CAPITOLO DIECI: LEON VS BOCIA
Nel frattempo, in America, Mrs Kennedy, alias la mamma
di Leon, una donna sulla sessantina ancora piuttosto vigorosa, dopo aver
terminato la telefonata a suo figlio, si mette il suo cappotto fucsia e il suo orribile
cappello a forma di tacchino, esce di casa e va di corsa alla sede degli agenti
del governo degli Stati Uniti. Incurante di Ingrid che cerca di fermarla, la
signora entra nell’ufficio del capo scardinando la porta e si piazza davanti
alla scrivania.
Capo (alzandosi dalla sedia e
sollevando gli occhiali neri dagli occhi):- Che significa questa intrusione,
signora Kennedy?-
Mamma (furiosa):- Hai mandato
là il mio bambino da solo! È in pericolo, lo sento! Devi mandare assolutamente
qualcuno ad aiutarlo!-
Capo:- Senta, signora
Kennedy, suo figlio sa badare a se stesso. È adulto e vaccinato. In ogni caso
non sono fatti suoi, è compito mio dirigere questa missione, ora se ne vada!-
(Afferra la donna per un braccio e fa per mandarla via.)
Mamma:- Nessuno può
permettersi di trattarmi così!- (Fulminea, tira un calcio nella palle al capo,
gli prende il braccio, lo solleva sopra di sè e lo scaraventa sulla scrivania
che si sfascia. Ingrid la guarda allibita.)
Ingrid:- Ma... Come...?-
Mamma:- Anche se dal mio
abbigliamento potrebbe sembrare che io sia solo una povera vecchietta con
scarso gusto, per sua informazione in realtà io sono cintura nera di karatè e
cintura rossa di Judo, signorina. (Si rivolge al capo.) Ai miei tempi ero la
migliore spia della Guerra Fredda ed ero famosa, oltre che per il mio
innegabile fascino, per la mia capacità di percepire i pericoli incombenti. Ora
il mio bambino è in pericolo, ne sono sicura! Devi mandare dei rinforzi!-
Capo (rantolando fra i pezzi
di legno della scrivania distrutta):- Ahia, ahia! Le giuro che lo farei, se
potessi... Ma mi hanno già abbattuto due elicotteri e me n’è rimasto solo
uno... Oooh, che male!-
Mamma:- Uno??? Voi siete gli
agenti del governo degli Stati Uniti, dovete difendere il Presidente degli Stati
Uniti e la sua famiglia e avevate in dotazione solamente tre elicotteri???-
Capo:- Ehm, sì... Il
Presidente ci ha tagliato i fondi perché ha deciso di costruire un enorme ponte
dalle Hawaii alla terra ferma. Dice che, se il premier nano italiano può fare
un ponte per unire un’isola al resto del suo paese, noi non dobbiamo essere da
meno!-
Mamma:- Quel Groan è un vero
rincoglionito! Ma non ha capito che sua figlia è in pericolo?-
Capo:- Mi sa che se n’è già
scordato...-
Mamma:- Va bene, ho capito!
Ci dovrò pensare da sola! (Prende il cellulare e compone un numero.) Pronto?
Devo parlare con il Sommo!-
Intanto Leon e Ashely sono arrivati all’uscita dal
villaggio. Ma c’è un grande portone che impedisce loro di passare. Ha un
piccolo incavo rotondo al posto della serratura.
Leon (spingendolo):- Oh,
accidenti! Non si apre. Forse con una spallata... (Prende la rincorsa e tira
una spallata tremenda. Il portone non si apre, ma Leon casca a terra per il
contraccolpo.) Ahia! Che male! Ma non mi arrendo! Riproverò! (Si rialza e
ripete le stesse mosse di prima, cadendo ancora a terra.) Oooh, la mia spalla!
Che dolore!-
Ashley (tenendo un libretto
in mano):- Aspetta, Leon, guarda cos’ho trovato!-
Leon:- Non ora, Ashley, sto pensando
a come aprire questo portone! Hum, magari provando a prenderlo a testate...-
Ashley (sfogliando il
libretto):- No, forse dovresti prima leggere qua!-
Leon:- Sì, sì! Dopo, dopo!-
(Prende la rincorsa e tira una testata fortissima contro il portone, che però
ovviamente non si apre. Leon casca a terra svenuto.)
Ashley (scuotendo la testa):-
Che idiota!- (Si china su Leon e comincia a schiaffeggiarlo per svegliarlo.)
Leon (mezzo-svenuto):- No,
Ida, non ti ho palpato il sedere... Mi sembrava solo che cadesse... e allora
dovevo impedirlo...-
Ashley:- Ma che dici?- (Gli
tira uno schiaffone più forte degli altri e Leon apre gli occhi.)
Leon:- Hu? Che è successo?
Perchè mi riempi di schiaffi? Perchè mi scoppia la testa? Perchè sono per
terra?-
Ashley:- La risposta a tutte
le tue domande è che sei un deficiente! Mentre cercavi di ammazzarti, io ho
trovato un modo per aprire il portone. Guarda!- (Gli mette di fronte agli occhi
un libretto rilegato in pelle intitolato “Diario segreto del Bocia da l’oĉ
de vetr”. Leon si rialza.)
Leon:- Ma dove l’hai
trovato?-
Ashley:- Qui per terra.-
Leon:- E cosa c’è scritto che
potrebbe servirci?-
Ashley:- Guarda sulle pagine
di oggi.- (Leon lo prende in mano.)
Leon (leggendo):- “Oggi sarà
una bella giornata: Signùr Soddler mi ha promesso una nuova testa di terrone
per la mia collezione e anche una di un americano. In effetti potrei cominciare
una nuova raccolta: non mi dispiacerebbe collezionare teste americane. Ma prima
devo completare quella già iniziata.” (Leon si tocca il collo e deglutisce.)
Beh, questa parte non mi interessa. Vediamo più avanti! (Scorre la pagina e
legge.) “Putàniga! Orca malora! È successo un gran rebelòt! Tutti quei
barlafüss che avevo mandato ad ammazzare il terrone e l’americano e a catturare
la s’cèta sono spariti! Sono andati a Milàn a comprarsi dei estìc di merda! Mi hanno lasciato da
solo come un cuiù! E ora Signùr Soddler mi farà un culo così, se non fermerò
l’americano. Ma non fuggirà: il portone all’uscita del villaggio si può aprire solo
al mio sguardo! Gli tenderò un agguato nel gabanòt dove faccio i miei bagni
nella polenta. Lo prenderò sicuramente di sorpresa: è talmente idiota che non
capirà il mio piano neanche dopo aver letto queste parole sul mio diario che
lascerò a posta vicino al portone.” Hum, come al solito non è uno scritto di
facile interpretazione.-
Ashley (sbalordita):- Ma cosa
dici? Sei dislessico?-
Leon:- Adesso basta
parolacce, le ragazze non dovrebbero dirne! Credo di aver capito di dover andare
in un capanno qui vicino, magari lì troverò la chiave del portone.- (Si
incammina.)
Ashley (tra sé):- Che era
idiota lo sapevo, ma non credevo così tanto...-
I due dopo un po’ arrivano davanti a un capanno. Si
sente puzza d’agguato lontano un miglio. Infatti persino Leon comincia ad
accorgersene.
Leon:- Meglio se tu ne resti
fuori, Ashley. Vai a nasconderti!- (Nessuno gli risponde. Leon si volta e vede
che Ashley è già sparita.)
L’agente americano deglutisce e apre la porta. Entra
nel capanno con la pistola in pugno e guarda velocemente di fronte a sé, a
destra e a sinistra. Ma non vede nessuno: il capanno è vuoto, ci sono solo
alcune damigiane piene di grappa fatta in casa e un’enorme vasca per i bagni
nella polenta.
Leon (sospirando):- Fiuuu!
Meno male, avevo quasi pensato che ci fosse lo strangolatore col barbone! Ma
per fortuna non c’è e ora me ne vado. (Rinfodera la pistola e fa per voltarsi
ma sente con la mano destra qualcosa dietro di lui. Non è la porta.) Oh,
cacchio! (Leon comincia a sudare freddo. Muove la mano e tasta l’essere dietro
di lui per capire chi è.) Hum... Pettorali d’acciaio... Barbona folta e
ispida... Nasone adunco... E, temo, occhio di vetro!- (Ma sbaglia e mette il
dito nell’occhio vero del Bocia.)
Bocia:- AAAAAAAHHH!!! IL MIO
OCCHIO BUONO!!!-
Leon (voltandosi di scatto):-
AAAAAAAAHHHH!!! EL BOCIA DA L’OC DE VETR!!! (Il Bocia lo afferra per la gola e
lo lancia contro il soffitto. Leon sbatte la testa e cade sul pavimento come un
sacco di patate. Il Bocia intanto chiude la porta facendo un nodo alla bocca di
lupo con la sbarra di acciaio. Poi si avvicina a Leon per strozzarlo, ma
l’agente rotola di lato e calcia una damigiana di grappa, che comincia a
versarsi a terra. Leon punta la pistola sul
liquido.) Adìo, Ambroeus! (Spara e subito la grappa prende fuoco. Leon salta e
schiva l’esplosione delle damigiane, mentre il Bocia ne viene investito in
pieno. Ma l’unico effetto è che si brucia il suo soprabito, peraltro parecchio
brutto e fuori moda, e i pantaloni, cosicchè rimane solo con le mutande a
cuoricini. Tuttavia contemporaneamente la sua schiena e le sue braccia si
allungano, mentre l’addome scompare per fare posto a numerosi aculei e sulla
schiena spuntano altre due braccia che terminano in pungiglioni. Leon lo guarda
un po’ preoccupato.) Ehm, senti, rimaniamo calmi: i vestiti te li posso
ricomprare...-
Bocia:- Ma vadan via i ciapp
i estìc! La mia grapa da la goma*! RAAAAAARGH!!!- (Dopo aver lanciato il suo
urlo di furia, il Bocia si scaglia contro Leon.)
Leon:- Mi spiace per la
grappa, te la ripagoooo!!! (Il Bocia lo afferra con una mano. Poi comincia a
lanciarlo in aria e a giocarci come se fosse un birillo da giocoliere.) No,
mettimi giù! Mi viene da vomitare!- (Il Bocia lo scaraventa a terra in fondo
alla baracca.)
Bocia (avvicinandosi a Leon
minaccioso):- Ti farò a pezzi, americano di merda! Non hai speranze contro di
me! Sono l’uomo più forte della Padania e quindi anche del mondo intero! Non
esiste nessuno, tantomeno nel tuo schifiùs paese, più forte di me!!!- (Il tetto
della baracca viene sfondato da un colpo fortissimo e un istante dopo un uomo
dalla barba e i capelli tendenti al rosso e con cappello e stivali da texano
colpisce il Bocia alla testa con un calcio rotante. La testa si stacca di netto
e vola fuori da una finestra, fa il giro del mondo due volte e infine rotola di
fianco a Leon.)
Chuck Norris (rivolto al
cadavere del Bocia):- Ora non bestemmierai più!-
Leon (sbalordito):- Chuck
Norris! Ma come è possibile?-
Chuck Norris:- Dovevo un favore
a tua madre, figliolo. Adesso devo andare però: in Texas c’è bisogno di me!-
Leon:- Grazie, Vostra
Calciorotanza! Addio!- (Chuck Norris lo saluta con un piccolo movimento del
cappello, si volta e parte in volo come un razzo, passando dal buco nel tetto
creato prima.)
Lo so che questo capitolo è
un po’ più breve degli altri, ma, data la presenza di Sua Calciorotanza in
persona, ovviamente è come se fosse lungo il doppio (chi non è d’accordo sarà
calciorotato all’istante!).
Ringraziamenti:
@nueblackcrowfriend: Come
vedi, ho richiesto la partecipazione di Chuck Norris già per questa fic, per
l’altra dovrò usare un altro stratagemma!
@Suikotsu: Spero sia stato
divertente anche questo!
@White Shadow: Beh, Leon l’ho
ridotto un po’ un pirla, hai ragione... Però sono contento che ti faccia
ridere! I dialetti ci stavano bene, una lingua incomprensibile come quella
degli spagnoli nel videogioco. Ma non li ho scelti proprio a caso...
@SgF: Grazie per il commento
così elaborato! Non ci avevo proprio fatto caso agli accenti, li correggerò. Ti
ringrazio anche per aver lodato così tanto le mie capacità comiche, spero di
non deluderti in futuro.
@Sengir: Che sfiga che ha il
tuo compagno di classe!
*grapa da la goma=grappa distillata abusivamente.