apre. Leon casca a terra svenuto.)

 

Ashley (scuotendo la testa):- Che idiota!- (Si china su Leon e comincia a schiaffeggiarlo per svegliarlo.)

 

Leon (mezzo-svenuto):- No, Ida, non ti ho palpato il sedere... Mi sembrava solo che cadesse... e allora dovevo impedirlo...-

 

Ashley:- Ma che dici?- (Gli tira uno schiaffone più forte degli altri e Leon apre gli occhi.)

 

Leon:- Hu? Che è successo? Perchè mi riempi di schiaffi? Perchè mi scoppia la testa? Perchè sono per terra?-

 

Ashley:- La risposta a tutte le tue domande è che sei un deficiente! Mentre cercavi di ammazzarti, io ho trovato un modo per aprire il portone. Guarda!- (Gli mette di fronte agli occhi un libretto rilegato in pelle intitolato “Diario segreto del Bocia da l’oĉ de vetr”. Leon si rialza.)

 

Leon:- Ma dove l’hai trovato?-

 

Ashley:- Qui per terra.-

 

Leon:- E cosa c’è scritto che potrebbe servirci?-

 

Ashley:- Guarda sulle pagine di oggi.- (Leon lo prende in mano.)

 

Leon (leggendo):- “Oggi sarà una bella giornata: Signùr Soddler mi ha promesso una nuova testa di terrone per la mia collezione e anche una di un americano. In effetti potrei cominciare una nuova raccolta: non mi dispiacerebbe collezionare teste americane. Ma prima devo completare quella già iniziata.” (Leon si tocca il collo e deglutisce.) Beh, questa parte non mi interessa. Vediamo più avanti! (Scorre la pagina e legge.) “Putàniga! Orca malora! È successo un gran rebelòt! Tutti quei barlafüss che avevo mandato ad ammazzare il terrone e l’americano e a catturare la s’cèta sono spariti! Sono andati a Milàn a comprarsi dei estìc di merda! Mi hanno lasciato da solo come un cuiù! E ora Signùr Soddler mi farà un culo così, se non fermerò l’americano. Ma non fuggirà: il portone all’uscita del villaggio si può aprire solo al mio sguardo! Gli tenderò un agguato nel gabanòt dove faccio i miei bagni nella polenta. Lo prenderò sicuramente di sorpresa: è talmente idiota che non capirà il mio piano neanche dopo aver letto queste parole sul mio diario che lascerò a posta vicino al portone.” Hum, come al solito non è uno scritto di facile interpretazione.-

 

Ashley (sbalordita):- Ma cosa dici? Sei dislessico?-

 

Leon:- Adesso basta parolacce, le ragazze non dovrebbero dirne! Credo di aver capito di dover andare in un capanno qui vicino, magari lì troverò la chiave del portone.- (Si incammina.)

 

Ashley (tra sé):- Che era idiota lo sapevo, ma non credevo così tanto...-

 

I due dopo un po’ arrivano davanti a un capanno. Si sente puzza d’agguato lontano un miglio. Infatti persino Leon comincia ad accorgersene.

 

Leon:- Meglio se tu ne resti fuori, Ashley. Vai a nasconderti!- (Nessuno gli risponde. Leon si volta e vede che Ashley è già sparita.)

 

L’agente americano deglutisce e apre la porta. Entra nel capanno con la pistola in pugno e guarda velocemente di fronte a sé, a destra e a sinistra. Ma non vede nessuno: il capanno è vuoto, ci sono solo alcune damigiane piene di grappa fatta in casa e un’enorme vasca per i bagni nella polenta.

 

Leon (sospirando):- Fiuuu! Meno male, avevo quasi pensato che ci fosse lo strangolatore col barbone! Ma per fortuna non c’è e ora me ne vado. (Rinfodera la pistola e fa per voltarsi ma sente con la mano destra qualcosa dietro di lui. Non è la porta.) Oh, cacchio! (Leon comincia a sudare freddo. Muove la mano e tasta l’essere dietro di lui per capire chi è.) Hum... Pettorali d’acciaio... Barbona folta e ispida... Nasone adunco... E, temo, occhio di vetro!- (Ma sbaglia e mette il dito nell’occhio vero del Bocia.)

 

Bocia:- AAAAAAAHHH!!! IL MIO OCCHIO BUONO!!!-

 

Leon (voltandosi di scatto):- AAAAAAAAHHHH!!! EL BOCIA DA L’OC DE VETR!!! (Il Bocia lo afferra per la gola e lo lancia contro il soffitto. Leon sbatte la testa e cade sul pavimento come un sacco di patate. Il Bocia intanto chiude la porta facendo un nodo alla bocca di lupo con la sbarra di acciaio. Poi si avvicina a Leon per strozzarlo, ma l’agente rotola di lato e calcia una damigiana di grappa, che comincia a versarsi a terra. Leon punta la pistola sul liquido.) Adìo, Ambroeus! (Spara e subito la grappa prende fuoco. Leon salta e schiva l’esplosione delle damigiane, mentre il Bocia ne viene investito in pieno. Ma l’unico effetto è che si brucia il suo soprabito, peraltro parecchio brutto e fuori moda, e i pantaloni, cosicchè rimane solo con le mutande a cuoricini. Tuttavia contemporaneamente la sua schiena e le sue braccia si allungano, mentre l’addome scompare per fare posto a numerosi aculei e sulla schiena spuntano altre due braccia che terminano in pungiglioni. Leon lo guarda un po’ preoccupato.) Ehm, senti, rimaniamo calmi: i vestiti te li posso ricomprare...-

 

Bocia:- Ma vadan via i ciapp i estìc! La mia grapa da la goma*! RAAAAAARGH!!!- (Dopo aver lanciato il suo urlo di furia, il Bocia si scaglia contro Leon.)

 

Leon:- Mi spiace per la grappa, te la ripagoooo!!! (Il Bocia lo afferra con una mano. Poi comincia a lanciarlo in aria e a giocarci come se fosse un birillo da giocoliere.) No, mettimi giù! Mi viene da vomitare!- (Il Bocia lo scaraventa a terra in fondo alla baracca.)

 

Bocia (avvicinandosi a Leon minaccioso):- Ti farò a pezzi, americano di merda! Non hai speranze contro di me! Sono l’uomo più forte della Padania e quindi anche del mondo intero! Non esiste nessuno, tantomeno nel tuo schifiùs paese, più forte di me!!!- (Il tetto della baracca viene sfondato da un colpo fortissimo e un istante dopo un uomo dalla barba e i capelli tendenti al rosso e con cappello e stivali da texano colpisce il Bocia alla testa con un calcio rotante. La testa si stacca di netto e vola fuori da una finestra, fa il giro del mondo due volte e infine rotola di fianco a Leon.)

 

Chuck Norris (rivolto al cadavere del Bocia):- Ora non bestemmierai più!-

 

Leon (sbalordito):- Chuck Norris! Ma come è possibile?-

 

Chuck Norris:- Dovevo un favore a tua madre, figliolo. Adesso devo andare però: in Texas c’è bisogno di me!-

 

Leon:- Grazie, Vostra Calciorotanza! Addio!- (Chuck Norris lo saluta con un piccolo movimento del cappello, si volta e parte in volo come un razzo, passando dal buco nel tetto creato prima.)

 

 

Lo so che questo capitolo è un po’ più breve degli altri, ma, data la presenza di Sua Calciorotanza in persona, ovviamente è come se fosse lungo il doppio (chi non è d’accordo sarà calciorotato all’istante!).

Ringraziamenti:

 

@nueblackcrowfriend: Come vedi, ho richiesto la partecipazione di Chuck Norris già per questa fic, per l’altra dovrò usare un altro stratagemma!

 

@Suikotsu: Spero sia stato divertente anche questo!

 

@White Shadow: Beh, Leon l’ho ridotto un po’ un pirla, hai ragione... Però sono contento che ti faccia ridere! I dialetti ci stavano bene, una lingua incomprensibile come quella degli spagnoli nel videogioco. Ma non li ho scelti proprio a caso...

 

@SgF: Grazie per il commento così elaborato! Non ci avevo proprio fatto caso agli accenti, li correggerò. Ti ringrazio anche per aver lodato così tanto le mie capacità comiche, spero di non deluderti in futuro.

 

@Sengir: Che sfiga che ha il tuo compagno di classe!

 

 

*grapa da la goma=grappa distillata abusivamente.

   
 
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