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Autore: Tilpion    25/02/2016    1 recensioni
Sette personaggi si risvegliano in un sotterraneo. A un certo punto vengono aggrediti da sei orchetti, ma questo è solo l'inizio di qualcosa più grande. Attenzione: Il primo capitolo è in italiano un po' arcaico, perciò se non lo sopportate, vi conviene passare al successivo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Azogo


Per le chiappe di un ogre, che ho fatto di male nella mia vita da ladro per meritarmi simili babbei come compagni?! Che branco di goblin! Tuttavia devo ammettere che possa risultare utile uno stuolo di gente che ti eliminano i soggetti pericolosi per depredarli… Come ad esempio quella coppia di pellicce ambulanti che avevano appena accoppato nell’ingresso della casa. Mi domandavo come potesse non averci sentito nessuno, se per ucciderlo avevano fatto più rumore di un gigante delle colline col raffreddore in una cristalleria. In ogni modo dopo di ciò l’elficiattolo naturalista si mette ad origliare se c’è qualcuno aldilà della porta a destra. Dopo questo immenso sforzo mi ingiungono di aprire quella serratura assolutamente ridicola, perché quando c’è dal lavorare questi gran incantatori delegano ad altri, peggio di degli schiavisti. Dopo che ebbi finito l’orda si precipita dentro e mi fa aprire un’altra porta: una dispensa(ovviamente non li abbiamo presi su subito, nosignore!). dall’altra parte della cucina dove ci troviamo c’è un solito sgabuzzino(non starò più a tediarvi con la solita storiella che tanto tutte le porte le fanno aprire a me, addirittura se ci fosse solo una porta in mezzo alla pianura me la farebbero aprire, razza di kuo-toa!). e dietro chi troviamo? Un elfo ( forse bardo, di genere indefinito) e subito penso “Ottimo altro bottino” e invece gli altri gli stanno a chiedere chi è, da dove viene , come si chiama il tuo topo crudele e simili baggianate. Del resto lui( o lei? Facciamo lui) furbescamente fu molto evasivo; e poi la congrega dei buonisti( lo sfregiato, il fumatone e il signor “sono bello, bravo e buon”, che ci aveva raggiunto nel frattempo) decidono di non derubarlo, che babbuini. In ogni modo usciamo da lì e ci dirigiamo all’altra porta. L’elficiattolo ci avverte di un pericolo oltre la porta.”Bene” mi dico “è il momento buono per squagliarsela o lasciarla chiusa”. Invece quell’incosciente di un guerriero li convince a battersi. Si può essere più stupidi? Ci disponiamo per l’assalto e il furbone di un bardo si mantiene in disparte, perché non lo faccio anch’io? Ah già sono tenuto sotto mira dagli altri. Apro, la porta vado nelle retrovie e... Per le teste di un ettin! Sulla soglia appare una maledetta armatura animata armata di randello e scudo e dietro si intravede un'altra stramaledettissima lattina ambulante con tanto di alabarda. Comincia una rissa furibonda e mica mi cade una freccia dall'arco mentre sto tirando?!?La prima mazzulla il druido che si ritrova mezzo distrutto, l'incompetente manco è buono di lanciare un incantesimo senza che questo non funzioni, prima di essere ridotta a un'ammasso contorto di ferro e il suo compare fa la stessa fine. Lo sciamano si avvicina subito al druido, mentre muove le mani e uno strano bagliore emerge dal terreno e inonda il tipo dai capelli bianchi. L'elfo lo guarda stupito e gli dice:”Mastro nano, forse ti ho giudicato male. Sarò tuo alleato da adesso all'avvenire”. Idiota. Mai fare tali proposte. Entriamo dentro questa stanza con due porte, apriamo la prima e cosa troviamo? Un forziere pieno di gemme e soldi; finalmente questa avventura comincia ad avere un senso! Dopo aver alleggerito il tesoro( figurarsi se quei sottotipi di goblin se ne accorgono). L'altra porta si apre su un'armeria che pare che siano passati secoli dall'ultima volta che qualcheduno l'abbia usata. Saliamo su per la scala facendo rumore come un branco di bisonti(chiedere consigli su come si fa per muoversi mentre sei in un edificio sconosciuto no, eh?). E infatti quel perfettino del paladino si trova alla fine delle scale quattro pantegane pulciose grandi come cani che lo attaccano. Con grazia e maestria supero con un solo salto il paladino e i topi e li attacco. Mi seguono Brunin e anche Astolfo. Il paladino ne spappola due con il suo martello, lo sciamano ne affetta uno, mentre l'ultimo lo squarta lo Feanir. Quel fellone di un druido ha tentato qualche bastonata, mancandole tutte. Niente da dire, avrebbero un futuro come sterminatori di ratti. Mentre quell’ inetto di un bardo ha fatto la sua bella figura , cascando dalle scale mentre cercava di colpirne uno. in questa stanza circolare ci sono quattro porte. Dietro una ci sono varie gabbie con dentro animali( l'elficiattolo albino(Tilpion, forse? Vabbè, chiamiamolo così) rompe fino a che non gli diamo una mano ad aprirle). L'altra pareva una stanza d'alchimista con tanto di calderone e varie pozioni(Aramil ne prende quattro, comincia a capire qualcosa). Nella terza c'era un'altra porta, con una combinazione per aprirla, un tavolo protetto da una barriera di forza( grazie ancora ghiottone) e alcuni scaffali con vari oggetti che arraffiamo. apriamo la quarta e freghiamo due libri su una scrivania(gli altri erano protetti da una barriera che gli altri non potevano annullare ovviamente). Trovano anche un foglio con un indovinello e, dopo che li guardavo da cinque minuti scervellarsi, hanno avuto un'idea(che geni) che per fortuna era quella giusta. E dentro c'era un dannato cofanetto, probabilmente del mago. Il dannato fattone propone se continuare su per le scale, certo perché quando si prende ciò per cui si è venuti si va ancora in giro a rischiare la pellaccia. Per fortuna, sentiamo dei rumori e ragionevolmente ritorniamo al piano terra. Il damerino si rivela utile usando i suoi trucchetti per trasportare il bottino( un bel disco volante non è male). Torniamo da quell’inutile ranger e facciamo bisboccia e meno male, con squisita carne di ghiottone arrosto.

Il giorno dopo ci rimettiamo in marcia seguendo le indicazioni che emette il cofanetto(non ve l’ho detto, beh era ovvio che un cofanetto ti dica dove portarlo). Sul sentiero incontriamo un vecchio signore, che ci chiede di scortarlo a casa. Ovviamente i seccatori acconsentono, quando, mentre lo accompagniamo, cadiamo quasi tutti in una buca. Stranamente, Tilpion è riuscito a salvarsi nonostante sia più debole di una lucertola e inizia a ridere guardando il vecchio. Questi tenta la fuga(e bravo furbacchione), ma il druido lo guarda ghignando, mormora qualcosa agitando le sue erbe e dei rovi emergono dal terreno e si avvinghiano al vecchio. Allora sei utile a qualcosa. Il vecchio si ferma e inizia a farfugliare qualcosa, mentre io lo perquisisco e l'elfo gli fa scorrere un falcetto sulla gola con calma. Poi gli avvicina la mano alla faccia e dice:”Non mi muoverei, queste piante sono un po' appuntite. Voglio evitare problemi.” Ovviamente il moralista riesce a risalire:”Poffare, cotal anziano habet tentato de derubarci”. Ma davvero?. Ma continua anche:”Dovremmo tenerlo con noi et scortarlo alla prossima prigione”. Salgono anche lo sfregiato e il nano, che acconsentono. Il druido li guarda seccato e annuisce. Almeno riusciamo a chiedergli se c'è qualcosa di interessante in giro...
Ci facciamo condurre in una strana grotta, della quale lui a paura. Non appena Astolfo si volta a osservarla, il guerriero libera rapidamente il vecchio, che scappa a gambe levate. Cosa troviamo a all’ingresso? Un cartello con strani caratteri. Il damerino si avvicina, con gli occhi luminosi e sbrilluccicanti, e traduce: “Pulirsi i piedi”. La cosa mi Col cavolo. Per ripicca( andiamo, perché dovrei?) vado a cercare una pozzanghera ed entro con i piedi fangosi inzaccherando tutto, con una soddisfazione! L’inquilino non gradisce: una mano artigliata e enorme mi butta fuori, mentre esclama, con voce troppo pomposa:” Mi hai sporcato tutto il pavimento!” . E io riento. E la mano mi usa come straccio per pulire e mi butta definitivamente fuori, che caratteraccio. Il druido si avvicina, si scherma gli occhi e mormora qualcosa: il martello del paladino si illumina, mostrando il soggettino: un drago di bronzo alto quanto un edificio! Il drago ci squadra uno ad uno, e dice: “Salute, solo il drago Malduin. E' interessante notare tali bizzarri viaggiatori. Nobile cavaliere al servizio della giustizia, puoi mettere via il tuo martello. Anch'io sono al servizio della benevolenza e della verità.”. Astolfo lo guarda come un allocco e mormora:”Poffare, cotanta benevolenza et saggezza merita magna admiratione” e si inginocchia. Il drago lo guarda con aria bonaria e riprende:”Per questo, ti darò questo dono. Ti aiuterà nel difenderti dai nemici” e gli porge un anello. Poi guarda lo sciamano e gli dice:”Orbene, anche tu sei benevolo, ma non tanto devoto alla legge. Quindi, ti concederò un mio consiglio per una volta”. Con lo sfregiato”Ahimè, sei buono, ma non hai mai considerato le leggi”. Si volta verso Aramil: “Con te, invece, non saprei cosa fare. Non hai mai fatto una vera scelta per la parte in cui stare, ma ho sempre provato simpatia per gli stregoni. Ti piazzerò due rune sulla pelle, una per il rispetto delle leggi e una per la volontò di perseguire il bene. Dovrai sempre agire così.” Ignora me(Fesso) e il bardo(anzi, ora lo capisco) e guarda il druido:” Tu non hai mai scelto, né hai mai pensato di farlo”. Tilpion lo guarda annoiato e risponde:”La colpa non è mia, è tua, se sei innaturale nella condotta”. Inizio a rispettarlo, quasi quasi. Il drago lo guarda severo e ci lascia uscire. Poi proseguiamo e arriviamo davanti a una entrata sotterranea. Vicino ci sono due cavalli con un gufo vicino, e lo stregone esclama:”Raul!” mentre il druido urla:”Blaithe”. Probabilmente, si riveriscono agli animali, ma solo ora le teste di aberrazione si accorgono che gli animali dormono. Notiamo inoltre due gabbie, delle quali non riusciamo a distinguere il contenuto. Entriamo nel sotterraneo e troviamo niente di meno che il mago. Dopo avergli consegnato la scatola,il fetente non vuole mica pagarci per il servizio, troppo preso dalla cassa. A un certo punto, mister”son bello bravo e buono” punta il dito contro il mago e urla:”Ohibò, pello Imperatore, cotesto manipolatore de oscuri artefizi emana una presenza malevola et obscura!”. Feanir impugna subito il suo urgrosh e lo colpisce, mentre io decido di “pagarlo” con una bella doppia pugnalata. Subito dopo, il vecchio ancora sovrappensiero, il paladino grida”Pella Luce dello Imperatore!” mentre il suo martello risplende di luce dorata e si abbatte sul mago. Il bardo prova a non starsene con le mani in mano, ma è troppo incapace e la spada gli scivola. Infine il druido, evidentemente contrariato per ciò che il mago avrò fatto agli animali, gli dà una sonora bastonata addosso che lo fa cadere. Deprediamo il vestito( niente... Solo qualche straccio di pelle che il druido decide di indossare...) e decidiamo di portare la cassa con noi.
Usciti ci ritroviamo davanti due animali normali: un ragno e uno scorpione. Solo che sono all'incirca...5...6...7...234 volte le dimensioni di un esemplare normale. Ci accorgiamo che gli animali prima dormienti si sono svegliati, ma almeno non sono ostili. Il gufo si avvicina subito al druido e gli salta in spalla. Il druido sorride e dice:”Adesso mi sento completo”. Ingaggiamo subito uno scontro contro i due schifosi aracnidi. Lo stregone inizia subito a congelarli, mentre il druido la bastona urlando”Bestie innaturali, lasciatevi purificare!” mentre il suo gufotto li artiglia. Poco dopo riusciamo a ammazzarli. Dopo la disinfestazione torniamo al campo. E adesso sto camminando verso il vilaggio più vicino con Astolfo, Aramil e il ranger che ancora non si è presentato, mentre il bardo è sparito e il fattone, l’elficiattolo e il damerino si teletrasportano poco dopo grazie a un orpello che avranno trovato nella cassa del mago, senza faticare. Tanto per cambiare!
   
 
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